mercoledì 28 aprile 2021

Recensione Birthcare Center


Perché nonostante il mio bruttissimo rapporto con le madri coreane, tutto sommato ero curiosa di vederle alle prime armi.
Un drama che a mia madre (nonostante i suoi "ma non è vero") non è piaciuto affatto, ma per quanto mi riguarda non dico mi abbia conquistato, ma ha sicuramente saputo farsi apprezzare.
Forse più per il modo in cui si presentava allo spettatore, nel suo mix fra tragicità, comicità e mistery-thriller che, confesso, ha avuto davvero molto peso nella mia scelta di mettergli PRO.

Trama:

Una donna di ormai 40'anni, dopo aver dedicato la sua intera esistenza alla carriera, il giorno stesso della tanto agognata promozione ad Amministratrice Delegata dell'azienda, scopre di essere incinta. 
Non volendo rassegnarsi a mollare il proprio lavoro, decide di continuare fino al giorno prima del parto, dando il massimo per la carriera ma ritrovandosi impreparata una volta alle prese con il pargolo neonato e con tutto quello che comporta il post parto e la vita da neomamma. 
Ignorante in materia, deciderà quindi di affidarsi alle cure di un Centro di assistenza alla nascita, dove verrà catapultata nella vita da mamma a tempo pieno, nel quale imparerà a scontrarsi e confrontarsi con altre donne nella sua stessa situazione, e in cui dovrà fare i conti con le proprie emozioni. 

Sicuramente un'idea originale e divertente, nonché un progetto che può vantare un'ambientazione innovativa, anche se comunque già vista. 
Come detto sopra, l'idea di mischiare diversi tipi di generi secondo me è stata vincente, e ha saputo dare davvero nuova vita a più di un paio di dinamiche fin troppo abusate nella storia dei drama coreani. Facendo proprio del suo punto di forza l'esagerazione di determinate situazioni e la conseguente comicità che tanto tiene alta l'attenzione dello spettatore. 
Nonostante tutto però il Centro Serenity mi ha ricordato fin troppo da un lato un manicomio, dall'altro un'istituto prettamente femminile, nel quale (come Corea vuole) esistono classifiche, esami, ecc.. ecc.. Nulla infatti mi toglie dalla testa l'idea che se la nostra protagonista fosse andata direttamente a casa, la sua vita sarebbe stata molto più semplice. 
Probabilmente era anche un modo per "denunciare" un po' la classica scala sociale coreana, poiché quasi tutte le dinamiche di potere che esistevano al di fuori delle mura del Centro, esistevano anche dentro; con le proprie regole è vero, ma sostanzialmente uguali. Nonostante ciò però, alcuni episodi mi sono piaciuti davvero molto (tipo il 4, o anche il 7), molto forti e molto d'impatto che mostravano sia l'aspetto esteriore che quello interiore delle neo mamme prese in questione, e delle loro vicissitudini. 
Certo è però che a parer mio la protagonista è stata quasi sempre un'enorme problema alla base del drama, e se io capisco servisse per introdurre noi spettatori nelle dinamiche della storia, è anche vero che a lungo andare mi è risultata una grande palla al piede.

Personaggi:

La neo mamma:
colei che come ogni mamma presa in causa da qualsiasi drama coreano che si rispetti, risulta essere un personaggio estremamente pesante, ottuso, e, inspiegabilmente, da demonizzare. 
Tipico esempio di donna in carriera che per arrivare al suo status ha dovuto farsi in quattro sul posto di lavoro, sacrificando socialità e amicizia, che ora si ritrova alle prese con un figlio e con tutto quello che comporta l'essere diventata madre. Dalla diversa visione che gli altri hanno di lei, alla diversa visione che lei ha di se stessa. I coreani poi hanno questa particolare convinzione che poiché una donna è madre, ella dovrebbe sacrificare vita natural durante al figlio ed essere anche felice di annullarsi per lui. Ritenendo impensabile che una madre possa anche lavorare oltre che occuparsi del figlio (cosa a parer mio normale, dato che se la madre non lavora il figlio solitamente poi non mangia). Dando così questa visione delle madri in carriera estremamente diabolica. Manco lei fosse Satana scesa in terra, e riuscendo nel contempo a dargli una caratterizzazione estremamente egoistica, quando le sue richieste, almeno ai miei occhi, risultavano puramente comprensibili. 
Certo forse un po' freddina e leggermente menefreghista col pargolo, ma questa secondo me era una cosa derivata del suo essere "internata" non avendo, di fatto, tempo di occuparsi ed istaurare un rapporto col piccolo. Ho poi trovato un po' fuori dalla caratterizzazione del personaggio il fatto che non si interessasse minimamente alla parte studiabile del post natalità. Cioè io capisco non riuscire ad applicare le nozioni, ma almeno saperle mi pare la base! Soprattutto visto la sua grande abilità nel prodigarsi per i propri obbiettivi. Comunque. Tipica rappresentazione di madre coreana che non si sa perché risulta sempre un copia incolla di altri personaggi. Simpatica e divertente, non l'ho particolarmente apprezzata, nonostante l'impegno messoci dall'attrice nell'interpretazione. Attrice che tra l'altro ho trovato molto bella e brava nel ruolo, anche se confesso non ricordo di averla mai vista.
  • Il marito:
    padre provetto che era più informato della madre in questione, più disposto a prendersi cura del bambino, e sicuramente più ben predisposto nei suoi confronti. L'uomo che tutti vorrebbero: semplicemente perfetto. Papà nato, adorava sia la moglie sia il figlio appena nato, e sinceramene non ho capito il motivo per il quale non potessero fare in modo che se ne prendesse più cura lui che la madre. Disposto persino a mettere in pausa la sua carriera per prendersi cura della famiglia, rispettando i desideri della moglie. Era semplicemente una personalità utopica degna solo di esistere in un drama. Inoltre questo personaggio era troppo ironico, e l'attore troppo simpatico. Già visto in diverse particine in Age of Youth e Room No. 9, qui l'ho proprio apprezzato in tutte le sue vesti. Persino in quelle di figlio uscito male.
La madre old style:
regina delle madri scesa in terra per mostrare a noi comuni mortali che, con la dedizione e il sacrificio, la maternità è il dono più bello che il cielo ci abbia concesso. Peccato però che in tutta questa perfezione si sia ritrovata a sacrificare la sua persona, il suo matrimonio, e la buona educazione dei figli (che va bene l'essere vivaci, ma questi erano veramente due pesti). Osannata per la sua perfetta finzione, si accorgerà pian piano che prestare più attenzione ai suoi bisogni non è sinonimo di egoismo, ma fa semplicemente parte del genere umano. 
Inutile dire che dopo averlo capito, grazie anche ad un Happy Man (per il quale, visto il trattamento da parte del marito, la ship prepotente inutilmente è partita), riuscirà a vivere meglio lei, chiarirà e sistemerà le cose con il marito e instaurerà un bel rapporto anche con le altre madri della clinica. 
Un personaggio che solitamente non avrei apprezzato, ma che in queste vesti ho davvero adorato! Complice anche l'abilità recitativa e la mimica facciale dell'attrice, così seria ma così comica nelle sue vesti da madonna scesa in terra, con tanto di "m'illumino d'immenso" alle spalle della sala pappa ai bimbi. Un personaggio che mi ha dato davvero un sacco di soddisfazione. Soprattutto sul finale, quando finalmente a messo in chiaro le cose col marito, rendendolo partecipe della vita genitoriale. L'attrice non mi pare di averla mai vista, ma qui mi è piaciuta davvero molto, e mi ha lasciato una buonissima impressione.

La madre new age:
ragazza giovane che si è creata il proprio brand di lingerie da sola, e che con le sue convinzioni di nuova generazione porterà scompiglio nella clinica e nelle leggi sacre delle madri provette. 
Nuora della direttrice e vittima del fallimento del matrimonio dei suoi, si ritroverà a rifiutare categoricamente le convenzioni della società odierna, dal matrimonio a tutti i costi, all'allattamento al seno della figlia. Presentataci di primo impatto come mamma poco incline alle regole e ragazza esuberante, credevo l'avrei detestata, e invece era colei che più era affine al mio pensiero. Infatti amava genuinamente la pargola, ma non per questo era disposta ad accantonare la sua vita, la sua carriera e i suoi desideri. 
Anche lei affiancata da un'uomo stupendo che per amore sembrerebbe aver rinunciato al suo sogno matrimoniale (nel senso proprio della festa del matrimonio) cedendo il passo ad una più tranquilla convivenza, ma non rinunciando al suo voler diventar medico, ovviamente cosa supportata dalla fidanzata. 
Insomma questa ragazza mi ha davvero trasmesso simpatia e mi è davvero piaciuta la rappresentazione della sua genitorialità. Una genitorialità in equilibrio con il nuovo millennio, con le nuove tendenze, e con la carriera. L'attrice non l'avevo mai vista, se non di sfuggita in un film, ma sono rimasta sorpresa nello scoprire che non era una idol (sì, purtroppo non sono immune agli stereotipi del caso). Certo non dico mi metterò a guardare tutti i suoi drama, ma se dovessi ritrovarla per caso in un futuro mi farà piacere!

Per tutti gli altri: possiamo dire un vasto cast di personaggi interessanti o brillanti, anche se non proprio d'impatto. Le varie mamme ad esempio erano tutte molto simpatiche e colorate, ma di fatto mi ricordavano il gruppetto di amiche che solitamente si formano negli anni scolastici. La capa del centro non mi ha entusiasmato nemmeno un po', forse un po' troppo poco attenta alle sue inquiline, per tutto ciò che comportava il rapporto umano fra quest'ultime e la gestione dello stress post parto. L'Happy Man invece è risultato un personaggio davvero simpatico, come anche quasi tutti i partner delle nostre madri trattate. Ovviamente anche la madre non madre è stato un bellissimo personaggio, ma forse, ha fatto risaltare un po' la poca cura messa all'interno di questo centro postnatale.

Finale:

Capita però, che ad un certo punto una ragazza madre giovane faccia la sua comparsa gettando scompiglio con le sue idee innovative, nel mondo perfetto dei salottini delle neo madri. Fu così che fra un dissapore e l'altro, le nostre madri in questione iniziano a fare gruppetto e a darsi genuinamente manforte nelle situazioni difficili, confrontando anche i loro diversi punti di vista in materia figli. 
Un problema però sta sorgendo all'orizzonte, ovvero quello di una madre che, in lutto per il terzo figlio perso (l'unico effettivamente nato), proietta sul figlio della protagonista l'amore per il suo defunto, tanto da essere disposta da un momento all'altro a "tentare" di rapirlo (cosa sicuramente sbagliata, ma non possiamo di certo negare che dal lato poche attenzioni e poco amore avesse ragione). 
Ora risolta la situazione, e in procinto di lasciare l'istituto, la nostra protagonista si ritroverà a dover fare una scelta tra la felicità sua (il lavoro) e la felicità del bambino (la famiglia), comprendendo solo alla fine che la sua felicità è anche quella del bambino. 

Partiamo quindi, dal fatto che sono stata abbastanza soddisfatta della conclusione conclusiva che ci hanno regalato. Senza lasciarci con rapporti o situazioni in sospeso, e dando praticamente allo spettatore un finale chiuso che poco lascia col fiato sospeso.
Certo è però che nonostante la soddisfazione di aver visto tutte le storyline delle protagoniste concludersi, a conti fatti ci rendiamo conto di non aver visto praticamente nulla di quello che il drama ci aveva promesso durante i primi episodi. 
Sinceramente non ho trovato nessun particolare focus sulla psicologia della protagonista (una delle prime cose che ci avevano promesso), ho sentito la mancanza del suo instaurare un rapporto col figlio, e onestamente non ho apprezzato il risvolto che ci ha regalato la madre senza figlio. 
Cioè sebbene sia stata una rappresentazione molto toccante di una situazione molto triste, è anche vero che secondo me quest'ultima vicenda non ha fatto altro che accentuare la mancanza di una figura addetta alla cura della psiche delle madri, ognuna delle quali, come abbiamo visto, affronta il parto e il post parto in maniera propria. Insomma, io capisco l'assurdità della messa inonda e dell'esagerazione delle situazioni, ma secondo me si sono lasciati scappare un'occasione d'oro non aggiungendoci anche questa perla. 
Tutto sommato però, nonostante un paio di pecche sono stata molto soddisfatta del finale, infatti ho davvero apprezzato tanto come hanno deciso di concludere la vicenda della madre old style, che dopo il tentennamento col baldo giovane, decide di riprendere in mano le redini della propria vita facendo a metà col marito non ancora abituato all'idea di avere così tante responsabilità. E sono rimasta ancora più stupita dal fatto che per una volta abbiano scelto di non dare un valore sacrosanto alla famiglia, se quest'ultima (vedi padre approfittatore della madre new age) non ha mai supportato la figlia. Scegliendo piuttosto di far instaurare con la suocera un buon rapporto nonostante le sue idee innovative e il suo non voler cedere a proposito del non sposarsi. 

Commentino commentuccio carino caruccio:

Sì, a sto giro ho saputo essere davvero breve, e credo che da questo momento in poi diventerà quasi la norma (AHAHAHAH), o almeno lo spero. 
Complice anche il fatto della brevità di questo progetto, sono riuscita ad essere sintetica e saliente, inserendo solo e solamente le mie opinioni alquanto stringate. Ma del resto, il drama pur offrendo molti spunti di riflessione, non offriva poi così tanto materiale inedito su cui discutere e onestamente, non essendo io madre, più che limitarmi a recepire il messaggio, non è che potessi fare poi molto. 
Messaggio poi che non mi ha rallegrato parecchio onestamente, perché se lo scopo di questo drama era provare ad aumentare l'indice di natalità, direi che a conti fatti i risultati ottenuti sono stati diametralmente opposti. 
Salvo un paio di casi infatti, ho percepito l'idea che partorire un figlio (nella società coreana in particolare, ma credo si possa traslare un po' ovunque) sia come trasportare a vita un fardello. Cosa che in più occasioni mi ha fatto sentire in colpa verso la fatica che mia madre ha fatto a crescermi, che né orgogliosa di ciò. Poi, che io sia strana e un pelo pessimista in vita mia penso ve ne siate accorti, quindi magari è una mia lettura sbagliata della sua morale, ma in generale questo è quello che, da un certo punto in poi, ho percepito dal drama seguendo il filo logico dei pensieri della nostra protagonista. 
Nonostante ciò però, per la maggior parte del tempo ne sono stata genuinamente divertita. Ridendo sia per le situazioni presentateci, per il mood in cui ci venivano presentate e coinvolta dalle storie (sebbene alcune originali altre, un po' meno) narrate, che hanno avuto il pregio di non deludermi mai. 
L'unico problema è stata la protagonista, e la sua rappresentazione, ma di questo abbiamo già parlato. 
Un drama non imperdibile, ma che si lascia tranquillamente guardare per la sua assurdità, la sua esageratezza, e la sua comicità che tanto saprà esasperare (mia madre) o divertire (io) lo spettatore, a voi la scelta. 

Anche per oggi è tutto, passo e chiudo! 
Fine!

"Ringrazio il Birthcare Center Team di viki.com  per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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