venerdì 18 settembre 2020

Recensione Sweet Munchies


Se solo avesse avuto un po' di sprint e coraggio in più...
Un PRO, un PRO un po' meh, con un finale un po' bo', che personalmente avrei riassunto in 10 episodi (meglio 8) anziché 12, ma che, nonostante tutti gli alti e bassi e il più generale senso di lentezza trasmesso, non ho reputato una cattiva visione, anzi mi invogliava sempre di più a capire dove volevano andare a parare.

Confesso: messo in lista quasi unicamente per la presenza del nostro amato Scheduler, una volta scoperta la trama di questo chef "conteso" tra una ragazza e un ragazzo, ero piuttosto curiosa di sapere come avrebbero svolto il tutto e di capire se per caso non mi fossi fatta un'idea sbagliata del contesto. Inutile dire che nonostante il mio parere soggettivo, lo svolgimento risulta a malapena sufficiente (e poi dipende anche da che lato lo si guarda), i personaggi quasi tutti macchiette, e la contesa già persa in partenza dal primo fotogramma. Una tristezza insomma.. una tristezza che però se la gioca discretamente per quanto riguarda i miei gusti., tanto da finire nell'insieme dei PRO.

Trama:

Il drama si apre con una ragazza, PD impiegata precaria all'interno di una stazione televisiva (fa tanto Jealousy Incarnate), che dopo l'ennesima giornata sprezzante al lavoro, va ad affogare i suoi dispiaceri in una ciotola di ramen e in un bicchiere di birra, nel Bistrot all'angolo. 
Qui facciamo la conoscenza del protagonista maschile, uno Chef rinomato che ha fatto del Bistrot (un posto intimo e appartato dove vige l'unica regola del: il cliente sceglie da bere e il cuoco gli abbina il piatto) l'unica sua fonte di sostentamento (alquanto instabile considerato che nel corso del drama lo vediamo quasi sempre vuoto. Però se non altro ci mostrano il protagonista al lavoro) e che ama creare un rapporto stretto con i suoi clienti.
Passano i giorni, e un posto per un nuovo programma nel palinsesto della stazione televisiva si apre. Parte la corsa alle idee e alle proposte migliori che verrà vinta, non senza fatica, dalla nostra protagonista che finalmente sarà alle prese con una produzione tutta sua. La proposta è semplice, dal titolo accattivante e che, come lei stessa ci fa notare, differisce totalmente dagli altri programmi di cucina:

Titolo: Fai cucinare i tuoi piatti preferiti da uno Chef Gay! 
Sottotitolo: anche i gay sono persone normali.

(Considerazioni personali: eh? Ma solo a me sta cosa non m'ha convinto? Pensiamoci, è come se impostassero uno show su un pasticcere SPOSATO.... cioè non dovete guardare questo programma perché è bravo a fare dolci, no, ma perché è SPOSATO! Vedete? Suona proprio male puntare l'attenzione su qualcosa che esuli dalla bravura nel campo della persona... e mi sembra anche una cosa eticamente poco carina da fare. Poi se ho offeso qualcuno mi scuso).

Tutto molto bello ed interessante, ma ahimè non basta aver avuto (o credere di aver avuto) una buona idea, serve anche che quest'ultima venga messa in pratica. Grazie quindi alla Capa, dubbiosa sulla buona riuscita del progetto, parte la corsa contro il tempo della nostra PD che nel giro di un giorno dovrà trovare non solo uno Chef, non solo un Chef Gay, ma soprattutto uno Chef Gay CON DELLE BELLE MANI! Eh, la pensavate facile vero? E invece no, perché mica avevano tutto quel budget per pagare anche la controfigura alle zampe della star di punta del programma! Insomma un deliro... un delirio che...
Ci porta a seguire le orme del nostro Chef appassionato, al quale, in questi pochi giorni ne capitano di ogni. Dal padre incidentato, ricoverato, interventato, e di conseguenza bisognoso di pagare l'ospedale, all'annullamento del contratto del bistrot e alla disoccupazione. Perché quando la sfiga si mette in mezzo, allora è proprio il momento si sfigare. Ritrovandosi così alle soglie della povertà, vedremo costui prendere una di quelle decisioni decisionabili, e credendo in un lauto compenso, farsi passare per gay e farsi assumere come star a tempo pieno del nuovo show culinario in onda il *giorno x all'ora y* tutte le settimane. e diretto da PD e Co. 

Se c'è una cosa che inevitabilmente nella trama salta subito all'occhio è questa faccenda dello chef gay. Ora niente in contrario, ma proprio non riesco a capire il nesso tra la vita privata di uno chef e il fatto che costui debba fare un programma di cucina. Mentre la seconda cosa che ho notato subito è che non si è capito una mazza di cosa e come fosse questo reality (che da quel poco che ci hanno mostrato sembrava essere impostato su uno chef che cura i problemi del cuore con il calore di buoni piatti). Pensandoci su però, forse e dico forse, sono riuscita a darmi una spiegazione sul perché abbiano dato il privilegio di psicanalizzare i partecipanti ad uno chef, quando per risolvere i problemi mentali della gente la figura di riferimento dovrebbe essere tutt'altra. E' risaputo infatti che in corea gli psicologi non esistano, o quantomeno non se ne faccia uso, quindi, quale miglior programma far andare in onda se non quello di qualcuno che ti ascolta e ti consola? 
Ecco, concordo con voi col dire che se avessero scelto uno psicologo gay piuttosto che uno chef gay la trama avrebbe acquistato più senso, ma che ci volete fare... sono coreani, loro pensano all'incontrario... o forse siamo noi a pensare all'incontrario.. o forse sono solo io a pensare all'incontrario... comunque c'è da dire che se così avessero fatto a quest'ora l'equivoco, per altro trattato in maniera superficiale e dubbia, avrebbe assunto dimensioni mastodontiche con annessa denuncia per frode. Aggiungendo a questo drama, basato sullo slice of life, una connotazione poliziesca che poco gli si confaceva. 
Tralasciando questo espediente narrativo, il drama si sviluppa in maniera a dir poco lenta e sull'orlo della noia, con situazioni in alcuni casi forse un po' ripetitive, ciononostante mi ha fatto piacere che abbiano dato maggior spazio all'ambiente lavorativo e alle relazioni tra i colleghi invece che alla storia d'amore... che secondo me avrebbero potuto togliere definitivamente. Le faide, i colleghi approfittatori, le difficoltà di farsi spazio e farsi riconoscere in un ambiente competitivo, tutte meccaniche molto interessanti e trattate con molto riguardo che hanno contribuito a dare tono e spessore al drama. Carina anche l'idea di condividere con lo spettatore una vasta gamma di piatti, anche se.. io sono a dieta, e questo non aiutava per nulla (infatti dopo la visione di questo drama ho fatto voto di non vedere mai nella mia vita Let's Eat). L'unica cosa davvero troppo sottovalutata però è stato il poco tempo dedicato a spiegarci la struttura degli show. Sia di quello dei protagonisti, ma anche di quello dello stilista. Entrambi con potenziale, e quasi con il dovere di essere spiegati visto che in fin dei conti il drama si basava su questo pretesto, ma del tutto lasciati a se stessi e appena accennati. Cosa che ha reso di fatto quasi ridicolo il punto clou pieno di audience del drama. Andiamo, di minuti ce n'erano a sufficienza per sbrogliare anche questa matassa.

Personaggi:

Lo Chef Park:
un personaggio che oserei definire ANTIPATICO. Davvero non mi aspettavo proprio di odiare il primo lead maschile di questo drama. Ma santa pazienza che pesantezza di protagonista! Un ragazzo che sembra non avere il senso di causa ed effetto. Di lui non c'è molto altro da dire a parte quello che ho già detto nella trama. Alla fine è semplicemente un ragazzo qualsiasi disposto a scendere a compromessi per salvare quello che ama. Il punto è che si ricordavano di fargli avere una coscienza solo nei momenti più inopportuni. Cioè parlava tranquillamente con il padre e con il fratello (che voglio dire, erano le persone a cui teoricamente avrebbe dovuto tenere di più) senza un minimo senso di colpa trasparente. Faceva il galletto con la protagonista, e aveva il coraggio di ingelosirsi se il second le girava attorno, quando le mentiva spudoratamente. E neanche pensare che forse avrebbe fatto meglio a mantenere un certo distacco non tanto per salvare le apparenze, quanto per salvare la sua truffa. No! Diamoci alla pazza gioia. Innamoriamoci di una che... beh vabbè, siamo equivoci con il second (cioè io capisco che il gay radar non ce l'abbia, ma dubito si sarebbe comportato così con altri). E... facciamoci venire i sensi di colpa solo perché non avrebbe potuto farsi la ragazza. Allora in barba a tutti, anche alla sua bella (ma tanto sapeva che lo avrebbe perdonato in tempo zero), per alleggerirsi la coscienza sveliamo tutto. 
Ma io dico! Al diavolo il perbenismo coreano! Onestamente avrei preferito che il protagonista, seppur innamorandosi di chicchessia si fosse fatto meno pacchi mentali e avesse proceduto dritto per la sua strada fino alla fine. Tanto per quanti episodi aveva firmato? Si parlava già di un'altra stagione, mal che andava avrebbero dovuto tener nascosta la loro relazione solo per un paio di mesi. Insomma si erano poi appena conosciuti. Un personaggio che è un enorme no dall'inizio alla fine. Lo Scheduler... l'ho sempre detto e lo ripeto, a me piace una sacco, ma qui proprio non aveva chimica con la protagonista. A sto giro mi tocca scusare lei, che sembrava ci provasse anche, ma lui non funzionava proprio. 

La PD Kim:
 ma voi? Ve lo sareste mai immaginati che nonostante i suoi continui sospiri, o gli apprezzamenti esasperanti per cibi e bevande, mi sarebbe mai piaciuta più che il mio (non qui) amato protagonista? Ebbene neanch'io, ma così è stato. Ragazza coraggiosa che crede profondamente in quello che fa (non sempre chiaro) mettendoci davvero tanta passione e impegno, ma che dopo essersi messa in gioco come coproduttrice di un nuovo show di punta, si vedrà andare a monte tutto il suo daffare. Inizialmente la vediamo stra gasata per il suo nuovo show, tanto da riuscire a esaudire tutte le richieste impossibili della sua direttrice, scendere a compromessi per portare avanti l'opera, e infine fare in modo che i suoi "raccattati" rimangano con lei e non le tirino il pacco. Sforzi che verranno ricompensati grazie ad un aumentare costante della popolarità del show e da una proposta per passarla a tempo indeterminato. Ahimè però, come avanzano le gioie, subito dietro spuntano i dolori, primo fra tutti il rapporto col cooproduttore nulla facente che oltre ad aggiungere la sua firma al progetto, faceva solo danni. Continuamente sminuendola, sminuendo le sue capacità e il suo lavoro,  cercando oltretutto di creare  più problemi di quelli già presenti solo per aver la scusa di dirle su aggratis e gettare tutto il suo duro lavoro nel fango. Subito dopo la vediamo alle prese con quello che sembra essere, almeno dal suo punto di vista, un amore impossibile, ma che nel corso delle batture finali più che impossibile era quanto di più probabile ci si potesse aspettare dal drama. 
Infatti tempo due illusioni e quattro tentennamenti che mica ti vuoi far scappare l'amore della tua vita in favore del lavoro dei tuoi sogni? Sia mai, così una volta scoperto il segreto segretoso, invece di prenderlo a sprangate per avergli rovinato la carriera (anche se... un po' l'ha obbligato effettivamente) gli dichiara il suo amore e poi lo lascia andare. Io bo'. Ammetto che da quel lato lì l'ho trovata un po' infantile, non tanto per il suo rapportarsi con lui, quanto per il suo non voler far vedere questo rapporto agli altri. Cioè ma se tu persona nomale sai che non ci potrà mai essere un dunque con costui, perché trattarlo come un qualcosa di sconveniente? Bo' non lo so, da un lato lavorativamente parlando, è un personaggio che mi è piaciuto molto per come le hanno fatto gestire le situazioni che si ritrovava difronte, dal lato romantico... beh... trovo ce la potessero risparmiare. L'attrice... boh, ha un viso con il quale non vado troppo d'accordo, in parte per il suo taglio di capelli (molto meglio lisci) in parte per le sue smorfie. Onestamente anche se non la rivedo sto bene lo stesso, purtroppo è una di quelle attrici che credo non faccia per me. 

Lo Stilista Kang:
inutile, la sindrome da Second Lead è incurabile, nemmeno quando quest'ultimo è gay riesco a farmene una ragione... e la cosa più brutta è che non posso neanche consolarlo io!!!! A sto giro infatti, il più classico dei classici Second spezza cuore, invece di morir dietro alla ragazza, l'hanno fatto morir dietro all'uomo. Stilista professionista dal carattere serio e scostante, ma con un sorriso che scalda il cuore, lo vedremo alle prese con la sua cotta (pienamente giustificata dalla figaggine di uomo e supportata dalla bugia da lui detta) per il protagonista, convinto come non mai che questo sia l'uomo giusto per lui. Inutile dire che il ruolo è sempre un garanzia, non importa il sesso del giocatore, e quindi dopo una sequela di scene fraintendibilissime agli occhi di una etero occidentale non particolarmente patita per il bromance o il bl non canonico, non possiamo di certo farne una colpa al diretto interessato se pensava di poterlo fare suo. Niente però, alla fine il protagonista sceglie la patatonza, e a noi ci toccherà offrirgli semplicemente una spalla su cui poter piangere. Un personaggio tutto sommato tristissimo, a cui per quanto mi riguarda potevano anche regalare un mezzo happy ending d'amicizia. Poiché la sicurezza, il coraggio e il supporto che il protagonista gli ha fatto maturare è stato un pochino buttato nel cesso dopo la dichiarazione, anzi, dopo la crudeltà della risposta. Dico io, farlo declinare senza mandare a quel paese così nettamente il rapporto pareva troppo brutto? E' stato un peccato perché comunque l'amicizia sarebbe potuta continuare più avanti dopo il periodo di lutto. L'evoluzione del personaggio è presente, ma interessante fino ad un certo punto come anche la rappresentazione (che fra l'altro inizia a essere un po' più frequente nei drama 2020/2019, alleluja! Il prossimo step è capire come farla) dell'orientamento sessuale del ragazzo che non sprizza di certo per fascino e, senza offesa, neanche originalità.
Certo, concordo con voi nel dire che sicuramente è quello sviluppato meglio, e quello a cui, volente o nolente, lo spettatore si affeziona di più. Ma non posso fare a meno di pensare che nel contesto mandi un qualche messaggio sbagliato. Tipo quasi a voler dire che il suo orientamento sessuale fosse anche la causa della sua solitudine. E' vero che nel corso del drama fa passi da gigante, arrivando anche a trovare il coraggio di instaurare rapporti con la gente. Ma è un discorso che dopo il rifiuto sembra perdere di molto smalto nonostante il coming out col padre. Non lo so, la chiusura di questo personaggio non mi ha convinta troppo... anche solo pensando all'ambiente lavorativo in cui operava. Davvero volete farmi credere che non abbia mai incontrato nessun altro gay? Magari anche felicemente fidanzato? Bo' forse sono troppo assuefatta ai drama thai per il quale è normalissimo inserire personaggi LGBT un po' ovunque. L'attore l'ho adorato, perfetto nel ruolo, ma forse e dico forse un po' troppo monoespressivo. Certo aveva uno splendido sorriso, ma credo di aver bisogno di rivederlo per farmi un idea più precisa. Nel dubbio però lo promuoviamo lo stesso! Ah! Ps: sarò strana io ma adoravo lo stile con cui vestiva! Si anche le camicie dalle fantasie improbabili, anzi quelle gli stavano ancora meglio!

La coppia dell'anno:
ma quanto erano carini questi due assieme? Parliamoci chiaro, non vedevo l'ora che l'uomo della situazione mandasse a dar via il posteriore al suo "padrone". Capisco il rispetto e la gavetta, ma sto qui gli faceva fare di quelle figure barbine (senza neanche prendersene la responsabilità) che c'è da capire il suo voltagabbana non appena ha smesso di essere usato e ha provato cosa volesse dire far parte di un gruppo. Insomma forse ci ha messo un po' troppo tempo, però ce l'ha fatta! D'altro canto ho adorato la nuna all'inizio del drama, brava confidente e amica sincera della protagonista che non si faceva scrupoli a dirne quattro sia al galoppino che all'Inutile. Semplicemente adorabili! Per il resto.. entrambi gli attori mi hanno lasciato un ricordo positivo, ma tolto il fatto che la mente ha registrato in automatico la bonaggine di lui, non credo farò carte false per rivederli in futuro.

I colleghi:
  • La Direttrice:
    quella persona che mi ha ricordato esattamente un superiore al lavoro. Onestamente troppo troppo stressante e a dir poco odiosa con la protagonista. Capisco la spingesse a farsi valere e capisco anche non potesse riporre la sua fiducia nella prima che passava, ma che due balls. Un personaggio talmente veritiero che ho finito per odiarla con tutto il cuore. Inutile dire che mi è piaciuta tantissimo e nonostante tutto un po' mi ha rattristata il fatto che abbia dovuto prendersi le responsabilità sul finale. Anche se come ha detto lei nel drama un superiore serve un po' anche a questo.
  • Il Sunbae:
    quel personaggio che se non per sfoggiare l'eterno outfit firmato da casa/sport, non ho capito perché l'hanno incluso. Un uomo che nonostante la possibilità di far carriera e salire di livello ha preferito rimanere nella sua posizione, facendo, in sostanza il nullafacente, ma simpatico. Il tutto molto romantico, ma onestamente mi stava un po' su. Non tanto perché, il poveretto non aveva diritto di seguire il suo sogno, però scusatemi. Tot anni dopo essersi fatto bocciare qualsiasi idea e di fatto non aver realizzato nulla e anzi, alla sola occasione, essersi pure tirato indietro per non offendere la ragazza lasciandola quindi in balia di un pezzo di..., ma ancora inconsapevole di occupare un posto che sarebbe potuto essere di qualcuno più bravo e portato di lui. Non lo so... semplicemente mi dava ai nervi. Il buon samaritano ma in realtà non era né meglio ne peggio dell'Inutile, solo simpatico. L'attore boh... va bene, è ok, non mi ha trasmesso altro.
  • L'Inutile:
    possiamo considerare l'attore un attore stra-bravo? Sì? Perché davvero l'avrei preso a ceffoni una scena sì e l'altra pure. Un approfittatore nullafacente e incapace, che non faceva altro se non prendersi i meriti della protagonista e scaricare su di lei tutte le colpe. PD di punta solo quando gli conveniva, non ho compreso la sua voglia di far fallire uno show sul quale c'era anche il suo nome. Ma considerando il fatto che era un inetto, penso non abbia neanche pensato a questa possibilità. Un perfetto antagonista sul luogo di lavoro. Proprio uno di quei colleghi che quando li guardi ti vien solo da chiederti perché lui si e io o? Come a fatto costui? Chi si è fatto, chi ha pagato per arrivare dov'è adesso? Ragazzi mistero. Fatto sta che come per la direttrice, anche per lui ho apprezzato la realisticità del personaggio, ovviamente non il comportamento.
La menzione speciale invece va al Fratello: premetto che non ho nulla contro l'attore in questione (e la mia è pura e semplice ironia), ma... L'interprete del fratello quanto ha pagato per avere una posizione così in primo piano nel poster di presentazione? Quasi a farci intendere che fosse il contentino dato allo spettatore per il second. Quando, invece, all'interno del drama lo si vede a dir tanto 20 minuti e solo in due scene insieme allo stilista. Bah... non direi un personaggio inutile.. però.... lo dico. Un personaggio inutile, e sfruttato malissimo che avrebbe potuto offrire un diverso punto di vista sull'omosessualità (l'esserlo e l'andarne fieri) ma che anche a sto giro, lo sfruttiamo alla prossima. Venendo poi continuamente sminuito per il tentativo di realizzare i suoi sogni (ok che forse alcune battute erano per portare alla luce i sacrifici troppo costosi che si devono fare per entrare nell'industria dell'intrattenimento, però...). Proprio di bene in meglio. L'ho trovato un personaggio così amaro. Ed era un peccato, perché come fratello del protagonista ci stava da dio e avrebbe potuto servire a tanto, soprattutto dal punto di vista morale. Il ragazzo... so che è una nuova leva, e forse Idol? O aveva partecipato a quei survival per entrare a far parte di un band? Ragazzi capitemi io sono troppo vecchia per queste cose, e a parte un paio di gruppi nuovi e un paio di canzoni, io ho smesso di seguire assiduamente il k-pop da almeno 5 anni. Quindi non linciatemi se costui proprio non so chi sia, c'è caso che se la sua passione sarà la recitazione allora io me lo segnerò come attore da tener d'occhio. Qui mi era troppo simpatico.

Finale:

E niente.. come volete che finisca? Dopo aver registrato l'episodio di punta, il poveretto ci prova anche a fare la persona coscienziosa e a ritirarsi dalla scena, peccato che se lo avesse fatto, lo stilista (secondo me avendo già visto lo scarso potenziale del programma) avrebbe abbandonato lo show (non avendo più nessuno da conquistare) e la PD avrebbe perso l'unica occasione per dimostrare chi era e raggiungere il tempo indeterminato. Quindi come risolverla? Semplice, aspettando che il segreto di pulcinella esploda da solo mediante i social! Embè, genio. 
A sua discolpa possiamo dire che la protagonista ci ha messo del suo, e che dopotutto non sarebbe stato né il primo né l'ultimo ad essersi finto chi non era per i 10 minuti di notorietà (notorietà sfruttata dal drama malissimo, ma del quale parleremo dopo).
Ciononostante il drama si conclude con lui che dopo aver brutalmente spezzato il cuore al povero stilista Kang essere stato buttato fuori dal programma, salva la reputazione alla PD prendendosi in toto la colpa e se ne va chissà dove seguendo la regola del classico cliché - *tot* anni dopo (talmente abusato che qui non si sprecano neanche di dirci quanto tempo sia passato effettivamente)-. Mentre lei viene licenziata per non essere stata attenta nel suo lavoro e passa il cliché a lisciarsi i capelli, versare lacrime sul ramen, cercare un altro impiego (suppongo), e ricordando i bei vecchi tempi. Ciò finché non si rincontrano così per caso (e se ci fossi stata io sapete quante mazzate avrebbe ricevuto lui? Da non riconoscerlo). Schermo nero e grazie per averci seguito...  Cioè davvero?

Un finale che per quanto mi riguarda lascia l'amaro in bocca... non che pretendessi lui andasse a finire con il second (sono coreani, e con il second, uomo o donna che sia, non ci si va MAI!), però non ho trovato nemmeno tutta questa grande motivazione per farlo andare a finire con la protagonista. Lo so, lo so, il drama era sotto la dicitura Romantico-Culinario, però vedevo più il loro rapporto un rapporto d'amicizia stretto e senza secondi fini. Prima poi, ho accennato al fatto che non sono stata soddisfatta di come abbiano, o meglio non abbiano, dato spazio all'opinione pubblica. Il tema dell'accettazione era un tema scottante e non mi è bastato vedere tre stupidi che di punto in bianco lanciano una bomba colorata alla PD di turno. o di altri tre cretini che entrano un un locale solo per creare della baraonda. Io avrei voluto vedere come il popolo del web si muoveva una volta presentato lo chef, come lo chef si muoveva nelle acque della media popolarità e come il suo segreto si sgretolasse man mano che il web si faceva sempre più presente nella sua vita. Insomma a poco son serviti i tre omofobi, se poi il drama di tutto la questione importante se ne frega solo per far accoppiare insieme i protagonisti.
Insomma la trama in se e per se non offre né più né meno di quello che ho citato sopra, se non qualche dinamica che sa sempre strappare una risata alla sua comparsa (cioè ma queste tute sono proprio un evergreen in corea ce le portiamo dietro da Rooftop Prince! Ben 9 anni minimo!), e si svolge in maniera del tutto lineare e senza grandi colpi di scena per tutto il tempo. Quello che probabilmente mi ha spinto a mettergli PRO nonostante tutti i suoi palesi difetti, è stato il fatto di apprezzare davvero come hanno saputo costruire l'ambiente lavorativo e le dinamiche al suoi interno. Non so... è un periodo che questo argomento mi affascina non poco, soprattutto se fatto bene. Qui ad esempio viene descritto come un ambiente scomodo nel quale una donna per farsi rispettare deve necessariamente essere una str**** totale, e dove a un nullafacente viene data la possibilità di diventare qualcuno senza alcuno sforzo. Insomma un posto dove la meritocrazia non esiste tranne quando non sputi sangue per averla. Tutto molto attuale.

Commentare per commentare:

Onestamente in rete ho letto le peggiori cose su questo drama, partendo dall'antipatia (in parte condivisa) per i personaggi protagonisti, al fatto che non essendoci l'happy ending per lo Stilista risultasse offensivo per a comunità LGBTQ+. Sinceramente per quanto mi riguarda, non ho notato nulla di tutte queste grandi problematiche. Cioè penso che sia un'opinione condivisa il fatto che questo drama si possa considerare mediocre al di là del mio parere soggettivo, e conoscendo la mentalità retrograda coreana su questi temi, non vedo come avrebbero potuto trattarli in maniera diversa senza scandalizzare il pubblico (vedasi il subbuglio creato con delle semplici inquadrature in alcuni drama). D'altronde mi sembra che non ci abbiano nemmeno calcato la mano facendolo diventare il fulcro del progetto, semplicemente hanno voluto cambiare sesso alla classica second, ma di base second rimane. 
A tal proposito infatti ho maturato una supposizione che mi porta a pensare che il problema non derivi dal fatto di essere un second gay, ma piuttosto della rappresentazione tipica dei second maschili. Ormai lo sappiamo che come il 99.9% delle second femminili risultano essere semplicemente meschine, stronze, insopportabili e irrassegnabili, il prototipo dei second maschili è sempre quello di un uomo dal cuore d'oro che fa di tutto per la non sua dolce metà (vendere occhi, fegato e reni) per poi essere sostanzialmente mollato con un no grazie non fai per me. Della serie, sì ho apprezzato aver un second gay, ma se proprio vogliamo farla come si deve. dalla prossima forse è meglio evitare il prodotto preconfezionato. 
Se poi, riprendendo il discorso che ho fatto prima, ci vogliamo soffermare sulla motivazione del perché scegliere proprio uno Chef Gay, allora quelle sono un altro paio di maniche. Anche se semplicemente la classificherei come scelta poco sensata. D'altronde quante altre scelte poco sensate e ai limiti dell'assurdo abbiamo avuto che davano il via a determinate dinamiche drammose? Per quanto mi riguarda lo considero un drama di prova, purtroppo avrebbero potuto fare meglio, ringraziamo che non abbiano fatto peggio. E chissà! Magari è servito a sdoganare un po' queste tematiche, anche se oltre alla tematica scottante hanno rincarato la dose creando una storia non esattamente interessante e quindi hanno avuto poco audience. Ovviamente però questa è solo la mia opinione, magari risulta super offensivo e io non me ne sono accorta. Nel caso siate clementi, pls!

Le Ost erano molto carine, infatti ne ho scaricate ben due: SuperHero, e (la mia preferita) quella dedicata al Second: All Things Will Pass (cantata da uno dei BAP... quanto mi mancano...), perché tutti infondo siamo stati second lead almeno una volta (nel mio caso di più) nella vita.
Per quanto mi riguarda questo drama non lo consiglierei in giro, più che altro perché ha davvero poco da dire e quel poco che ha lo esaurisce quasi subito o lo si può intuire fin dal primo episodio. Ciò non toglie che a me sia piaciuto, però sono anche conscia di avere gusti strani e quindi non mi metterò di certo ad ammorbare nessuno consigliandone la visione, solo perché a me, visto in questo periodo della mia vita, non mi ha fatto schifo. Se proprio proprio mi devo immolare, c'è sempre Jealousy Incarnate. Il second non è gay, ma spezza il cuore dello spettatore fin dal primo fotogramma, perché anche lui come il nostro rappresentante di qui fin da subito ha zero chance di vittoria! 

E anche per oggi ci dobbiamo salutare, vi do appuntamento alla prossima puntata con prolisse recensioni e dove trovarle!
Fine!

"Ringrazio il Sweet Minchies Team di viki.com per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

Nessun commento:

Posta un commento