venerdì 24 aprile 2020

Recensione Room No. 9


Mia madre dice "NO NO NO, ma proprio NO!"
Un drama che ammetto di aver scaricato un 30% per la trama e un 70% per la protagonista principale. Sinceramente? Io l'ho trovato molto confusionario, pieno di tentati colpi di scena falliti e in sostanza noioso. Sono fermamente convinta che lo sceneggiatore/sceneggiatrice, ad un certo punto della strada si sia persa a qualche incrocio, portandoci di fatto ad un vicolo cieco. 

Trama: 
1984: 

Una ragazza, in procinto di compiere un suicidio di coppia assieme al moroso, viene risvegliata (dopo suddetto tentativo finito male) nell'auto di quest'ultimo dalla polizia che la dichiarerà colpevole dell'omicidio del ragazzo e la condannerà all'ergastolo.

2018: 

Ci viene presentata un'abile avvocatessa dalle mille risorse conosciuta per il 100% di probabilità di vittoria nei suoi casi. Membro di successo del più importante studio legale coreano è ora impiegata in un caso che vede come imputato il figlio del suo Direttore d'azienda per (un omicidio) un semplice incidente d'auto andato a finire male (ed è subito seconda lead di Uncontrollably Fond). Avvocatessa talmente abile nel suo lavoro, a cui il suo superiore non affiderà soltanto il caso che vede coinvolto il minore, ma le proporrà anche di sfavorire una possibile causa d'appello che vede coinvolta la ragazza precedentemente condannata all'ergastolo di cui abbiamo parlato sopra, da 34 anni ormai costretta in prigione. Proposta che, assecondando la sua ambizione e ignorando la sua coscienza, la nostra avvocatessa non esiterà un momento ad accettare e che porterà inesorabilmente all'incasinazione più totale della sua vita. 
Spinta dai suoi superiori riuscirà a negare alla nostra ormai Ahjumma l'ultima sua speranza di rivedere l'azzurro del cielo, condannandola a passare gli ultimi anni di vita all'interno del carcere. Convinta di aver fatto le cose per il meglio, e pronta ad assaporare la nuova promozione, dopo uno scatto d'ira della detenuta, un malore e una rianimazione fatta con un vecchio defibrillatore dal suo fidanzato, la nostra avvocatessa si ritroverà all'interno del corpo della detenuta dietro le sbarre.
Ci ritroveremo quindi a seguire la nostra detenuta, nei panni dell'avvocatessa di successo, in un disperato tentativo di vendetta contro coloro che l'hanno incastrata ingiustamente, venendo a scoprire non solo che la vittima in realtà è viva e vegeta, ma anche che quest'ultima in realtà è il capo della donna che ha mandato in frantumi le sue ultime speranze di libertà.

Di cose a proposito di questa trama ce ne sarebbero davvero tante da dire, ma le più importanti tra tutte secondo me sono: il non saper calibrare bene le tempistiche della storia e la poca abilità nel saper dosare i colpi di scena
Infatti il drama si apre facendoci intendere, neanche troppo velatamente, dove la storia voglia andare a parere, palesando poi completamente il suo intento già nel secondo episodio, lasciandoci quindi proseguire la visione con una marea di informazioni complementari ma non troppo (interessanti) essenziali fino alla fine del drama. 
Essendo quindi a sto punto noi in possesso di più informazioni dello sceneggiatore stesso, io mi chiedo: 
  1. Perché dobbiamo sorbirci personaggi che si fanno la domanda clou del drama ("Se il morto in realtà è vivo e ha l'identità del fratello, chi è il reale morto? Perché un morto ce deve per forza stare se m'hanno ficcata dentro!") fino al 9 episodio per poi farci uno spiegone spiegoso dal nulla su quanto ci fossero già arrivati prima? 
  2. Perché farci intendere 3 episodi prima la verità sui genitori di un personaggio per poi farci vedere quest'ultimo che gira in tondo così a casaccio? 
  3. Perché mostrare tre, anzi quattro persone indagare sulla stessa traccia ma nessuna delle 4 confrontarsi con gli altri, facendo così vedere a noi spettatori una continua ripetizione di informazioni già immagazzinate da prima della messa in onda?
  4. Perché far scambiare di corpo le protagoniste se questa cosa non ha nessuna utilità sia ai fini della trama che per l'evoluzione delle due donne?
  5. Perché fare questo drama? Qual'era il messaggio che doveva mandare e io mi sono persa?
Che casino! Che fatica!
Insomma secondo me qui hanno proprio sbagliato le basi. Lo scheletro di questa storia è stato composto male fin dall'inizio. Non so se questo rincorrersi gli uni dietro agli altri fosse una cosa voluta, ma posso dire che da spettatrice tutto questo giro tondo in cui le informazioni venivano ripetute fino allo sfinimento, in tutte le combinazioni possibili, condite di quell'unico e solo flash back ripetuto all'infinito (che ovviamente al momento dell'inserimento delle immagini nella recensione non sono più riuscita a trovare -.-), non mi hanno proprio interessato nella visione, anzi a lungo andare mi hanno fatto girare un po i cosiddetti. Per quanti minuti passassero, dell'avanzamento della trama non c'era nemmeno l'ombra e di fatto eravamo sempre e solo fermi in quel punto, ma con un sacco di dialogo inutili in più sul groppone che ne accentuavano la pesantezza. Soprattutto nel corso degli episodi dal 10 al 14, in cui la staticità regna sovrana ancora più del solito e nel quale il chi e il cosa erano già stati ampiamente svelati, lasciandoci tirare avanti 4 ore con solo la minima spiegazione del quando. Decisamente proprio non ci siamo per nulla. Anche perché voglio dire: proprio sul quando dovevano soffermarsi? Non era meglio perdere 4 ore di tempo spiegandoci il perché? No, quello è meglio perdercelo per strada.

Personaggi:

Avvocatessa: di successo che può vantare una percentuale del 100% di vittorie sui suoi casi, ritrovandosi incastrata nel corpo di una condannata a morte malata terminale, metterà in dubbio tutta la sua vita fino ad ora. Ambiziosa, senza scrupoli, e corrotta, ci viene presentato questo personaggio. più nero che grigio, in vesti di protagonista a cui fin dall'inizio si fa fatica ad affezionarsi. Da un lato fin dai primi episodi proprio per il suo essere un personaggio moralmente poco apprezzabile l'ho adorata, dall'altro lato, quando sono iniziate le sue crisi esistenziali ho trovato la faccenda tutta troppo forzata. Donna fidanzata con lo Psichiatra solo ed esclusivamente perché in lui vedeva un buon partito, io continuo a sostenere che nonostante la sua redenzione finale (in un monologo di dubbia utilità) non se lo meritasse comunque. Questo personaggio è una delle uniche due cose che mi sono piaciute del drama ma sul finale ahimè mi ha lasciato leggermente con l'amaro in bocca. Aggiungo che fin dall'inizio ho avuto difficoltà a comprendere alcune sue scelte (tipo quella di non assecondare la detenuta, o ancora quella di voler per forza continuare a lavorare nello studio legale, nonostante il suo capo l'avesse più volte minacciata e anche licenziata). Non nego di aver scaricato il drama solo per l'attrice protagonista, piaciutissima in Faith, tanto quanto qui ci ha lasciato col dubbio. Ammetto che mi è piaciuto abbastanza il suo modo di recitare dando profondità a questo personaggio, ma forse non è stato proprio il drama adatto. Inoltre trovo che lo stilista abbia fatto cilecca con i suoi outfit, passava da quelli da nonna a quelli da nipote a seconda del mood della giornata, peccato che l'attrice interpretava una donna di quasi 40 anni  e per la prima era troppo giovane, per la seconda un po' troppo matura.

Detenuta: innocente ma incastrata per l'omicidio dell'allora fidanzato, passerà i successivi 34 anni in carcere vedendosi continuamente negare la possibilità di appello. Dopo essersi vista mandare in fumo anche la sua ultima occasione per riacquistare la libertà (desiderata soltanto per potersi prendere cura della madre malata), nel corso di un dialogo con l'avvocatessa scoprirà che l'uomo da lei ucciso in realtà è ancora vivo ma sotto un'altra identità. Colta da un malore, rianimata e scambiatasi di corpo con la coprotagonista, la vedremo tentare, neppure lei sa come, cercare di ottenere vendetta contro l'uomo che le ha rovinato la vita (senza nessuna motivazione) partendo proprio dalla sua famiglia. Che dire di questo personaggio, proprio non mi è piaciuto per nulla. Partita come super donna mega power che tutto può fare, la vediamo fiappirsi pressoché subito e fare disastri uno dopo l'altro. Non fidandosi mai delle persone (posso capire avere dei dubbi sull'Avvocatessa, ma dire qualcosa al poliziotto?) dalla sua parte e di fatto non combinando nulla. Ritornata nel suo corpo poi, la vediamo fare ancora meno. Bo' sinceramente non mi ha proprio dato soddisfazione. Sicuramente era una brava persona bloccata in una situazione ingiusta e con una vita davvero molto triste, ciò non toglie che ha talmente rotto le balls che ad un certo punto ho persino giustificato il cattivo di turno (no non è vero, però se fossi stata all'interno del drama l'avrei presa anch'io su male). Sicuramente un personaggio che avrebbero potuto scrivere cento volte meglio. L'attrice non è la prima volta che la vedo e anche se delle altre non ne ho memoria, qui l'ho trovata davvero molto brava (soprattutto il suo interpretare l'avvocatessa) certo è che il personaggio in se non le ha reso giustizia proprio per nulla.

Psichiatra: orfano di padre e di madre che fin dall'inizio vediamo in cerca delle sue origini. Dapprima convinto che la madre fosse la detenuta, successivamente, grazie ad un dottore del suo ospedale, lo vediamo mettersi sulla pista giusta e scoprire di essere in realtà figlio di una coreana oltre oceano morta di parto e di quello che credeva essere il fratello maggiore, vera vittima del caso. Innamorato fin dalla giovane età dell'Avvocatessa, durante il drama ci dovremmo sorbire anche un po' di problemi di coppia finiti in un buco nell'acqua data la santità di questo personaggio. Meritava di meglio, nonostante la redenzione. Unico e vero motivo che mi ha spinto a finire il drama, mi sarei aspettata molto di più dalla sua story line. Amico sia dello Hyung di turno che del nipote/cugino, lo vedremo quasi fin da subito dalla parte della detenuta, ma ciononostante anche un po' tonto su ciò che riguardano le questioni familiari. Mai arrabbiato, mai possibilitato a cantarne 4 ai suoi parenti, come tocco finale ci viene mostrato quasi in procinto di (lasciarci le penne) rimanere infermo in ospedale nel corpo del cugino. Il tutto nonostante sapesse di non poter riporre fiducia nello zio e di essere un papabile candidato per la "resurrezione" dell'infermo. Siamo sinceri, a me questo personaggio è piaciuto una cifra solo perché gnocco e simpatico. In questo drama ha delle inquadrature e delle espressioni che mi hanno scaldato il cuore, oltre al fatto che il suo personaggio era di una bontà quasi rasente all'ingenuità. Ciononostante non me la sento di consigliarvi il drama solo per la sua gnoccaggine. L'attore lo adoro, purtroppo non mi capitano spesso sotto tiro drama in cui è presente, ma è sempre un piacere vederlo, soprattutto nelle commedie romantiche. Poi qua aveva quella vena di dolcezza che ah..... quanto mi piacerebbe rivederlo in un ruolo del genere.

Presidente: ed ex fidanzato teoricamente morto della detenuta, che in una colluttazione col fratello figlio legittimo del padre finirà per ucciderlo. Rubatagli l'identità e accusata la sua amata dell'omicidio passerà i 30'anni successivi a proteggere il suo impero occupandosi di moglie, figlio e nipote. Sinceramente come personaggio cattivo di turno non era nemmeno così male, anzi, il problema è che persino oltre la fine del drama ancora non si capiscono le sue motivazioni dietro le varie scelte. Si potrebbe pensare siano solo frutto dell'ambizione, ma allora perché metterci quel flash back poi dimenticato sul suo essere costretto dal padre a passare per il fratello? Bo'. L'unica cosa super chiara di questo personaggio era il suo amore per il figlio, amore che lo ha spinto fino a diversi punti di non ritorno. Figlio oltretutto che come il padre, sarebbe stato, anzi è stato, disposto a tutto pur di proteggere la sua identità e non mettere in dubbio la sua famiglia. Sinceramente avrei approfondito un po' di più entrambi, anche perché il drama ci ha fatto spacciare il ragazzo come unico colpevole, ma pure il padre all'epoca ha dovuto fare un po' di lavoro sporco o no? L'attore che interpreta il padre mi è piaciuto, ormai navigato, guardandolo si va sempre sul sicuro. Il ragazzo che interpreta il figlio non l'avevo mai visto, ed oltre ad essere davvero un bel ragazzo, l'ho trovato molto molto bravo e credibile a interpretare la parte del figlio di papà psicolabile e intoccabile.

Inoltre spediamo due parole anche per:
  • la segretaria ex detenuta: il vero perno del drama, se non ci fosse stata lei a farsi in quattro per scovare le informazioni da passare alle altre due saremmo ancora qui in attesa che la Detenuta arrivasse a capire l'identità del morto.
  • il poliziotto: estremamente simpatico e arguto, stereotipato ma innovativo. Classico cane pazzo di ogni ogni distretto, una volta scovato questo gustoso osso che altro non è che il caso casoso in questione, cercherà in ogni modo possibile di collegarne i fili. Povero lui... mi spiace per la sua cotta a senso unico.
  • ex procuratore corrotto: a capo della sezione della protagonista, che se dio vuole almeno lui viene arrestato. Sicuro di se e intoccabile, scopre a fine drama che la ruota gira per tutti.
  • per quanto riguarda il dottore dalle informazioni segrete: penso sia stato uno dei suoi ruoli più simpatici e migliori nel quale mi è davvero piaciuto, peccato che pure lui non fa una bella fine. Del resto però essere il meno corrotto non significa essere una brava persona.
  • odiato invece il galoppino-maggiordomo del presidente: uomo di davvero poco spessore dato il suoi scodinzolare indipendentemente dietro al suo padrone, osannandolo talmente tanto da vendergli persino il figlio.
Dunque per il finale:

Lo Psichiatra, venuto a conoscenza dello scambio di corpi e della malattia terminale della Deputata, troverà un modo per riscambiarle e farle collaborare sul caso di quest'ultima. Ritornata finalmente avvocatessa nel suo corpo, cercherà di mantenere il piede in due scarpe fino a che non sarà costretta a tradire l'ora non più nemica detenuta poiché ricattata dal suo ex studio legale e quasi condannata per omicidio. Dopo aver vendute le prove però si renderà conto che la vita non è mai giusta e, riuscita a recuperare la propria documentazione incriminante e svelata la vera lei al ragazzo, tutti e tre si coalizzeranno per citare a giudizio il Presidente. Presidente che al momento vuole con tutta la forza della sua disperazione mettere l'anima del figlio ormai paralizzato dalla faccia in giù, nel corpo dello Psichiatra zio/cugino. 
Ormai prossimi alla vincita nel processo assistiamo all'ultimo disperato tentativo del drama di farsi interessate che vede il Presidente e tutti i suoi seguaci finire accusati oltre di furto d'identità anche di occultamento delle prove, estorsione, rapimento e tentato omicidio. Condannando unicamente solo il nostro Presidente ad una vita di rimorsi, sensi di colpa e tristezza destinata a consumarsi occupandosi dell'amore della sua vita ora costretto ad un eterna immobilità.
Finalmente libera, la nostra Deputata si spegnerà nel luogo in cui avrebbe dovuto farlo tanti anni prima sulle ginocchia dell'Avvocatessa, dandogli il coraggio e la forza di aprire un proprio studio legale che si occuperà di tutte quelle cause corrotte a sfavore degli innocenti.

Lo sceneggiatore durante il finale.
"io non c'ero e se c'ero dormivo"
Un finale che per quanto mi riguarda ho trovato inconcludente. Di fatto non veniamo a conoscenza della risposta a nessun nuovo mistero proposto dai precedenti episodi (perché il padre del presidente gli ha imposto di diventare il figlio morto? Come ha fatto quest'ultimo a mantenere segreta la sua identità? Non penso il figlio uccidesse già a 10 anni. Perché non liberarsi prima della detenuta? La madre dello Psichiatra è morta per cause naturali o hanno volutamente omesso qualcosa? Quel defibrillatore cos'era? Perché faceva ciò che faceva? Solo a me hanno ricordato Jumanji nel finale?) e ci viene tolta la visione della parte più interessante del drama che fin dall'inizio stavamo aspettando, ovvero quella dell'atteso processo della rivalsa, optando per una scena velocizzata che racchiudesse tutto nel giro di un paio di minuti. Ci sorbiamo solamente un arringa finale alquanto insignificante e perbenista che più a puntare sulla giustizia applicata punta a far compassione al giudice (e oserei dire non troppo pertinente al caso trattato). Vediamo il nostro psichiatra prendere il posto dello zio, e ci dobbiamo sorbire quest'ultimo alle prese con la disperazione per la sorte del figlio e la morte della sua ex ragazza (ma quando è riccicciato fuori quest'amore?), senza vedere nessun tipo di condanna nei suoi confronti. 
Lasciamo perdere, cicchetto?
Per non parlare poi della storia del defibrillatore! Partito come il mistero più misterioso del drama credo in ultimo di essermi persa la sua simbologia. Usato come pretesto per avviare la conversione della nostra avvocatessa e come mezzo per mostrare quanto un uomo sia disposto a fare guidato dall'amore verso un figlio, ci ritroviamo a drama finito senza uno straccio di risposte sul cosa fosse, che scopo avesse, se fosse effettivamente un oggetto magico oppure no e soprattutto che collegamento avesse con la madre del protagonista. Usato solo come pretesto per trattare meno il processo della deputata (probabilmente non hanno potuto noleggiare la stanza di tribunale per più tempo) ad un certo punto avevo anche avanzato l'ipotesi che fosse posseduto dalla madre dello Psichiatra. Ma penso proprio che non lo sapremo mai.
Mettetevi pure comodi
Ora, però, vi dico come la penso davvero riguardo al finale: credo infatti che questo drama sia stato un enorme e colossale flop in patria (ahimè non essendone più di tanto sorpresa) e che abbia avuto una chiusa anticipata ridotta di 4 episodi che ha costretto la sceneggiatrice (non so effettivamente se sia una donna, ma io nella mia testa la considero tale)/sceneggiatore ad affrettare la conclusione del tutto tralasciando proprio quella parte all'inizio appena accennata che avrebbe dovuto essere il fulcro dell'azione negli episodi finali. Ribaltando completamente l'impostazione del drama e facendolo rimanere un semplice drama neanche troppo ben fatto sul tema legale. Non lo so, mi ha lasciato proprio con la sensazione di aver perso pezzi per strada, di non essere stato in grado di raccontare ciò che era nel suo intento. Non mi ha convinto per nulla, anzi mi ha davvero lasciato con molti dubbi.

Commentare per commentare:

Un drama che sicuramente puntava sulla denuncia nei confronti degli avvocati corrotti usando un tocco fantasy per differenziarsi dagli altri del genere ma che di fatto non ha saputo mantenersi in linea con le sue idee. 
Esattamente mia madre
(con la medesima espressione)
Non proprio il mio genere di drama, quindi mi verrebbe da dire di non essere rimasta troppo sorpresa quando in cima a questa recensione è comparso un grosso CONTRO, ma la vera scoperta è stata la reazione di mia madre (appassionata da sempre da mistery/thriller) che mi ha lasciata senza parole. Vi giuro che ho dovuto obbligarla a vedere gli ultimi 4 episodi facendo leva sul suo senso di colpa, perché nonostante tutte le schifezze che fino ad ora abbiamo visto, questo era troppo anche per lei. Dal canto mio invece, a sto giro mi ritrovo ad essere quella più moderata delle due anche se in ogni caso non lo consiglierei in quanto non porta da nessuna parte, non ha una trama ben definita o ben delineata, confusionario e pieno di nomi al quale si fa fatica ad assegnare un volto (cosa che manda poi in crisi lo spettatore nel tentativo di ricordarsi tutti i collegamenti tra i vari personaggi), e una volta arrivati al colpo di scena finale (che sì si può chiamare tale) lo spettatore è talmente stanco e abituato alla prevedibilità che non sortisce l'effetto sperato ma che affossa il tutto ancora di più. In somma per quanto mi riguarda, mi avanzassero 16 ore, io punterei su altro. 
Room No. 9 cosa? Dove? Chi?
Quindi per tutte queste motivazioni per me Room No. 9 è no... aspe... ma... perché il titolo del drama è Room No. 9? Ci siamo forse perse per strada anche la stanza numero 9? Questo titolo si riferisce forse alla stanza nel quale si incontravano le nostre due protagoniste in prigione? Alla stanza dove è morta la madre del protagonista? Dovevamo fare dei collegamenti? Sinceramente non mi ricordo nient'altro che anche solo avesse a che fare con il numero 9. Inoltre non credo poi questa stanza abbia un ruolo così rilevante all'interno del drama stesso. A sto punto forse era meglio chiamarlo Case. No. xxxx-xxxx oppure Deputata No. 122. Probabilmente il titolo del drama è un'altra di quelle cose che si sono dimenticati di inserire nella produzione (mi pare infatti che nei primi episodi una qualche ricorrenza l'avessero inserita), o in alternativa hanno scelto questo titolo perché era di impatto e destava interesse nello spettatore. Chissà. Rimarremo col dubbio.

Anche per oggi il mio dovere lo fatto, a sto giro fidatevi che davvero oggettivamente non ne vale la pena. Un saluto e alla prossima!
Fine!

"Ringrazio il Nine Room Team di viki.com per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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