domenica 26 luglio 2020

Recensione Project S - Side By Side


Un rewatch thai che da tempo meditavo di fare e sono felice di aver fatto.
Uno dei migliori mini lakorn/drama che io abbia visto fin'ora. Sicuramente un PRO che asfalta tutti i precedenti lakorn recensiti sul blog andandosi a piazzare in cima alla classifica dei migliori drama thai da me visti; seguito solo da He's Coming to Me e (in terza posizione, grazie alla sua frizzantezza) Boy for Rent
Lakorn facente parte della serie Project S, composta da 4 stagioni e incentrata sull'affrontare i temi spinosi dell'adolescenza unendoli alla passione per lo sport. Del quale, credo, recensirò solo questo ciclo di episodi perché è l'unico che ho amato alla follia (del primo non ricordo nulla se non che non mi ha fatto impazzire e gli ultimi due non mi ispirano). 
Voi sapete quanto sia difficile per me emozionarmi per una visione no? Se no, sappiate che per me è molto difficile, ma questo... questo ha saputo catturare il mio interesse e il mio cuore fin dalle sue prime battute e una volta concluso non ero pronta a dire addio ai nostri due amati protagonisti (è anche per questo che ci ho messo una vita a decidermi a vedere l'ultimo episodio).

Trama:

Due ragazzi con la passione per il badmington fin dall'infanzia si prometteranno di giocare in squadra assieme per vincere il campionato. Il più grande è affetto d'autismo, il più piccolo è il classico adolescente maturato in fretta, ma pur sempre adolescente. Il drama si apre con l'ennesima perdita di controllo di P'Gym che fa buttare fuori i due ragazzi dalla loro palestra di riferimento. Fu così che grazie a Zia Taeng, mamma di N'Dong, i due riescono ad entrare nella palestra della loro infanzia ritrovando anche la loro amica N'Noi ora cresciuta. 
Ahimè però l'aver cambiato palestra non è riuscito a mitigare l'impulsività del maggiore che dopo aver scoperto l'intenzione del minore di giocare non più il doppio ma il singolo, perderà la testa durante la gara facendosi espellere dalla competizione e ritrovandosi impossibilitato a giocare anche per alcuni mesi più tardi. Passano così un paio d'anni nel quale entrambi i protagonisti prenderanno le distanze l'un dall'altro e seguiranno percorsi di vita diversi.

Non fraintendetemi, ma viste anche le mie precedenti visioni in campo thai, sono rimasta piacevolmente stupita nel ritrovarmi davanti ad un progetto così valido e così realistico, seppur romanzato, che quasi quasi non ci volevo credere. La storia parte davvero da una base semplice ma sa tirare in ballo temi di un certo spessore, quali l'allontanamento, il tradimento, la crescita personale affiancandoli a quello principale dell'autismo in maniera estremamente delicata ma mostrandoci tutta la difficoltà che vivere situazioni del genere comporta. 
Adorato poi come hanno saputo sfruttare l'amore per il badmington e come quest'ultimo si riveli essere il filo conduttore che porta i personaggi a maturare. 
Insomma magari la trama in se non sarà di quelle più originali, ma volete mettere i feels che sa trasmettere? Cioè l'episodio 05 mi ha devastata, non sapevo per chi parteggiare ed ero divisa in un due... Ho apprezzato anche molto come hanno scelto di girare e montare il tutto, facendo aprire ogni singolo episodio con un evento dell'infanzia significativo (ma per lo più semplice) per il protagonista, che poi verrà sviluppato nel presente per tutta la puntata. Insomma un espediente non troppo impegnativo che basta per risultare d'effetto senza confondere le idee dello spettatore (vero The King: Eternal Monarch?? Vero?????). 

Personaggi:

P'Gym: quel personaggio che sia per scrittura che per la bravura dell'attore ti strappa il cuore soprattutto nei suoi momenti no. Ragazzo autistico con problemi comportamentali e di difficile gestione, riscoprirà l'amore per il badminton (aumentando anche la sua soglia di attenzione) grazie al trasferimento in casa sua della zia e del cugino appena più piccolo di lui. Cresciuto quindi con il sogno di vincere il doppio al torneo nazionale, e continuamente assecondato in ogni suo volere, non appena le cose inizieranno a prendere una piega diversa da quella abitudinaria, entrerà in una profonda crisi. Dopo essersi fatto espellere nella prima gara del torneo infatti, si ritroverà difronte all'abbandono del suo Nong, all'impossibilità di continuare a giocare a badminton e al non sapere più come impiegare il tempo. 
Un personaggio recitato magistralmente che fa capire appieno quanto possa essere difficile vivere con una persona affetta da questa sindrome, ma soprattutto quanto lo è per la persona stessa il rapportarsi a situazioni/persone "normali" avendo una visione della vita completamente oggettiva/soggettiva. Quanto sia bisognoso di azioni abitudinarie e di routine precise, subendo inevitabilmente traumi quando quest'ultime vengono cambiate. Mostrando però non solo quanto sia complicato e lungo il riadattamento a situazione nuove, ma di quanto amore è bisognoso, e quanto tramite piccoli gesti è in grado di dare un ragazzo nelle sue condizioni. Insomma sicuramente un personaggio romanzato ci fa affezionare mostrandoci forse la parte più bella e sentimentale della persona, ciò nonostante non manca comunque la rappresentazione di situazioni fraintendibili e di piccoli disastri. Uno dei miei momenti preferiti del drama, nonché di quelli che mi hanno fatto commuovere, è stato il momento del ricovero nella clinica specializzata e il suo usare la sua passione per aiutare i suoi compagni di sventure. Un episodio in cui l'abbia visto maturare e portare avanti quella crescita che avevamo già intravisto nel suo rapporto con il trio di bambine (adorabili). 
Insomma da quello che ho scritto immagino si veda che non sono la persona più adatta a recensire un personaggio così complesso senza intartagliarsi nel mentre, sappiate  solo che mi sono davvero davvero affezionata a P'Gym, alla sua rabbia, alla sua gioia, alla sua pesantezza (perché alcune volte... alcune volte era davvero difficile da gestire) e alla sua passione. Un personaggio da amare.. come è da amare il ragazzo che gli ha prestato il volto. Ora questo ragazzo l'avevo mezzo visto anni fa in un lakorn mai terminato che non era riuscito a conquistarmi (The Hormones), e devo dire che dall'epoca ad ora (ad allora, perché insomma dal 2017 a questa parte di acqua sotto i ponti ne è passata) ha fatto enormi progressi. Io non so come si sia esercitato o se avesse fatto particolari incontri ecc.. per prepararsi a questo ruolo, fatto sta che l'ho trovato credibilissimo e di una bravura che onestamente non pensavo di trovare in una serie thai per ragazzi. Sì lo so, sono prevenuta, ma ehi! Così quando mi rigirano le carte in tavola c'è più soddisfazione! Mi piacerebbe rivederlo in altri progetti, specie ora che Netflix sembra aver ampliato il suo catalogo anche verso questa direzione.

N'Dong: controparte protagonista del protagonista, si più dire l'antagonista di turno (anche se di antagonisti, proprio come nella vita vera, qui no ce ne sono). Cugino del nostro amato P' Gym, è un ragazzo che da sempre ha dovuto mitigare le sue ambizioni e sacrificare i suoi sogni in favore del suo P'. Ne facciamo la conoscenza come di un bravissimo ragazzo abituato a essere messo da parte, soprattutto all'interno della sua famiglia, per i capricci del più grande. Punto di riferimento del protagonista, sarà colui che causerà un effetto domino quando verrà a conoscenza dell'identità del suo vero padre, ovvero il padre di Gym. Riscoprendosi dunque fratelli, il nostro bravo ragazzo non riuscirà a superare il risentimento nei confronti della madre (e di se stesso) gettando all'aria tutte le abitudini di sempre e iniziando a compiere le sue scelte senza dover chiedere il permesso di nessuno. Fu così che stanco delle continue pressioni di P'Gym, nell'ultima metà del drama, lo vediamo prendere la sua strada consacrando la sua carriera sportiva al gioco singolo e abbandonando di fatto il fratello senza voler sentire ragioni. 
Un adolescente, un bravo adolescente, ma pur sempre un'adolescente nell'età in cui quasi nessuno si ferma a pensare alle conseguenza delle proprie azioni, ed in un certo sento è meglio così. Un personaggio che mi entrato nel cuore tanto quanto P'Gym, e nel quale mi sono fin troppo immedesimata. Da sempre secondo, anche agli occhi della madre, chiunque una volta appresa la notizia della sua nascita avrebbe cercato di dare una svolta alla sua vita cercando di allontanarsi il più possibile da tutta quella situazione ordinaria. 
Ammetto che è stato fin troppo gentlement con la madre al quale io avrei detto di peggio, ma in entrambe le visioni il suo rapporto che mi è piaciuto di più è stato quello con la zia. Afflitti da situazioni simili hanno trovato l'uno nell'altra un appoggio più stabile e più affine che con i rispettivi famigliari. Al contrario invece, nonostante abbia compreso benissimo le motivazioni del suo distacco, ho trovato estremamente triste il suo voler uscire completamente dalla vita di P'Gym senza quasi pensare alle conseguenze che questo avrebbe creato nell'altro. Capisco potesse essere stressante rapportarsi continuamente con una persona che non voleva sentire ragioni, ma l'ho trovata forse un po' troppo estrema come scelta, d'altro canto però anche molto in linea con la scrittura del personaggio, come dicevo prima un vero adolescente. Ovviamente verso fine drama è venuta fuori tutta la sua parte più competitiva e meno scusabile che ce lo ha fatto vedere sotto una luce leggermente diversa, però ecco io ho amato questo personaggio in tutto e per tutto, come anche l'attore che lo interpretava. Bravo, bello e simpatico mi auguro di rivederlo presto.

Zia Teang: forse il personaggio del drama che meno mi ha entusiasmato. Colei che dopo aver riappacificato i dissapori con la sorella, per farsi perdonare, deciderà di sobbarcarsi in prima persona l'educazione del ragazzo autistico, facendo nascere sia in lui che nel proprio figlio la passione per il badminton che li accumunava al padre venuto a mancare. Un personaggio che ho fatto fatica digerire, poiché nonostante comprendessi il suo senso di colpa nei confronti della sorella, sia per essere andata a letto col suo uomo che per aver avuto da lui un figlio, non sono riuscita ad accettare il fatto che per sopprimerli lei mettesse da parte proprio quest'ultimo. 
Credo ovviamente che un ragazzo autistico assorba, volenti o nolenti, il tempo e le energie della maggior parte della giornata di una persona, ma da lì a mettere sempre e dico sempre in secondo piano il figlio biologico chiedendogli di capire e giustificare qualsiasi situazione, obbligandolo soprattutto a comportarsi da persona adulta quando non lo era, be' questo no, per questo mi è dispiaciuto tanto e non riesco a scusarla. Soprattutto perché non ha avuto il coraggio di spiegargli la situazione nemmeno un volta venutone a conoscenza. Certo a metà drama si ripiglia, ma a sto giro hanno fatto un personaggio purtroppo troppo coerente con se stesso e inutile dire che le abitudini di una vita sono dure a morire.  L'attrice credo di averla già vista... oppure no.. in ogni caso nella sua parte ci stava bene e ha saputo trasmettere tutta la totalità che ti porta vivere in una situazione del genere. 

Mamma Bufalo Tam: quel personaggio nel quale mi sono riveduta fin troppo. Non so perché e non so se esserne felice, ma onestamente credo che fra 20'anni sarò esattamente come lei. Una persona difficile da amare. Una donna che ha dovuto sopportare il tradimento della sorella, la perdita del marito e alla prese con un figlio che non sa come avvicinare e come stargli accanto. Dal carattere generalmente freddo e distaccato in realtà vediamo come anche lei possegga un cuore caldo come tutti gli altri ma come non sappia dimostrare i suoi sentimenti. Un carattere che funziona meglio con qualcuno che è disposto ad ascoltare e ad accettare il suo aiuto e supporto. 
Una persona che si trova più a suo agio con la contabilità di casa invece che a gestire le situazioni faccia a faccia, ciononostante sempre pronta a mettere le persone che ama al primo posto anche se forse nelle maniere più complicate e meno capibili. Dal carattere completamente opposto a quello del figlio e per nulla incline ad assecondarlo nei suoi capricci, vedremo come nel corso della serie questo progressivo allontanamento la rattristi sempre di più e come cerchi disperatamente un punto di incontro, assai difficile da trovare, per riallacciare le fila di quel rapporto da tempo logorato. Bellissimo infatti vedere, una volta giunti alla fine, come i suoi tentativi, finiti quasi sempre in un buco nell'acqua, non siano dimostrati vani. Insomma un personaggio che mi è piaciuto tanto proprio per la sua fatica nell'inserirsi all'interno del contesto e la difficoltà nei suoi rapporti. La signora mi è piaciuta davvero tanto.

N'Noi: quel personaggio che tutto sommato mi è piaciuta meno di tutti, ma che ad una seconda visione mi è piaciuta più che alla prima. Amica d'infanzia dei fratelli protagonisti la vediamo alle prese con una cotta (ricambiata) nei confronti di Dong, ma, come la madre, schierata più spesso affianco di P'Gym capendone il suo bisogno di aiuto/compagnia/amicizia. Come personaggio in se è stato davvero molto carino, sia il suo modo di rapportarsi col suo futuro ragazzo sia il suo rimanere vicino a Gym aiutandolo a mantenere alto il suo tasso di concentrazione. Insomma una brava ragazza che per tutto il drama cerca di far ragionare Dong e rimanendo vicino al fratello. Onestamente però quello che me lo ha fatto percepire molto sottotono è stata l'attrice che proprio non mi piaceva. Leggermente simpatica ma con due eterni occhi a palla e sempre sgranati che a mio parere non riusciva a reggere il confronto con i suoi colleghi. 

Fine:

Percorsi diversi che li porteranno inesorabilmente ad affrontarsi faccia a faccia sul campo da gioco per la possibilità di qualificarsi alla competizione nazionale per il singolo. Sfidandosi faccia a faccia dunque, vedremo il lato meno sportivo di entrambi ma vedremo anche tutti i sentimenti e l'amore che tutte e due provano nei confronti di loro stessi, tanto da ritrovarsi più e più volte immobili davanti alle mosse dell'avversario nella speranza che sia l'altro a decidere le sorti dell'incontro. 
Diventato ufficialmente un giocatore singolo infatti, N'Dong si rivelerà forse il più meschino fra i due in quanto da una prospettiva oggettiva e disinteressata è colui che ha di più da perdere. Ciononostante però assistiamo a quanto, nonostante la rabbia, l'egoismo e l'amore (a seconda dei punti di vista) lo portano a voler imporre la sua volontà sugli altri, P'Gym alla fine tenga davvero al fratello più che alle sue idee. Insomma inutile dire che la partita tiene col fiato sospeso (un ringraziamento va al nonno e alla bimba per le loro domande/spiegazioni sulle regole del gioco) ma che prevedibilmente quando P'Gym capirà "i suoi errori" e "si sacrificherà" facendo vincere N'Dong, perdendo quindi la possibilità di continuare a giocare il doppio ma riuscendo finalmente a risanare quel rapporto ormai da così tanto tempo incrinato. Ah... le lacrime che non mi sono scese ma che ho sentito nel profondo del mio cuore. 

Un finale che, per quanto prevedibile e visto e rivisto, qui non poteva soddisfarmi meglio (forse solo a livello di riprese/inquadrature ci si sarebbe dovuti impegnare un po' di più).
Un classico confronto fra amici ora nemici, del quale si sente il bisogno fin dal primo paletto anteposto da N'Dong. Ovviamente è anche quel confronto che tira fuori il peggio da entrambi, anche se secondo me il peggio l'ha tirato fuori dall'allenatrice. Insomma quel confronto nel quale finalmente si vede che entrambi i ragazzi sono maturati, e pronti ad affrontare, insieme o da soli, gli ostacoli futuri senza più rancore. Poi come non essere felice del fatto che ora Dong possa intraprendere la sua carriera senza più rabbia o sensi di colpa? Oppure che Gym finalmente abbia trovato il coraggio di accantonare i vecchi rancori con la madre e di creare un nuovo rapporto con lei? Cioè è proprio il caso di dire tutto è bene ciò che finisce bene, anzi benissimo! 

Commentino commentuccio carino caruccio

Purtroppo un drama troppo breve e nel quale una volta arrivata alla fine non sono stata pronta a lasciare andare i personaggi (e come sapete è una cosa che a me non capita praticamente mai). Sono felice di avergli dato un'occasione nonostante il drama fosse un drama a progetto. 
Una storia che per una volta mi ha fatto esulare dalla bellezza degli attori ma al contrario mi ha fatto immedesimare molto nei personaggi. Insomma il classico PRO talmente PRO del quale, nonostante tutto il mio impegno, io no ho nulla da dire. Dovete vederlo e basta, vi obbligo!!! 
Un secondo rewatch tanto meritevole che ha saputo darmi ancora di più che a una prima visione. Ho amato il modo delicato di trattare la storia e di non demonizzare la condizione del protagonista, ma anzi di farti immedesimare nella vicenda non riuscendo (almeno nel mio caso) a trovale soluzioni alternative a quelle narrate. Un drama thai che per una volta non fa del suo punto di forza le sponsorizzazioni, a sto giro ben piazzate, ma la trama e i suoi personaggi, anzi oserei dire uno dei pochi lakorn che mi passano sotto gli occhi che ha realmente qualcosa da dire e che sa come farlo. 
Basta... direi che nonostante la brevità (forse prima che la completassi) della recensione io abbia esaurito le cose da dire, e anzi, le abbia ripetute fino allo sfinimento. In realtà sto ancora provando a capire come non perdermi nelle recensioni PRO cercando di spiegare il come, il quanto e il perché mi sia piaciuto tanto un drama (valido come in questo caso oppure no come in altri casi). Mi rendo conto però di essere ancora in alto mare. Giuro che prima o poi capirò come crearne di decenti, solo che per il momento, mi sa, ci dobbiamo accontentare.. questo è il meglio sono riuscita a fare non il massimo, ma neanche il mimino (il che è un po' triste considerando quanto tenevo a questa recensione)...

Anche per oggi è tutto, alla prossima!
Fine!

"Ringrazio le ragazze del KongArthit0315 per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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