mercoledì 21 ottobre 2020

Recensione Hi Bye, Mama!


Un titolo che è tutto un programma...
... e che col senno di poi si potrebbe interpretare in due diversi modi:
  1. come l'addio detto dalla bimba alla protagonista,
  2. come l'addio della protagonista detto a sua madre.
Sarò franca, il drama trasmette davvero tanti bei messaggi sui rapporti famigliari, al suo interno è presente una bellissima storia d'amore, e nonostante il dramma non scade nella tragicità. Ma per mio puro gusto personale, io non riesco a promuoverlo. 
Diciamo che fin da subito ho avuto difficoltà con lo sviluppo della faccenda "resurrezione". E non tanto perché abbiano fatto tornare in vita la protagonista dopo essere stata un fantasma per 5 anni (no, a quello siamo abituate, nei drama coreani resuscitano anche quando non sono di genere fantasy), ma è per il fatto di farla riconoscere subito da tutti e trattare la faccenda come se fosse una cosa normale o anzi, addirittura possibile.
 Capisco fosse una scelta narrativa del drama, che può piacere come no, e capisco anche non fosse il punto centrale dell'opera ma solo un pretesto per trattare il tema della possibilità di un ultimo addio; fatto sta che per mio gusto personale questo escamotage (che alleggeriva l'atmosfera) proprio non mi ha convinta. 
L'altra cosa invece che non mi ha fatto impazzire, è l'estrema...  neanche lentezza, è proprio quel concetto di "prendersi tempo e spazio per raccontare, mostrare e narrare di a emozioni e avvenimenti che sommergevano i protagonisti di questa storia" anche di quelli più semplici e banali. Non un male... e qui realizzato davvero bene... semplicemente non è una dinamica in linea con i miei gusti e a lungo andare ha finito per sfinirmi. Un po' come Crash Landing on You, alla fine questo drama non mi è dispiaciuto, ma non mi è neanche piaciuto. 

Trama:

La nostra protagonista, figlia, amica, moglie e madre, muore ingiustamente a causa di un incidente stradale, riuscendo però a salvare la figlia portata in grembo. Passano così 5 anni nel quale, da fantasma, seguirà la vita delle persone a lei care. Succede però un casino che, per riportare alla stabilità la vita della bambina (che grazie alla presenza della madre ora vede i fantasmi), la farà tornare magicamente in vita e con ben 49 giorni di tempo per recuperare il posto che le spetta (ritornare ad essere moglie e madre) grazie al quale potrà resuscitare definitivamente. 
Ahimè però, l'essere umano è un animale strano e non gli importa cosa gli accada esso saprà sempre andare avanti col suo percorso di vita. Infatti il fato beffardo vuole che il suo posto ormai non sia più disponibile in quanto il marito ora si è risposato e la bimba crede sua madre un'altra donna.

In realtà a proposito di questa trama non c'è quasi nulla da dire. Il drama passa sotto gli occhi dello spettatore e in sostanza la racconta, sempre. Di azione o misteri ce ne sono pochi, e quelli che ci sono si esauriscono attorno ai primi episodi. Provando poi a ingranare mette altra carne al fuoco (ad esempio le story line private dei fantasmi, la venuta dell'esorcista, il pericolo in agguato per la bimba) che però non viene mai effettivamente presa in considerazione e rimane più ad aleggiare come fumo nell'aria. 
Infatti, come poi anche When the Camelia Blooms, il drama fa del suo punto centrale i vari rapporti madre-figlia/o e l'elaborazione del lutto inaspettato (anche se per quanto se ne fa, il lutto è sempre inaspettato) di una persona cara e ancora giovane. Certo il drama presenta ottimi rapporti interpersonali, ottimi personaggi, però... 

Personaggi:

Lei: se dovessi descriverla in una frase la descriverei come "Una buona protagonista". 
Una donna impossibilitata ad abbracciare la figlia perché morta appena dopo averla data alla luce. Figlia e moglie amata, rimarrà al fianco dei suoi cari come fantasma per i 5 anni successivi. Con la possibilità di ritornare umana per 49 giorni, coglierà l'occasione per rimettere in sesto la vista della figlia, ma mai prenderà in considerazione la possibilità di ritornare definitivamente umana. 
Un personaggio che per quanto mi riguarda ho trovato un po' indifferente. Proposta dal drama quasi più come l'incarnazione dell'occasione di poter dire addio alla persona amata scomparsa prematuramente e rappresentata quasi più come un ricordo perfetto di quello che è stata. 
Secondo me poi il drama si prende davvero poco tempo (nonostante l'ora e un quarto abbondante a episodio) per farle un introspezione accurata che riguardasse l'ingiustizia della sua situazione, e la rabbia o la tristezza che ne derivavano. Mandata sulla terra di fatto (ma che non sarà la ragione ultima) per aiutare i restanti a superare la sua perdita e a cimentarsi in nuove e salde relazioni. 
Con un ossessione del tutto comprensibile per la bimba, la vediamo comunque rapportarsi a tutti i personaggi senza cognizione di causa effetto, se non sul finale, quando, più che per volere suo (oserei dire) per sfinimento altrui, avrà un paio di tentennamenti del tutto passabili sull'ingiustizia della possibilità di ritornare in vita. Quindi nel complesso un personaggio che all'interno del drama funzionava bene e aiutava a far progredire il tutto, ma da quale forse, essendo la protagonista e dopo aver visto l'ottimo lavoro fatto con in comprimari, mi aspettavo qualche sfaccettatura in più.
L'attrice non era male, simpatica e carina, l'ho trovata perfetta nei panni della mamma. Trovo che trasmettesse anche un certo senso di tranquillità (proprio quello che a me trasmette la mia mamma) e amore.
  • La bimba:  perdonatemi, ma non mi è proprio piaciuta. Figlia della protagonista che proprio a causa del suo girarle attorno finirà per vedere gli spettri cacciandosi in situazioni drammatiche. Secondo me un personaggio senz'anima e senza caratterizzazione. Con tutto il rispetto per l'interprete, ma perché in ogni drama coreano, soprattutto quando fanno di questo ruolo il punto cardine dell'opera, i bambini non vengono mai caratterizzati? Ci vengono sempre e solo presentati soprammobili intercambiabili fra di loro. La rilevanza di questo personaggio, che non sia per sentito dire, si può racchiudere negli episodi 9/10, per tutto il resto è praticamente solo nominata o la vediamo zampettare da una parte all'altra di Seoul. Io bo'... sembra persino una cosa estremamente complicata dare un po' di carattere a sta bimba di 5 anni! 
    Non so se lo sapete, ma in realtà il personaggio era interpretato da un maschietto, scelto per le doti recitative e per l'incredibile somiglianza alla protagonista. Ora, per quanto riguarda il fattore recitazione... torniamo al discorso sopra, a mio parere il personaggio non è stata tutta sta gran cosa, quindi non mi sento di urlare alla nuova stella nascente per un bambino che ha fatto quattro passi, tre sguardi, due sorrisi e una frase. Semplicemente vedremo col tempo, con la sua maturazione artistica e con, speriamo, ruoli sempre più caratterizzati come si evolverà. Per la somiglianza... be' io non è che abbia proprio tutto quest'occhio, quindi a tal proposito mi astengo. In sostanza però è un personaggio che mi ha lasciata insoddisfatta.
Lui: l'unico protagonista maschile della serie, che seppur caratterizzato benissimo, ho comunque trovato abbastanza marginale. Uomo che fin dalla morte della moglie s'incolpa di non esserle stato accanto negli ultimi attimi di vita a causa della sua testardaggine di voler operare un altro paziente. Dolore così profondo che lo porterà a una depressione sempre più forte e a l'impossibilità di tornare a lavorare come chirurgo. Per niente desideroso di venire a patti con la sua sofferenza, si nasconderà dietro una maschera di simpatia e serenità a tutte le persone che lo circondano. Un uomo distrutto che grazie alla nuova moglie riacquisterà la stabilità e la sicurezza, ma che proprio per paura di perderle nuovamente non farà altro che allontanare la nuova arrivata.
Ho trovato in lui una degna rappresentazione di coloro che restano, e del dolore che si ritrovano ad affrontare senza possibilità di scampo. Avrei forse preferito se ci mostrassero un qualcosa di più tra lui e la bambina, di fatto unica cosa che la moglie gli ha lasciato e unica cosa che, volente o nolente, lo ha aiutato ad andare avanti nel suo periodo nero.  
Nascosto sotto una facciata di simpatia e buffaggine, ci viene semplicemente rappresentata la difficoltà dell'andare avanti anche quando i primi più duri passi li si hanno già fatti. Onestamente più volte ho pensato che con il ritorno di lei ci rimanesse secco, e sebbene io abbia adorato la normalità della loro storia d'amore (tanto da soffrire con loro per l'ingiustizia della morte di lei) avrei preferito un po' di approfondimento in più anche sul nuovo rapporto, di fatto freddo e distaccato fin quasi a fine drama. Un rapporto talmente tanto impersonale che mi ha portato a chiedermi il perché abbia voluto ricompiere un passo così importante se poi il risultato fosse questo. Perché più che mostrarci il suo amore per la nuova moglie, il drama ce lo raccontava mettendolo in paragone con quello vecchio molto più spensierato e naturale. L'attore era bello una scena sì e l'altra pure, non il mio tipo, però moooolto affascinate. Si è sposato benissimo col ruolo in questione, anche se in un futuro mi piacerebbe gioire con lui in un ruolo molto più leggero!

L'altra: un personaggio che  a mio parere è l'incarnazione della solitudine e dell'introversione. Seconda moglie del lead maschile e matrigna della bambina, che in quanto tale si porterà dietro tutti gli stereotipi del genere. Dal carattere chiuso è una persona che per risollevare l'uomo che amava ha abbandonato carriera e amici, nonostante lui non le abbia mai chiesto nulla. Da sempre innamorata del marito, la vediamo fin dall'inizio (cosa per altro un po' confusionaria) in difficoltà nel rapportarsi con i due membri della sua famiglia e con le persone che l'accusano di freddezza e disinteressamento (che tra parentesi avrebbero dovuto farsi una sporta di cavolfiori loro). Enormemente affezionata alla bambina la vediamo lasciata da sola a occuparsi di quest'ultima e alla stregua di una colf in casa. 
Atteggiamento che per quanto abbia capito servisse a mantenere una certa suspance sui rapporti dei personaggi, ho trovato estremamente fuorviante e un po' discordante con quanto mostrato successivamente. 
Noi ne facciamo la conoscenza come ragazza che ci ha provato davvero a far funzionare il proprio matrimonio anche annullandosi completamente, ma ormai non più soddisfatta della situazione in quanto respinta dal marito e incapace di connettersi alla figlia. Aiutata infatti dall'amicizia con l'ex moglie e l'amica di quest'ultima, inizierà a farsi valere cercando in qualche occasione anche lo scontro, uscendone di fatto distrutta per il continuo paragone (conscio oppure no) con "quella che c'era prima, c'è e ci sarà", quasi alla stregua di un ripiego viste le somiglianze caratteriali con la protagonista, che sul finale deciderà di lasciare spazi e tempi a lei stessa e al marito, per decidere cosa fare del loro futuro. 
Un personaggio malinconico, che successivamente, una volta delineato con pregi e difetti, risulta essere in contrasto con quello precedentemente mostrato. Certo non una cosa che va a invalidare la caratterizzazione stessa, il contesto o la trama, ma che se ci fermiamo a pensare fa decisamente storcere il naso il suo cambiare totalmente. Alla fine comunque è il personaggio con il quale sono più entrata in sintonia durante la visione e che più mi ha parlato. 
L'attrice già vista nei panni della sorella cattiva di Cenerella in Cinderella and Four Knights, qui è passata allo step successivo nei panni della matrigna, stereotipo da sempre infelice che se non altro qui viene rivalutato. 
Un personaggio al quale mi sono estremamente affezionata e così diverso da quello interpretato precedentemente che l'ho semplicemente adorata. Non vedo l'ora di rivederla.

L'amica di Lei:
quell'amica che tutti vorrebbero avere nella vita, ma che pochi hanno (tenetevela stretta mi raccomando). Una donna con un marito scapestrato, un figlio e un ristorante a suo carico, immensamente affezionata alla protagonista, e una brava grilla consigliera per il marito di quest'ultima e per la superazione del suo trauma. E niente, mi è piaciuta davvero tantissimo. Ho adorato la sua grinta e il suo modo di fare. Colgo l'occasione anche per parlare del rapporto di amicizia che si è andato a creare fra lei, la protagonista, e la nuova moglie. Probabilmente agli occhi di quest'ultima un po' finto ma io credo si volessero davvero bene tutte e tre, e che insieme fossero davvero perfette. L'attrice mi ispirava tanta simpatia, e onestamente non ricordo se l'ho già vista oppure no, nel dubbio ora come ora la trovo simpatica.
  • L'amico di Lui:
    marito (inspiegabile) dell'amica di lei, collega e amico di lui. Uomo e medico, con l'unica passione i brand di lusso, il suo ruolo nel drama è poco o nullo. Che dire... quel personaggio che assieme alla protagonista smorza non poco l'atmosfera. Psichiatra o psicologo (la mia memoria vacilla) ci credo che in corea la salute mentale è ancora un tabù! Se continuiamo con ste cavolo di rappresentazioni a cavolfiore non riusciranno mai a sdoganarla! Ora ditemi chi mai riuscirebbe a fidarsi di uno psicologo/psichiatra così. Manco lui sa che problemi ha e deve curare me? Piuttosto sto senza... Semplicemente uno sciocco, simpatico e buono ma fondamentalmente uno sciocco.
La Famiglia di Lei:
come sempre i dubbi e le incomprensioni sui modi di pensare delle famiglie coreane cadono a palate. Dama Choi, ma io mi chiedo perché abbandonare così una nipote? Perché impedire a quel pezzo di pane (abbastanza sbadato) di tuo marito di incontrarla? Perché impedire alla sorella di incontrare il cognato? Capivo dopo il tentato suicidio e il periodo altamente depresso del protagonista, era un modo per spronarlo ad andare avanti nella sua vita e a non rimanere schiacciato dalla disperazione di aver perso la moglie, ma dopo qual era la ragione per continuare ad ignorarlo e a uccidere a parole chiunque si avvicinasse alla nipote? Io non lo so. Comunque padre e sorella di poca rilevanza, all'interno della produzione infatti tutto ruota attorno al lutto per LA MADRE (sembra quasi una minaccia) dando poco spazio effettivamente alla perdita sia del padre che della sorella. Scopriamo infatti essere la Dama Choi la causa del ritorno di lei, poiché il dolore provato da questa donna ha mosso a pietà il dio e dandogli la  possibilità di riabbracciarla un'ultima volta. Sì tutto molto interessante, ma ne riparleremo nel finale, qui se devo essere sincera la Dama Choi non l'ho apprezzata granché come personaggio. 

Nel circondario ricordiamo:
  • I fantasmi: da loro onestamente mi aspettavo di più. Molto di più. Per i miei gusti troppo di contorno, con storie troppo poco accattivanti e con sparizioni ancora meno d'effetto. Bo' non mi hanno detto nulla. L'unica cosa che mi ricorderò di loro, anzi più che altro collegato a loro, è che grazie all'addio dell'autista alla figlia maritata hanno inserito nella Ost anche la bellissima canzone da solista di Eunji. Adorata e davvero d'effetto, ecco forse quell'atmosfera un po' ha fatto vacillare il mio cuore di pietra... ma non per molto.
  • La sciamana: troppo simpatica. Confesso che di primo impatto credevo fosse la Jang PD (... per chi non la conoscesse... ha lavorato in Dream e interpretava la sorella di lui in Valid Love), salvo poi leggere su Asianwiki che in realtà è un attrice molto più grande. Però l'ho presa subito in simpatia e la trovavo esilarante. Poveretta, alla continue prese con dei fantasmi incorreggibili.
  • E per ultimo il pezz
    o grosso+grosso della storia! L'esorcista! Venuto direttamente da Crash Landing On You a onorarci della sua presenza, sarà quel personaggio inutile, +inutile, inutilissimo che non si può (a confronto il Pilota era più utile, se non altro sponsorizzava le tutine evergreen). Introdotto per la questione vista bimba (chissà che questione di stato, abbiamo ormai già visto altri millemila personaggi che comunque campavano lo stesso), il vero problema è che come inserito così scompare, dal nulla e senza aver fatto nulla. Ok... avete ragione, è servito come espediente per farci vedere che tutto sommato anche il padre teneva alla bimba... maaaaaa.... quindi?
Finale:

Onestamente non ho ben capito. So solo che ad un certo punto il tutto finisce. Infatti dopo la scoperta da parte di tutti i personaggi del fatto che lei avesse solo 49 giorni di tempo per dire addio a i suoi cari, la situazione diventa tutta un "non importa cosa, passiamo tanti bei momenti felici prima di dirsi addio", giustissimo, però... un po' meh.
Con l'unica spiegazione del fatto che lei sia "resuscitata" tranquillamente riassumibile con "la voglia della madre di riabbracciare la figlia". Toccante e nobile per carità... però mi ha lasciato un po' così. 

... in sostanza non fa altro che arrancare per mezzo di dialoghi infiniti negli ultimi episodi. Per quanto riguarda la chiusura infatti, l'ho trovata estremamente pesante e dall'atmosfera forzata. Già dal titolo, e soprattutto dall'andazzo del drama, il finale risulta se non prevedibile, quanto meno aspettabile, quindi ho trovato decisamente troppo oppressiva l'atmosfera che quasi obbligava lo spettatore a sentirsi triste e malinconico e nel quale erano presenti eterni dialoghi dove in realtà i personaggi non si dicevano nulla (che io ho completamente bypassato tanto che arrivata all'attesa scomparsa mi sono anche chiesta perché non avesse salutato alcuni dei suoi cari). 
Inoltre una volta giunti alla fine ho avuto come la sensazione che diverse situazioni siano state lasciate al caso a favore della ridondanza di altre già trattate, approfondite e sviscerate in precedenza (prima fra tutti la rassegnazione alla morte della protagonista). 
La risoluzione del mistero di base (se così si può chiamare), poi, una volta svelata lascia anche un po' il tempo che trova, perché alla madre non hanno mai dato una rilevante importanza (se non che la ripetizione fino allo sfinimento della sua tristezza) e comunque non spiega il perché a lei venga detto di dover ritornare come moglie e madre e non semplicemente come figlia. Aggiungiamoci poi il fatto che negli ultimi episodi determinate situazioni vengano invalidate e tutti diventino genitori provetti, capite bene perché questo finale a me abbia dato poca soddisfazione e lasciato con tanti dubbi.

Commentino commentuccio carino caruccio:

Forse non la recensione più corta dell'anno ma comunque la più corta da quando mi è partita la scrittura dopo The King: Eternal Monarch (drama che a quanto pare ha aperto il mio vaso di Pandora scrittonico), infatti dopo quella di Novoland: Caste in the Skif Sky, di Sweet Munchies (che forse prima di leggerla tutta fate in tempo a finire il drama) e quella di Secret Love (nel quale mi sono sbizzarrita più del dovuto nel riassumere la trama), a sto giro ve ne ho fatta una di modesta lunghezza e non troppo intricata. Siete fieri di me?  
Cambiando discorso però, credo comunque che questi drama semplicemente non facciano per me. Sulla stessa scia di Reply 1988 infatti, a me i semplici slice of life dopo un po' annoiano... io il sentimentalismo non lo capisco (lo so sono una persona un po' freddina), soprattutto se ripetitivo, e soprattutto quando la visione cerca di costringerti a sentirlo forzandosi con la creazione di scene su scene per dire solo un'unica cosa, che anche ad un insensibile come me era chiara (almeno la teoria). Con questo comunque non intendo dire che sia un brutto drama, anzi a livello di personaggi è fatto molto bene, e anche se proprio non è il focus dell'azione trovo che abbia una delle più realistiche e belle storie d'amore al suo interno. In più non possiamo certo dimenticare il fatto che l'assenza di un cattivo da odiare non sia una mancanza quanto piuttosto un punto di forza. 
Peccato però che per me si è rivelata una visione troppo lunga che poco mi ha conquistato.

E con questa mi sono rimessa in pari, ci vediamo fra altri 5 mesi (spero di no). Adiosssss!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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