venerdì 22 gennaio 2021

Recensione Revolutionary Love


Era partito non male, peggio...
... ma alla fine si è rivelato uno di quei drama più unici che rari, che nonostante 4 episodi iniziali da CONTRO assicurato senza possibilità di svolta, miracolosamente è riuscito a riprendersi, mettersi in carreggiata, e scalare le categorie una dopo l'altra, andandosi a piazzare tra i PRO di mio gusto. Stupendo persino la sottoscritta! 
Obbiettivo che, volendo essere sinceri, dopo Arthdal Chronicles, si preannunciava quasi del tutto impossibile. 
Infatti, proprio per questo motivo e (per non smentirmi mai) partendo prevenuta, ho scelto apposta un drama sconosciuto e finito nel dimenticatoio, giusto perché, in caso fosse stata una ciofeca, almeno non avrebbe deluso le mie aspettative.  

Trama:

Partiamo dal più classico triangolo scemo, che vede:
  • nei panni della contesa: la Regina dei Part-Time, 
  • nei panni del primo spasimante: un Chaebol di 3a generazione (considerato da noi il più farlocco del suo genere),
  • e per ultimo, nei panni dello spasimante secondario: un impiegato tutto d'un pezzo, amico di lei, e segretario, balia, my friend, mon ami, watashi tomodachi del rivale citato sopra.
La nostra storia si apre con una molestia sessuale, commessa per sbaglio, che vede coinvolta un'hostess e il nostro Cheabol di 3 generazione dal cuore infranto. Veniamo, quindi, subito introdotti in un'odissea che vedrà impegnato il povero second a tenere il suo amico fuori dai guai, i cosiddetti guai fare a gara per schiantarsi contro il protagonista, e una povera ragazza che, scambiato quest'ultimo per un povero inserviente licenziato ingiustamente, si prodigherà nell'aiutarlo a scovare un nuovo impiego. 
Scatta immediatamente la scintilla e, se da parte di lei non potremmo avere meno coinvolgimento emotivo, l'amore rivoluzionario colpirà in pieno il nostro ancora odiato Chaebol di 3a generazione. Portandolo ad avviare una progressiva maturazione, che culminerà nel farlo diventare finalmente un essere umano cosciente delle sue azioni. 
E, nel frammentre assistiamo alle involuzioni su se stessi dei tre lati del triangolo, la trama fa capolino quasi inaspettatamente nelle loro vicende, tanto che quest'ultimi si dovranno confrontare con più di una situazione scomoda. Capendo, grazie al magico potere dell'amore e dell'amicizia, come risolverla al meglio.  Abbiamo quindi un focus particolare sulla precarietà e l'instabilità dei lavori part-time coreani, sull'azienda di famiglia e sui suoi segreti annessi, fino alla rivelazione della morte del padre della protagonista, e alla presentazione strutturata di un piano che dimostri come cambiare la gestione di un'azienda in meglio, tendendo semplicemente conto delle esigenze dei propri lavoratori.

Siamo chiari e cristallini, la trama è bel lontana dall'essere innovativa, e se devo essere onesta mi sono anche dovuta impegnare per non riassumerla in tre semplici righe, includendo anche il finale. Diciamo poi che il drama tende a svolgersi sul niente, rotolandosi sul nulla. 
Quindi a sto punto vi starete chiedendo perché mi sia piaciuto, no? Semplicemente perché di tutti questi difetti ce ne si accorge una volta finito. Veramente, il drama non ha particolari colpi di scena, non esplora nemmeno tanto il rapporto di coppia dei due protagonisti, nonostante il titolo possa forviare, ma per quanto mi riguarda non sono riuscita a trovarlo noioso in nessuno dei suoi episodi. Questo prodotto infatti presenta un ritmo tutto suo che (può piacere oppure no), se durante i primi episodi è ciò che me l'ha fatto odiare, dopo il quarto ho avuto quel click che mi ha portato ad apprezzare le risoluzioni originali di una storia vista, rivista e stravista, e la caratterizzazione dei personaggi. Sì, pure quella del protagonista che non nego avrei preso a sprangate appena entrato in scena. 
Un drama che punta la sua attenzione sui lavoratori, e mediante la figura ignorante (alle volte fin troppo) del protagonista riesce a tracciare un quadro comico della situazione lavorativa coreana. Dove i lavoratori vengono sfruttati al massimo, rendendo però minimo il loro ritorno. Dove se sei un lavoratore part-time non sei degno di essere considerato, non meriti di aver diritti e puoi essere licenziato in qualsivoglia momento e per il motivo più futile (non che in Italia sia diverso...). La situazione non ci viene presentata nemmeno meglio nei lavori fissi con contratti stabili, in quanto devi essere sempre reperibile h24, con l'ansia e lo stress di non riuscire ad arrivare all'obbiettivo prefissato, e disponibile a tutto pur di crescere nell'ambiente lavorativo. Ambiente lavorativo corrotto e che non si pone il problema del tenersi da conto i propri collaboratori, ma solo del maggior introito possibile. Insomma.. un drama che racchiude al suo interno tutto ciò che abbiamo imparato sulla società lavorativa coreana in anni di visione dramosa.
Il tutto però in vesti comiche e irrealistiche, che rendono queste dinamiche così complesse, molto leggere e divertenti da guardare. Con la sicurezza di star facendo il tifo per la causa giusta, e persa comunque dietro ad una storia d'amicizia che fatica a decollare in amore nonostante l'impegno messoci dal lui di turno. 
Coronato da un'aura un po' di mistero e spensieratezza che i personaggi secondari ci offrono. Infatti molte delle scene comiche che vedevano quest'ultimi convolti le ho adorate e trovate super esilaranti. Come l'impegno messo dagli amici di lei, che con i loro esigui mezzi riuscivano sempre a dar man forte e idee innovative al protagonista, oppure le scene che vedevano protagonista il policeman e la hostess, fuori dal mondo ma davvero troppo divertenti.

Personaggi:

Il nostro cheabol di 3 generazione: se dovessi descriverlo con una frase, questa sarebbe: "un'elefante in una cristalleria". Ora dimenticatevi il classico chaebol bello, ricco, di buona educazione, intelligente tanto da saper gestire l'azienda di famiglia da solo, che a tempo perso e per noia fa il bad boy sfaticato. Qui, precisamente in questo drama, questo personaggio assume una sfumatura mai vista prima. Infatti ci viene presentato uno sfaticato, nemmeno laureato, ignorante, che non ha una minima idea di come funzioni il mondo, figuratevi l'importante azienda di famiglia. Senza nessun tipo di vocazione, combina disastri su disastri per il suo semplice non capire, e non preoccuparsi delle conseguenze. Lo vediamo come un figlio disgraziato ma dal valore familiare intatto che padre, fratello e madre non sanno più come educare. Buono nel cuore e nell'animo, altruista e sì... una volta abituatici anche simpatico, perso nel suo mondo utopico (facevano troppo ridere le scene in cui si faceva i viaggioni!), una volta incontrata la protagonista lo vedremo maturare pian piano proprio grazie a lei. Lei che essendo esperta nella vita, non si pone problemi ad educarlo e insegnarli tutte le cose sconosciute, facendogli emergere un lato di se stesso sconosciuto a tutti. Quel lato che non ha bisogno dell'aiuto del padre o del fratello per diventare qualcuno. Questo personaggio nel corso del drama cambia molto, impara, comprende, inizia a ideare strategie applicabili, ma non sostanzialmente non si tradisce mai. Rimanendo sempre e comunque fedele a quell'uomo un po' esilarante ma dal carattere d'oro, che crede nell'amicizia e nei suoi familiari, conosciuto in principio. Pieno di buoni propositi, è un personaggio che non matura per la sua nuova fiamma, ma grazie a lei. Come infatti il drama sottolinea spesso, e come ci fanno presente più volte le persone che lo circondano e che hanno scarsa fiducia in lui, questo ragazzo non ha bisogno di essere manovrato per fare delle cose buone e giuste. Ma ha semplicemente bisogno che qualcuno gli dia gli strumenti per imparare a ragionare sulle situazioni, trovando molto spesso vie d'uscita intelligenti in situazioni disperate. 
Un personaggio che sono partita odiando e sono finita con l'amare. Mi rendo conto sia molto irrealistico, però ogni tanto ho bisogno di quei personaggi super mega positivi che nonostante tutto non si arrendono di fronte a nulla, e con nessun altra caratteristica particolare se non il buon animo. Non lo so.. però mi danno quell'idea che un po' ci sia speranza anche per me. Siwon all'inizio l'avevo preso su malissimo. L'interpretazione era troppo caricaturale, l'ho trovavo con un aspetto troppo più vecchio rispetto ai suoi colleghi, e odiavo tutta la sua mimica facciale. Chi l'avrebbe mai detto che tutte queste cose sarebbero diventate quelle che mi hanno fatto entrare in sintonia con questo personaggio? Insomma non sono mai stata una grande fan di Siwon, ma neanche l'ho mai disprezzato, e devo dire che qui mi è piaciuto molto.

La Regina dei Part-Time:
proprio una di quelle protagonista grintose e che funzionano indipendentemente dal personaggio che hanno affianco. Ragazza che per la morte del padre (causata da un'accusa di corruzione falsa dell'azienda del padre del protagonista) rifiuta testardamente, nonostante le più che eccellenti capacità, di trovarsi un impiego stabile presso una grande azienda. Vivendo di part-time e non avendo paura di far valere le sue opinioni, la vedremo entrare in contatto con un inserviente licenziato a causa sua e prodigarsi nella ricerca di un nuovo lavoro. Inconsapevole del suo essere ricco, una volta scoperto e sommersa di problemi, prenderà la decisione di troncare i rapporti. Peccato che scoprendo la sua situazione familiare, nonché il fatto di vivere nell'appartamento sopra, non glielo rendano possibile. Fu così che si ritroverà costretta prima a conoscerlo, poi a capirlo, e successivamente ad informarlo di come funziona il mondo. Nel mentre affezionandocisi prima come amica e in un futuro chissà. Il drama ce la presenta come una ragazza talmente impegnata a sopravvivere da non aver mai pensato a cosa fare della sua vita, e se sì, un po' forse il suo essere messa in stand by sul finale, con la scusa del "dover cercare la propria strada" ai più potrebbe risultare noioso, io in realtà ne sono stata contenta. Certo trovo sia un po' irrealistico non essersi mai posta la domanda sul cosa fare in un futuro (soprattutto in una società come quella coreana che si basa quasi esclusivamente sull'indomani, fin dalle scuole infantili) però mi è piaciuta l'idea di farle prendere una vacanza sul finale, facendola partire per l'avventura. Inoltre grazie a lei vediamo un po' la fatica "dell'arrivare a fine mese" di una persona media, inoltre come non apprezzarla nel suo rapporto schietto con la madre del protagonista. 
Secondo personaggio a maturare, vediamo la sua presa di coscienza concentrata quasi esclusivamente alla fine, ciononostante ho apprezzato tutti i rapporti che grazie a lei sono andati a crearsi con i vari personaggi. Ovviamente il mio preferito è quello del triangolo, ma anche quelli con i lavoratori part-time o con la hostess li ho apprezzati molto. Sincera, leale, e fiduciosa, come il protagonista è un altro di quegli irrealisti personaggi positivi che è sempre un piacere trovare in un drama. Soprattutto perché questa a differenza delle sue colleghe non ha bisogno di farsi salvare da nessuno (e non nel senso che si salva da sola, ma che per una volta non ha avuto scene in cui era rapita o altri cliché simili). Lei... mi piace. Ammetto che in Dream High 2 l'avevo odiata, ma ricordo che invece in Doctor Stranger mi aveva lasciato un ricordo positivo. Be' qui trovo si sia amalgamate perfettamente con produzione, colleghi, storia e personaggi. Promossa.

My Friend, Mon Ami, Watashi Tomodachi: che noi abbrevieremo come Tomodachi. Tomodachi è sostanzialmente un personaggio noioso. Ci viene presentato come un personaggio noioso. Ed è un noioso second lead che per 8 anni non farà mai la prima mossa, facendosi soffiare il suo primo amore da sotto il naso, dall'amico d'infanzia. Il problema? E' che lei gli si era pure confessata, ma lui come uno stupido si era fatto sfuggire l'occasione. Quadrato, sostanzialmente stacanovista, che per buona parte del drama sembra pure masochista. Dato che pare godere nell'essere preso a mazzate al posto del protagonista, dal padre di quest'ultimo. Questo è quello che ho pensato di questo personaggio in principio, successivamente però si iniziano a vedere un po' di sfumature in questo pezzo di marmo e pian piano, successivamente alla convivenza forzata coll'amico, il suo carattere irritabile, perfezionista, timido, pacifico e rassegnato verrà alla luce, concedendogli una rappresentazione normale. Con un padre fedele all'uomo che l'ha mandato in prigione (per proteggere il figlio), solo verso il finale ci vengono mostrate le sue vere intenzioni, e capiamo quanto male l'avessimo giudicato prima. Finalmente quindi, riusciamo a vederlo in vesti nuove, più affabile, più fiducioso negli altri, e in sostanza lo scopriamo essere una persona d'oro completamente diversa se felice. 
Non vi nego che nonostante il mio iniziale apprezzamento (dovuto più probabilmente all'apprezzamento dell'attore che al ruolo in se) ho fatto un'enorme fatica ad inquadrarlo. Second lead che aveva tutte le carte in regola per piacermi, in determinati frangenti mi sono ritrovata ad odiarlo per la crudeltà (seppur fin troppo vera) delle sue parole e delle sue azioni. Tanto che in alcune situazioni mi metteva davvero una tremenda ansia e paura (sì, sempre io che non mi spavento per i film horror). Sicuramente dopo la conclusione della storia l'ho rivalutato non di poco, ma se devo essere sincera, quello che infine mi ha conquista del personaggio (oltre s'intende alla bellissima e paziente amicizia con il primo lead) è stata la sua capacità di lascar andare la donna dei suoi sogni. Cosa rara per un drama. In ultimo lo vediamo confessare i propri sentimenti solo per essere in pace con se stesso, e consentirsi finalmente di andare avanti. Rimanendo amico di entrambi, ma non con il peso di un amore non corrisposto ed eterno nei confronti di una persona che non l'avrebbe mai più ricambiato. 
Non lo so, mi è piaciuta la scelta di fargli mettere un punto a tutta questa situazione, non sono molti i second (quando non muoiono si intende) che sanno passare oltre al loro amore inconcludente, ed è sempre bello poterli vedere ogni tanto. L'attore... be' mi piace, è un bel ragazzo, un misto di visi già visti con un taglio d'occhi particolare che riesce a renderlo davvero attraente, ma in maniera diversa dai suoi colleghi. Qui come ho detto l'ho disprezzato all'inizio e amato alla fine, però per sapere se mi piace davvero dovrei rivederlo in qualche altro progetto. Ho bisogno di capire se la noia iniziale derivava dalla sua interpretazione o dal personaggio in se.

Per quanto riguarda tutti gli altri personaggi: be' sappiate che gli ho amati tutti, dal Policeman timido ma intraprendente accompagnato alla Hostess svampita (solamente amore per questa coppia e le loro scene), alla madre del protagonista (identica al figlio), al trio di lavoratori part-time che avevano preso a volere così bene a quei ragazzi che tanto si impegnavano per cambiare il mondo (il mio preferito era quello con la fascia in testa. Adorato!), al padre del protagonista. 
Un padre aggressivo e davvero detestabile, che però a me faceva troppo morire dal ridere nelle sue scene comiche o quando era fiero del lavoro del figlio (che fosse un tirocinante o un semplice addetto alle pulizie. Basta che non combinasse guai). 
I soli due personaggi che invece non ho sofferto, sono stati la madre di lei (che non ho capito perché da un momento all'altro sia diventata la madre dell'anno, così devota alla figlia... ba') e il fratello di lui. Detestabile e basta... anche se... secondo voi era un requisito per la presentazione dei casting avere la mascella quadrata? Cioè a me sta bene, per una volta vediamo bellezze un po' più naturali, però mi ha fatto troppo stano l'assenza delle classiche v-line. 

Finale:

Arriviamo quindi in gran pompa magna, dopo l'ennesimo tentativo di far sfigurare il nostro protagonista da parte del fratello malvagio, a scoprire come la compagnia del padre in realtà gestisca gli affari. Tra bustarelle, società fittizie e capri espiatori, il nostro duo protagonista verrà a conoscenza del vero motivo per cui Tomodachi ha effettivamente deciso di restare a lavorare per quell'azienda nonostante i sopprusi subiti. Ma il tutto troppo tardi e, complice del Policeman, verrà catturato e quasi incarcerato dai procuratori corrotti del padre. Fortuna vuole però che a coprirgli le spalle arrivi il dirigente del suo ufficio (volenteroso di rimediare ai torti fatti), e quindi riesca a scamparla per questa volta. Parte quindi così una corsa disperata, nel senso più vero del termine, agli incartamenti che soli potrebbero incastrare il capo dell'azienda. 
Abbiamo quindi la coalizzazione dei due migliori amici, divenuti tre nel momento del bisogno, che insieme riusciranno ad impadronirsene riuscendo a consegnare il padre alla giustizia. Dopo quindi un'enorme tristezza nei confronti del Chaebol di 3a generazione, che facendo la cosa giusta ha pur sempre spezzato la sua famiglia, e dopo un confronto nel quale il second lead dichiara battaglia persa verso la sua innamorata. L'unica cosa da sistemare rimane la mai nata coppia del cuore. 
Con l'azienda che fattura più di prima, e la nostra protagonista con finalmente il suo gruzzoletto da parte (io mi sono troppo rivista nella scena dell'acquisto del biglietto, ero uguale quando prenotavo le vacanze prima di questa situazione) e pronta per partire per l'Alaska (? Norvegia? Siberia? Ho rimosso la destinazione certa), vedremo il giro di tutti gli addii meno che quello del protagonista, che arrabbiato per essere stato l'ultimo a saperlo, sparirà dalla circolazione. Fu così che giungemmo al giorno tanto atteso, al volo tanto atteso, al posto tanto atteso e al colpo al cuore tanto atteso. Perché quando l'amore è destinato è destinato, e non sia mai che il posto affianco a quello della sua lei lui l'abbia prenotato inconsciamente. 

Uno di quei finali che mi ha scaldato il cuore. La prima cosa che mi è piaciuta del finale è la sua coerenza con la parte precedente per drama. Non diventa magicamente serio, i personaggi non cambiano di punto in bianco, anzi li vediamo faticare per mettere da parte le loro convinzioni, e la situazione si presta ancora una volta alla meno gettonata delle possibilità. Ripiegando di fatto su un espediente comico e irreale accorciando gli eventi seguenti con un paio di frasi sul come le cose siano cambiate, inaspettatamente, in meglio. Ancora una volta infatti assistiamo ad un evoluzione abbastanza propositiva della situazione che regge il passo con il clima dettato precedentemente  dell'opera. 
In più per quanto mi riguarda ho adorato il fatto di dare così poco spazio in generale, al solito triangolo scemo, in favore di una risoluzione così semplice e per certi versi banale. In realtà nonostante il nome del drama faccia intendere che questa si rivelerà una delle più classiche commedie romantiche (anche se purtroppo con la traduzione un po' il vero significato s'è perso. In quanto il nome del protagonista significava Rivoluzionario, e di conseguenza noi effettivamente abbiamo assistito al suo di amore. Che dovesse essere contraccambiato non stava scritto da nessuna parte), il drama parla in sostanza di tutt'altro. E sebbene avessi forse preferito che il rapporto fra i tre rimanesse d'amicizia in ambedue i casi, rimanendo in sostanza un bel primo amore, ho apprezzato lo stesso la rassegnazione del second, e l'happy ending non più di tanto forzato fra i protagonisti. Alla fine era poi solo un bacio, ci sarà tempo per farla innamorare seriamente di lui. 

Commentino commentuccio, carino caruccio:

Un drama sulla scia di Modern Farmer che sa rallegrare la giornata. Semplicemente troppo divertente nel suo essere sopra le righe, e nel mantenersi tale anche con l'andare avanti della trama, che nel guardarlo mi faceva genuinamente ridere di gusto, e che una volta superata la metà, quasi quasi mi è dispiaciuto stesse finendo. E' proprio vero che alle volte non si sa di avere bisogno di quel qualcosa ma quel qualcosa è proprio quello che si sta cercando. 
Onestamente tra la fine dell'anno scorso e l'inizio di quest'anno ho avuto solo visioni super mega impegnative (ovviamente se escludiamo i drama stand-alone che ho guardato da sola, e i rewatch) che un po' mi avevano sfiancata. 
E se è vero che sono state quasi per la maggior parte tutte bei drama, ciò non toglie che dopo tutta quella carrellata di super serietà e storie altisonanti e dense avessi bisogno di qualcosa di fresco, frizzante e che mi riportasse alla mente il piacere di guardare drama. Perché semplicemente, alle volte, ho bisogno di spegnere il cervello e lasciarmi trasportare dalla storia.
E niente... io vi giuro che volevo farla corta questa recensione, ve lo giuro! Pensate che nel mentre la pensavo non avevo idea di cosa scriverci.. fatto sta che poi una volta preso il via, i miei soliti propositi di fare una recensione breve si sono dileguati. Scusatemi...

Ps: ma solo a me la Ost ha messo una cifra d'allegria? I'm ready, go!

E anche con questo è tutto, vado e torno, un saluto!
Fine!

"Ringrazio il Revolutionary Love Team di Viki.com per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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