sabato 30 gennaio 2021

Recensione Hana Yori Dango


Perché il primo amore non si scorda mai, nemmeno dopo 16 anni dalla sua uscita.
Finalmente ho deciso di armarmi di tutto il mio poco, misero e alquanto altalenante coraggio, e fare l'abilitazione al Sakura Koen Fansub! Incredibilmente sono ancora viva e addirittura abilitata. 
Ma! Non è questa la sede per parlare delle mie paturnie mentali e del perché l'interazione online mi spaventi così tanto nonostante io ci passi quasi tre quarti della mio tempo libero (esagerata), sì lo so sono una persona decisamente noiosa. Dunque... stavamo dicendo? Ah, sì, terzo rewatch completo del mio primo, anzi primissimo drama, anzi dorama, giapponese. Inutile dire che il tempo passa ma la sua bellezza non diminuisce mai, e senza nulla togliere al Boys Over Flowers coreano (amore di mia madre), questa è la versione della storia che io preferisco senza ombra di dubbio.

Trama:
Ma al terzo remake recensito c'è davvero bisogno di scriverla? E noi la scriviamo. 
In questo caso veniamo catapultati direttamente nella vita della nostra protagonista borghese che, con molti sacrifici dei genitori, è riuscita a farsi ammettere (non si saprà mai come, almeno quella coreana aveva l'inutile borsa di studio da nuotatrice) nella scuola più di elite giapponese. 
Con la ferma convinzione di fare il possibile per passare inosservata fino al giorno del diploma, e rimasta basita dalla superficialità di quel mondo tutto luci e lustrini, nel quale il conto in banca conta più della persona in se, assistiamo alla sua introduzione nei confronti di una nuova compagna di classe. 
Presentatoci quindi il fastoso mondo dei ricchi, nel quale a dettare le regole sono i quattro figli delle più importanti imprese del paese, gli F4, ovviamente all'insegna del bullismo e della violenza, assistiamo all'unica cosa che la nostra protagonista non avrebbe mai dovuto fare. Ovvero rispondere a tono al leader del gruppo, con annesso gancio sinistro. 
Disastro, e non solo si ritrova bersaglio di tutte le angherie degli studenti, non solo si innamora di colui che ha già un amore non corrisposto, non solo viene quasi violentata, ma riesce non si sa come ad attirare su di se la curiosità e successivamente le attenzioni amorose del leader di turno. 

E niente... onestamente io con la trama mi fermerei qui (notato che quest'anno ho ripreso a fare trame brevi? Eh? Mi volete più bene adesso? Eh? Ditemi che sono diventata brava!) perché questo è un drama nel quale, se proprio lo vogliamo dire, non succede praticamente niente. Soprattutto nella prima stagione. 
Tratto da un manga shojo, che più shojo non si può, il succo del discorso consiste nel veder avvicinarsi i due protagonisti medianti situazioni assurde e comiche, ma che sanno scaldare il cuore, in contrapposizione con la madre del "non sa da fare" per eccellenza. Paradossalmente però questo drama fila via che è un piacere, senza particolari colpi di scena, ma con un cast di personaggi secondari che, a differenza di quello coreano (sì, purtroppo in questa recensione mi ritroverò più volte a fare confronti), non si ritrovano ad obbligare i protagonisti a stare insieme, ma li aiutano solamente nei momenti di bisogno lasciandogli lo spazio necessario per avvicinarsi senza obblighi. 
E' vero, un po' dello sfarzo a cui i coreani ci hanno abituato, anche nelle produzioni più povere, si va a perdere, e in sostanza in questo drama non vediamo proprio la sontuosa vita dei ricchi figli di papà, anzi... alle volte a me hanno fatto sorridere per una sorta di "vorremmo ma il budget non ce lo permette" che traspare da alcune scene e ambientazioni fredde e poracce (con statue alquanto discutibili come quella a lato). Però al contrario di quello coreano, qui la magia della storia d'amore si sente appieno. Infatti per tutta la prima stagione assistiamo ad un  progredire dei sentimenti reciproci dei protagonisti, del tutto indipendenti dalle forzature di trama (cioè era chiaro lo scopo fosse quello, ma il punto è che i personaggi non cambiavano sentimenti di punto in bianco) fino al coronamento del sogno finale, nel quale c'era rimasto praticamente solo da ufficializzare. Mentre nella seconda abbiamo un tira e molla che riesce a non risultare pesante, poiché è, sostanzialmente uno solo. 
In più, al di là dei miei ricordi, ho trovato l'andamento generale meno frammentato di quello che ricordavo e sicuramente più coerente della controparte coreana. Forse hanno aiutato alcune scene eliminate o alcune spostate avanti o indietro all'interno nell'opera, fatto sta che ho trovato meglio gestite tutte le tempistiche. 

Personaggi:

Domyoji:
leader maschile del gruppetto più in dell'alta società, si ritroverà innamorato cotto della prima ragazza che saprà tenergli testa. Convinto di poter avere ciò che vuole in qualunque campo solo per il suo status sociale, si ritroverà a dover gestire lo stress di un rifiuto imprevisto e del lottare per qualcosa in cui tiene. 
Che vi devo dire ragazzi, per me questa è la miglior versione del personaggio che ho visto. 
Certo parte sempre tutto dallo stesso incipit, e continuo a vedere criticità sul suo "diventare uomo" dopo la perdita del dipendente della sua azienda (anche se essendo un suo amico ed essendo lui la causa di tutto, si può dire che qui il cambiamento scricchioli un po' di meno), e be' sì, questo all'inizio gliene ha fatte passare davvero di ogni. 
Però se omettiamo queste cose tipiche della caratterizzazione del personaggio in se, alla fine questa versione risulta essere quella che più riesce ad avvicinarsi, e ci tiene ad avvicinarsi, di più alla sua partner. Qui infatti ne vediamo la maturazione, vediamo la maturazione dei suoi sentimenti nei confronti di lei, vediamo come sbagli ad approcciarsi ma impari dai propri errori, ma soprattutto vediamo tutto il suoi impegno nel far funzionare la relazione. Lo vediamo impegnarsi fin dall'inizio per andare in contro alla persona dei suoi desideri, lo vediamo cercare di relazionarcisi, metterla a suo agio, capirla, aiutarla, e il tutto non spinto da altri ma solamente per sua iniziativa. Insomma lo vediamo impegnarsi per fare in modo che lei si innamori di lui. 
Dite quello che volete, dite pure che in effetti la sua maturazione procede a passo spedito, ma secondo me confrontato con le sue altre versioni questa vince a mani basse. Lui impara, lui si fa carico delle sue responsabilità e seppur lentamente ci prova in ogni modo a sistemare la situazione, tanto da essere diseredato e dover andare a chiedere aiuto ai propri amici. In questo personaggio c'è tutto l'impegno che non ho mai visto nel personaggio coreano o in quello cinese. Per me rimarrà il Best Thomas di sempre (dio che flash della versione animata mi è appena venuto... sto morendo, ahahhah). Però a proposito dell'adattamento del nome vorrei aprire una parentesi, qui abbiamo Domyoji, nel cinese abbiamo Dao Ming Si, mi spiegate cosa cavolo centrava Gu Jun Pyo? Cioè, per carità, quel nome rimarrà nella storia, ma pareva brutto chiamarlo Dong Min Ji ad esempio? Così, tanto per tenere l'assonanza... cioè a me sta cosa continua a disturbare una cifra. 
Vi dirò, a me qui l'attore è piaciuto troppo, aveva un modo di guardare la sua collega bellissimo, da vero innamorato. Poi l'ho trovato veramente calato nella parte, e se da un lato non è mai stato il mio ideale di bellezza, in questo terzo rewatch, non l'avrei per nulla buttato via. Purtroppo però, per quanto riguarda la sua abilità recitativa non ho ancora un'opinione precisa, non avendolo più rivisto, ma qui l'ho troppo adorato. Perfetto.
  • La Madre: oddio, quel personaggio bipolare, che (insieme alla seconda coppia) è l'unico che continuo a preferire nella versione coreana. A parte l'antipatia dell'attrice in se che unita al personaggio era una cosa insopportabile da digerire. Ma ora spiegatemi quanto doveva essere messa male a livello di neuroni, per progettare di far fallire il suo gruppo finanziario solo per dare una lezione al figlio. Io non ho parole. Dunque in realtà il personaggio in se mi è piaciuto molto proprio per il fatto che riesce a risultare insopportabile senza nessuna scusante, quasi più bello che nella versione coreana, perché meno già visto. Quello però che secondo me l'ammazza è l'interpretazione dell'attrice. Una donna che per quanto mi riguarda ho trovato poco raffinata e, in più occasioni ,mi sono domandata dove la fossero andati a pescare. Lontana anni luce dalla bellissima e finissima interprete coreana. Certo però che qui le hanno dato una sorta di logicità di fondo che non mi è dispiaciuta.
Makino:
ragazza borghese che si ritroverà a studiare in una scuola di ricchi figli di papà, ad avere a che fare con questi, e ad innamorarsi del più in vista di loro. Ovviamente però l'animo umano non è così semplice e prima di realizzare il suo amore nei confronti del protagonista la vedremo persa dietro al second lead, e successivamente si ritroverà a dover fare i conti con un rifiuto non meglio identificato del ragazzo che tanto ha fatto per farla innamorare di se. Nonostante, nell'ultimo rewatch della versione coreana, io abbia ammesso la mia simpatia per la protagonista, soprattutto nelle scene drammatiche, ahimè nel confronto con quest'ultima perde senza nemmeno gareggiare. Partendo però dal presupposto che la nostra Makino è un personaggio completamente diverso dalla Gu Jang Di che abbiamo conosciuto nell'altra versione, non possiamo non follemente innamorarci del personaggio giapponese. 
Una ragazza che fin dall'inizio per la sua ironia e simpaticità ci mette davvero poco a conquistare lo spettatore. Catapultata in una realtà sconosciuta, la vediamo come un pesce fuor d'acqua, buona, ma con un caratterino niente male e che non piega la testa davanti a nessuno. Ci porta senza fatica all'interno dei suoi problemi di cuore che, avendocela noi così cara, risultano problematici anche per noi. Se infatti in quella coreana la storia con il protagonista era forzata, e in più punti il drama sembrava portarla direttamente nelle braccia del second lead senza possibilità di ritorno, seguendo le avventure di quello giapponese, finiamo pure noi per innamorarci assieme a lei dei due contendenti. Prendendoci di conseguenza la cotta per il second, ma trovandoci impotenti di fronte all'amore e alla complicità che sempre di più si va a creare con il protagonista. Infatti un enorme pregio del drama, che poi in realtà è anche la storia del drama in se, è che qui, al contrario della versione coreana, i due attori principali passano davvero tanto tempo sullo schermo assieme e li si segue durante tutto lo sviluppo della coppia, coppia che rimane tale anche nei momenti di rottura o di distanza. 
Lei, poi, fa trasparire tutto il suo amore nei confronti del lui di turno. La vediamo piangere per lui, la vediamo ridere con lui, la vediamo pensare a lui, e la vediamo cercare lui nei momenti di difficoltà. Insomma la migliore versione della protagonista che fino ad oggi ho visto. Ho poi apprezzato molto l'interpretazione dell'attrice. Primo urlava molto meno della controparte coreana (e non è cosa da poco), secondo aveva un viso dolce ma grintoso che me la faceva risultare più credibile nel ruolo di "protettrice dei più deboli", terzo non era un personaggio passivo ma aveva più sfumature nel suo carattere e non si faceva menare troppo per il naso dalle sue rivali, quarto stava benissimo con entrambi i due lead maschili! Insomma io l'ho adorata, ed è un peccato che non l'abbia mai più rivista, vorrei proprio farmi un idea più precisa sulla sua recitazione.
  • La famiglia: quanto mi è piaciuta questa famiglia! Molto più simile alla versione cinese, anch'essa molto calorosa, che ne a quella coreana che ho odiato con tutte le mie forze. Mi sono davvero piaciuti tutti i componenti, padre compreso. Nonostante la poca caratterizzazione infatti risultano tutti adorabili, fratello e madre di una dolcezza e simpatia unica, il padre un po' scapestrato, ma se non altro non obbligavano la figlia a mantenerli. E anzi si impegnavano tutti per raccimolare qualche soldo nei periodi di magra che, cosa molto interessante, non dipendevano soltanto dalla madre del protagonista bensì, piuttosto, dalla poca lungimiranza del padre.
Hanazawa Rui:
la mia prima e indimenticabile crush dramosa. Dovete sapere infatti, che grazie a questa rivisione ho capito perché non sono riuscita a digerire i second delle altre versioni. Questo era semplicemente perfetto. 
Un ragazzo sornione, pigro e normale (vi giuro che il mio gatto è identico, stesso carattere e stesso colore di capelli), innamorato dell'amica d'infanzia e cotto di questa ragazza davvero ammirabile che, in un modo o nell'altro, la ricorda. Un personaggio che non pesa né con il suo esserci, né con il suo non esserci. Perfetto come futuro ragazzo di lei, ma perfetto anche come grande amico di lui. Ecco, in questa versione ho apprezzato tanto questo aspetto. Se infatti in quella coreana lui era molto più vicino alla protagonista, tanto da eclissare totalmente il rapporto con l'amico, qui si è vista davvero la vicinanza fra i due ragazzi. 
E sì, purtroppo è pur sempre quel personaggio che a fine drama viene lasciato con il cuore infranto da ben due donne, ma è anche vero che questo amore non viene trattato come qualcosa di eterno e insuperabile, ma come quello che è una cotta adolescenziale. Niente amori eterni, niente irrinunciabilità, niente sacrifici, niente zerbinaggi. Lui era semplicemente un buon amico per entrambi e nel suo cuore, il sentimento per la protagonista, è servito solamente a fargli superare il suo primo amore. 
Poi come non apprezzare la scrittura del personaggio in se e l'interpretazione dell'attore? Così rilassato, così naturale, così in alcuni casi annoiato... ma sotto sotto anche sfacciato e impertinente, tanto da trovare divertente il metterla alle strette e in imbarazzo. 
Io l'ho semplicemente amato e rimarrà il mio second preferito di sempre. Dal finale dolce amaro, credo che questa sia l'unica versione in cui non ho previsto per lei il suo finirci insieme. Ma anzi credo che prima o poi troverà qualcuno  di giusto per lui. In alternativa mi propongo volontaria, non si sa mai! 
Per l'attore, be'... all'epoca ero così in fissa con lui che mi ricordo di essermi sorbita ben 2/3 film in cui recitava solo per l'amore di rivederlo. Inutile dire però che le emozioni che mi ha trasmesso qui non me le ha più trasmesse. Però se devo essere sincera mi piacerebbe ritrovarlo in un drama attuale, solo per vedere la sua maturazione come artista e perché no, anche come ragazzo (scusatemi ma pure l'occhio vuole la sua parte, eheh..).

Nishikado-san e Yuki:
per lui ho visto Liar Game (ovviamente versione giapponese) ma se devo essere sincera, sia all'epoca sia adesso, mi ero completamente dimenticala della sua esistenza. Un bel ragazzo per carità ma non può certo reggere il confronto con il mio Kim Bum. Lei invece era molto simpatica, ed anche un personaggio completamente diverso da entrambe le altre versioni. Più presente, più amica stretta e più ossessiva, in realtà in questa versione ha fatto tutto da sola, e non possiamo di certo biasimare il fatto che entrambi alla fine si siano presi il due di picche dalla loro cotta. 
Onestamente, sebbene nella versione coreana io l'abbia apprezzata molto (ma probabilmente perché mi piaceva la coppia in se), la storia  di questa pseudo coppia non  mi ha mai entusiasmato molto. Lui che per la sua stronzaggine nata non si abbassa ad andare all'appuntamento con la ragazza che gli piace, e la ragazza che gli piace, dopo l'assenteismo non giustificato, che nemmeno ci riprova a confessarglisi ma prende, sparisce e si trova direttamente un altro. Ammazza quando si dice l'amore!
Ora, certo, la rivale/primo amore di questa versione è decisamente la più simpatica, meno insulsa ed egocentrica, però ecco... ho sempre trovato questa storia un po' troppo pesante e definitiva per essere adattata a dei liceali/universitari. Cioè alla fine una chance dato l'amore corrisposto di entrambi se la potevano dare. 
Comunque, ritornando alla pseudo coppia, nonostante tutto il mio astio nei loro confronti, i loro battibecchi e il continuo non volerne sapere di lui mi facevano semplicemente morire dal ridere. Fra i due, sia per recitazione che per personaggio, ho nettamente preferito lei. Una ragazza semplice e solare. Lui invece era un po' meh... certo mi piaceva quando teneva testa al protagonista e non gliele mandava a dire, però era li, stava lì, e faceva il belloccio lì. Senza contare che nella sua scena madre... be' ho visto persone piangere in maniera più convincente. 

Akira: il povero Akira... lui che sul finale della prima stagione si era davvero interessato alla proprietaria del negozio. Be' tutto sommato un personaggio più presente di quello che mi ricordavo, alla fine bene o male è stato pure approfondito. Il ragazzo che manteneva il morale del gruppetto alto. Solare, alla mano, figlio di un mafioso (ma son dettagli) al quale piacevano le donne più grandi perché stanco di avere a che fare con le eterne bambine di casa. Davvero l'unico aggettivo con il quale potrei definirlo è simpatico. Semplicemente una ventata d'aria fresca in mezzo a tutte ste storie tragiche. 
L'attore, direi l'unico del quintetto che sono riuscita rivedere, per un fortuito caso del destino, giusto quest'anno in Alice in Borderland. Certo se sommiamo la sua presenza sullo schermo, forse a 5 minuti scarsi riusciamo ad arrivarci, per non parlare delle sue esattamente 4 battute, ma ehi! Per lo meno l'ho rivisto! Secondo me comunque è sempre uguale, certo con qualche ruga in più ma in definitiva uguale. Peccato solo che viene bistrattato sia qui che lì..

Finale:

Quindi dopo il ritorno da New York, dopo tutta la parentesi con la fidanzata obbligata, e dopo la loro rottura, assistiamo all'ultimo problema insormontabile della coppia. Ovvero: dopo il ritiro dell'investimento che avrebbe accompagnato la ex fidanzata all'altare, l'azienda di famiglia subisce un crollo finanziario che porterà la madre del protagonista a diseredarlo, cacciarlo di casa, obbligando con l'ennesima scusa la protagonista ad abbandonarlo per il suo bene. 
Raggiunta quindi la sua famiglia, dopo aver chiuso definitivamente la relazione con il ragazzo, nella località marittima nel quale si sono trasferiti, lascerà il suo lui in balia delle pene d'amore più strazianti e alle prese con un fallimento di proporzioni mastodontiche. Peccato però che, tempo mezzo episodio, il nostro protagonista si accorga che, se non tutta per buona parte, la situazione finanziaria disastrata dell'azienda si rivela essere solo un messa in scena architettata dalla madre per impedirgli di stare con la persona amata. 
Diseredato, ma convinto appieno dei suoi sentimenti, parte per andare a recuperare la propria ragazza, se non ché, per una malaugurata involuzione della trama cartacea, nel tentativo di salvare il fratellino minore di quest'ultima, cade, sbatte la testa e perde la memoria. 
Perdita di memoria che lo porterà lontano da lei, e vicino ad una tizia a caso, nel tentativo di recuperarla. Ma tutto è bene ciò che finisce bene e grazie ad una gita in montagna, e ad una sfiorata morte per ipotermia, i nostri due protagonisti (ora rimembrati) tornano assieme, giusto in tempo per assistere alla più bella proposta di matrimonio. Ovvero quella fatta da lui a lei nel giorno dei diplomi. Fine... con tanto di reunion di tutti i personaggi presenti e passati.

Un classico insomma. Sul finale, come in qualsiasi versione ne avrei sempre da dire un sacco, perché, nonostante tutto, nonostante tutte le versioni che ho visto, io ancora continuo a non capire il perché la mangaka abbia dovuto mandare tutto in vacca inserendo quell'ultima piattola insopportabile. Ma di certo per questo non possiamo farne una colpa al drama. 
Le battute finali della storia, qui, le ho apprezzate davvero tanto. Molto coerenti e motivate, ma soprattutto seguivano causa e effetto dei nostri protagonisti, ed in molti punti le ho trovate decisamente più sensate delle controparti cinese e coreana.  
Sono stata soddisfatta infatti di come il tutto sia collassato su se stesso, ma anche di come il tutto si sia risolto. Certo un po' del "effetto magicamente" rimane, come anche il senso di sbrigativo, però è anche vero che non hanno calcato la mano, anzi è sempre quello che fin dall'inizio del drama ci portiamo avanti. 
L'unica cosa che a mio parere ha proprio stonato, sono state le ultime peripezie vissute dalla protagonista nella seconda parte dell'ultimo episodio. Capisco che magari in versione manga rendevano bene, in versione anime ci stavano, ma capitemi bene che fare arrivare così la protagonista conciata così (e soprattutto in ritardo) alla consegna dei diplomi, risulta davvero poco credibile. Però ecco, se togliamo l'ultima mezz'ora, il drama mi ha totalmente soddisfatta.

Commentiamo per commentare:

A sto giro ho tenuto le ripetizioni dovute e le curiosità per ultime. Della serie: in Meteor Garden erano all'inizio, in Boys Over Flowers dopo la trama, qui ho deciso di metterle direttamente alla fine. 
Primo live action giapponese (nonché unico che io sappia) e seconda trasposizione drama del manga (la prima è stata una cinese del 2001 che non ho mai visto), è l'unica storia che a distanza di 15 anni ancora mi piace seguire in tutte le sue versioni. Visto nel 2018 il remake Meteor Garden cinese, e avendo rewatchato l'anno scorso la versione coreana, ora non mi resta nient'altro da fare che vedere cosa mai possono tirar fuori dal cilindro i thailandesi (io ho un hype che non vi dico. Sto letteralmente morendo dalla curiosità di vedere quanto trash e gioie potrebbe regalarci questa versione). 
Ritornando però all'Hana Yori Dango che stiamo recensendo qui, vi potrei dire anche che per cavalcare l'onda del successe, è stato prodotto pure un il film che va a dare una conclusione ancora più conclusiva alla storia della nostra amata coppietta. Da quello che ho capito però, è una sorta di "alla ricerca della tiara scomparsa" e più che rifarsi alle belle situazioni presenti nel mezzo del drama, a quanto pare dicono essere sulla stessa scia degli ultimi 30 minuti della seconda stagione. Inutile dire che in tal caso non ho intenzione di immolarmi nella visione e che per me, la storia di Tsukushi Makino e Tsukasa Domyoji finisce con la proposta di matrimonio. Ovviamente per completezza ci tenevo a farvelo sapere. 
E ovviamente, sempre per completezza ci tenevo a farvi sapere anche che, sebbene abbia evitato senza ripensamenti il film, al contrario invece non intendo farlo con la sorta di reboot/revivial/il cosa sia non mi è chiaro, che è Hana Nochi Hare: HanaDan Next Season. Un piccolo drama di 11 episodi che da quello che ho capito dovrebbe essere una sorta di generazione futura. Onestamente? Mi aspetto un mezzo disastro, ma voglio lo stesso dargli una possibilità. Tanto fidatevi se vi dico che sotto le mie aspettative non ci si può andare.

Sicuramente un prodotto un po' datato, figlio del suo tempo, e visto a suo tempo, del quale confesso mi ero dimenticata tantissimi pezzi (come quello del concorso di bellezza, che è stato effettivamente ripreso nella parentesi Master Chef cinese, ma omesso in quello coreano). 
La cosa bella infatti è che possedendo quest'incredibile potere di dimenticare ciò che guardo in tempo zero, io posso rigodermi tutti i miei drama preferiti come fosse sempre la prima volta. 
Anche se, la prima volta che l'ho guardato, vuoi per l'età che avevo, vuoi per la superficialità che mi accompagnava, vuoi per il periodo pieno di novità tecnologiche che si distinguevano semplicemente a colpo d'occhio, l'avevo trovato davvero un drama di bassa qualità. Inutile dire però che alla terza visione questo mio pensiero è totalmente cambiato, e sebbene la moda e la tecnologia rispecchino appieno gli anni in cui è stato girato, questo non va a inficiare per nulla sulla sua bellezza. 
E per ultimo ci tengo a citare la colonna sonora che, per quanto non possa battere quella coreana che mi fa sprofondare lo stomaco ad ogni ascolto, ho davvero adorato tantissimo. Innamoratami subito della canzone della prima serie, ho ancora il ricordo della difficoltà nell'apprezzare quella della seconda, che ora, dopo svariato tempo, è diventata semplicemente la mia preferita (inoltre... solo a me la musica che ogni tanto partiva nelle scene "morte" mi ricordava troppo quella di Harry Potter?)
In sostanza un drama che si è fatto apprezzare anche ad una terza visione e ha saputo farmi ridere di gusto. Promosso a pieni voti! (tanto che si è ricreduta anche mia madre che la prima volta non l'aveva apprezzato e a momenti ora le piace più questa versione della sua idolatrata coreana).

Quindi, super mega preparate per affrontare il quarto remake di questo manga, nell'attesa vi saluto, e alla prossima!
Fine!

"Ringrazio il Sakura Koen Fansub per avermi (abilitato) dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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