martedì 8 dicembre 2020

Recensione Flower of Evil


Questo drama mi aveva conquistato sin dalle prime note del primo episodio... poi non so cos'è andato storto.
Anzi in realtà potrei benissimo sapere cos'è andato storto: io e le mie aspettative disilluse entro la fine del terzo episodio. 
Purtroppo, anche a sto giro (evidentemente non imparo mai), mi ero lasciata fregare dalla trama "uno psicopatico, sposato ad una poliziotta, le deve nascondere la sua doppia identità", interessante no? Peccato che non avevo tenuto conto che a produrre questa trama non solo erano i coreani, ma erano i coreani nel 2020 (e non fraintendete, i coreani a volte regalo perle, ma qui? Qui si può dire solo in parte). 
Quindi armate di altissime aspettative, ci siamo ritrovate di fronte al solito drama dove un poveretto, santo e frainteso, farà di tutto per cercare di riabilitare il suo nome e vivere in pace. Wow, una trama così non l'avevo mai vista. Tranne in Nice Guy, oppure in Bad Guys (dove oltre alla stessa trama abbiamo anche la stessa variante psicopatica), aspettate! Anche in Healer, Padam Padam, Phantom e perché no, anche in quella super ciofeca di Pride and Prejudice... si insomma, oserei dire una trama super mega originale (se poi volete che tiri fuori dal cappello anche nomi di storici dite pure). Il che non sarebbe nemmeno un problema (anche perché al massimo sarebbe un mio problema e non certo del drama... e in effetti il non essermi piaciuto è un problema mio) se non fosse che... 

Per avventurarsi alla visione di questo drama bisogna essere armati di:
  1. Pazienza
  2. Passione
  3. Fiducia
Tutte qualità che modestamente.. a me mancano, soprattutto la prima. E' vero ne ho visti di più brutti, soprattutto fra i sopracitati, ma è appunto per questo che rivedere la stessa identica storia, per sette anni, con le stesse meccaniche, gli stessi colpi di scena ma con l'aggiunta di nuovi tempi morti, me lo ha fatto risultare un prodotto alquanto indigesto. Insomma, alla soglia del 2021 io mi aspettavo qualcosa di più anche a livello di storia e non solo nell'estetica della pellicola.

Trama (pazienza):

Facciamo subito la conoscenza di Lei, ispettrice di polizia dall'intuito potente (ma secondo me neanche tanto) e di Lui, fabbro certificato figlio di ricchi snob altezzosi, sposati e con pargola annessa. 
Fin da subito però capiamo che non è tutto oro ciò che luccica (sia per la categoria nel quale il drama finirà, sia per ciò che effettivamente ci viene mostrato) perché, se lei in tempo zero viene coinvolta in un caso di tentato omicidio che vede coinvolto un minore e il padre di quest'ultimo, lui in meno di 4 scene finirà per sequestrare un uomo, suo amico d'infanzia, nello scantinato del negozio di proprietà ("miiiii pare interessante se prosegue così" - cit. me a fine 1 episodio, peccato che no, non prosegue così). 
Veniamo quindi a conoscenza della sua vera identità - uno psicopatico, sotto mentite spoglie, figlio di un serial killer, e accusato di omicidio (ma tranquilli è tutto un fraintendimento) - dei suoi retroscena e del caso che puntualmente dopo 18 anni lo tornerà a perseguitare. 
Nel mentre, una volta risolta la questione minorenne giù dalle scale (il bambino era venuto a conoscenza della doppia relazione del padre e aveva accusato lui della sua caduta pensare alle conseguenze. Accusa infondata che però porterà all'incarcerazione del suddetto uomo per somministrazione non consenziente di pillole 
potenzialmente pericolose alla moglie. Ve lo dico perché questo bambino poi ritornerà... ma non servirà a nulla.) la nostra protagonista dovrà fare i conti prima con un emulatore a caso, e successivamente con un parente di una vittima del serial killer padre del protagonista (dobbiamo trovare un modo per abbreviare il nome di costui) che, cercando disperatamente il cadavere dell'amata, si ritroverà sulla pista gusta per far saltare l'identità fittizia del protagonista. Identità fittizia che dopo essere rimasta tale per 18 anni agli occhi di un'agente di polizia, le si paleserà davanti in tutto il suo splendore/orrore.

Onestamente? Dopo il rilasciamento del Giornalista il drama ha completamente smesso di interessarmi. E non dico non fosse interessante di per se, ma che a me proprio non interessava. Infatti dopo l'inizio con un botto che quasi mi aveva fregata, quell'aria di finzione (sicuramente voluta da parte del regista, non lo metto in dubbio) e pian piano tutte le accuse e le scuse che susseguentemente ci venivano propinate ai danni del protagonista, mi hanno sempre più fatto perdere la voglia di sapere dove il tutto sarebbe andato a parare. 
Convinta poi in un rimescolamento delle carte, più avanti avanza con la storia e più si capisce che i colpi di scena e gli assi nella manica sono già stati tutti sfoderati, rendendo ciò che viene presentato esattamente ciò che è, senza un minimo di mistero e curiosità celato. 
Certo il drama ha delle bellissime scene di inseguimento, di azione, e degli attori che fanno venire i brividi, però la produzione secondo me si rivela debole nel tentativo di dare troppa tridimensionalità ai personaggi, perdendosi soprattutto in primi piani, in scene insignificanti, in troppi fermi immagine e utilizzando un metodo di battute dove ogni tre respiri veniva detta mezza frase. Purtroppo lo stile del 2020 colpisce ancora, e a me proprio non piace per nulla. Non mi convince e rende il tutto pesante, lento e noioso (#pastoso), tanto che si viene a perde il ritmo del discorso. 
Cosa che essendo questo un drama thriller, mistery, poliziesco (io-bo'-non-vado-d'accordo-con-i-generi) ammazza un pochino il tutto.

Personaggi (passione):

Lui:
ragazzo da sempre trattato come psicopatico che non capiamo bene se lo sia o se si autoconvinca di esserlo a seguito delle maldicenze. 
Trattano in maniera infame dal capo villaggio, e provato ad addestrare come assassino dal padre, lo vedremmo assumersi la responsabilità dell'assassinio del tutore al posto della sorella, dandosi poi alla macchia. Con una sfortuna nera, che più nera non si può (potrebbe fare invidia alle protagoniste dei drama-drammatici del 2008/2012), dopo aver passato 3 anni da fuggiasco si ritrova il collega di turno pronto ad ucciderlo per impossessarsi dei suoi soldi. Ma ricordando in coro: "lo psicopatico omicida è il nostro protagonista" e per la legge - se sei il protagonista, a metà drama non muori neanche con le cannonate - si salva, e viene successivamente investito (tanto per) da una macchina (guidata niente popò di meno che dal complice disperso del padre). Ritrovatosi quindi ad assumere l'identità di figlio di genitori (pressanti) benestanti, si fidanzerà con una ragazza un po' assillante, si sposerà, figlierà e aprirà il suo studio come come lavoratore del metallo. Ma come ci hanno ben insegnato i coreani, presto o tardi (solitamente sempre più presto) il passato torna a bussare alla porta. 
Cosa dire a proposito di questo personaggio? Interpretato benissimo da un super in forma Lee Joon Gi (vedete? Ho imparato sia il nome dell'attore, sia il come scriverlo), che per i miei gusti è un po' troppo vittima del caso. Interessante la sua evoluzione psicologica che ci porta a pensare che più che psicopatia, ad affliggerlo sia piuttosto un blocco psicologico nei confronti di qualsivoglia emozione. Cresciuto nell'insensibilità, troverà nella protagonista la sua unica fonte di sentimentalismo che cercherà di proteggere ad ogni costo. 
Sicuramente non un brutto personaggio, ma un personaggio che probabilmente (non) ricorderò solo per il com'è stato interpretato dall'attore. Infatti quest'ultimo ha saputo mettere in capo una buona performance facendoci arrivare tutte le sfumature di quest'uomo, dalla più impassibile alla più distrutta, senza però appesantirlo o renderlo poco credibile. 
C'è da dire però, che se non avessero scritturato un uomo cosi bravo nel suo lavoro, così capace di far trasparire i minimi cambiamenti, il personaggio in se avrebbe davvero avuto poco da dire, in alcune situazioni sarebbe risultato alla stregua dello stupido, e si sarebbe corso il rischio di farlo diventare poco credibile. Quindi per quanto mi riguarda il personaggio è un sì, ma solo per la validità dell'attore.
Attore con il quale ho sempre dei problemi. Per piacermi mi piace (certo non è uno di quelli per cui impazzisco), e come mi era già capitato con Il-Ji Mae The Phantom Thief, alla fine mi ritrovo a guardare i drama in cui lavora solo per la bravura e per la credibilità che mi trasmette la sua recitazione (sempre molto eclettico e versatile nello scegliere i suoi ruoli), ma proprio non riesco a farmi piacere i contesti e le storie in cui viene inserito (e posso tranquillamente dirlo dopo aver visto minimo quattro progetti con lui, e averne non disprezzato solo uno). Quindi l'attore lo promuovo a pieni voti, ma credo da qui in poi cercherò di stargli lontana dato la poca soddisfazione che mi causano sempre i suoi progetti.

Lei:
una ragazza che in adolescenza, studiando per entrare in polizia, si innamora del primo bel ragazzo che la guarda e fa di tutto per conquistarlo. Ora ispettrice di polizia non si accorgerà mai del fatto che costui le abbia mentito per 14 anni, e quando lo verrà a sapere, la sua fiducia nei suoi confronti crollerà e, anche una volta riconquistata, vacillerà sempre. Prima intestardita a smascherarlo, successivamente rischierà la carriera per proteggerlo. 
Un personaggio che proprio non mi è piaciuto. L'attrice fin dall'inizio mi dava l'idea di finzione, e non nego sia una delle molte per cui non vado matta e di riuscire a sopportarla solamente nella brevità di un film. Non mi convincevano né lei né il ruolo assegnatogli. Ispettrice che ci viene mostrata come una lampa di genia smaschera colpevoli senza che siano nella lista dei sospettati, ma non si accorge di aver convissuto (non dico con un assassino perché nessuno penserebbe mai di dormirci accanto) con un uomo senza sentimenti. Capiamoci, risulta altamente strano che lei non avesse captato qualcosa, io capisco il calore famigliare, io capisco che una volta a casa smetteva i panni di ispettrice, ma è arduo da credere che lui l'abbia ingannata continuamente 24h per 14 anni. Caratterialmente non mi piaceva, troppo poliziotta nei momenti inopportuni e troppo sentimentale nei momenti polizieschi. 
Un personaggio non convincente che avrei mandato a carciofi più di una volta. Troppo altalenante nella sua fiducia verso il marito, che per carità le aveva mentito ecc... ecc..., quindi come donna è comprensibile il suo reagire così, ma almeno nel rapporto tra detective e informatore avrebbe dovuto crederci di più. Del resto lei sapeva che fin dall'inizio era innocente, e se dopo 14 anni non aveva fatto nulla, non avrebbe avuto proprio senso iniziasse ora. Insomma per tutto il drama ce la sorbiamo come l'unica (al di fuori della sorella) che crede in lui quando le prove portano tutte da un'altra parte e poi quando le prove lo scagionano allora ecco che magicamente le compaiono i dubbi (tra un po' credeva più in lui il collega che la moglie!). L'attrice come detto non rientra nelle mie preferite. La malsopporto fin dai tempi di Nice Guy, e onestamente trovo le sue interpretazioni estremamente false (purtroppo i suo personaggi mi danno sempre l'idea di finzione). Mi spiace... ma proprio non mi piace.

L'Altro
(colui a cui non hanno nemmeno dedicato un poster, sigh'): ovvero l'assassino, quello che per metà drama vediamo in coma, e per l'altra metà si mette a saltare i fossi per la lunga come se fosse andato in palestra per i 15 anni di forzato riposo. Ovviamente tralasciando questo piccolo dettaglio, il drama ce lo mostra appena dopo il suo risveglio come un ragazzo innocente e spaventato dall'aver perso la sua identità e i suoi 15 anni precedenti di vita. Inutile però dire che bello come il sole, e col capello fluido e messo in piega, inizierà presto a svelare la sua vera natura di psicopatico assassino seriale. Arrivati quindi alla conclusione del suo essere complice del padre, scopriremo che quando l'allievo supera il maestro, quest'ultimo muore (perché se c'è una cosa che da questo drama impariamo è che le cause del decesso sono quasi sempre informazioni superflue e poco precise). Dalla testa calda e dal ragionamento fino ma non troppo, tesserà la sua tela manipolando madre, padre e per ultimo il protagonista credendo di farla franca ma rimettendoci la vita dopo un disperato ultimo tentativo. 
Allora, ormai mi conoscete e sapete che sono strana, ma costui è stato il personaggio che ho più amato nel drama. Partiamo pure dal fatto che dopo 8 episodi di stallo grazie a lui la trama inizia a prendere una piega interessante e porta con se un po' di azione. L'ho trovato semplicemente un personaggio carismaticamente pazzo che ho adorato fin dalla sua prima comparsa, era esattamente quello che, prima di approcciarmi alla visione, pensavo fosse il ruolo del protagonista. 
Semplicemente un pazzo protetto dai genitori, che fin dall'adolescenza aveva la passione nel mietere vittime e nel non sottostare alle regole.
Interessante poi il rapporto distaccato con il mentore tralasciando per una volta la continua ossessione che di solito un personaggio del genere ha nei suoi confronti. In realtà possiamo dire un uomo semplice con una passione particolare che come ogni altro uomo lo portava a commettere errori in quello che faceva. 
Non infallibile, non particolarmente sveglio, non troppo spesso un passo davanti agli altri (e quando lo era era forzato. La storia del black out se la potevano risparmiare nonostante i risvolti necessari a cui ci ha portato) ma generalmente un semplice serial killer che amava il suo "hobby" e non si poneva il problema che quest'ultimo fosse legale o no. 
Ben organizzato, finalmente un uomo che uccideva per puro piacere persone a caso. Ho adorato infatti il monologo finale nel quale non ne voleva sapere di dare spiegazioni (anche se, fossi stata nel protagonista io del confronto me ne sarei fregata altamente il...). 
Lode anche all'attore, visto solamente 5/6 anni fa nei panni del second lead di Flower Boy Next Door, dove l'avevo amato (stando sempre alla regola dell'inevitabile crush per il second lead), ma che qui mi ha decisamente conquistato. Carismatico, accattivante, dallo sguardo da pazzo, l'ho amato così tanto che mia madre ha paura mi trovi uno così in futuro. Le ho detto che non c'è pericolo, di sicuro quella psicopatica della coppia sarò io. Risposta? "Povero lui". Comunque promosso al cento per cento, spero che dopo questo ruolo gliene vengano assegnati altri di maggior spicco che però ci mostrino la sua bravura in toto. Ah, quasi dimenticavo, lode anche al capello fluido, senza quello il personaggio non sarebbe stato lo stesso!

L'Amico:
un giornalista, fidanzato in adolescenza della sorella del protagonista, si ritroverà coinvolto (diciamo più che altro che se l'andrà a cercare) nel caso riguardante i due fratelli. Sequestrato dal nostro uomo frainteso, finirà poi per essergli amico e aiutarlo nel capire e rivelare la vera identità del complice. Da sempre innamorato della sua ragazza di gioventù, oltre all'aiutare lui, aiuterà anche lei a rimettersi in sesto. 
Un uomo d'oro, un bravo lavoratore, e una persona semplice, che dopo essersi mentito per 20 anni su un ricordo in adolescenza alla fine riuscirà anche lui a fare pace con se stesso. 
Un personaggio che si rivela un'ottima spalla per entrambi i fratelli, che volente o nolente fa affezionare a lui lo spettatore, e che nelle battute finali lo rende triste per il suo destino avverso e il mancato coronamento del sogno d'amore. Utile hai fini della trama, in quanto personaggio non porta nulla di nuovo sul panorama coreano, ma l'attore mi è davvero piaciuto come suo interprete. Dava proprio l'idea di un uomo alla mano, senza troppe pretese, che se da il suo cuore a qualcuno molto difficilmente riuscirà a riprenderlo indietro. Come poi non adorarlo nei battibecchi da vecchi conoscenti con il protagonista. L'attore purtroppo non ricordo se l'ho già visto o no, ma qui l'ho trovato davvero davvero simpatico nel suo ruolo.

La Sorella:
colei che sola, credeva nell'innocenza e nella bontà del fratello. Compreso fin da subito dei danni psicologici che le cattive lingue del paese avevano avuto su di lui, convivrà tutti i 18 anni successivi all'omicidio del capo villaggio, con i sensi di colpa per aver addossato al protagonista l'etichetta di assassino, costringendolo ad un esistenza in fuga. Provata pure lei psicologicamente da tutte le sofferenza subite, una volta rincontrato il nostro uomo frainteso assumerà un po' di coraggio nel tentativo di aiutarlo a liberarsi dell'accusa di assassino. Finalmente alleggerita da un peso, contenta e felice per la tutto sommato bella vita del fratello, e scampata per un pelo alla morte, deciderà di essere processata per l'omicidio compiuto il gioventù e, assolta, farà ripartire la propria vita all'estero. Un personaggio che non credevo (avendo già avuto esperienze con l'attrice in On the Way to the Airport) mi sarebbe piaciuto, ma invece è stato così. Certo dall'interpretazione un po' smorta, ho adorato il suo rapporto col fratello e il suo conoscerlo meglio di lui stesso. Una donna adorabile, che sfortunatamente non ha nessun risvolto interessante (semplicisticamente parlando) se sorvoliamo sul suo essere disposta a tutto per proteggere la nipote. Purtroppo mi sarei aspettata che ci rivelassero qualche asso nella manica in più s di lei, ma sfortunatamente non è stato così. Ciononostante è comunque un buon personaggio lineare che da sostanza al drama (anche se, diciamo nonostante il mio gusto personale, alla fine tutti i personaggi di questo drama, per un motivo o per l'altro non risultano mai superflui).

I finti genitori del protagonista
: due personaggi a cui proprio non so cosa passasse per la testa. Genitori disperati che per mantenere la facciata di innocenza e perfezione della propria famiglia, nonché proteggere disperatamente l'amato figlio ripromettendosi che al "prossimo giro non l'avrebbe più fatto", si ritroveranno a dover cedere la sua identità ad uno psicopatico out of family. Che dire signori e signore, dalla padella alla brace. Innanzitutto non so proprio con che criterio delle persone di questo calibro possano arrivare a ragionare così (alt- è una costatazione sui personaggi e non una critica sulla scelta di crearli in questo modo), considerando che una ne era spaventata a morte e si stava esaurendo per la situazione, e l'altro viveva in un mondo tutto suo, nel quale con un po' di santa pazienza e qualche sana mazzata avrebbe potuto rinculcare nel figlio un po' di sale in zucca. Be' onestamente vedendo tutto il caos creato dai genitori per proteggere un assassino (il figlio lo so, ma pur sempre un assassino) non mi stupisco che quest'ultimo sia uscito fuori così. 
Due personaggi che nonostante le incomprensioni fra me e loro, mi sono piaciuti tantissimo. Probabilmente fra i due, il padre è quello che ho apprezzato meno. In quanto ha iniziato a vacillare solo alla fine, e per tutto il resto del tempo non sono riuscita ad inquadrarlo nelle sue intenzioni. Mentre la vera sorpresa è stata la madre. Detestata fin da subito e bollata come pazza isterica, più avanti si andava e più venivo conquistata dall'attrice e dalle sfumature del personaggio. Ancora non comprendo perché non abbia scelto di denunciare il figlio quando ne aveva avuto l'occasione, ma ho trovato estremamente interessante vedere gli effetti che questa mancata decisione le provocava con l'avanzare degli eventi. Insomma due personaggi che mi hanno dato davvero soddisfazione (sebbene si siano dimenticati di alcune spiegazioni loro riguardanti).

Il team della protagonista: un team dei più fiacchi che io abbia mai visto, il ragazzo giovane era palesemente scriptato sul ragazzo giovane del team di Pride and Prejudice, il cane pazzo (carismatico e proprio un bell'uomo) era il solito cane pazzo stereotipato di tutti i polizieschi: utile ma visto, rivisto e stravisto, e soprattutto si perde nel marasma di personaggi cani pazzi che dall'inizio della nostra carriera a ora abbiamo visto. In merito al pezzo di ghiaccio non ho niente da dire.

Fine (fiducia):

Dove eravamo rimasti? Ah, sì. Scoperto quindi del passato del marito, dopo essere uscita un po' di capoccia e aver prima cercato di farlo confessare e successivamente di mollarlo, inizierà a riporre fiducia in lui principalmente non intralciandolo e successivamente coprendolo. Passiamo quindi dalla parte di lui, e fermamente volenteroso di riabilitare il suo nome, o almeno di poter continuare ad adoperare quello che possiede, partirà alla ricerca del complice del padre a lungo cercato. Raccattando dalla sua sorella e amico, incomincerà a dare la caccia a colui che lavorava con il padre. Inutile dire che di 3 piani, due gli vanno male e nel primo viene quasi ammazzato, mentre nel secondo vince un bellissimo biglietto di sola andata per la galera. 
Essendo però il nostro bistrattato protagonista, questo non può assolutamente accadere, e dopo aver scoperto che Lazzaro si è alzato ed è tornato a camminare in meno di due giorni, decide di inscenare un finto rapimento della moglie, mettersi in contatto col distributore di esseri umani, e partire alla volta della casa della sua infanzia. 
Ahilui però il neorisvegliato non è (troppo) pirla e nel giro di due secondi in tutta Seoul circolerà la notizia della morte della poliziotta sua moglie. Scatta quindi la resa dei conti, che vede un protagonista decisamente troppo curioso di parlare con il complice del padre e una povera donna che si chiedeva costantemente cosa ci facesse lì. Inutile dire che mica il killer è killer per caso, e dopo un po' di chiacchierata, tra uno scoppio d'ira ed una perdita di capoccia, si ha un inseguimento tattico che culmina in cima alla scarpata. Dove, grazie all'intervento della moglie non morta del protagonista, si ha l'uccisione da parte della polizia del killer e un colpo di pistola diretto al cranio del nostro malcapitato Primo Lead .

Parte qui il crossover con Harry Potter, nel quale vediamo un dissennatore nutrirsi di tutti i ricordi più felici del protagonista, riportando la sua memoria indietro di 15 anni, ferma ai tempi del primo incidente (questo cliché fa troppo 2010, non mi era mancato per nulla). Scagionato e dichiarato innocente, presenzierà al processo della sorella che si concluderà con un'assoluzione per legittima difesa (caso voglia che nell'ultimo episodio spunti fuori l'unico testimone del caso). Assistiamo quindi a tutte le paturnie del protagonista nei confronti della moglie che dopo 5 mesi decide di mettere un punto fine a tutta la storia. Detto fatto, dopo l'ennesimo pianto i due avranno il tanto sospirato ricongiungimento finale, e insieme andranno a prendere la bambina all'asilo regalandole finalmente una famiglia felice. 
 
Partendo dall'inizio questo finale ci lascia con due semplici domande (e, conoscendo la media delle domande finali coreane, possiamo tranquillamente esserne felici):
  1. Per quale arcano motivo i genitori dell'assassino hanno dato l'identità del figlio al protagonista? L'hanno detto e me lo sono persa? Perché, onestamente non ho capito come potesse ovviare alla questione "figlio in coma psicopatico".
  2. Cosa aveva visto la povera donna rinchiusa per 15 anni in un ospedale psichiatrico oltre alla morte del padre del protagonista?? Perché a quanto pare era una testimone di qualcosa successo prima.. o si riferivano all'altra donna che l'aveva vista trascinata nel furgone e ho capito male il discorso io? Possibili entrambe le alternative.
Comunque sia, un finale che nonostante le forzature e gli accanimenti sul personaggio principale (nonché le solite situazioni trite e ritrite. Ma chiamare la polizia subito no?) non si può considerare brutto, anzi. Vi dirò infatti che il 15 episodio è stato quello dei 3 (ebbene sì sono stati solo 3 gli episodi che mi sono piaciuti in questo drama... quindi anche volendo non avrei proprio potuto mettergli PRO) che mi è piaciuto di più. 
Certo, l'ultimo smorza decisamente i toni, dato che vediamo una regressione del nostro protagonista allo stadio iniziale (nonostante una solida motivazione per il fatto) e una risoluzione delle "questioni rimaste in sospeso" un po' troppo meh, ma non andrò infatti a sindacare l'evoluzione dei personaggi o le scelte da loro compiute (anche se il master a NY mi ha lasciato con un po' di amaro in bocca) quanto più la lungaggine di ciò che ci hanno mostrato. 
Infatti, una volta terminato questo progetto, rimango sempre più convinta che ciò che ci hanno fatto vedere, riassunto in un film o in 10 episodi da un'ora, avrebbe decisamente reso meglio. Eliminando il superfluo e i tempi morti, si sarebbe potuto creare un bel clima di suspence che non ci avrebbe portato a scoprire i noccioli della questione 6 episodi  più in anticipo del dovuto. 
Se c'è infatti una cosa che ho odiato, ma davvero odiato di questo drama, era l'assoluta impossibilità di far delle teorie. Il drama infatti non accompagna lo spettatore nella ricerche delle risposte, ma appena formula un quesito da già anche la risposta, portando di fatto lo spettatore a guardarlo passivamente e a non aver nemmeno voglia di provar ad interagire con esso. Infatti una cosa che a me di solito piace fare con questo genere di drama, è divertirmi a cercare la svolta narrativa successiva stupendomi ogni qual volta non l'avevo prevista, ma... qui... qui io ci ho provato a metterci dell'inventiva (all'inizio infatti avevo anche pensato che il protagonista non fosse realmente il figlio dell'assassino ma un ragazzo rimasto talmente traumatizzato dall'essersi indentificato come tale) ma la storia era talmente tanto lineare... che dopo un po' di svolte sempre più semplici, c'ho perso la voglia.

Commentino commenti carini caruccio:

In conclusione la classica vecchia storia thriller, trita e ritrita, che i coreani si portano dietro (in 8.256 versioni praticamente tutte uguali) fin dall'alba dei tempi. Per quanto mi riguarda posso dire che oggettivamente è un buon prodotto, ma è anche vero che in questi ultimi tempi è davvero difficile trovare un drama brutto e fatto male (tra nuovi budget impiegati e l'avanzamento degli strumenti tecnologici). Però se devo essere sincera un buon 70% del merito è da attribuire solo alle ottime interpretazioni, le quali, dal canto mio, sarebbero anche l'unico motivo per cui potrei consigliarlo. 
Soggettivamente parlando invece, io mi aspettavo uno svecchiamento dei classici cliché, magari un ribaltamento dei ruoli, e un ritmo di narrazione più incalzate, sì insomma... tutto un altro drama. Avevo le aspettative troppo alte? Sicuramente. Le avessero esaudite sarei stata contenta? Molto probabilmente no. Fatto sta che, per quanto mi riguarda, così com'è, questo drama l'ho trovato troppo disinteressante e noioso. 

- Inizio momento confidenze -

Che volete, sarà perché è l'ennesimo prodotto targato TVN allungato, bislungato e slargato, con poca roba da dire e troppo tempo per farlo, ma io a sto punto non ho nemmeno più la voglia di graziarlo. Perdonate, ma onestamente i circa 6 drama visti quest'anno di quest'anno, faccio davvero fatica a distinguerli (che mi siano piaciuti o no). Partono tutti con gli stessi propositi e proseguono con gli stessi stili registici: l'apertura degli episodi sul passato e i successivi ritorni al presente, fermi immagine, episodi chiusi con finti colpi di scena, anteprime interessanti ma che sfociano in un buco nell'acqua nell'episodio successivo, coincidenze inspiegate e forzature dovute per far andare le trame nella direzione voluta. Trame poi inutilmente contorte che nella maggior parte dei casi si perdono da sole, e nei restanti rappresentano il classico "è intelligente ma non si applica". 
Li trovo semplicemente tutti uguali. Ora. Facendomi un esame di coscienza e voi siate sinceri: la colpa è mia? Sono io la stupida perché continuo a metterli in lista facendomi raggirare dalle trame? Sono io che non ho la maturità necessaria per apprezzare la fattura di determinate storie? O sono i drama che propongono tante meringhe zuccherose per poi tirarci pigne secche a tradimento? Io non lo so, non lo riesco a capire... ma qui la situazione mi sta decisamente sfuggendo di mano. Ho paura per Tale of Nine Tailed (e non è nemmeno l'unico).
 
- Fine momento confidenze -

In conclusione mi spiace per coloro che l'hanno amato e si sono appassionati alla storia. Io purtroppo faccio parte di quella categoria di persone che i colpi di scena li vedono arrivare da lontano e per questo odiano la prevedibilità delle trame (che in ogni caso ammazza sempre il tutto). Se poi ci si aggiunge che non è propriamente il mio genere di drama preferito, alla fine un CONTRO era pressochè assicurato. 
Di conseguenza quindi, potrei consigliare il drama agli appassionati del genere, alle persone che cercano un ottima interpretazione attoriale o a coloro che non hanno troppe pretese (non come la sottoscritta). Per tutti gli atri bo' fate vobis!
Ah! Però di una cosa alla visione di questo drama sono grata: l'avermi fatto scoprire la bellissima OST, e soprattutto la canzone Feel You di Shin Yong Jea. Da adesso in poi la ascolterò fino al vomito! Troppo bella!!!!

Anche per oggi è tutto, sono quasi puntuale! A presto con le altre recensioni!
Fine!

"Ringrazio il The Flowers Team di viki.com per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

2 commenti:

  1. Ho letto questa recensione a metà del terzo episodio, per cui mi aspettavo delusione a partire dal quarto episodio in poi … niente di tutto questo è avvenuto. La trama mi ha appassionato, gli attori sono stati bravissimi… abbiate fiducia e proseguite nella visione!

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    1. Ognuno ha il suo punto di vista, e come sempre il mio va controcorrente XD.
      Purtroppo questo drama non mi ha appassionata per nulla, e non mi sembra di non aver messo in dubbio la validità degli attori, quanto piuttosto il ripropinarci sempre la solita minestra condita di salse differenti mascherata da novità dell'anno.
      Comunque sia io non sono nessuno, e questa recensione non voleva togliere l'interesse nell'approcciarsi a questa visione, quanto piuttosto condividere una semplice opinione impopolare con tutti gli interessati (anche perché, che sappia io questo drama è stato ed è tuttora molto amato, quindi evidentemente e come sempre il problema sono io XD).

      Grazie per il commento e spero di rileggerti al più presto sotto altre recensioni, buone visioni!

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