domenica 11 aprile 2021

Recensione Love is Annoying, but I Hate Being Lonely


Love sarà anche annoying, but this drama is not da meno.
E niente... credevo fosse carino rivedere dopo il mio F4 preferito, anche la sua di allora compagna. Ma come abbiamo constatato di persona, quasi
 sicuramente sarebbe stato meglio di no (e il quasi è solo perché sarei rimasta col dubbio). 
Tipico esempio di drama che abbiamo visto solo io, mia madre, e quelle povere persone che si sono immolate nella causa, offrendoci la traduzione nella nostra lingua corrente. Sappiate che vi ho nel cuore. Sia ben chiaro però, non è stata una visione atroce come possono essere state quelle di Febbraio, ma si va a collocare esattamente in quelle che ti fanno dubitare delle tue facoltà sceglitudinali. Tra quelle che per tutto il corso della loro visione ti esortano a chiedere:
Perché? 
Perché l'ho messo in lista? 
Perché ho pensato che immolarmi nella sua visione sarebbe stata una cosa buona e giusta? 
Una serie di domande non nuove su questi lidi e generalmente senza risposta che, a sto giro (colpo di scena), ce l'hanno: 
Il titolo - Il trailer
Perché quando un drama si chiama L'amore è fastidioso, ma odio essere solo anche solo per la lunghezza avrei dovuto capire fosse una fregatura, e i trailer ti presentano una ragazza che non sa con chi passare la notte dei tre baldi giovani che ha attorno, come faccio io a non cascarci dandoci inevitabilmente una opportunità? 
Ecco, non così... fortuna però ha voluto che fossero solo 10 episodi e non 16... anche se, la cosa peggiore, è che nonostante tutto io non riesca a mettergli un CONTRO. Perché dai, diciamocelo, il drama non è brutto o fatto male, è solo che non è nemmeno bello e fatto bene.
 
Trama:

Il drama si apre su...
Regia: Em, em...
Nicole: Cosa? Stavo dimenticando la sponsorizzazione?
Regia: Sì.
Nicole: Provveddddo subbbbbitto!

Benvenuti alla Happy Togheter! Una casa condivisa per super ricchi, nel quale gli inquilini sono tutte persone di un certo benestare sociale, e che ospiterà forzatamente la protagonista di questa nostra storia. Perché vivere da soli è un piacere (senza orari, senza nessuno che ti dica cosa fare, come farla e quando farla), ma hei! Vivere in gruppo è più divertente! 

Facciamo quindi la conoscenza di una ragazza, inquilina di uno scantinato, correttrice di bozze professionista e aspirante scrittrice provetta. Che per disgrazie naturali, meglio conosciute come "scelte di sceneggiatura", sarò costretta a trasferirsi nell'appartamento momentaneamente libero, del suo più caro amico d'infanzia. 
Tempo due scene che la ragazza in questione salva da un fidanzato violento una povera disgraziata per strada, salvo poi scoprire che quest'ultimo non solo è il suo vicino di casa, non solo è un'amico stretto del suo amico, ma è anche un dottore di psicologia sperimentale. 
Cercando quindi di far decollare il proprio sogno nel cassetto, noi seguiremo la protagonista della nostra storia in tutte le sue peripezie, in tutti i suoi amori e con un qualche focus, particolarmente sporadico, sui restanti inquilini della guest house.

Una trama di una banalità allucinante che è riuscita a rendere noioso e irrealistico persino l'unico elemento che aveva del potenziale al suo interno. Il settore editoriale coreano. Con l'unico scopo di creare situazioni per il romance di superfice, ci ritroviamo con un prodotto che non offre nulla di nulla allo spettatore. 
Spacciata per una storia che faceva del tema dell'amore e della solitudine quello principale, ci ritroviamo a sorbirci tutte le paturnie mentali del caso dei vari personaggi. Frasi su frasi fatte rubate probabilmente al repertorio dello scrittore dei Baci Perugina, e il tutto non si capisce cosa abbia a che fare col titolo. 
Colpa mia, concordo. A sto giro ingenuamente pensavo si trattasse di un drama un po' alla Age of Youth/Because This is mi First Life, incentrato magari su una serie di personaggi che non riuscivano a stare in relazioni serie per lunghi periodi, ma nemmeno soli con loro stessi. E invece cos'ho ottenuto?
Un drama di una tipa che nel mentre cerca di realizzare i propri sogni conquista prima un tizio a caso, poi l'amico di sempre, solo per poi farne drammi su drammi. Che tristezza, e quanto poca originalità. Soprattutto perché tutta la vicenda, tutti i personaggi, e tutte le situazioni, oltre a risultare già viste, rasentano anche la superficialità più superficiale. 
Certo, alcune situazioni strappano la risata, molte altre lo sbuffo, ma in generale pervade il disinteresse più totale sugli intrighi personali, e la noia che può attanagliare solo uno spettatore che già sa quale sarà l'evolversi e lo svolgersi del tutto.

Personaggi:

Prima Lead:
il primo e quasi l'unico motivo per il quale io mi sia avvicinata a questa visione. E manco a dirlo è finita con una delusione. Una ragazza che per cercare di far avverare il suo sogno di diventare scrittrice professionista, ne passa di ogni. Dal sentirsi dire di essersi montata la testa, al vedersi truffata da una finta casa editrice. Dal doversene andare dal proprio appartamento causa insicurezza strutturale, al finire a vivere a scrocco dal migliore amico di turno. Dal picchiare un tizio strano per strada, allo scoprire che si tratta del nuovo vicino. Dal non avere tempo per innamorarsi, al finire al centro della contesa tra ben due/tre baldi giovini (uno però con riserva). Insomma la classica più classica protagonista di un reverse harem qualsiasi drama, sommersa di sfighe, ma che grazie alla sua "tenacia" e alla sua bontà d'animo si realizzerà sia nel lavoro che in amore. In sintesi 'na piaga. Un personaggio oserei dire, nel 2020, obsoleto. Che vorrebbe essere rivoluzionario, mai visto, intraprendente, ma risulta solamente la classica ragazza che non vuole chiedere aiuto a nessuno e non lo accetta da nessuno, perché se no risulta essere patetica. Cosa che poi è lo stesso. L'unica cosa che sono riuscita a salvare di questo personaggio è stato il fatto di non dare chance al second, ma essere abbastanza chiara da stopparlo subito. Dall'attrice mi aspettavo decisamente di più, anche se è palesemente il caso di smetterla. Nonostante infatti la non eccezionale interpretazione in Boys Over Flowers, dove a sto punto credo di essermi innamorata della coppia più che dell'attrice, e la solita solfa in Liar Game, i casi sono soltanto due: o lei partecipa sempre a progetti di dubbio gusto, o non è particolarmente brava nelle sue interpretazioni. Io credo che smetterò di idolatrarla, anche perché non ho saputo apprezzarla né in progetti seri, né nelle commedie. 

Primo Lead:
ah... dottore in psicologia sperimentale o psicologo che basa la sua carriera sul metodo sperimentale, che cura i suo clienti con scenette da teatro fatte in diverse parti della città (io sul reale funzionamento di questa cura ho dei seri dubbi, ma è anche vero che io non sono laureata in psicologia, né tantomeno una psicologa, magari è uno stile super funzionante). Protagonista maschile di questa storia, lo riscopriamo con un passato tragico alle spalle, con una madre dipartita per depressione, e con un padre relegato in ospedale con il quale ha rotto i rapporti tanto tempo prima. Dottore sempre sorridente e allegro, si innamorerà subito della nostra protagonista conosciuta a causa di un'incomprensione e (solita storia) grazie a lei sistemerà anche i propri rapporti familiari. 
Un personaggio simpatico, che dava il suo meglio nelle scene con il rivale, per il resto però non l'ho trovato un granché degno di nota. Classico e stereotipato, l'unica cosa che mi trasmetteva era un sapore di già visto. Inutile poi dire che dopo l'innamoramento lampo, il poveretto era continuamente vittima di mal interpretazioni delle sue azioni dalla protagonista, e questa cosa mi spingeva a chiedermi sempre perché si fosse innamorato di lei. L'attore era la prima volta che lo vedevo, e sebbene due risate riesca a strapparle, e susciti nello spettatore un bel po' di simpatia, credo che non sarà uno di quelli che ricorderò o del quale ricercherò i drama. Anche perché le sue scene di pianto proprio ve le raccomando...

Second Lead:
ah (pt.2)... Ricco rampollo di famiglia, che rinunciando al suo sogno di diventare un fotografo professionista, intraprenderà la carriera di steward di volo. Fidanzato da sempre ma incapace di mantenere una relazione duratura con una qualsivoglia partner, dopo aver offerto un posto in cui stare all'amica di sempre, se ne riscoprirà innamorato. 
Ma c'è davvero bisogno di commentare questo personaggio? 
Cioè per quanto mi riguarda è stato quello che ho preferito fra i tre lati del triangolo, ma da qui ad essermi piaciuto, di acqua sotto i ponti né passa. Tipico esempio di uno che si risveglia dopo anni e che sa, sa, di non avere chance con la sua lei, ma che per palese scelta registica si deve fare in 44 con resto di 2 per conquistarla. Di lui mi piacevano i siparietti comici col Primo e il quanto se la credeva nei confronti dell'altro inquilino della Happy Togheter. Ma davvero un personaggio che non offriva poi molto a cui appigliarsi, se non i soliti stereotipi del caso, conditi con una sana dose si insulti per il suo essersene accorto troppo tardi. L'attore l'abbiamo ripescato dal limbo dei ricordi perduti, poiché già visto in quel vecchissimo drama da 8 episodi Soul, nel quale interpretava... il second pure lì? Mmmm difficile a dirsi... quel drama era decisamente un po' troppo complicato per i miei gusti. Nonché ex-membro dei Supernova, idol group in voga all'epoca del non ancora 2010, conosciuti soprattutto (almeno da me) per le loro collab con le T-Ara. Be' nonostante la sua carriera, non è che sia tutta sta bravura, e sebbene è decisamente un bel vedere e comunque si fa apprezzare, non possiamo certo spenderci lodi su lodi. Ciononostante chissà, magari in una qualche produzione più seria forse potrebbe darci più soddisfazioni. Se è destino lo scopriremo.

Per tutto l'ammasso di gentaglia che circonda i protagonisti:

Li ho trovati tutti macchiettistici, tutti monospessoristici, tutti che bo' perché ce li hanno infilati non so. Nel quale ricordiamo gli amici della protagonista, utili per non si sa cosa. L'affittuario, che fra tutti era quello che preferivo io, la ragazza rossa che era il mio personaggio femminile preferito (così spigliata e intraprendente, simpatica) che costruiva davvero un duo perfetto con l'altra inquilina (che povera lei mi ricordava troppo un'attrice che odio). Chi mi sto dimenticando? Ah, sì, e la guardia del corpo perché la diversità è importante ma non fatelo sapere in giro. 
Tutti personaggi con due qualità caratteristiche, che con la storia ci stavano a dire poco e nulla. Certo i loro rapporti interpersonali erano davvero simpatici, ma ecco per quanto mi riguarda erano decisamente superflui e molto, molto noiosi. Nonché, se posso permettermi, un po' irrealistici nel loro accettare una tipa così dal nulla, quando tutti pagavano fior fior di quattrini per i propri appartamenti. Capisco la gentilezza, ma io dico sempre "fino ad un certo punto". Bo', salvo un paio di casi, liquidabili.

Finale:

Dopo, quindi, essere stata truffata da una finta casa editrice e ripreso a fare la correttrice di bozze per sbarcare il lunario, gli amici e l'attuale moroso non ci stanno e provano in ogni modo possibile di farle riprendere la scrittura. Tanto da, ovviamente in buona fede, fare il suo nome e il nome del suo scritto ad una casa editrice, che immediatamente la contatterà per firmare un contratto con lei. Ma ovviamente anche questa cosa non va bene, perché essere aiutata dalla persona che si ama, a parer dei coreani, è una cosa patetica che può essere redenta solo con la rottura. Nel mentre però il fidanzato non ci sta, e fra una sviolinata e l'altra, tra una confessione e l'altra, si rimettono insieme, lui fa pace col padre, e lei diventa l'autrice più ricercata del momento sebbene nessuno ne abbia mai sentito parlare. 

Una fine scialba, scialba, scialba, per il quale non so nemmeno cosa dire. Di un vuoto e di un dimenticabile unico, guardata con molto poco trasporto durante i pasti. Immagino d'altronde che la morale di questo drama non sia collegata con la trama in se, quanto piuttosto con la visione di gioia, divertimento e familiarità che le case condivise trasmettono. Per quanto riguarda me però, nemmeno quello ha trasmesso. 
Vacuo e vuoto, dove magicamente tutto si sistema e la nostra protagonista se ne va, rimanendo però fidanzata con lo psicologo. L'amica rimane incinta e ritorna sui suoi passi capendo che il matrimonio non è l'unica opzione per una vita familiare. E dove invece di andarsene uno dei primi lead, se ne va il second, solo per tornare con la barbetta e il capello più lungo, ma sempre alla mercé della protagonista (anche se a sto giro, diamogliene atto, lei non ha colpe). 
Insipido, tanto che sul bel monologo finale il mio cervello semplicemente si è spento e l'unica cosa che ricordo è il focus sul tramonto e la coppietta passeggiare...
Che poi, non per dire, ma non potere perdere gli spettatori ad episodio 3 e poi sperare magicamente di riprenderli con una scena hhhhhot nell'ultimo episodio! Per carità sono sempre quella che ha super apprezzato questo tipo di scena in Tale of the Nine Tale, ma se prima non mi costruisci un minimo la coppia, o non mi ci fai affezionare, il patos di quest'ultima scena va a sprecarsi e io non riesco nemmeno a godermela.

Commentino commentuccio carino caruccio:

In conclusione questo drama non mi ha trasmesso o lasciato nulla, se non una sensazione di fastidio che mi ha provocato durante la visione. Non troppo marcata da potergli mettere CONTRO (anche perché, siamo sinceri, che io lo voglia o no, quasi tutti i CONTRO di questo blog hanno finito per lasciarmi un ricordo indelebile della loro bruttezza. E questo non mi sembra proprio uno di quei casi), ma neanche così superficiale da strapparmi un PRO di circostanza. 
A conti fatti questo drama non mi è praticamente piaciuto, ma c'è purtroppo da dire che, palesemente, neanche lui vantasse una vasta gamma di aspettative nei confronti del suo successo. 
Presa di coscienza che me l'ha reso sicuramente un po' più simpatico e che mi ha fatto sentire in colpa nei confronti di questa produzione, che urlava da tutti i pori di aver impiegato i propri sforzi in un puro progetto di intrattenimento. Da guardare nei tempi morti (molto morti), tipo durante le pulizie o quando si sta cucinando. 
Mi rammarico solo che non essendo io coreana e non sapendo nulla di coreano, di non averlo potuto fare, ritrovandomi di conseguenza afflitta nella visione di un drama che, nonostante i suoi buoni propositi, a me ha rubato solo tempo (e non vi dico poi quanto per la recensione, nonostante infatti avessi davvero poco da dire a suo riguardo, non riuscivo proprio a trovare lo sprint giusto per approcciarmici). 
Peccato peccato.

Anche per oggi è tutto, un saluto, passo e chiudo!
Fine!

"Ringrazio il Lonely Lovers Team di viki.com per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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