lunedì 6 luglio 2020

Recensione The King: Eternal Monarch


Perché quando Minuccio chiama, la fangirl che è in me risponde: "subbbito!!"... 
... e fa male fa, ma male male! Ennesima delusione dell'anno che ci ha bloccato nella sua visione per tutta la fine di Giugno e l'inizio di Luglio, tanto da spingerci a vederlo non appena avevamo un minuto libero e interrompendolo anche svariate volte a puntata.
Credendo infatti di andare a colpo sicuro, mi sono avviata in questa visione non appena completata la traduzione, che dire, dalle abili dita della sceneggiatrice di The Legend of the Blue Sea, Descendant of the Sun, Secret Garden e Goblin (uno scivolone ci può stare...), ci viene presentato un prodotto a scopo illustrativo e marchettaro che vorrebbe ricalcare le orme di quest'ultimo, ma che nemmeno con l'effetto nostalgia riesce a mangiarne la polvere (e se lo dico io!). Una trama inconcludente che non decolla mai accompagnata da una storia d'amore che fa acqua da tutte le parti. Se dovessi riassumere questo drama in una frase sarebbe questa: un susseguirsi di scene product placement lunghe 16 ore e molto più. 

Trama:

La leggenda narra che in questo drama ci sarebbe dovuta essere una trama ma che ahimè questa si è persa nelle linee temporali nelle scene create ad arte per inserire dosi massicce di sponsorizzazioni. Il tutto parte come nei migliori drama storici: al futuro erede al trono, lo zio che ha mire sul poggia culo regale, stermina la famiglia e poi si da alla macchia. Con la differenza che essendo un drama mezzo sci-fi e mezzo fantasy, grazie al magico potere del flauto regale (tramandato di generazione in generazione nella famiglia reale) egli si da alla macchia in un mondo parallelo usando il suo doppione per farsi credere morto. 

Regno di Corea:

Salvato da un Diabolik passato di lì per caso (che a suo tempo spezzò anche in due il flauto) il nostro Re passerà i successivi 25 anni a domandarsi chi sia la bellissima ragazza sul tesserino magnetico lasciatogli dal suo salvatore. Ne facciamo quindi la conoscenza come re poco carismatico e abbastanza statico ormai trentenne dalle incredibili (ma non troppo) doti equine equitatesche cavalleresche e che intrattiene i sui amati fan grazie alla ship per eccellenza in cui è protagonista assieme alla Prima Ministra del paese (una tresca un po' vorrei ma non posso, anche perché per tutto il drama te la dicono ma non te la fanno mai realmente vedere, anzi tutto il contrario). 
Questo finché, non ricordandomi più come, il nostro caro Re non scopre che lo zio morto in realtà non è lo zio ma un suo doppione. Parte così la componente *faccio quello che mi pare* del drama che porterà il nostro re, dopo una gara di canottaggio da cui esce vincitore (perché non sia mai che sia un re poco sportivo), ad inseguire scalzo un Black Coniglio per la città e, sentendo il richiamo del flauto spezzato, a varcare la soglia che lo porterà nel mondo parallelo al cospetto della sua lei predestinata (ok, forse un paio di scene dopo il canottaggio, sai che figura se le si presentava davanti a piedi scalzi e in tutina aderente? Valle poi tu a spiegare che sei un re...). Perché, sia ben chiaro, se l'amore in un drama non è predestinato, non lo vogliamo. 

Repubblica di Corea:

Giorni nostri, assistiamo alla vita e alle vicende di una poliziotta cintura nera di taekwondo che catturando cattivi per dovere si imbatterà, in quella che crede una normalissima giornata sfiancante di lavoro, in colui che millanterà essere un Re sul cavallo bianco e che da tempo la stava cercando per farla diventare la sua regina (c'è qualcosa che in questa frase non mi convince.. dannato italiano!). Re di un'altra dimensione provvisto di banconote da 30 euro e sprovvisto di una qualsivoglia reale identità, alla fine per varie vicissitudini si troverà a doversene andare ritornando successivamente per prenderla e portarla con lui. Fu così che la nostra protagonista prima emblema dello scetticismo fatto a persona, finirà per essere ammaliata da quello sguardo profondo quanto una pozzanghera e da quella faccia di marmo che mai mi sarei aspettata di odiare tanto interpretata da Lee Min Ho, che la porterà ad innamorarsi perdutamente del bel re senza né come né quando (il perché lo abbiamo: volere di trama).

Da qui in poi partiranno vari scambi inconcludenti che porteranno un'enorme quantità di persone a passare attraverso i due mondi (manco il cattivo per passione facesse il cosplay di Caronte). Il tutto senza un senso che sia uno ma che immancabilmente, dopo svariati episodi riempitivi di nulla cosmico, ci porteranno finalmente a fare i conti con la trama principale, smuovendo un po' le acque e destando Artù dal suo solito idillio mal congegnato. 
Si ha così quindi il via alla storia principale e i successivi avanti e indietro dei vari personaggi per i due mondo nel tentativo e con la speranza di annullare il momento della disfatta.

E niente.. io ero convinta fino alla presa visione del poster che questo fosse un drama targato TVN, salvo poi ricredermi e scoprire fosse SBS... avrei dovuto capire sin da subito che qualcosa non sarebbe quadrato. Poco male comunque, alla fine non mi ricordo nessun altro drama che mi abbia fatto sospirare così tanto e non per i motivi giusti. Di fatto una serie noiosa e troppo piena di dettagli inutili che, oltre a imbottigliare lo spettatore nella visione dei singoli episodi, danno un senso di pesantezza e confusione a tutto il prodotto. 
Tu a cosa sei servita???
Prodotto che per i primi 12 episodi non ha niente da dire, o da mostrare e anzi, l'unica cosa su cui si focalizza (la storia d'amore) non riesce nemmeno a trattarla decentemente dato che decolla in maniera improvvisa quando un secondo prima tutt'attorno c'era calma piatta. 
Un drama che ha abusato dei personaggi chiamandone in causa troppi, con i loro relativi doppioni inutili, insensati e immotivati ai fini della trama, se no per il tempo rubato allo sviluppo di quest'ultima. Un drama prettamente confusionario, che come la maggior parte degli spettatori hanno citato, derivava non solo dalla mole di attori, ma anche dalla difficoltà nel capire in che mondo e in che tempo ci trovassimo. 
Due mondi separati semplicemente da un portale che non cambiavano né per tecnologie, né per vestiti, né per usanze d'impatto, ma possiamo dire solo quasi ed esclusivamente per la moneta usata. Cosa che ha portato noi povera gente ingenua, e ormai non più troppo attenta, a cercare di inquadrare lo spazio-tempo a seconda degli outfit dei personaggi e non della scena in se. Insomma una scelta stilistica che più che agevolare la visione l'ha ostacolata, soprattutto verso la fine, ma ehi! evidentemente non hanno avuto abbastanza budget dalle sponsorizzazioni per pagare sia la presenza del cavallo che quella di un filtro gradiente per diversificare i mondi. 

Ed è solo una delle tante..
Questione sponsor accennata sopra: in barba al mio non volerne aprire un paragrafo a parte (dato il mio aprirne talmente tanti in questa recensione), alla fine ho ceduto e ho deciso di farlo sperando di riuscire a contenermi. Dicevamo, evidentemente convinti della buona riuscita di questo futur capolavoro hanno deciso di cavalcare l'onda ancor prima di aver dati effettivi alla mano e sponsorizzare la maggior parte dei marchi più in voga al momento in Corea del Sud. Non so se sia perché dopo il primo episodio di Because This is My First Life io abbia maturato un occhio più attento alle pubblicità o se perché negli ultimi anni le sponsorizzazioni si sono fatte più massicce, fatto sta che qui non c'erano scene con all'interno delle sponsorizzazioni, c'erano scene create appositamente e del tutto slegate dalla storia per la sponsorizzazione dei prodotti, tra cui, ricordiamo: 
  • l'energy drink al ginseng rosso in tutte le scene di appostamenti, 
  • la bevande al caffè buona come quella che ti prepara la nonna, 
  • il burrocacao illuminante con ben due scene invasive inserite a caso, 
  • la nuova maschera viso al led al quale dobbiamo l'inserimento del personaggio della Prima Ministra, presente anche in varie colorazioni,
  • la nuova linea di gioielli appena uscita,
  • e quella dei capi d'abbigliamento lunghi per qualsiasi occasione (del quale alcuni cappotti mi piacevano particolarmente),
  • e come ultima menzione speciale ci terrei a citare l'immancabile bar Chicken Beer dove i piatti erano super colmi e al completamento della tessera fedeltà ti offrivano anche uno sconto speciale.
Pubblicità che hanno sfiancato me in quanto spettatore oltreoceano, per il loro essere tanto ripetitive e prepotenti all'interno degli episodi (tanto da occuparne buone parti e buoni minutaggi) e in alcuni casi anche fuori contesto, figurarsi uno spettatore in pieno target. Ad un certo punto infatti viene da chiedersi se si stia guardando un drama o un susseguirsi di spot pubblicitari collegati dalla stessa campagna marketing.

Inoltre vorrei menzionare anche un po' di parte tecnica, aldilà del fatto che la messa inscena del tunnel non mi abbia entusiasmato più di tanto, ci terrei a dirne un paio sulle riprese: perché e mi chiedo perché optavano sempre per una sfocatura a schermo con l'oggetto dell'interesse relegato nell'angolino? Oppure, perché girare verticalmente determinate scene? Oppure ancora, perché fare inquadrature così... originali... da rovinare scene di patos? Bo' certo che per quanto magari il regista abbia voluto donarci delle riprese originali, qua a me hanno solo fatto storcere il naso. Riprese che non sono state l'unica cosa ad essermi andata di traverso, perché stavo quasi dimenticando il fatto che ogni episodio si chiudeva eternamente su una scena e si apriva su flash back che portava a quella scena solamente a metà episodio successivo. Cosa che ammetto ho fatto fatica a mandar giù fin da quando ho capito l'andazzo, anche perché molti dei flash back che ci propinavano oltre ad essere inutili, e a non aggiungere elementi rilevanti alla già ingarbugliata trama, duravano anche più di mezz'ora.

Personaggi (cercherò di essere breve ma non ci riuscirò):

Artù: unico personaggio a cui, vuoi per la bravura dell'attore o vuoi per la scelta registica, non è stato assegnato un doppione del nostro mondo ma anzi a cui hanno assegnato l'onere di viaggiare sempre avanti indietro (si sa, i doppi ruoli non sono per tutti, a maggior ragione non sono per Lee Min Ho. E io che all'epoca mi ero avvicinata a questo drama proprio nella speranza di vederlo recitare due ruoli... ehhhh). Un Re, che dopo essere stato salvato nell'infanzia da morte certa da uno sconosciuto, passerà i successivi 25 anni ad occuparsi del regno e a maturare un amore per l'unico indizio lasciatogli dal salvatore, un tesserino identificativo di una bella poliziotta. Re che, talmente perso per questa foto, riuscirà a varcare la soglia dei mondi e a trovarla in carne e ossa. Parte l'inciucio amoroso (incredibile poi come lui non le chieda mai come ha fatto a salvarlo o cosa ne sa di quell'evento... pazzesco!) e dopo che lui ha conosciuto i suoi e lei ha acquistato fiducia sul fatto che non sia un pazzo psicopatico, insieme decidono di cercare lo zio fin'ora creduto morto che a quanto pare viaggia continuamente per i due mondi nel tentativo di usurpare il trono. Pregi di questo personaggio? Ma ne ha? Che è interpretato da Lee Min Ho? Aspe questo non è un difetto? Insomma un personaggio che non ci meritavamo, tra i più sottotono interpretati dall'attore, con lo spessore di una pozzanghera e del quale sappiamo due cose in croce: innamorato di lei da sempre, e appassionato di matematica/fisica quantistica. 
Come re non lo vedremo mai fare nulla se non inneggiare ad una famosa guerra contro il Giappone nel quale durante la visione se ne perdono le tracce, e dare ordini dritto come un fusto in piedi con sguardo serio. Basta, la caratterizzazione non è pervenuta, sembra una mezza accozzaglia tra il personaggio interpretato in The Heirs e quello di Faith, ma poi dipende da cosa lo spettatore ci vuol vedere. 
La chimica e l'amore per la protagonista femminile sembravano persi in qualche luogo mistico (nel tunnel quantistico probabilmente), tra i pensieri della sceneggiatrice, in copione da lei scritto e la parte dall'attore interpretata. In più vogliamo smetterla, ormai nel 2020, di far innamorare le persone di immagini e cose? Daiiiii, e basta con questa solfa, mai che una si riveli il diavolo in persona con qualche kilo di troppo. Un personaggio che non solo aveva più chimica con gli altri due lead maschili della storia, ma che per quanto piaccia alla fine era talmente poco carismatico e affascinante da non saper attirare l'attenzione dello spettatore che automaticamente finiva su qualsiasi altro punto dello schermo. Ora, non prendiamoci in giro e alzi la mano chi di voi guarda un drama di Lee Min Ho per il personaggio da lui interpretato e non per l'attore stesso. Io no. E onestamente a sto giro me ne sono davvero pentita. 
Ho trovato che il personaggio si scontrasse particolare con il carattere dell'attore, ed ogni volta che quest'ultimo emergeva (il che è sempre un piacere) tra intonazione della voce, espressioni e mossette che sono ormai un marchio di fabbrica, rendesse il personaggio davvero davvero pesante e di difficile simpatia. Ora: tutti sappiamo che Lee Min Ho non è tutto questo granché come attore, ma è pur sempre l'ATTORE dei nostri cuori per eccellenza, e spezzando una lancia a suo favore, secondo me lui dopo Boys Over Flowers, davvero si era impegnato nella recitazione tanto da regalarci perle come Faith (uno dei migliori storici per me e con dei salti temporali logici e trattati bene) e City Hunter (c'era lui prima di Healer) che tutto sommato non erano nulla di tragico come in questo caso. E' dopo che secondo me il successo gli ha dato alla testa e ha iniziato a considerare il suo nome come una garanzia donandoci prodotti non chiesti come The Heirs (tutto sommato guardabile ma con un protagonista 30'enne nella parte di un 19enne decisamente poco credibile) o il peggio del peggio, questo. Insomma credo proprio che non smetterò di guardarne i drama (anche perché ne fa uno all'anno se va bene) ma sicuramente non ne sarò più cosi emozionata come un tempo (i risvegli quelli bruschi).

Diana: il mio terrore. Ovviamente come sempre, io unica voce fuori da coro, ho trovato che questo personaggio, a cui non avrei dato due centesimi sia per interprete che per personaggio stesso, sia stato fatto bene (glissando sul lato amoroso). Ragazza poliziotta che.. che.. che... come tale si comporta, sempre. La vediamo ad una prima visione del protagonista scettica ma poi successivamente se ne innamorerà perdutamente come non si sa. Ok, ok, ammettiamo in coro che non è un personaggio molto articolato, ma a me è piaciuto uguale, mi piaceva caratterialmente e mi piaceva il fatto che per la maggior parte delle volte ragionasse come una poliziotta e non come una donzella indifesa. Certo è che un po' poco credibile lo era, però non è di certo colpa dell'attrice ma più che altro del trucco e del design scelto per il personaggio (design che a me piaceva un sacco). Mi piacerebbe ricordarla come uno di quei personaggi al quale non tirerei mai nulla dietro e non prenderei a sprangate.
Affianco a lei poi ritroviamo il personaggio di Luna: la lei del mondo parallelo che mi sembra giusto menzionare in quanto NerConiglio (ma scusate, ora che ci penso, ma tutta la questione nel quale i doppioni si vedevano agli specchi e dei due mondi che si stavano unendo che fine ha fatto? Persa per strada dite? Meglio non farsi domande dunque? Sì, meglio così... Comunque a sto giro abbiamo abbandonato l'evergeen Sirenetta per scomodare un altro classico della letteratura inglese Alice in Wonderland, scomodandolo poi per cosa? Bo'... a sto punto però avrebbero potuto usare la felpa bianca) e causa principale del fatto che il protagonista abbia raggiunto Diana nel nostro mondo.
Dalle parrucche al quanto discutibili
Accusata di non esistere nel mondo parallelo, la scopriremo dopo come malata terminale (anche se io avrei preferito come tossicodipendente, ma mi rendo conto che in un drama è un argomento che non bisogna trattare, altrimenti sarebbero temi innovativi per la televisione) e truffatrice provetta. Dopo ciò la vediamo assoldata per l'omicidio del re da Caronte, ma di fatto una volta arrivata nel nostro mondo non farà niente di niente se non andarsene in giro per un po' col volto di Diana e occasionalmente accoltellarla. Ha mai avuto un motivo serio o uno scopo in questo drama? Ci sarà mai dato di saperlo? Spoiler no. Tutto quello che a fine visione sappiamo è quello che vi ho detto. Se non fosse che il drama nell'ultimo episodio regala un Happy Ending pure a lei, del tutto immotivato in quanto con il re, precedentemente alla sua disfatta, non aveva mai avuto nessun tipo di rapporto che motivasse il suo cambio di rotta. Lieto fine che io ho inteso come "se fosse stata adottata anche prima dalla famiglia della Prima Ministra, e avendo quindi il supporto di quest'ultima, sarebbe riuscita a intraprendere la retta via già allora" o una cosa così. 
Per quando riguarda l'attrice invece, posso dire di essermi ricreduta su di lei. Già vista appunto in Goblin, pensavo (dolce ignara me) fosse il più difficoltoso scoglio da superare nel corso della visione, non certo che mi piacesse così tanto, da rivalutarla persino come attrice che, al pari di Excalibur, mi ha dato davvero tante gioie nel corso degli episodi (al contrario di un certo Min Ho che evidentemente non sarebbe riuscito a reggere la pressione di creare due personaggi distinti e per cui glieli hanno dimezzati). Ovviamente non scalerà la classifica delle mie attrici preferite, ma per lo meno non avrò più il terrore di rivederla. Certo è però che variare un po' la gamma di colore a lei delicata si potrebbe fare. Fin da Goblin sembra che le diverse tonalità di marrone e grigio siano le uniche a lei concesse...

Excalibur: altra voce fuori dal coro. Bello e bravissimo, ma per quanto mi riguarda ci è mancato quel qualcosa in più per farmelo apprezzare come si deve. Forse quel qualcosa in più deriva dall'uso fatto del suo personaggio. Come i migliori drama storici insegnano: "tu re dove vai se una guardia del corpo non ce l'hai". Quindi per mantenere quest'equazione, e non neghiamolo, per attrarre prettamente un pubblico di pischelle fan del bromance, viene inserito questo personaggio che vediamo fin da subito devoto al suo re tanto da morire al posto suo. Un personaggio freddo e spietato, con qualche accenno di sorriso ogni tanto e occhiate alla "io vorrei non conoscerti ma mi tocca", ma con un doppione completamente opposto, solare e irriverente, nel nostro mondo, con il quale per un breve periodo dovrà scambiarsi. Ora concordo in pieno su chiunque mi dica che l'interpretazione dell'attore è stata magistrale, perché effettivamente, nonostante la stessa faccia nulla era uguale dei due personaggi interpretati da lui, e a questo proposito ne sono rimasta davvero colpita, soprattutto dopo averlo visto nei panni del cattivo in The Dive Fury dove l'unica cosa che ho da dire (oltre alla sua bonazzitudine) era che una tutina così questo povero attore non la meritava. 
E concordo in pieno anche con il fatto che, oltre a scipparlo con tutte le lei e con tutti i lui presenti nel drama (avrei potuto shipparlo anche col cavallo) ha saputo dare spessore a due personaggi entrambi poco innovativi e molto stereotipati. Solo che per quanto mi riguarda non l'ho visto brillare proprio per la marginalità del suo ruolo. Poco presente e poco interessante, sicuramente un bel ragazzo, ma che a livello di feelling mi ha detto poco, lasciandomi solo la curiosità di vederlo negli altri due drama che ho in lista (nel quale ho scoperto magicamente ci lavorasse anche lui). Quindi la mia opinione è che l'attore è molto bravo e sono sicuramente curiosa di rivederlo, ma il personaggio l'ho trovato tremendamente sottotono rivalutandolo solo nella scena in cui salva il Bambin Artù e solo per quella scena. Scadente e già visto... a mio parere avrebbe potuto dare di più, o avrebbero dovuto scritturare l'attore per il ruolo da protagonista, almeno gli avrebbero reso giustizia.

Poliziotto: possiamo dire il personaggio che più mi ha convinto all'interno di tutto il drama. Ok, non è un personaggio nuovo, e posso dire che a distanza di tempo dalla visione rimane anche poco, ciononostante è quello maschile che mi ha conquistato di più di tutti. Innamorato della protagonista fin dall'infanzia, per lei si iscriverà alla scuola di taekwondo del padre e prenderanno lezioni assieme. Passano gli anni e gli adolescenti diventano adulti e lui continua ad amarla in segreto e a supportarla come fosse il fratello maggiore. Risvegliatosi dal coma in giovane età, provvedendo alle sue cure la sua famiglia agiata cadrà in disgrazia e il padre li abbandonerà/morirà (l'hanno mai detto o sono io che non me lo ricordo?) lasciando il giovane alle prese con una madre giocatrice d'azzardo. Diventato poliziotto scopriremo le sue difficoltà nel non sentirsi parte del mondo in cui si trova e i riaffioramenti dei suoi ricordi passati fino a che ci verrà svelato essere in realtà un bambino proveniente dal Regno di Corea, scambiato col suo doppione in stato vegetativo a causa di un incidente stradale. 
Un personaggio che balla un po' con sua nonna per tutto il corso della visione, ma che se non altro va a tempo di musica. Sembra recitare in un drama a parte per quanto riguarda la sua storia, ma se non altro un punto d'incontro con quella principale ce l'ha. Portato lì a causa del bisogno di Caronte di avere un luogo che gli desse delle entrate e barattato con l'ospedale appartenente al padre, una volta scoperto il suo passato deciderà di aiutare la Best Couple, abbandonando i suoi sentimenti per la protagonista, tanto, come si suol dire, ce n'è un'altra che ha mostrato interesse per lui. 
Nulla, un personaggio maturo e con la testa sulle spalle, che proprio per il suo doversi prendere cura di sua madre, per quando quest'ultima lo sfiancasse, mi ha conquistata. Anche se ammetto mi abbia un po' fatto sbuffare durante tutti i suoi remember sul passato con lei. Insomma dopo più di 10 anni insieme se non te l'ha data non te l'ha darà mai. A dire il vero, più avanti si va con il drama e più il suo ruolo diventa marginale e sottotono, però possiamo ringraziare la sceneggiatrice (sì ma solo e soltanto per questa cosa) per aver dato un Happy Ending anche a lui sia nel Regno (dove si mette assieme a Luna) sia nella Repubblica (dove, putacaso, viene salvato dal protagonista e diventa il chaebol sofisticato che avrebbe dovuto essere fin dall'inizio). Un personaggio che durante la visione ho amato, ma che ora, nel mentre della recensione mi sono accorta mi sia rimasto meno di quanto pensassi. L'attore non l'avevo mai visto prima, ma ammetto non mi dispiacerebbe vederlo ogni tanto da qui in avanti.

Caronte: colui che hanno inserito con l'unico scopo di essere il cattivo della situazione. Che poi dovessero anche spiegarci il perché delle sue azioni, le sue motivazione, e i suoi progetti di conquista, be' diciamo che hanno convenuto non fosse indispensabile ai fini di trama. Quindi ci troviamo con il classico Zio in linea di successione al trono che per un motivo o per l'altro non riesce a posarvici il suo reale posteriore (aspe.. era il primogenito? Forse era stato concepito fuori dal matrimonio.. o forse figlio di un'amante...) e per questo decide di togliere di mezzo chiunque gli mettesse i bastoni tra le ruote, partendo dal fratello. Inutile dire che ci scappa il vivo e che per questo deve darsi alla macchia, macchia che a quanto pare è un toccasana per la pelle dato che dopo 30 anni sembra non essere invecchiato di un giorno (ciò significa che passava interi anni nel tunnel? Ma il tunnel non era senza tempo e spazio? Vabbè). Questo è tutto ciò che veniamo a sapere di questo personaggio durante la visione, né una virgola in più, né una virgola in meno. Lo vediamo per tutta la serie creare intrighi fra persone a cui offre un futuro migliore per loro o per i loro cari facendoli continuamente passare da una parte all'altra dei due mondi, ma di fatto non verremo mai a sapere perché compia questi viaggi (forse per passione? Forse per noia?). 
Con l'unico tarlo fisso del voler diventare re, di questo personaggio vengono omesse anche le sue motivazioni... ormai sono così stanca di personaggi cattivi creati solo per essere i cattivi della situazione senza nemmeno un minimo di approfondimento. Ma costa così tanto, per una volta, farci vedere i piani futuri del cattivo riuscito nel suo intento? Chessò magari voleva apportare riforme politiche allo stato, magari voleva ampliare i suoi confini, magari voleva stipulare un trattato di pace, cioè perché per una volta non farci vedere anche il lato buono del cattivo e non sempre quello cattivo? Lato buono che per come lo intendo io non significa la classica redenzione dell'ultimo minuto (liquidata con un "ha avuto un'infanzia difficile e ora voleva il potere ma ha capito in punto di morte di aver sbagliato") che abbiamo in quasi tutti i drama, ma la costruzione di un personaggio cattivo sfaccettato che faccia il cattivo per dei validi motivi e non solo per questioni di sceneggiatura, e che abbia le idee chiare non solo su come arrivare al potere, ma anche sul come gestirlo/mantenerlo. Mi rendo conto però di star chiedendo troppo... soprattutto in questo caso dove hanno mandato all'aria il personaggio principale e non si può davvero supporre potessero trattare bene quello secondario.
Per l'attore mi dispiace, perché aveva carisma per essere un ottimo cattivo e aveva anche del potenziale per poter essere sviluppato bene, peccato che è stato scritturato per un drama di dubbio gusto.

Prima Ministra: colei scritturata solamente per interpretare l'attrice principale negli spot con la maschera-casco futuristica. Onestamente, come anche altri millemila personaggi, pure lei a cosa è servita ai fini della trama? Prima Ministra con mire sul trono (perché cambia il sesso ma a quanto pare non cambiano le motivazioni o le azioni di suddetto intercambiabile personaggio) che vedremo fin dall'inizio intrigarsi nella vita personale del suo re con la speranza che prima o poi lui si decida a sposarla. Inutile dire che nemmeno per l'anticamera del cervello lui prenderà in considerazione la cosa e che quindi la vedremo costretta ad allearsi con Caronte e a navigare avanti e indietro pure lei tra le acque dell'inferno. Ovviamente il drama ci lascia intendere non abbia problemi a disfarsi delle cose/persone che intralciano i suoi progetti (tanto da togliere di mezzo per nessuna motivazione il suo doppione nostrano) ma di fatto non farà mai niente che la porterà a scontrarsi con la nostra linea narrativa principale. Venuta su dal niente verrà continuamente additata come figlia di una pescivendola e schernita dai suoi colleghi di gabinetto in quanto donna. Ora.. tutto quello che questo personaggio mi porta a pensare e che l'abbiano inserita a forza come modello femminista, il problema è che l'hanno inserita e usata proprio male. 
Donna che vuol apparire forte perché odia i tacchi e lavora in ufficio scalza, oppure perché per fronteggiare un uomo non ha bisogno di indossare un paio di pantaloni e nascondere la sua femminilità. Peccato però che questi messaggi vengano continuamente smentiti dal fatto che lei per apparire indosserà sempre scarpe scomode e completi con pantaloni, se pur molto belli ed eleganti, ma pur sempre con i tanto detestati pantaloni. Facendo risultare questa sua parvenza femminista più una pesantezza che un motivo per empatizzare con lei. Sommersa dalle cose da fare, la vedremo sempre in quel quarto d'ora rilassante nel quale tutti la disturberanno non appena vorrà prendersi cura del proprio viso. Che dire forse le uniche scene simpatiche in cui compariva. Un personaggio poco approfondito e nullafacente che nemmeno nel nostro universo a contribuito a mandare avanti la storia, anzi verso la fine gli sceneggiatori se la dimenticano proprio, ricordandosela solo nella scena del tutto a se state nel quale capisce che la madre non è la sua vera madre. Un personaggio che mi piacerebbe definire odioso, ma che di fatto oltre a far sbuffare lo spettatore per la sua inutilità e per i suoi slogan buttati lì un po' a casaccio, non riesce neanche a risultare degna di nota. Un peccato perché era davvero una bella donna e avrei voluto vederla come un'agguerrita second lead, ma mi rendo anche conto che tra una sponsorizzazione e l'altra il tempo era troppo poco per dedicarle qualche approfondimento.

The Yoyo Boy aka Flauto Magico: menzione speciale a questo personaggio che ancora oggi non ho capito a che cavolo è servito all'interno del drama. Oltre al fatto di avercelo fatto crescere e averci lanciato la bomba del suo essere il custode del filo rosso del destino sempre attorno al protagonista, per il resto le sue reali interazioni si limitano a quelle rare occasioni in cui lo vediamo con Luna. Le motivazioni della scelta di inserirci anche questo personaggio ad oggi mi risultano completamente oscure, e nonostante sul web si ipotizzi sia l'incarnazione del flauto, o dell'equilibrio tra i mondi paralleli, io oggi smetto ufficialmente di domandarmi quale fosse il suo scopo. Tanto non ci verrà mai data una spiegazione che sia una e la sua utilità era comunque meno di zero. Un personaggio quindi che rimarrà col punto che almeno è riuscito a far conoscere sia l'attrice kid che l'attore  young a noi poveri spettatori confusionati.

Tutti e dico tutti gli altri personaggi non mi hanno detto niente, no, mi spiace, nemmeno la dama di corte/nonnina che tutti hanno adorato, o le Na-Ri. A me hanno completamente lasciato indifferente, anzi li ho trovati semplicemente superflui.

Finale:

Insomma si può semplicemente dire che in tutto e per tutto è uscito uno storico futuristico fatto male, anzi peggio. Decidendo di commentare il finale, mi sono accorta di doverlo comunque riassumere, quindi giusto il tempo di una contestualizzazione breve e dopo si parte col pippone (che ovviamente non siete obbligati a leggere)! 
Ormai innamorati persi e legati a doppia mandata dal filo del destino (What? Cosa? Why? Perché? Ma perché continuiamo a chiedercelo dico io...) assistiamo prima a tutta una serie di scene inutili e allungabrodo scialacquate, e poi alle incredibili doti matematiche del protagonista che (più o meno attorno al 13 episodio) facendo due più due scopre le vere l'intenzione dello zio di rapire e usare contro di lui la sua amata. Giungendo finalmente al momento che tutti stavamo aspettando, ovvero quello dell'azione! Azione che porterà finalmente questo personaggio decisamente sottotono a darsi una svegliata smuovendo tempi passati, presenti e paralleli per impedire allo zio di far avverare il suo sogno di conquista.

Ingenua me che non ha ancora imparato
Ah... Da dove iniziare a commentare questo finale? Un finale che onestamente ha quasi battuto la mia soglia di attenzione. Confusionario, sconclusionato, ma strettamente collegato e avvitato su se stesso, è uno di quei finali che porta all'invalidazione di tutti gli episodi precedentemente visti e che ti lascia un senso di amarezza perché, nonostante tutto, nonostante l'andazzo, tu spettatore per certi versi ingenuo, un po' ancora ci speravi in delle rispose logiche, almeno alla fine.
  1. La prima cosa che mi salta in mente è anche l'ultima al quale ho pensato una volta conclusa la visione: alcune scene viste all'inizio non ce le hanno riproposte o ce le hanno riproposte in maniera completamente diversa senza degnarsi di spiegarci la motivazione di questo cambio. Scene, per giunta, inutili sia prima che dopo (quindi in realtà potrei anche fare a meno di pensarci).
  1. La seconda cosa su cui mi vorrei soffermare è il bisogno di inserire diversi mondi paralleli proprio sul finire del drama. Cosa a mio parere superflua che è servita solamente a regalarci quella scena simpatica con la protagonista in vesti da attrice (voglio un drama con lei così). Anzi ora che ci penso, sono state delle scene che ci portano ad aprire altri quesiti (ma lui lasciava il suo regno incustodito per tot tempo? Ma come riusciva a non ribeccare più volte la stessa realtà? Si segnava le coordinate?) a cui non riceveremo mai risposta. Scene utili solamente atte ad accentuare il tocco di drammaticità e di (sto cavolfiore) predestinazione tanto caro a chi non so, ma che ormai ha stancato anche il mio cane. Ne avevamo proprio bisogno.
  1. La terza cosa invece è quella che più mi ha impedito di apprezzarne la visione, ovvero l'illogicità delle linee temporali e del loro utilizzo. Sedetevi, mettevi comodi e (come dicono i migliori youtubers) prendetevi una tazza di thè, di redbull, una tisana, o come nel caso della protagonista in foto, sponsorizzate anche voi una nota marca di soju a nessuno, perché su questo argomento ho un bel po' da scrivere: qualcuno ci ha capito qualcosa? Sì? No? Forse? Be' a sto punto vi dico come (non) l'ho interpretato io.
Il tutto ha inizio nel primo episodio quando vediamo City Hunter Diabolik salvare il bambino dalle grinfie di Caronte, cosa su cui gioca il drama per una decina di episodi successivi. Ora, non mi ricordo né come né perché, Artù ha finalmente l'illuminazione e scopre che oltre a viaggiare in verticale (da un mondo all'altro) con il flauto spezzato si può viaggiare anche in orizzontale scorrendo avanti e indietro la linea temporale. Questo a patto che entrambi i viaggiatori entrino nel tunnel spazio temporale (in cui c'è chi ci ha visto tutti i misteri mistici dell'universo, be' io ci ho visto un chiaro riferimento a IT) nello stesso momento e che entrambi abbiano come desiderio il tornare al momento della loro disfatta. Detto fatto, quindi il drama ci mostra come Caronte non conosca poi così bene se stesso e finisca per rimanere ucciso e come Diabolik in realtà sia l'Artù trentenne da noi conosciuto, riproponendoci la stessa scena vista all'inizio. Qui però sorgono i primi tre problemi:
  1. Se Diabolik era il nostro Bambin Artù del futuro e si è salvato all'epoca da morte certa, dopo cos'ha fatto? Perché come il nostro attuale Artù non ha cercato di risolvere la questione? Perché non è rimasto intrappolato pure lui nel passato e non ha viaggiato anche lui per tornare da lei/al nostro tempo (manomettendo già i ricordi di lei)? Perché le linee temporali sono magicamente combaciate fino alla caduta del tesserino ma poi ognuna se n'è andata per la sua strada senza una motivazione? Quello che vediamo dopo accade nel nostro futuro o in una linea temporale parallela?
L'espressione della sceneggiatrice quando
 glielo hanno fatto presente per sbaglio
  1. Se il bambin Artù, ovvero il protagonista del drama, fin dalla sua infanzia si ricordava del lui stesso Diabolik, perché Caronte non aveva memoria della venuta del suo lui futuro? Non c'era mai stato un Caronte futuro all'epoca del Bambin Artù? In questo caso com'è possibile che Diabolik abbia attivato le variabili per far si di poter tornare indietro nel tempo a quel momento cruciale e riuscire a salvarsi lasciando il tesserino? 
  1. Se il nostro Caronte è morto nel passato, com'è possibile che nel nostro attuale presente sia ancora vivo? Non è mai tornato indietro nel passato? Però ciò andrebbe a invalidare il fatto che lui si ricordi la venuta a suo tempo di un lui futuro, e, ammesso che non ci sia stato un Caronte all'epoca, in questo caso esiste un altro modo per attivare la variabile e far arrivare Diabolik/Artù al momento giusto? 
Nonostante tutti questi quesiti però, arriviamo ad un punto in cui il nostro Artù si trova bloccato nel passato, con solo mezzo flauto a lui concesso. Fu così che grazie alla scienza ci viene riferito (a noi spettatori) che tempo quattro mesi e svariati spostamenti temporali, lui riuscirà a tornar da lei. Nel frattempo però le si ripresenterà sempre più spesso davanti nel corso della sua vita e modificando così i ricordi e la percezione dei nostri personaggi nei suoi confronti (in tutto questo comunque non ci è dato di sapere come per 4 mesi il Regno di Corea se la cavi... e se se la cava a sto punto mi chiedo che importanza abbia il re). Questo però ci porta ad un altro problema:
  1. Il fatto di modificarle i ricordi non porta conseguenze nell'attuale presente? Il fatto di ripresentarlesi davanti sempre con lo stesso aspetto a distanza di anni, non va ad invalidare la sua incredulità nei suoi confronti così tanto marcata a inizio drama? Certo spiegherebbe l'innamoramento dall'oggi al domani della ragazza, ma ci fa vedere anche la confusione degli sceneggiatori che non sapendo decidere quale idea scegliere nel dubbio hanno deciso di utilizzarle entrambe, invalidando tutto il loro creato.
Fu così che dopo varie peripezie ci ritroviamo con la coppia di nuovo assieme e con il magico mistero risolto (risolto per un cappero dato che, palesemente come la donna in rosso in Goblin, ci danno "spiegazioni" che non sono tali su un personaggio criptico che si fa ancora più criptico e rimane senza un perché. Ah, già, sbadata me, lui era colui che aveva il potere del filo rosso del destino.... ma vatt***). Deciso quindi ad eliminare antecedentemente al colpo di stato Caronte (perché tornare indietro solo di un giorno prima evitando tutta la parte angast pareva brutto) dopo aver preso la decisione di modificare storia e ricordi anche e soprattutto alla sua amata, vediamo Artù che con l'immancabile Excalibur (che giustamente per affrontare una sparatoria decide di non indossare il giubbotto antiproiettile perché sennò appesantiva i movimenti) parte alla volta di un nuovo viaggio temporale per provare a salvarsi per l'ennesima volta, cosa che ci porta al più breve punto di rottura:
  1. Che fine ha fatto Diabolik a sto giro? Perché lui una e una volta sola è tornato indietro, non mille. E a rigor di logica avrebbe dovuto incontrarlo/si.
Lasciando l'onere, ovviamente inconsapevole, di tenere sotto tiro, nel luogo di mancato tempo e spazio, alla protagonista il cattivo di tutto. Rimettendoci Excalibur, che finirà come un colabrodo in una scena dolcissima in cui fino all'ultimo proteggeva il suo re (auuuuuuuu, sicuramente una storia d'amore migliore di quella dei protagonisti), ma riuscendo a uccidere sia lo zio passato che lo zio attuale (cosa che già di per se non sta in piedi) grazie ad una mossa in combo che riporterà il flauto magico al suo aspetto originale, e ripristinerà l'equilibrio fra i due mondi provvederà a regalarci un Happy Ending con i fiocchi per qualsiasi personaggio trattato o meno (diciamolo, chi non aveva perso il sonno per scoprire chi era che chiamava in continuazione il marito della dottoressa?) del drama. Solo che così:
  1. Ci lasciano col dubbio sul tema cicatrici: comparse solo nel Regno di Corea, solo per le persone che sono andate e tornare, solo per coloro a cui hanno ucciso il doppione della realtà nostra (di morte violenta o di morte per mano di uno non del suo stesso mondo non si sa). A questo punto c'è da chiedersi perché solo durante i temporali, ma soprattutto perché inserite nella trama se non che ad un certo punto vengono tralasciate pure quelle?
  1. Ci lasciano col dubbio sul come la ragazza sia riuscita a sparare a Caronte, effetto propulsione?
  1. Ci lasciano col dubbio sul perché lei, lui, e il teoricamente morto abbiano memoria delle cose che in teoria nell'attuale linea temporale non dovrebbero avere/essere accadute in quanto loro discendenti dell'ultima linea temporale creata. Passi lui (solo perché è il protagonista), passi con forza anche lei (tanto era nel tunnel) ma Excalibur? Excalibur non doveva essere morto precedentemente e quindi quello della fine non dovrebbe essere quello della linea temporale senza zio? 
Ship mancata!
  1. e di conseguenza l'Artù di adesso non dovrebbe essere quello cresciuto senza l'ombra dello zio? E se fosse questo perché continua cercare lei? In teoria, in questa linea temporale, lui non dovrebbe conoscerla dato che non c'è mai stato un Diabolik a salvarlo e a perdere il tesserino, anzi se proprio vogliamo metterci un pizzico di logica, dopo aver visto Excalibur dare la vita per lui, lui avrebbe dovuto eternamente (e ipoteticamente) andare dietro alla sua guardia del corpo.
  1. Perché nella nuova linea temporale della Repubblica di Corea il padre di Artù muore sempre per omicidio? Caronte mica esisteva e mica è andato da un'universo all'altro per ucciderlo... perché dunque è morto uguale? Il solito incidente stradale?
E dopo queste e altre domande lasciate in sospeso, vediamo un Artù che per il successivo anno (o erano 2?) continuerà a cercarla nei weekend liberi e nei vari mondi paralleli, fino al giorno del loro incontro e alla successiva scelta di mantenere una relazione a distanza nel quale ogni weekend viaggiano in diversi anni e in diversi mondi, fino alla vecchiaia. A quanto pare mi dicono che non è più così importante che il re si sposi e procrei. 

Non mi è piaciuto, non mi è piaciuto per nulla. Recentemente ho finito un libro sul tema viaggi temporali, un libro che non diceva esattamente cose giustissime ma che quanto meno prendeva posizione sulla sua visione di questo tema, e la sua posizione era quella del paradosso. Ovvero che tornando indietro nel tempo le cose non si sarebbero modificate ma sarebbero semplicemente sparite dalla memoria del mondo lasciando però tali gli eventi collegati a loro e vissuti da esso, creando così un paradosso. 
Ecco l'unico paradosso.
Ma qui? Qui che posizioni hanno preso sceneggiatrice e regista? Hanno usato un miscuglio di teorie infilando cause-effetti in determinate situazioni e paradossi illogici in altre solo a seconda di quanto gli faceva più comodo, rendendo il tutto un enorme prodotto da cestinare. Purtroppo sono del parere che se uno/a sceneggiatore/trice non riesce a gestire i salti temporali o gli universi paralleli non dovrebbe scriverne, soprattutto quando in mezzo ha anche il coraggio di inserire la fisica quantistica, (senza le abilità o la voglia di spiegarla allo spettatore) un argomento già complesso di per se che vorrebbe dare al tutto un tocco di realismo, ma che di fatto denota solo una confusione già alla base della produzione che non sapeva se rendere questo drama uno sci-fi o un fantasy normale. Una delusione, una delusione che voi non sapete, soprattutto perché l'unica cosa che mi interessava vedere non me l'hanno mostrata: la donna incinta è riuscita a partorire??? 

Commentiamo per commentare:

Onestamente a sto giro ho proprio la sensazione di aver buttato 14 ore della mia vita a guardare scene e situazioni inutili ai fini della trama. Ammetto che non è la prima volta che capita e posso dire che tra Bad Guys: Vile City e Pride and Prejudice (solo per citare i due più recenti) di ore quest'anno io ne abbia buttate nel cesso più del tollerabile. Però una volta terminata questa visione in particolare mi è preso un sentimento di inconcludenza tale che solo pochi altri drama mi hanno lasciato, anzi quasi nessuno. Essermi sorbita tutta una storia, che di fatto alla fine non è servita a nulla, anzi peggio che sul finale si è invalidata da sola, mi ha riportato indietro ai tempi di Time Slip, Dr. Jin. Questa è proprio una di quelle storie che consiglierei solo ai miei peggiori nemici, quelle storie che una volta arrivata alla fine non ti lasciano niente, solo un'enorme confusione e la semplice voglia di non dare più nessun'altra chance al genere. Un drama che col senno di poi ricorda quegli amv che tanto andavano di moda negli anni tra il 2000 e il 2010 dove si prendevano pezzi di vari anime/videogiochi e li si metteva assieme. Sicuramente questi ultimi davano più soddisfazione. 
Paradossalmente non dico che questo sia un brutto drama, cioè lo dico, ma dipende sempre da cosa uno stia cercando. Io, come penso di aver reso chiaro da sempre su questo blog, ricerco delle belle trame supportate da personaggi scritti bene (ma alcune volte mi accontento semplicemente che questi ultimi vengano scritti e basta) il tutto coronato da una regia che non sia proprio a low budget e da attori che tutto sommato se la cavano (difatti Blood con tutti i suoi difetti e il trash ogni dove sono riuscita a non disprezzarlo). Indi per cui ho trovato questo drama semplicemente orrido nonostante la validità degli attori (tralasciando il protagonista) e la bellezza delle riprese (che per i miei gusti personali è troppo poetica e arzigogolata e mi annoia a morte se non in qualche rara inquadratura). Doppiamente orrido poi perché ha voluto ricalcare troppo palesemente le orme di Goblin quando, nel bene o nel male, di quest'ultimo ce n'è e ce ne sarà sempre uno. Capisco la voglia di entrate e capisco che dopo quest'ultimo e Crash Landing on You, lo stile pipponico-poetico sembrava quello vincente, ma non è facendo un miscuglio insensato di roba e firmandola col nome di "quella che ha fatto questo o quello" e in cui ci recitano "questo e quella" che si può creare un prodotto di valore. Fermo considerato che non ho paura di ribadire (e invece sì) che a me Goblin non è piaciuto per nulla, e anzi l'unica cosa che posso dire in suo favore è che almeno non mi ha fatto venire il mal di testa nel tentativo di seguirlo.

Aldilà di tutto però ci sono esattamente 5, ma 5, cose che mi sono piaciute in questa produzione:
  1. La fine dell'episodio 4. Sfido chiunque a non rimanere incantati dalla scena stessa di lui che, cavalcando sul cavallo bianco assieme a lei, attraversa il portale portandola nel suo mondo.
  2. La fine dell'episodio 11. Ovvero quella scena che mi ha fatto ritornare la voglia di riguardarmi la battaglia del fosso di Helm (l'ho so ho detto un'eresia). Cioè lei in piedi ad un passo dalla sua fine e un camion che la investe e la cavalleria che arriva in suo soccorso gettandosi contro i gangster del cattivo, mamma mia quanta emozione (e probabilmente anche l'unica provata nel drama). Peccato che a scriverla non rende... bella bella, (anche se a mio parere l'abbraccio avrebbe potuto essere tagliato in maniera meno secca). 
  3. L'inizio dell'episodio 16, più o meno: ovvero l'entrata in scena alla Goblin e Tristo Mietitore con le buste della spessa fuori dal tunnel, per andare all'attacco in combo contro lo zio e la successiva sparatoria. Concordo con voi che la situazione è molto inverosimile, ma ragazzi io adoro i gameplay ed in generale i trailer dei videogiochi di nuova uscita, e questa sequenza me li ha ricordati troppo. Adoro!!!
  4. La ost Gravity di Nell, proprio quelle canzoni che piacciono a me (perfetta poi per QUELLA scena!!).
  5. La ost Orbit di Hwasa, del quale mi piace sempre la voce e il modo in cui la fa vibrare, ma del quale non mi piacciono quasi mai le tracce musicali perché, nonostante i bei messaggi, non sono in linea col mio genere.
Mamma mia la lunghezza di queste recensioni... e poi mi lamento che una volta scritte non ho il tempo di sistemarle.. ma io non ho parole. Apprezzo sempre la vostra voglia di leggermi e non smetterò mai di dirvi GRAZIEEEEE!! 

Ok, dopo questa sviolinata posso dirvi che per sto giro è troppo, ci si vede alla prossima!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

1 commento:

  1. Info 1: la donna incinta è servita a uccidere a Los Angeles la cugina del re appena nominata erede al trono, cmq evento inutile ai fini della trama. E 2: Se non erro il padre del poliziotto è in galera, lui lo va a trovare, nella Repubblica, mentre nel Regno è morto. 3: il poliziotto salvato da bambino è nel Regno, e sempre nel Regno si mette con Luna; nella Repubblica rimane in stato vegetativo. Sono d'accordo in linea generale con la tua recensione, anche se la mia opinione è meno negativa. Anch'io ho pensato a un certo punto che sembrava un lungo Carosello interrotto da una storia a puntate, come è nella genesi delle soap opere!

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