giovedì 1 ottobre 2020

Recensione Secret Love


Tornando un po' in dietro nel tempo... 
... abbiamo optato per rispolverare un grande classico postumo (?) del 2013, conosciuto non per bellezza di trama ma perché riportato in auge dopo la messa in onda del più famoso Kill Me Heal Me, nel quale si rivede la coppia protagonista. Ok, sinceramente proprio non so se fosse un cult di quegli anni o cosa (ahimè all'epoca proprio non riuscivo a stare dietro a tutto) e sinceramente sono quasi certa di averlo messo in lista solamente per due dei più banali motivi in assoluto: 
  1. L'attore cattivo di 49 Days (ex della protagonista là ed ex pure qua...)
  2. La colorazione del poster che tanto dava importanza al mio colore preferito. 
Proprio gli unici motivi frivoli che non dovrebbero MAI spingermi alla visione di una serie, ma, rendendo grazia al Dio dei bei Drama, a sto giro non mi si sono ritorti contro. Infatti l'ho semplicemente adorato. 
Mi è piaciuto in tutto e per tutto. Certo ci ritroviamo comunque davanti a un prodotto figlio dei suoi tempi (tipico melodramma facente parte della categoria "sfighe immani e dove trovarle"), quindi qualche pettinatura e qualche ripresa ovviamente fanno un po' storcere il naso. Per non parlare del fatto che se siete un po' avvezzi, non vi sarete di certo esentati dal dare la caccia al cliché mancante. Noi veterani infatti, che siamo cresciuti a drama e cliché, quasi quasi ne sentiamo la mancanza (no, non è vero) nelle nuove produzioni dove, vuoi perché finalmente l'hanno capito, vuoi perché lo stesso minestrone ha stufato, non ne abusano quasi più ma inseriscono solo i necessari e molto spesso rivisitati (Alleluja!). Alla fine però, se pur con tutti i suoi difetti, se volete una storia che, tra un po' di disperazione e l'altra, fila via che è un piacere questo drama fa decisamente per voi. 

Trama: 

Ci troviamo nel mondo nostro ai tempi nostri. Una ragazza di medio basso ceto sociale, per mantenere il proprio fidanzato agli studi di legge, lavora 7/7 in millemila impieghi part time. Arriva però il giorno x quando, un po' stanca di questa situazione (tutte le spese a carico suo, compresa quella dell'auto, e una suocera ben felice di darle il ben servito nonostante tutto il dovuto), quasi al limite della sopportazione e in procinto di lasciarlo, le verrà fatta la tanto attesa proposta di matrimonio.
Facciamo quindi subito la conoscenza di Sfiga 1 che, passando di lì puramente per caso e notando la fin troppa rosea situazione, nell'evitare il classico TIR all'incrocio, li farà quasi infilzare da un muletto sulla strada principale. Tutto bene? Purtroppo no, perché se è vero che loro l'hanno scampata, è anche vero che essendo questo un drammmmma il morto è dietro l'angolo... o in questo caso è meglio dire la morta, anzi i morti. Lui a lei "non è successo nulla amore, abbiamo solo tamponato un bidone.. povera la mia macchinina", lei a lui "Grazie a Dio, non ti preoccupare domani la faccio aggiustare". 
Dopo un colpo di telefono però, nel quale Sfiga 1 le raccontava tutta la vicenda, Sfiga 2 (da sempre decisa a non essere da meno della sorella maggiore) decide di metterci lo zampino, e nel giro di tre scene la nostra protagonista viene accusata di omissione di soccorso stradale e di omicidio. Inutile dire che essendo lei un ingenua nata, deciderà contro ogni buon senso (e qualche obbiezione del suo lui) di prendersi la colpa dell'incidente e scontare la pena al posto suo. 
Non contenta però Sfiga 2 (da sempre un po' egocentrica) rincara la dose e, oltre a far millantare il caso al nostro procuratore fidanzato, decide di farle scoprire di essere in dolce attesa e di partorire in cella. 
Si potrebbe pensare che peggio di così non possa andare, se non fosse che pure Sfiga 3 aveva qualche idea in mente per rendere la vita di questa povera disgraziata ancora più insostenibile. Portarle via il bimbo dalla prigione e farle annullare il condono della pena lasciandola a scontare i suoi 5 anni pieni. 
MA! Rilasciata dopo aver scontato in toto il suo periodo di detenzione, anche la piccola di casa decide di farle visita in gran pompa magna. Dopo essersi infatti presentata con la certificazione della morte del figlio, Sfiga 4 (non certo la più gentile delle sorelle) decide di dare il colpo di grazia anche al padre, farle rompere il fidanzamento coll'uomo di sempre e metterle alle costole un ricco figlio di papà che non aveva nulla di meglio da fare che tormentala costantemente. Al ché, presa malissimo, la nostra protagonista tenterà la fuga. 

Cambio prospettiva: 

Dall'altro lato della medaglia, ci ritroviamo in un mondo governato dalle sorelle Sfighe (tutte donne molto impegnate) che affliggono di sventura un povero Gu Jung Pyo che non ci ha creduto abbastanza. 
Sfiga 1 infatti, dopo avergli fatto assaporare l'amore fiabesco tra il ricco e la povera, gli strapperà (in una perfetta combo con la protagonista) dalle mani tutto ciò che amava uccidendo sia la donna che il bambino nell'incidente stradale di cui sopra. Distrutto, per il fatto di essere arrivato troppo tardi anche solo per sapere di avere un figlio, muoverà a compassione l'altezzosa Sfiga 2 (da sempre di cuore debole per i bei uomini), che chiedendo aiuto alla second, invaliderà il suo tentativo di suicidio. 
MA Sfiga 3 (che da sempre guardava di cattivo occhio l'eccentricità di Sfiga 2 nel far distinzione fra gli esseri umani) proprio non ci sta, e decide quindi far creare dalle rispettive famiglie della salvatrice e del salvato un matrimonio combinato quasi impossibile da evitare. Favorendo un clima di odio e rabbia nei confronti del protagonista che da quel momento cercherà disperatamente di rovinare la vita della nostra carcerata per vendicare la sua amata. 
Fu così che Sfiga 4 (dallo strano senso ironico) lasciò il nostro figlio di papà a rodersi dentro di rabbia nei confronti della povera sventurata, fino a che questo sentimento non si tramutò in ossessione e allora, solo allora, con un abile gioco di polso, scrollò il suo scettro e tramutò questo sentimento in amore. Un amore bruciante e a cui poco interessavano i sentimenti dell'altra persona. 
Un amore che lo portò a seguirla nella sua fuga riportandola a casa. 

Che dire ragazzi! Siamo in pieno 2013 e si vede. Tratto dalla sceneggiatura esordiente del vincitore di non so quale concorso, oggi, nel 2020 abbiamo assistito a quello che si può definire il tipico melodramma alla coreana. 
Dal sapore di vecchio, questo drama risulta essere una storia pensata, scritta e creata per bene, con senso logico e in cui si nota la poca presenta di buchi di sceneggiatura o tempi morti. Un progetto che intrattiene e coinvolge lo spettatore nel quale gli episodi (ora come ora possiamo dire abbastanza corti) fuggono via che è un piacere. Con non troppe cose da dire, o troppi passaggi da mostrare ma che per ciascuno sa prendersi il suo tempo e il suo spazio non appesantendo la visione allo spettatore. Sì, non nego che per apprezzare i drama di questo filone bisogna un po' essere appassionati di disgrazie e pronti a sorbirci le eterne peripezie dell'eroina di turno che la porteranno al quasi inevitabile lieto fine. E non vi nascondo che l'evoluzione di questo drama in alcuni passaggi mi ha ricordato diversi melo passati, piacenti o no (tipo I Miss You, o Shark), come anche per lo stile delle riprese, le scelte narrative o la messa in onda. Però è anche vero che ogni tanto un ritorno alle origini e un effetto nostalgia, soprattutto se fatto con bene come in questo caso, a distanza di 7 anni è sempre un piacere vederlo. 

Personaggi: 

La Carcerata:
la chiamavano sindrome di Stoccolma, ma non siamo qui per fare la paternale ad un povero personaggio di un drama. Ragazza notoriamente ingenua per volere di script, che dopo essersi fatta in millemila per il suo lui se la piglia anche in quel posto. Madre provetta, troverà nel figlio la sua unica consolazione, anche dopo che questo le viene portato via. Uscita di prigione, passerà momenti che definire difficili è dir poco e si vedrà scomparire davanti agli occhi le uniche sue due consolazioni (figlio e padre). Costretta infine ad abbandonare un uomo che dalla sua uscita di prigione la supportava sempre meno, e alla resa dei conti con un mezzo stalker che prima la vuole ammazzare e poi la vuole fare sua. Il suo personaggio l'ho trovato abbastanza coerente con quanto mostrato. Bene o male lei ci provava in in un modo o nell'altro a districarsi da questa situazione non voluta, addirittura fa l'unica cosa che in un qualsiasi altro drama sarebbe risultata impensabile, se ne va. Il fato beffardo però, o il riccone che tutto può (a seconda dei punti di vista) una volta incapricciatosi della ragazza, alla fine trova sempre un modo per esasperarla e riportarla al punto di partenza. 
Ecco, se proprio dovessi trovare un difetto a questo personaggio (che nemmeno si piangeva addosso più di tanto, anzi quasi il contrario), è che non si è ben capito cosa la spinga ad innamorarsi del protagonista. Cioè per carità a me da esterna bastava solo la presenza, se poi ci vogliamo aggiungere le liquidità era una combo mortale, ma ammetto che sarebbe stata l'ultima persona a cui mi sarei avvicinata. Nonostante poi, una volta a relazione fatta, i due effettivamente stessero davvero bene insieme. Un dettaglio forse un po' forzato, anche se comunque ho apprezzato tutti i tentennamenti da parte di lei, e anche il classico ultimo giorno d'addio. 
Puntissimo a favore della protagonista e più in generale del drama, era che se non altro questa ragazza non si comportava come una studentessa di prima media. Avrebbe stonato tantissimo col personaggio, ma conoscendo il prototipo della protagonista media, non avremmo dovuto stupirci più di tanto nonostante il figlio. Anche il rapporto col figlio perduto l'ho trovato sviluppato bene per i tempi a lui dedicati. Bello infatti, che lei nonostante il suo provare a passare oltre si considerasse comunque una madre portandolo sempre nel cuore. Che volete farci, io mi stupisco sempre delle madri assennate dei drama... sono talmente abituata a vederle come la suocera cha alcune volte dimentico il loro avere un cuore. L'attrice ormai l'ho vista in tutte le salse, e sebbene a livello di fisionomia non è una di quelle che apprezzo di più (come a seconda della parti pure la sua voce la trovo urtante), è sempre un piacere vederla recitare. 

Il Padroncino:
quel personaggio che secondo me non ce la fa. Perdonatemi. Bello simpatico, pazzo al punto giusto, ma mi (non si dice) ha ricordato troppo i tratti distintivi del carattere di Gu Jung Pyo. Non fraintendetemi, piaciuto mi è piaciuto, però, attore a parte, non è un personaggio che rimarrà impresso nella mia memoria. Figlio di una famiglia ricca che gli vuole lasciare l'eredità, lo vediamo alla ricerca dell'amore scomparso e, successivamente, in cerca di vendetta per quest'ultimo. In procinto di sposarsi con l'amica di sempre erede di una grande azienda commerciale, lui non ci sta e prima tenterà di mandare all'aria tutta la questione provando a far funzionare l'azienda da solo, poi cederà al matrimonio imposto accantonando il suo amore. Il drama fin dall'inizio ci fa intendere, quasi arrivando a mostrarci (anche se di fatto la colpa della corruzione del second è sua), che a tirar le fila delle sfighe ci sia lui. Il problema è che poi più avanti con la storia scopriamo che, salvo mandargli a monte il condono per buona uscita (ma non complice dell'allontanamento del bambino), lui l'unica cosa che faceva era seguirla dappertutto prendendosi una cotta per lei. 
Di buono questo personaggio ha che essendo nato come succube della famiglia, nel corso della storia ha un'evoluzione a modo. Se infatti all'inizio è pieno di rancore nei confronti delle rinunce e degli obblighi imposti dal padre, durante il corso del drama lentamente matura fino a capire che questo mondo non fa per lui, mollando il posto privilegiato a chi ci teneva sinceramente e aveva le capacità di portare avanti l'azienda. Se non il primo, direi l'unico protagonista che ha il coraggio di rinunciare al suo ceto sociale, non credo di averne visti di altri figli di papà che rinunciassero all'impero di famiglia. 
Sciocco ma tenero nel rapportarsi alla donna che amava (in determinati frangenti), ammetto che vederlo dall'altra parte in atteggiamenti al limite della crudeltà, un po' mi ha spiazzato. Infatti durante i primi episodi mi chiedevo continuamente come la love story potesse svilupparsi viste le premesse, ma ahimè i coreani sanno sempre come stupirci (e forse non sempre in positivo, perché ammettiamolo, lui la trattava abbastanza male). Tirando le somme possiamo dire che nel complesso questo personaggio mi è piaciuto abbastanza, certo è però che ciò che mi ha rese più felice è stato rivedere l'attore di Kill Me, Heal Me nei panni di un personaggio diverso ma molto simile alla scorsa personalità Bad Boy, che di fatto, volenti o nolenti, è quella che affascina di più. Semplicemente lo adoro questo attore (che però da il suo meglio col ciuffo giù)! 

Il Procuratore:
un personaggio che era partito come primo lead in procinto di sposarsi la protagonista di tutto, ma grazie alla combo di sfighe 1-2-3, finirà declassato a second della second e con un finale "forse-una-gioia-te-la-facciamo-intendere". Ora... io questo personaggio l'ho semplicemente amato. Neo procuratore che per mantenere il posto di lavoro accetterà che le colpe dell'incidente ricadano sulla sua amata. Nonostante lui ci provi (non troppo per la vertià) a farle cambiare idea e a confessare, alla fine oltre ad accettare il compromesso, si vedrà ricattato dall'ex moroso della morta e costretto a essere l'accusa nel processo e condannandola, di fatto, a 5 anni di carcere. 
Scelta che distruggerà affondo quest'uomo che da lì in avanti non sarà più lo stesso. 
Infatti nel corso della storia vedremmo il lento decadimento di costui fino alla soglia degli inferi, addossandosi anche colpe non sue, e sicuramente facendosi carico di tutte le conseguenze delle sue azioni. 
Diventato di fatto un procuratore corrotto, una volta scarcerata la fidanzata ci proverà anche a starle accanto, ma si sa che il potere, la fama e la ricchezza hanno più fascino dell'amore. Sempre se l'amore non incarni tutte queste qualità. 
Fu così che nel corso della sua scalata al potere, ricattato e sottopressione si deciderà a diventare avvocato della multinazionale del padre del protagonista, e si prenderà un'enorme sbandata per colei che fino alla fine non gli darà mai una chance e, anzi, lo userà per avvicinarsi al lui di turno. Non lo so... l'ho sempre visto come un uomo buono ma costretto (da lui stesso e dalle opportunità che gli si paravano davanti) a prendere continue decisioni che puntualmente si rivelavano sbagliate, questo almeno fino a che non inizia a prenderle per puro piacere. Insomma l'ho trovato un personaggio molto triste, con tutte le carte in regola per essere una persona d'oro, alla fine ha scelto la strada sbagliata che l'ha portato a fare i conti con tutte le sue azione, e alla perdita importate di tempo. Niente, credo che l'attore abbia la fissa per questi personaggi dalla storyline triste. Simile infatti a quello da lui interpretato in 49 Days, mi ha lasciato con l'amore in bocca nonostante il contentino finale del "ti aspetterò" perché nonostante tutto era davvero carissimo con la sua lei (forse ancora di più che la coppia protagonista). 

La Pittrice:
colei che come da manuale dramamico, tutto può, tutto vuole e mai al mondo accetterà un NO come risposta. Ragazza sicura di se, amante dell'arte e innamorata da sempre del suo amico nonché promesso sposo per un matrimonio di interesse, all'inizio la vediamo non accettare la sua proposta perché non contraccambiata, salvo poi ricredersi e finire per obbligarlo al fidanzamento. E in tutto questo essere triste e dare il due di picche a colui che le fa da appoggio, alleato e amico. Che dire, un personaggio che ammetto nei primi episodi mi ha conquistato. Spigliata e dalla risposta pronta, adoravo il fatto che non la desse vinta al protagonista tanto facilmente ma che lo costringesse sempre a ragionare. Peccato che essendo una second, alla fine l'hanno dovuta far cadere nel baratro dell'egoismo e del "per te c'ero, ci sono e ci sarò solo IO" . 
Inutile dire che se all'inizio mi piaceva tanto, sia per portamento che per carattere, alla fine (come spesso succede) mi ha sfiancata con il suo continuo non farsene una ragione e obbligarlo a fare ciò che voleva. Se in più poi ci aggiungiamo che a me quello che gli andava dietro, nonostante tutti i suoi problemi piaceva da morire, embè... no ma proprio no. 
Ciononostante era comunque un personaggio utile all'interno della trama, anche se forse hanno un po' arginato sul finale la sua contestualizzazione. L'attrice ora come ora non ricordo di averla già vista (mi pare di sì però) e sono troppo pigra per cercare su Asianwiki, però non mi è dispiaciuta affatto nel ruolo della second di alta classe. 

Tra gli altri ci sforziamo di ricordare: 
  • La famiglia dell'altro lui: avrei appiccato fuoco a quella madre degenerata. Un marito e un padre così affettuoso, con una bestia per moglie. Una donna che pur sapendo cosa si prova a perdere un figlio, pur amando il suo, si è permessa di "rubarlo" alla protagonista, solo per far fare carriera a quell'assassino del figlio. "Ma ehi! E' mio figlio e lui ha il diritto e il dovere di far carriera", avendo poi anche il coraggio di allontanare la donna che gli ha permesso di arrivare dove è arrivato. Anvedi sta madre di mierd! Tanto cara come madre del protagonista in High Society, che qui ci sono proprio rimasta male. 
  • Il povero segretario: e niente, più avanti vado con l'età e più non solo la mia sindrome da second si accentua, ma ho maturato anche quella per i poveri segretari schiavizzati (che mi chiedo sempre quando trovano il tempo di dormire o mangiare), ma soprattutto come non riescano a mandare a quel paese il proprio capo. Così come il disgraziato subordinato in Jealousy Incarnate, anche questo si è preso un piccolo posto nel mio cuore, insomma era così serioso e caruccio, poi dava di quelle occhiate al suo capo che mi facevano morire. 
  • La famiglia di lui: padre che bo', seconda moglie che non so (davvero non ho compreso il suo ruolo, era l'amante? Era un'amica della precedete moglie? Era una povera disgraziata anche lei al servizio di quest'ultima?), la sorellina invece lasciala fare che aveva capito tutto dalla vita. 
  • Le ex galeotte amiche di lei: tutto il gruppetto enormemente simpatico anche se la mia preferita rimane la sua compagna di cella. 
Fine: 

Nel quale faremo la conoscenza delle care ragazze Sfiga 5 e Sfiga 6. Cugine da parte di padre (Sfiga è il cognome) delle sopracitate. 
Il buio infatti sta avanzando e Sfiga 5 (da sempre conosciuta come l'allontana amanti) armata di tenebre e ghiaccio con lui. Da un lato quindi vediamo il tentativo di distruzione dell'azienda di famiglia per mano di un avvocato ora corrotto, ex fidanzato della protagonista, mentre dall'altro un ricatto da parte della pittrice che minaccia di portare al collasso tutto l'impero di lui se non avesse continuato con la farsa del matrimonio. 
Giunse quindi il tempo di Sfiga 6 (da tempo considera la più magnanima sia da sorella che da cugine) che dopo avergli offerto un'ultima giornata di sole nel quale dirsi addio, si ritrovò a spingere i nostri due protagonisti, ormai rassegnati, ognuno sui suoi diversi neri binari che mai li avrebbero fatti incontrare. Dando però l'ultimo cadeau ad entrambi per non fargli mai dimenticare la loro passata venuta: 
  • A lei diede la consapevolezza della non morte del figlio (ora adottato da un'amorevole famiglia) ma l'impossibilità di crescerlo come suo. 
  • A lui diede la stabilità dell'azienda di famiglia in cambio della propria egoistica felicità. 
Fu così che, del tutto per caso, la nostra Dea Fortuna spostò lo sguardo dall'asciugatura delle proprio diecimila unghie laccate in oro e, maledicendosi per il suo mancato tempismo ormai perso per sempre, fece uscire un soffio d'aria che dissipò le nubi attorno ai nostri protagonisti e azionò la leva che rimise i binari al loro posto. Sussurrando infine all'orecchio della pittrice l'illusione di un futuro migliore, e toccando con mano leggera il cuore dello sventurato second ora dilaniato dal dolore della perdita. Passa quindi del tempo nel quale i nostri personaggi principali sistemano a loro vita preparandosi finalmente alla possibilità di stare per sempre insieme. Possibilità che diventerà realtà nel momento in cui, non perdendoli di vista un secondo, la nostra Dea Fortuna porterà lui ora finalmente uomo a mangiare il pan al negozio lei. 

Ah... ma quanto è stata bella la scena finale? Ahhh. Comunque: soggettivamente un finale che mi ha soddisfatto appieno in quanto molto concentrato a trattare il cambiamento di ogni singolo personaggio. Oggettivamente invece non mi ha lasciato qualche dubbio perché se è pur vero che la protagonista dell'intera vicenda era la nostra eroina, ho trovato un po' esagerato liquidare il discorso del crollo dell'azienda solo con la venuta di lui al "matrimonio" o era "la festa di fidanzamento", facendo mollare la second successivamente così dal nulla. Un po' frettoloso ecco. In sostanza però è stato davvero soddisfacente e nonostante tutti i cliché spuntati anche molto molto logico e conclusionato. In più mi è piaciuto come hanno affrontato il tema maternità e ricongiungimento, come hanno rappresentato le difficoltà di non poter rifare suo quel bambino che fin dall'inizio era una parte di lei, una volta scoperta della sua adozione, sia nei confronti dei genitori che se ne sono occupati che nei confronti di un possibile trauma per lui stesso... l'ho trovata una scelta estremamente triste, e sebbene si possano capire la sua rabbia e la sua tristezza, non credo ci fossero altre soluzioni considerabili. Anche se... ci sono rimasta male scoprendo che davvero la tipa del protagonista ci fosse rimasta secca per l'incidente, io mi ero immaginata chissà quale storia dietro tutto questo... e invece? Invece andiamo sul classico. Pazienza.

Commentino commentuccio carino caruccio: 

Voi non ci crederete ma mentre stavo scrivendo... anzi no, addobbando questa recensione con le foto, non so come ma mi è sparito tutto e la bozza si è salvata vuota. PA-NI-CO! Cioè tutto il mio lavoro sfumato nel giro di un secondo... stavo morendo, quando mi sono accorta di avere ancora aperta l'anteprima del post in un'altra pagina. In quel momento ho visto la luce e trattavo il browser come fosse ore. Ecco è proprio il caso di dire benedetto 2020 (quasi unicamente in questo frangente) poiché di primo acchito avevo pensato di ricopiarla totalmente a MANO (cioè avete visto quanto è lunga? Semplicemente TROPPO!)... ma fortunatamente dopo sono rinsavita e screenshottando con abile pazienza tutto il mio scritto sono poi riuscita a convertirlo tramite un programma apposito in un testo copiabile. Alla fine ho perso solo la formattazione, ma essendo ancora all'inizio, non si è rivelato un problema. Credo di aver perso tipo 10 anni di vita... era dai tempi (in cui però non sono stata così fortunata) di Spy Myung Wol che non mi capitava un coccolone del genere... e credo per lo stesso motivo. 
Però giuro che non è colpa mia! Io cercavo una maniera per allineare come si deve le foto, e cercando di ritornare al punto di partenza ho premuto un paio di volte il tasto annulla... Perché ha dovuto resettarmi tutto??? Perché!? Cattivo blogger cattivo, già quest'anno hai incasinato tutto con gli aggiornamenti nuovi che funzionano 1 volta su 3, se poi mi fai questi scherzi, mi toccherà proprio valutare se migrare su una nuova piattaforma oppure no! 
Se non altro però ho avuto un aneddoto da raccontare per riempire questo spazio, dato che ho già detto tutto il dicibile più in alto. 
Solo una cosa aggiungo, sul significato del titolo un po' discusso, da noi oltreoceano è arrivato come Secret Love, mentre in patria è battezzato come Secrets o Secret. Alla fine non ho capito perché affibbiargli un titolo tale, di amore segreto non ce n'era, e il segreto di punta era quello di pulcinella visto che lo sapevano tutti. 
Cooomunque, un drama che a sto giro vi consiglio, sicuramente da recuperare anche solo per l'effetto nostalgia che trapela da esso.

Cercando di recuperare i miei 10 anni di vita persi, un saluto e corro a fare il backup!
Fine!

"Ringrazio il DSS-Italian Team per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie" 

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