mercoledì 13 gennaio 2021

Recensione Arthdal Chronicles


Da quel poco che ho visto, il 2019 è decisamente l'anno dei cult di mio gusto!
Primo drama coreano del 2021, ci ritroviamo alle prese con uno storico fantasy che molto si rifà all'immaginario del Trono di Spade. Pieno di (quelli che nel corso del 2020 abbiamo capito chiamarsi) omaggi (e non plagi), questo prodotto si rivela ottimo sotto ogni punto di vista. Confesso: questa recensione sarà un inferno perché, oltre ad essere un drama complicato da recensire di per se, a sto giro non posso riferirmi ai personaggi con appellativi inventati come mio solito (già è venuta fuori lunga, figuratevi se per introdurre ogni personaggio dovevo scrivere una frase intera!) ma ho dovuto imparare i nomi, anzi peggio, ho dovuto imparare come si scrivono!! A-MA-TE-MI e, ve lo dico già da ora, perdonatemi per gli errori. 

Trama:

"In una terra immaginaria, divisa in vasti territori e popolata da tribù, un uomo cercherà con ogni mezzo di fare della confederazione di Arthdal un regno. 
Sul suo cammino però incontrerà una profezia, una profezia che vede a lui opporsi Lo Specchio, La Campana e La Spada. 
Coloro che una volta scesi in campo distruggeranno il mondo conosciuto" 

Part 1: I Bambini della Profezia

Veniamo catapultati nel mezzo di un accordo finito male, talmente male, che coloro che lo avevano proposto decidono di organizzare uno sterminio di massa ai danni di coloro che avevano osato rifiutarlo. Quindi da una parte vediamo i Saram, esseri umani, che creando nella sacerdotessa portatrice di pace Asa Hon un capro espiatorio, faranno dilagare un'epidemia mortale nella terra tanto desiderata di Attuard. Dall'altra i Neoanthal, esseri con lunghi capelli spettinati, occhi, labbra e sangue blu, molto più forti degli umani, perire per aver rifiutato un'alleanza contraria ai loro principi. 
Tradita quindi dalla sua gente, in fuga e nel disperato tentativo di salvare il salvabile, la Saram Asa Hon si alleerà con il Neoanthal Ragaz, entrambi s'innamoreranno e, sparendo dalla circolazione, daranno alla luce due mezzosangue gemelli (da occhi, labbra e sangue viola), etichettati come Ighutu, e odiati dagli umani tanto quanto il loro genitore non saram.
Si apre quindi la caccia ai Neoanthal superstiti, che vede morire quasi tutti gli ultimi esemplari della specie, e nel quale viene ucciso anche il Neoanthal di Asa Hon. Che andandosene per i boschi lascerà incustodito, e successivamente nelle mani del nemico (stratega e organizzatore del neoantallicidio) uno dei gemelli figli suoi. 
Fu così che vedremo il leader nato Tagon insabbiare il ritrovamento del piccolo e cederlo alle cure dell'unica donna nella quale ha fiducia Taealha, immergendosi successivamente nella spiegazione di un progetto edile (mettiamola così) che porterà la popolazione di Arthdal all'espansione dei propri confini.
Una volta saputo però della perdita di Ragaz, spinta da un incubo-profezia, la nostra cara madre Asa Hon prenderà la decisione di portare lontano dalle grinfie del dio di Arthdal, l'ormai figlio unico. E cercando disperatamente un modo per discendere la Barriera Grande Rupe Nera passerà in cima ad essa i successivi 10 anni della vita di entrambi. 
Ormai bambino curioso, colui che impareremo a conoscere come Eunseom, scoprirà un passaggio segreto che porterà direttamente alla pianura rovente di Iark. Raggiunto finalmente il suo scopo Asa Hon perirà con la consapevolezza, e la tristezza, di aver portato il figlio un passo più vicino al compimento del suo destino, invece di essere riuscita ad allontanarlo, e lasciandolo nelle mani della tribù di Wahan, che, da quel momento in poi, provvederà a crescerlo secondo i propri insegnamenti. 

Passano altri 10 anni dai fatti narrati sopra, e se da una parte il progetto di Tagon per scalare la Grande Rupe Nera prende forma concreta e inizia ad essere utilizzato per il suo scopo, dall'altra seguiamo la normale vita quotidiana della tribù di Wahan.  
Una tribù semplice che fa le sue cose con semplicità, senza avidità o manipolazione. Vivendo dei prodotti della natura ma senza intromettersi nella loro crescita. Insomma coesistendo con essa e ringraziandola per i suo sostentamenti. 
Qui facciamo la conoscenza di vari personaggi e dell'apprendista Grande Madre della tribù, Tanya, una ragazza forte, buona e altruista che farà di tutto per insegnare un po' di buone maniere al nostro Ighutu preferito. Cresciuti insieme, ora migliori amici, e un indomani chissà, vediamo in lui uno spirito libero che presto sa di dover abbandonare tutto per non portare disgrazie (cosa che inevitabilmente accadrà) alla tribù, e in lei uno spirito affine ma che sa qual è il suo posto nonostante la curiosità sul mondo circostante.
Ma, come la vita (ma soprattutto nei drama) ci insegna, le cose belle non durano mai tanto, e in tempo con la fine dei preparativi della festa più attesa dell'anno, i cacciatori di schiavi di Tagon faranno la loro comparsa rapendo tutti i membri della tribù di Wahan, e uccidendo sia i bambini, sia coloro che opponevano resistenza.
Perso nei meandri nel bosco per caso, al ritorno il nostro protagonista scoprirà solo devastazione e una bambina miracolata che gli spiegherà l'accaduto. 
Parte quindi da qui, il lungo viaggio del guerriero in un territorio sconosciuto e incomprensibile che, intestardito a salvare la sua tribù e la sua amata, farà ogni cosa in suo potere per portare a termine la missione di liberazione. Partendo dal rapire il Niruha della confederazione di Arthdal - dando così modo a Tagon di portare a termine i propri scopi - al farsi quasi ammazzare durante un tentativo di rivolta andato a finire medio-bene.

Part 2: Il Capovolgimento del Cielo 

Il focus dell'attenzione si sposta e, dopo l'insuccesso di Eunseom nel salvare la sua tribù, riuscendo però di fatto a liberarne almeno un paio, veniamo catapultati ad Approdo del Re nella confederazione di Arthdal, più precisamente all'interno della Fortezza del Fuoco (mi pare si chiamasse così), dove facciamo la conoscenza di un nuovo personaggio. Più morto che vivo e in cura dai suoi alleati, il nostro Ighutu preferito passa il testimone all'Ighutu di quartiere, Saya. Gemello scomparso del protagonista, con il quale condivide il mondo dei sogni, che si ritroverà a fare da istruttore sulla civiltà di Arthdal a Tanya. Mostrandogli le dinamiche di potere interne e il modo giusto di sfruttarle. Assistiamo quindi ad un approfondimento dei personaggi e iniziamo ad addentrarci negli intrighi di corte, nelle fazioni contendenti e nei vari strati sociali che compongono la confederazione. 
Giungendo infine alla conclusione che le parti sfidanti in causa siano tre: i sacerdoti del Picco Bianco capitanati da Asa Ron, i custodi del secreto del ferro (la Tribù Hae) diretti da Mihol, e la fazione del cattivo per eccellenza che tutto vuole, Tagon, affiancato da Taealha e custodito da Saya. 
Una seconda parte intrisa di scontri politici e sotterfugi che alcune volte vanno a buon fine altre portano a situazioni indesiderate. Nel quale vedremo la morte di diversi personaggi, ma soprattutto che porterà al ribaltamento dei poteri e alla scalata sociale della tribù di Wahan finalmente non più schiava. 
Le buone notizie però viaggiano lente, e come ci insegna la tragedia più famosa del mondo (Romeo e Giulietta), arrivano inesorabilmente in ritardo, e solitamente quando ormai il danno ormai è già fatto. Quindi se da un lato Tanya prosegue la sua ascesa al potere del Picco Bianco come diretta discendente di Asa Sin, riuscendo a liberare dalla schiavitù la sua tribù, dall'altra abbiamo Eunseom che nel tentativo di fare la cosa giusta verrà tradito da un suo compagno fidato, finendo in un campo di lavoro forzato senza più la voglia di reagire. Se non fosse che un ragazzo in punto di morte ma per niente desideroso di morire, non lo sprona a cercare un metodo per uscire da quel brutto postaccio. Fu così che durante il tentativo fallito di liberare la propria tribù, si ritroverà a demolire il complesso sistema di schiavi e schiavisti su cui si fonda la terra di Arthdal.

Lo so, lo so, il riassunto della trama è troppo lungo, ma fidatevi se vi dico che non è nemmeno un quarto di ciò che viene mostrato nel drama. 
Una trama bella. Fatta bene. Strutturata e pensata nei minimi dettagli. E se anche alcune scene sono involontariamente comiche (tipo l'eterna danza della povera oracola), non stonano mai mai nel contesto, anzi aumentano l'atmosfera e la credibilità del prodotto. 
Sinceramente mai mi sarei aspettata un drama così complesso, così ben sviluppato con tematiche così importanti trattato dai coreani. A sto giro mi hanno proprio sorpresa sapendo mettere in piedi una produzione su vasta scala credibile e non lasciata al caso. 
Il mondo che ci viene proposto infatti, ci viene proposto a 360°. Più terre, più confini (Barriera sei tu? A no, scusa, questa è la Grande Rupe Nera), più religioni. Ci vengono poi introdotti personaggi di razze diverse, distinguibili e con caratteristiche proprie. Dei clan, delle tribù, una marea di personaggi, comparse e non, tutti ben pensati, ben studiati, ben approfonditi e che portano sempre da qualche parte. Ci vengono mostrare diversi credi, con Dei annessi, con leggende proprie con una costruzione e un approfondimento del loro passato. 
Diverse lingue, diversi territori, insomma in questo drama c'è di tutto. 
E se è vero che essendo pur sempre coreani, le scene di sesso e più in generale la parte sessuale del tutto viene lasciata fuori, non possiamo non stupirci di come abbiano rappresentato abbastanza brutalmente le condizioni di vita degli schiavi, alcune morti e le battaglie. Morti che, non dimentichiamolo, non sono forse così imprevedibili come in Games of Thrones, ma nemmeno così scontate per un prodotto di questi lidi. Soprattutto perché avvengono con tempistiche del tutto insolite e a dei personaggi che solitamente siamo abituati a portarci fino alla fine. 
Inoltre ho trovato che i registi, sceneggiatori, produttori, riuscissero a prendersi decisamente più spazio di manovra nelle tematiche da affrontare, cosa rara da trovare in un drama, come un focus particolare sull'utilizzo delle droghe usate per la preveggenza (sì, preveggenza la chiamavano...), oppure per ottenere informazioni. L'inserimento di una spia destinata a sciogliere la lingua a letto invece del più spesso metodo utilizzato dell'ubriachezza. O addirittura il tema del razzismo verso tutto ciò che è diverso, che non si riesce a comprendere, e che per questo fa paura. 
Insomma un drama insolito che mette in scena realisticamente tematiche insolite per il paese di produzione ma che lo fa con consapevolezza, e soprattutto coinvolgendo lo spettatore.

Personaggi:

Eunsoam:
il nostro Ighutu preferito, ragazzo cresciuto con semplicità che cerca di vivere secondo gli insegnamenti dati. Un personaggio stupendo, che alla lontana mi ha ricordato Jon Snow, perché diciamocelo, all'inizio, dopo il primo passo nella civiltà, lui non sapeva mai niente (ripensandoci anche successivamente). Uno di quei personaggi buoni e con dei valori, che ne passa tante, ma tante, fin da bambino a cui non puoi far altro che voler bene. Cresciuto dalla tribù di Wahan, si ritroverà ad essere un ragazzo molto insolito che fa cose insolite. Evitato principalmente per il suo spirito intraprendente, e innamorato da sempre della sua compagna di giochi, ingaggerà un inseguimento disperato che lo porterà più in lontananza del previsto. Partito come una persona un po' strana, dovrà fare i conti con la gente che lo teme e lo odia solo per il colore del suo sangue. Forse è quel personaggio che all'interno della storia ha meno evoluzione in assoluto, ciononostante è colui che solo facendo cose buone instilla nelle persone attorno a se la voglia di seguirlo e combattere.
Abbattitore di catene, lo vediamo sotterrato dalle brutte esperienze e brutalmente tradito, ma ferreo nella sua decisione di volere degli alleati con le buone e non dei semplici sottoposti sfiduciati. Cosa che riuscirà ad ottenere credendo sempre di più nelle persone, fino a conquistarle. Semplicemente adorabile nel suo modo di comportarsi, lo ricorderemo sicuramente per tutte le sventure che gli sono capitate, ma dal quale, con abile mossa ha saputo districarsi e riprendersi. Dalla psicologia semplice e non troppo articolato è uno di quei personaggi che forse non spicca ma si fa amare senza sforzo.
Saya:
il nostro Ighutu di quartiere, gemello di Eunseom, sarà l'unico alla fine dei giochi a scoprire dell'esistenza dell'altro. Ragazzo cresciuto letteralmente fra quattro mura, che farà delle persone che gli girano attorno le sue pedine e della confederazione di Arthdal la su scacchiera. Seguendo infatti le orme di Taealha , l
o vediamo divertirsi nel congegnare piani, non facendosi scrupoli sui mezzi usati per raggiungere i suo obbiettivi. Presentato come ragazzo fragile non avezzo alle arti della guerra, ma con un fine intelletto e una sottile vena di psicopatia che in più occasioni metterà a dura prova i suoi tutori. Con il sogno di mostrare ai Saram che gli Ighutu non sono poi così pericolosi o diversi da loro, troverà in Tanya una persona con cui ossessionarsi e da manipolare secondo i suoi voleri. Convinto fermamente di amarla, e che prima o poi lei lo ricambierà, l'aiuterà con tutti i suoi discutibili mezzi a elevarla a sacerdotessa madre, nonostante il disaccordo di lei.
Raggiunta però una posizione di potere e libero di poter girare per la città, lo vediamo iniziare un lento decadimento che lo porterà quasi sicuramente ad essere il più cattivo principale in futuro, mettendo in dubbio le azioni delle persone da lui amate. In quanto Ighutu e non figlio di sangue della coppia che lo ha allevato, e mera copia per la persona che crede di amare. Un personaggio che dal lato psicologico ho troppo apprezzato, contorto, ossessivo e manipolatore, lo vediamo divertirsi nel distruggere i piani degli altri, per poi servi le soluzioni su un piatto d'argento. Talvolta però commettendo errori di valutazione. Non vedo l'ora di sapere cosa ci riserverà il suo personaggio in futuro. 


Ovviamente entrambi i personaggi sono stati interpretati dallo stesso attore, che, mea culpa, non avevo mai creduto fosse così bravo. Conosciuto in Nice Guy e imparato ad amare in Descendant of the Sun, il caro Big Boss ha davvero fatto passi da gigante. Forse per superare la rottura con l'ex moglie o forse perché particolarmente attratto dal ruolo, ho trovato che qui abbia dato il meglio di se. Il primo personaggio da lui interpretato è Eunseom, che smuovendo massi e montagne lo si riesce ad apprezzare tantissimo fin da subito, quindi
 mai mi sarei aspettata di rimanere più conquistata dalla caratterizzazione del suo gemello Saya, così diversa, che ci si dimentica quasi di star guardando lo stesso attore. Cioè bravissimo e credibilissimo. 
Sarà anche stato aiutato dalla scrittura pensata, dal trucco e parrucco (per quanto mi riguarda lo preferisco col capello lungo e con l'abito verde... anche se pure quello color sabbia mi piaceva...), o dall'atmosfera che li circondava, ma ad essere differenti e propri erano soprattutto gli sguardi, il modo di parlare, il comportamento, insomma non possiamo certo dire l'attore non si sia impegnato! Promosso al cento per cento e non vedo l'ora che ci sia il confronto fra i due gemelli! 

Tanya: nata dalla tempesta, regina dei...., madre dei draghi, em, no forse sto sbagliando della tribù di Wahan, colei che rompe il guscio, prossima grande madre della tribù sua, ecc.. ecc... Un personaggio che nonostante l'apparenza, almeno per ora, con la sua collega d'appellativo non condivide altro che l'innocenza dell'inizio. Campana perché immagino con la sua bontà d'animo risuoni nei cuori della gente, la vediamo prima tirocinante della grande madre della sua tribù, poi rapita, madre effettiva, serva, dama di compagnia e infine sacerdotessa. Se posso essere onesta (ma tanto lo sapete che lo sono sempre) è il personaggio che all'interno della storia mi è piaciuto meno. Non dico non fosse un bel personaggio, all'inizio era anche molto simpatica e alla fine ha acquisito sicuramente uno spessore degno di nota. Ma trovo che nel mentre del suo rapimento e della parentesi da schiava, il suo personaggio perda un po' di smalto regalandoci semplicemente una ragazza solo e soltanto in balia degli eventi. Sicuramente una caratterizzazione voluta dai creatori del drama, in quanto serviva a farci comprendere tutto lo spaesamento e l'incomprensione di una persona completamente estrania alla realtà che ora le si palesava davanti. E mentirei se dicessi che non mi è piaciuta la sua evoluzione nella terza parte, i suoi interrogativi, i suoi piani, e i suoi ragionamenti. Solamente che nel mezzo, persa a fare da istruttrice/allieva a Saya, non mi ha convinto più di tanto. 
E' anche vero che di fatto è l'unico personaggio che, vuoi per una motivazione o per l'altra, era sempre all'oscuro dei risvolti di trama, ma bo'... purtroppo ho il vizio di paragonare i protagonisti, e  diciamocelo, anche se completamente diversa, con l'introspezione e l'interesse che scaturivano da Taealha non reggeva proprio il confronto. Anche se.... ho adorato come non gli importasse di striscio di Saya, né quando faceva il buono né quando partiva con le sue macchinazioni psicopatiche. L'attrice l'ho già vista, e quando l'ho vista era anche il mio personaggio preferito del drama, ma ci credete che se non me l'avesse detto mia madre che era la lead della coppia secondaria in Descendant of the Sun io mai l'avrei riconosciuta? Non possiamo dire non sia brava, anzi, due personaggi così diversi fra loro ed entrambi resi così bene, ma il mio problema è che la confondo con un'altra miriade di altrici (tipo Krystal o la ragazza delle T-Ara di Dream High 2). Sono triste per lei... qui comunque è promossa!

Tagon:
il nostro Ighutu da battaglia. Mi rendo conto di averlo trattato poco nella trama, ma questo perché Tagon come (e forse di più) Taealha, è un personaggio che va vissuto. Di lui possiamo dire che è un gran conquistatore, uno stratega, ambizioso, volenteroso di dimostrare al padre chi è e prenderne il posto. Che ha il sogno di diventare un re, ma un re giusto, e nonostante tutti i metodi da lui utilizzati o i sotterfugi escogitati (non sempre ortodossi) non è un pazzo sanguinario come si potrebbe pensare. Ma a dirlo (scriverlo) questo personaggio semplicemente perde la sua magia. 
Se dovessi classificarlo, lo inserirei esattamente nella cerchia di principi esiliati, disereditati, illegittimi o semplicemente impossibilitati a ereditare il trono. In sostanza uno dei soliti protagonisti stereotipati di un qualsiasi drama storico che, sarà per ambientazione, sarà per presentazione del personaggio, qui assume tutto un altro fascino. 
Noi infatti lo conosciamo come uomo, o per meglio dire ragazzo (posso spenderci due parole sul ragazzo? E' dai tempi di Room No.9 che dico che questo ragazzo lo voglio in un ruolo da completo psicopatico, e dopo la sua comparsa qui la mia voglia non ha fatto altro che rafforzarsi. Faccio un appello: dategli un ruolo di spessore please! Mi guarderei qualsiasi drama in cui è protagonista, giuro!) senza scrupoli che per assecondare il padre organizza uno sterminio di massa senza il più pallido senso di colpa, lo vediamo crescere assecondando sempre i propri scopi senza porsi il problema del giusto o sbagliato, e solo verso alla fine capiamo il suo desiderio di potere e di essere amato, non odiato. 
Sul finale infatti, ci vengono spiegate le sue motivazioni e che in realtà le sue azioni e decisioni, oltre ad essere sofferte, erano solamente il male minore per tutti. E, sì  insomma, un sacco di altre giustificazioni che ci mostrano il suo personaggio sotto una luce completamente diversa. Luce diversa che ha molto sapore di paraculata alla coreana, e la quale non ho apprezzato particolarmente, sarò onesta, e un po' mi ha fatto scendere il personaggio. Però dall'altro lato l'ho anche apprezzata in quanto apre nuove possibilità al futuro. 
Un uomo che si è visto crollare il suo castello di sabbia addosso ora costretto a "portare la maschera del cattivo" (anche se secondo me non è molto diverso da quello che aveva fatto fino ad ora) che però di fatto viene manovrato sia da Taealha che da Saya. E a proposito di Taealha, ma sono l'unica che è stata conquistata dalla loro storia d'amore? No, perché ok i protagonisti, ma questa era magica. Bellissima sviluppata a meraviglia, una storia d'amore nel quale ognuno supportava l'altro ed era un valore aggiunto. Ma anche una storia d'amore in precario equilibrio perché a volte l'amore non sempre basta e le promesse, dopo essere state infrante, contano meno di quando sono state suggellate. Non lo so, entrambi mi hanno semplicemente conquistata. L'attore a me non è mai piaciuto granché, già dai tempi di A Gentlemant's Dignity non mi aveva mai trasmesso niente, qui invece l'ho piacevolmente riscoperto. Traumatizzata alla prima comparsa e rassegnata all'idea di dovermelo sorbire fino alla fine, sarà l'ambientazione, sarà la storia, sarà la sofferenza del personaggio in se, ma mi è piaciuto tantissimo e l'ho trovato davvero credibile come Tagon. Spero solo nella seconda stagione ritorni più agguerrito che mai, o se proprio proprio, più devastato che mai.

Tealhea:
sicuramente il mio personaggio preferito di tutto il drama. Bellissima, tagliente, arguta e innamorata, darà vita a intrighi e situazioni che ci terranno incollati allo schermo. E' proprio il caso di dire che dietro ad un grande uomo c'è una grande donna. Se infatti ci pensiamo, Tagon non avrebbe fatto molto senza di lei, o successivamente senza lei e Saya. Se Tagon era colui che scendeva in battaglia, questa ragazza, anzi donna, era colei che intesseva tutte le trame per portarlo dov'è arrivato alla fine. 
Prima spia del padre divisa tra padre dell'amato e amato stesso, la vediamo non perdere tempo a piangersi addosso e rigirare le carte a suo favore. Ambiziosa e intelligente, non si farà problemi a mostrare il suo desiderio di potere e la voglia di supremazia o divisione equa nei confronti di colui che sta aiutando ad ascendere al potere, anzi nonostante il suo amore non ci metterà troppo a creare la sua fazione ed entrare apertamente in conflitto con Tagon. Manipolatrice e in alcuni casi manipolata, si ritroverà spesso in situazioni difficili a causa di Saya e delle sue decisioni passate. 
Un personaggio che ho amato subito. Troppo interessante e sicura di se, l'ho trovata una donna estremamente affascinante e pericolosa, ma da un lato divertente nei rapporti con la sua "dama di compagnia"(?). Sapeva esattamente come muoversi nei suoi ambienti, come usare le debolezze altrui a suo vantaggio, e non esitava a sfoderare i propri assi nella manica all'occorrenza, ma non per questo infallibile. Sicuramente molto più sul pezzo di Tagon, la cosa che più mi piaceva di questo personaggio era la sua conoscenza e fiducia (anche se non è esattamente questa la parola adatta) nei confronti dell'uomo amato. Lo conosceva talmente bene da prevedere le sue mosse, o da capirne le intenzioni a seconda dei comportamenti da lui tenuti. Una ragazza davvero fantastica che per una volta i coreani non hanno avuto paura di fare grintosa e moralmente ambigua. 
E' vero la sua storia è triste. E' vero, pure lei sognava un'ascesa al trono senza spargimenti di sangue e con meno vittime possibili, all'insegna dell'amore per i neo sovrani. Però non ne è rimasta sconvolta quando la situazione ha preso una piega imprevista e anzi, andiamo di severità e intimidazione, l'importate è che non la si tratti come un'ornamento o come un valore aggiunto ma al pari di un re, una Regina. 
Molto molto interessante il vedere ai ferri corti entrambi i personaggi dopo un percorso così solido fianco a fianco, e se spero in un ricongiungimento sincero e una forte alleanza nella seconda serie per entrambi, non vedo anche l'ora che si ritrovi faccia a faccia con quella bomba ad orologeria che è Saya. Sono quasi convinta solo lei abbia le armi e i mezzi giusti per affrontarlo. Insomma, tanto per ripetermi per la 400entesima volta io l'ho amata (e per questo l'ho recensita da schifo, facciamocene una ragione. Di ciò che mi piace troppo io non riesco a parlarne), e non vedevo l'ora che comparisse in scena. Speriamo non si smonti nel continuo. L'attrice qui era a dir poco perfetta, dall'espressività, alla raffinatezza del portamento rispecchiando il proprio ceto sociale, ai vestiti indossati, cioè, tutto di lei mi ha conquistata. Un peccato però non averla in nessun altro drama. Al ché vi dico, non per mia scelta. Io ho fatto la punta ad un drama nel quale interpretava la protagonista fin da quando mi sono addentrata in questo mondo, quindi ormai 8 anni fa (mamma mia quanto tempo...)  semplicemente sono giunta alla conclusione sia maledetto. Preso in causa da un fansub e successivamente abbandonato, mi ero un po' tranquillizzata vedendolo su viki. Inutile dire che è fermo al 72% di non so che episodio da quando ho memoria. Che ingiustizia, spero solo che grazie a questo ruolo decida di prendere parte sempre a più progetti. Voglio vedere se la mia folgorazione iniziale è meritata o se è solo un caso! Qui però è promossa con lode!

Per tutti gli altri personaggi... ecco un altro punto che mi tocca tralasciare nonostante la loro enorme bellezza. Raggruppandoli in un unico paragrafo e facendovi il nome di quelli che mi hanno lasciato più il segno, ovviamente ci tengo a precisare che gli ho amati tutti dal primo all'ultimo. 
Dai membri della tribù di Wahan, come Dalsae (che si ricrederà sul protagonista), Moongtae (che si ritroverà a fare i conti con la sua debolezza, preferendo spegnere il cervello e la coscienza, schierandosi dalla parte dei più potenti) o quell'anima buona di Doti (con uno spirito d'adattamento tale da saper fare sua qualsiasi situazione), grazie al quale assistiamo ad uno dei cambiamenti più profondi e più semplici dell'essere umano. Ai compagni di sventura sterminati, come i due Neoanthal viandanti e osservatori rassegnati all'estinzione e impossibilitati ad occuparsi o a godere della compagnia dell'unica femmina della specie rimasta (come non apprezzare i loro dialoghi sul come va il mondo, erano semplicemente i miei 800esimi personaggi preferiti del drama). 
Passando per coloro che hanno aiutato Eunseom in tempo di bisogno, o per colui che sembra essersi redento e passato dalla parte del bene, Moobeak (ma quanto è bello quest'uomo? Cioè conciato così secondo me sta da dio!). Arrivando infine ai membri della tribù Ago e all'ultimo arrivato nel cast principale, Ipsaeng. Un personaggio moralmente grigio, più tendente al nero, che abituato a pensare per se, senza farsi problemi ad aggirare gli altri, verrà preso per sfinimento dalla bontà del protagonista e finirà a fare del suo meglio per aiutarlo nella sua impresa. 
Come poi dimenticare di menzionare coloro che ormai non ci sono più, come l'orribile padre di Tagon, che però sapeva di che pasta era fatto il figlio e per questo ne aveva paura (oltre che del sangue anche dell'intelligenza), il mitico e assuefatto Asa Ron, sacerdote con a caro più il tempio come luogo materiale che né come posto spiritico, o colui che ha dato più filo da torcere alla nostra coppia del cuore, Mihol, tanto da cambiare continuamente fazione, fare della figlia una spia e tessere intrighi su intrighi fino alla sua morte.
Tralasciando tutti gli altri altri ancora che potremmo menzionare, mi sento di dire che per trattare tutti i personaggi secondari si potrebbe tranquillamente fare una recensione a parte, per quanto bene sono stati fatti e sviluppati. Ma dato che non ne abbiamo il tempo, questi sono quelli che ho apprezzato di più e del quale non vedo l'ora di vedere lo sviluppo futuro.

Finale di stagione (o almeno lo spero...):

Part 3: Il Preludio a Tutte le Leggende

Mentre vecchie alleanze si sgretolano, e nuove si formano, con l'ascesa al potere di Tanya arriva anche la comprensione e la difficoltà dell'essere solamente una pedina nelle mani altrui. Diventata quindi la madre del Picco Bianco, ora chiamata Asa Tanya, inizierà a rendere i favori obbligati di ritorno a Tagon, consigliata da Saya, cercando un modo per sopravvivere a quell'enorme intrigo di fili affilati come coltelli, nel quale un passo falso potrebbe costarti la vita che è la sua nuova terra. Fermamente convinta di voler gestire questa situazione precaria, da un lato cercherà per quanto moralmente possibile di assecondare i desideri dei suo "alleati" dall'altro provvederà a distaccarsi dalla loro visione creandosi un proprio potere e dei propri sostenitori fedeli a lei e alla sua bontà d'animo. 
Nel frattempo invece, dall'altra parte di Arthdal, seguiamo le (dis)avventure di Jon Snow Eunseom che ritrovata la forza nel suo animo e il coraggio di continuare a credere negli insegnamenti ricevuti, riesce a scappare dalla fossa senza fondo nel quale era stato gettato assieme ai suoi compagni di sventura, ribellandosi alle guardie e scappando verso la libertà. 
Abbandonato quindi il campo, nel tentativo di soddisfare l'ultimo desiderio di un compagno di cella, si ritroverà: a salvare la stirpe del clan Momo, a conoscere i Neoanthal, al far redimere un uomo, ad essere venduto alla tribù Ago e per una volta ad essere salvato, ad essere pressoché condannato a morte, fino a giungere davanti ai clan sciolti come la reincarnazione di un dio. Inaishingi lo chiamavano. Riunendo quindi i clan Ago sotto il solo nome della tribù, il drama si chiude con la presentazione delle fazioni e delle loro potenze. 
Da una parte quindi abbiamo il neonato regno di Arthdal governato da Tagon con affianco Taeahla, alla propria destra Saya e alla sinistra Tanya, dall'altro un disperato, ora reincarnazione di un dio, che si chiede ancora se riuscirà a liberare la sua gente e salvare la sua amata, e se dopo tutti i cambiamenti a cui sono andati incontro ancora sapranno fare ad marsi.

Giunti alla fine dunque, ci accorgiamo che tutta questa prima stagione altro non è che un lungo prologo a tutto ciò che verrà in futuro. Il drama infatti termina con il coronamento del re, però successivamente ai titoli di coda, vediamo delle scene che preannunciano una grande battaglia con quello che sembra uno scambio tra i due gemelli. 
Cosa avranno ancora per noi in serbo gli autori? 
Sicuramente uno di quei finali che (ovviamente visti per tempo e non con già la seconda stagione sotto mano), mi lasciano sempre un gran amaro in bocca. Carico di quesiti e domande ancora lasciate in sospeso (Sarà davvero il destino dell'unica Neoanthal rimasta uccidere Tagon? La profezia verrà mai spiegata? Che significato avrà il potere di vedere nei sogni dei gemelli e la lettura della mente di Tanya? La gravidanza di Taealha sarà vera o un mero modo per non perdere il potere acquisito? Tagon saprà essere un re giusto nonostante la partenza decisamente in discesa? O finirà per perdere completamente la testa? Ma soprattutto: che fine ha fatto quello str*** del cavallo divino Kanmarou?), ci toccherà a spettare minimo fino alla fine del 2022 per sapere che sorte toccherà ai nostri amati protagonisti.
Rendiamo grazia, dato che almeno i coreani si conservano bene e due anni loro sono come 4 mesi nostri. Anche se, sfortuna vuole, sicuramente tempo di arrivare alla fine e vedremo la cara e piccola Doti maritata.
Tutto sommato però, nonostante la mia poca fiducia nei seguiti coreani (che deriva soprattutto dalla mancanza di quest'ultimi), questa prima stagione si è conclusa in maniera egregia, completando se non altro il percorso iniziale dei nostri personaggi e preannunciando un seguito che ha tutte le carte in regola per uscirne una bomba. Grata quindi del fatto di avere già la conferma di un rinnovo, non mi resta che sperare nel meglio che si possa realizzare. 

Commentino commentuccio carino caruccio:

Un drama che salta subito all'occhio non solo per il suo attingere a piene mani dall'immaginario fantasy occidentale ispirandosi ai grandi classici del genere quali Game of Thrones o il Signore degli Anelli (andiamo, solo io ho notato una certa somiglianza tra la fisionomia degli accoliti del Picco Bianco e gli Elfi della trilogia di Peter Jackson? Per non parlare del "signore dei cavalli" che nessuno può raggiungere, o ancora nella scena dell'incoronazione in cui sia l'ambiente che la corona stessa richiamavano palesemente l'incoronazione di Aragorn), ma bensì per la cura nei dettagli e per l'ambientazione creata ad arte. Non possiamo infatti guardare Arthdal Chronicles non rendendoci conto dell'enorme lavoro che è stato fatto con le ambientazioni, i paesaggi, e i costumi. Inoltre sebbene i riferimenti all'occidente siano davvero tanti, ad un occhio attento di un qualsiasi drammista appassionato si può notare senza troppo sforzo, quanto ci sia della cultura asiatica al suo interno. Un prodotto che secondo me può appassionare sia coloro che mai si sono rapportati ai prodotti asiatici, e sia coloro hanno più familiarità con questa cultura e la ricercano nelle loro visioni, in un perfetto mix pittoresco che non stona, anzi riesce a risultare credibile e innovativo (qualcuno aveva mai visto prese in carica così tante tribù?). 
Certo un qualche calo lo si ha quando in campo entra la CGI, soprattutto se animata che, per quanto fatta bene e sopra la media di un qualsiasi altro drama (io ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare... e non mi riferisco di certo a prodotti cinesi), risulta comunque poco credibile e molto artificiosa in determinate scene. Prima fra tutti quella in cui Eunseom si ritrova a fronteggiare l'orso. Ciononostante non riesco a vederlo come un difetto, perché, per quanto mi riguarda, la trovo sempre troppo finta anche nei prodotti americani, soprattutto quando viene scelta al posto di un più sano e più bello trucco e parrucco (sì, è una frecciatina al Lo Hobbit. Per me quella trilogia non esiste.). Siamo giunti quindi alla fine di questa immensa e quasi infattibile recensione, nel quale... purtroppo ne sono conscia... non ho fatto altro che ripetermi. Capitemi, l'età avanza. Concludo solamente questo commento facendovi presente un'ultima cosa: io ho semplicemente adorato l'unica canzone del drama! Ailee sei tutti noi! E sia la musica che la sua voce erano perfettamente inserite sia nell'ambientazione e che nell'atmosfera. 

Semplicemente un drama da vedere e per il quale io ho solo lodi.

In lunga attesa della seconda stagione un saluto, e, se avete avuto il coraggio di leggerla tutta a sto giro vi faccio anche un ringraziamento. Grazieeeeee!!! Cosa farei senza di voi? - Probabilmente monologhi ancora più lunghi -

Anche per stavolta la ruffiana l'ho fatta, un saluto e Nirhua a voi!!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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