giovedì 10 dicembre 2020

Recensione Boys Over Flowers


#gioite #finalmente-ce-l-ho-fatta! #ovviamente-è-infinita! #ma-che-schifo-di-cover-è? (#hai-rotto-il-hazzo-con-sti-#)

Ebbene eccoci qui: alle soglie del 2021 e alle prese con la recensione del mitico, dell'inimitabile, dell'unico, del mio solo primissimo k-drama. Da dove partire? Ma dall'inizio ovvio! 
Pre-messa:

Secondo adattamento del famoso, famosissimo manga Hana Yori Dango, serializzato dal 1992 in poi. Rimasta folgorata dalla bruttezza bellezza dell'anime (doppiato in italiano ma censurato), partii alla ricerca della versione cartacea (bloccata nel limbo degli stampati di secoli fa), attaccandomi successivamente alla prima visione televisiva che trovai: Hana Yori Dango il live action giapponese (prossimo ad un rewatch). Dopo il quale parti alla volta della versione on-air coreana, che ahimè droppai dopo soli sette episodi
Già, droppai... diciamo che il mio primo approccio con questo drama (anzi con i drama in generale) non è stato dei migliori (per non parlare di tutti i tentativi di rewatch fallimentari, che nel corso degli anni sono andati a vuoto):
  • Ricordo ancora di come all'epoca trovassi brutti gli attori... brutti... ah.
  • Di come trovassi estranea, snervate e comica la parlata... sì sempre io che oggi impazzisco per i lakorn thai.
  • Di come non sapessi cosa fossero raw e soft, e di come, una volta scoperti impazzissi per reperirli (trovando puntualmente le prime sgranate e i secondi sincronizzati manco per sbaglio). 
  • Di come soffrissi troppo della lunghezza degli episodi... e consoliamoci, almeno questa cosa con il passare del tempo non è cambiata.
  • Di come... parliamoci chiaro, in piena età adolescenziale io non ne volessi sapere mezza di arzigogolaggini e tiraggini e drammataggini tipiche coreane, ma volessi semplicemente una storia su cui fangirlare, non troppo pregna di significato e, a dirla tutta, dimenticabile, o così pensavo. 
Ah... i bei tempi andati... fu così che passarono svariati anni di nulla live action più totale, nel quale mi accontentavo di anime e (molto meno spesso) di manga. Questo fino a quando (onestamente non mi ricordo più nemmeno come) non mi imbattei nella versione taiwanese di You're Beautiful (ahimè ora irreperibile purtroppo... c'è da dire comunque che ora io sono innamorata dei coreani, ma stando al passato sembra persino non li potessi soffrire!) e nell'attesa del rilascio degli episodi mi domandai: "e se recuperassi quel vecchio telefilm asiatico del quale non ho mai visto la fine?"
Inutile dire che il resto è storia, documentata nero su bianco in questo mio amato angolino di internet...

Trama (anzi meglio dire riassunto):

La nostra storia si apre con l'introduzione all'istituto/società Shinwa, che punta a mostrare quanto la scuola sia figa, bella, attrezzata, esclusiva e selettiva da far schifo, e di quanto potere abbia la famiglia che gli presta il nome. 
Successivamente quindi ci spostiamo all'interno dell'edificio dove veniamo catapultati in un inseguimento (da film d'azione poraccio) di un povero ragazzo che non essendosi potuto cambiare la divisa sportiva per tre giorni bullizzato da tutti i componenti dell'istituto, prenderà la decisione di buttarsi giù dal balcone di quest'ultimo. Con un enorme platea di studenti ansiosi di vedere il frutto del loro impegno, solo, e dico solo, una ragazza esterna alla situazione riuscirà a salvare il povero malcapitato dalla morte. 
Ecco quindi a noi la protagonista.
Reputata dall'opinione pubblica la neo Wonder Woman dell'istituto (perché concentrarsi più sulle motivazioni che avevano spinto il ragazzo a compiere un simile gesto pareva brutto), la vedremo essere ammessa in via del tutto eccezionale, grazie ad una borsa di studio sportiva, nel college più ambito di tutti i tempi.
Ammessa quindi come atleta, fin dal primo giorno capirà che gli atti di bullismo, i sopprusi e la violenza, oltre ad esse all'ordine del giorno, sottostanno ai capricci del gruppo di Bad Boy più famoso della scuola (e penso anche del panorama drammoso in generale), gli EppePor (F4 per gli amici oltreoceano).
Inutile dire che in men che non si dica la nostra neo eroina prenderà in mano la situazione diventando la paladina del "Facciamoci i mazzi nostri" e urlando a gran voce lo slogan "meglio strigati che assassinati". Casualità vuole però che si faccia smascherare in tempo zero dall'unico ragazzo sornione del gruppo che scambierà il suo silenzio per la ricetta dei pancake. Fu così amore a prima vista. 
Innamorata cotta e protettrice degli sventurati, vediamo i suoi buoni propositi di passare inosservata sfumare al vento in favore della protezione di un'amica ingrata. Diventata quindi l'obbiettivo di punta dei EppePor, si ritroverà a subire dai più innocenti scherzi (l'inseguimento di un libro o dei panni sporchi sul banco) ai peggiori atti di bullismo (essere impanata come una cotoletta, vittima di un tentato stupro, e cadere a volo d'angelo sull'acciottolato) solo per aver fatto valere le sue ragioni.
Capita però che fermamente convinta a non arrendersi, non si sa come o quando, conquisterà l'animo del leader del quartetto e si ritroverà nell'ingrata posizione di sua imbrosa. Il tutto, a detta di lui, perché lei lo amava. 
E niente da qui in poi assisteremo a un più o meno disperato tentativo della ragazza (sconvolta da questa uscita tanto quanto noi) di starne alla larga, ma si sa al cuore non si comanda, e per quanto fidanzato ed innamorato di un'altra, lei finirà ad avere rapporti col suo pretendente nel tentativo di star vicino al migliore amico di quest'ultimo, il ragazzo sornione. Che conquistato dalla sua forza d'animo e ammirandola, deciderà di seguire il suo primo amore in Francia, lasciandola in balia di sentimenti contrastanti (quali istinti omicidi, pena, compassione, e un pizzico di tenerezza) nei confronti del Primo Lead di questa storia. 
Finalmente liberi dal second e da altre questioni varie vedremo i primi passi dell'avvicinamento fra i nostri due lead principali, se non fosse che dopo aver appena chiarito una questione, e dopo solo un episodio e mezzo dal suo abbandono, il second (ora distrutto per aver messo fine al suo primo amore) deciderà di tornare alla carica piazzandosi proprio in mezzo alla neonata coppia principale. Dando quindi il via agli eventi che ci porteranno a fare la conoscenza della sorella del protagonista (grazie al quale gli EppePor rimarranno por) e successivamente alla madre oppositrice per eccellenza che governerà con il suo carattere di ferro più di 3/4 del drama.

Momento fashion styles!

E niente... inutile dire che a distanza di 11 anni, un po' l'invecchiamento si vede, e non solo per i cliché tanto amati dell'epoca, ma soprattutto per la moda. LA MODA! Cioè, ne vogliamo disquisire? (Va' che termini vi tiro fuori per l'occasione!) Cioè io capisco perché la prima volta che l'ho approcciato l'ho droppato, mi sono spaventata! Sti poveri ragazzi cosa avevano in testa? Cioè tralasciando il gatto morto del second, ma erano tutti caschi per moto! Lei, poi, nonostante ad un certo punto mi sono ricreduta un po', col taglio dell'inizio era orribile! 
Per non tirare, poi, in ballo quell'enorme fetish che lo stilista aveva per tutte le cose di pelliccia (poveri animali, non possiamo di certo sperare fossero sintetici..), trauma, pellicciotti, pellicciotti everywhere! Un'altra cosa poi che ad una 3 visione ho trovato estremamente nostalgica (anche se, vuoi per una cosa o per l'altra questo drama è tutto nostalgico) era il portamento di tutti i ragazzi. Cioè loro non recitavano, loro sfilavano in continuazione sulla passerella! Io semplicemente ho adorato!!! Quante cose sono cambiate nel mondo  del cinema in 10 anni...

Una trama quella coreana, che nonostante ricalchi perfettamente, e in alcune situazioni anche più realisticamente, le situazioni originali del drama, risulta comunque pregna di avvenimenti, situazioni, e sentimentalismi, che a mio parere sanno rendere la visione più fluida e mascherano un po' quella sensazione tipicamente mangosa (che ritroviamo in quasi tutti gli altri live action) di chiusura e apertura degli un archi narrativi. Certo è palesemente in pieno stile coreano e questo punto non può risultare un punto di forza per tutti (anche perché come ben sappiamo, i coreani sono maestri nel saper prendersi tutto il tempo del mondo per narrare delle situazioni semplici)  ciononostante io continuo a reputarla una marcia in più rispetto agli altri adattamenti. 
D'altro canto però, ci ritroviamo di fronte ad un live action molto più arzigogolato nella sceneggiatura che se da una parte, come detto sopra, sa amalgamare meglio il tutto, dall'altra parte inevitabilmente finisce con l'appesantirlo dando al prodotto quella sfumatura tanto classica e gettonata nei prodotti dei primi anni 2000, di drammaticità e romanticità alle volte non troppo necessaria (in alcuni punti la si percepisce un po' troppo forzata, e più volte va nella direzione opposta alla trama). 
Inoltre, nonostante il loro impegno, e nonostante credo sia un problema dell'opera originale, qui si fatica davvero a tifare per la coppia principale, perché non dico non siano carini insieme (anche se palesemente privi di dialogo), ma le scene che li vedono protagonisti senza disastri o incomprensioni imminenti sono davvero poche e non danno modo allo spettatore di affezionarglisi come si deve. O almeno questo è ciò che mi è parso ad una 3 visione, perché sono abbastanza sicura che durante le prime due io impazzissi per il "perfetto, povero, ed il mondo è ingiusto con lui" protagonista.

Passiamo ora al tasto più dolente di tutta la faccenda: le basi della trama. Non possiamo di certo dire che la storia sia invecchiata bene, e seppur per quanto mi riguarda rimarrà sempre una delle mie preferite, gli anni che ha sulle spalle si sentono tutti, qui ancora di più. Non neghiamolo, anche se "Thomas" aveva le sue pecche, la figura del Bad Boy che cambia per amore (per quanto irrealistica) è sempre uno di quegli stereotipi super accattivati e mega gettonati che attraggono per la maggiore lo spettatore medio, io in primis. Però, però... ho trovato che qui abbiano decisamente calcato troppo la mano sul tema del bullismo per poi farlo finire in un buco dell'acqua. Lo so, lo so, in Meteor Garden (reamke cinese del 2018) mi ero lamentata che non l'avessero preso su serio, e qui mi sto lamentando per la rappresentazione fin troppo realistica, è solo che mi chiedo: "c'era proprio bisogno di farla vedere in pericolo di vita ogni due per tre?". Cioè capisco sia un tema (ahimè) ancora scottante in corea, ma se poi "per volere di trama" il protagonista si redime "perché ha sulle spalle le famiglie dei suoi sottoposti", la sua credibilità come personaggio vacilla. Così come quella di lei, che con tutte le cose subite non crolla mai. Bo'. Certo è una cosa che mi da fastidio adesso, magari all'epoca neanche la calcolavo... però mi lascia davvero perplessa ora, ecco.

Personaggi:

Lei, la Normal Girl - Geum Jang Di:
protagonista indiscussa del drama, è una ragazza che ci viene spacciata per grintosa, gioiosa e solare, quando in realtà di tre aggettivi ne possiede uno, il primo. Sicuramente di buon cuore per tutto il drama la vedremo essere colei che in famiglia porta i pantaloni e, nonostante l'età, manda avanti la baracca. Innamorata prima dell'altro e poi del protagonista, farà una vita un po' di inferno tra separazione dalla famiglia, sfratto, mille e uno lavori, con solo la consolazione di avere un ricco per stalker ragazzo. Con un unica passione nella vita, il nuoto, che per salvare il suo lui, ovviamente, sacrificherà inconsapevolmente trovando una nuova strada nella medicina (del resto per andare a interpretare la protagonista di Blood, una base gliela dovevano pure dare). Dunque, per iniziare a parlare di questo personaggio direi proprio di partire da questa ultima cosa. Io onestamente questa sua abilità atletica l'ho sempre un po' disprezzata in tutte le mie visioni. 
Non tanto per il suo praticare uno sport, quanto per come quest'ultimo è stato trattato, per la troppa importanza datagli, e per il loro malgestirlo. Cioè noi vediamo una ragazza che vince una orsa di studio, ma l'unica cosa che fa è nuotare... da sola.. in una piscina scolastica. Ma ha il sogno di diventare un'atleta olimpionica. Ora... per essere più credibile forse avrebbero dovuto chessò, inserire nella storia un coach? Inserire una qualche gara che non fosse quella dei EppePor contro EppePor? Insomma, una tematica inserita così prepotentemente e a cui viene data così tanta rilevanza per poi essere gestita così malamente? Sì, interessante per la maturazione di vita del personaggio... ma ce n'era davvero bisogno? Cioè non lo so.. mi ha sempre lasciato un po' così. E' vero che gli scolastici coreani danno sempre lezioni sul futuro, ma questa bo'... per poi farla diventare medico così dal nulla solo perché.... bla bla bla... bo'. Io onestamente non ne sentivo il bisogno, era già abbastanza matura senza dovercisi ancora più accanire sul personaggio, regalandogli minagioia non richiesti. 
Il personaggio in se però ammetto di non averlo disprezzato come invece mi approcciavo a fare questa visione. Anzi in molti punti empatizzavo con lei, e anche se il più volte io avrei optato per un dialogo diretto con l'interessato, invece di un continuo fraintendimento, ad un certo punto le parole risultavano decisamente superflue e non si poteva biasimare se preferisse soffrire da sola. Quello che invece ha un po' smorzato i toni e tarpato le ali alla protagonista è stata l'interpretazione dell'attrice. 
Non mi fraintendete, non so come, ma non l'ho schifata, ciononostante non l'ho trovata nemmeno particolare in questo ruolo. O meglio, forse particolare è esattamente il termine con il quale potrei riassumerla. Non calzava nel personaggio, però per una volta hanno scelto un'attrice che (complice anche l'orribile taglio di capelli) per una volta non brilla va per beltà. Non sono riuscita mai a immaginarla grintosa solare o a portare allegria ovunque andasse (come in teoria era la base del suo personaggio) però l'ho trovata molto a suo agio nelle scene tristi e malinconiche. Difficilmente apprezzabile durante la prima parte del drama, in quanto urlava troppo e ho trovato l'espressività troppo caricaturale, ma non disprezzabile nella seconda parte quando messe da parte le solite mossette risultava molto digeribile. Quindi diciamo che questo personaggio mi è piaciuto a metà, sicuramente un'altra attrice l'avrebbe saputo far risaltare meglio, il problema stava nel capire se in peggio o in meglio. E niente, anche a sto giro questa ragazza si salva. E' una di quelle che meno preferisco ma riesce sempre a non fare interpretazione a dir poco rovinose.... tranne in The Musical, quella non la scorderò mai.

Lui, il Flower 1 - Gu Jun Pyo:
il nostro primo bad boy coreano! Come non innamorarci di codesto figliulo? Ed infatti ci siamo innamorate in pieno fin dalla prima volta in cui l'abbiamo visto. Figlio ricco di papà destinato a ereditare la più grande azienda coreana (secondo me era un gran riferimento velato alla Samsung), imprudente, capriccioso, altezzoso, egocentrico, intrattabile ed abituato ad essere servito, riverito e assecondato, che si innamorerà sedutastante dell'unica ragazza che gli terrà testa. 
Ovviamente la sua evoluzione è basica e per tutto il drama lo vediamo farsi mettere i piedi in testa dalla madre, dalla fidanzata e dall'ultima arrivata, relegando sempre la protagonista in un angolo, lasciandta nelle braccia del migliore amico. Un personaggio che non cresce mai. 
Sinceramente non dico che ad una 3 visione non mi sia piaciuto, però non ci ho trovato tutta quell'attrattiva che solo 5 anni fa mi mandava in tilt. 
Cioè io lo capivo, ed era vero il suo provarci immensamente ad essere un bravo ragazzo per lei e a farla innamorare (che poi i metodi fossero tutti sbagliati e dovesse prima chiederle e poi organizzare, che né ordinargli soltanto, non è proprio da mettere in dubbio), e per come l'avevano tirato su, era anche un miracolo non fosse totalmente senza cuore.
E' solo che... si faceva fregare troppo facilmente, non sapeva farsi valere in quasi nessuna situazione e per di più per il suo tornaconto la metteva sempre nei guai senza mai prendersi le responsabilità delle sue azioni. Anzi scaricandole ad altri. Sì molto romantico da un lato, ma dall'altro, non me ne volte, io fossi stata in lei, molto prima l'avrei lasciato. Completamente. Lee Min Ho invece, be' qui ancora mi piaceva. Qui è come l'abbiamo conosciuto e ci siamo innamorate di lui. Qui l'ho sempre trovato perfetto, e dava del suo meglio (come lei del resto) nelle scene in cui era distrutto. Forse ancora gli piaceva recitare, forse gli piaceva il personaggio, non lo so, ma qui mi ha convita. Certo è però che un po' di chimica in più con la protagonista non sarebbe guastata.

L'altro, Flower 2 - Sunbae:
quanta fatica questo povero ragazzo. Dalla dubbia pettinatura, questo personaggio ci viene presentato come affetto da un leggero autismo, apatico, solitario e con un incidente d'auto che si è preso la sua famiglia alle spalle. Innamorato da sempre di quella che per lui era una madre, una sorella e in fine una donna, dopo aver avuto la possibilità di coronare il suo sogno d'amore si accorgerà che i suo sentimenti erano ormai più un'abitudine che una sincerità. Ritornato quindi per mettere i bastoni tra le ruote alla coppia protagonista, in tutte le versioni, in tutti gli adattamenti e anche nella storia originale non riusciremo a capire il perché (PERCHE'), nonostante fosse LUI la sua anima gemella, l'autrice non gli abbia dato un happy ending.
Vi confesserò non so se sia stato per il suo gatto morto in testa, per la poca verve dell'attore, o per l'apatia del personaggio, ma perché lo apprezzassi mi ci sono voluti ben 7 anni e tre rewatch. Finalmente però ce l'ho fatta! 
Vi dirò, la prima volta l'ho schifato perché io ero rimasta folgorata dall'attore giapponese a cui ero devota. La seconda, be', ero innamorata del protagonista. Solo alla terza (forgiata dalla visione di mille visi di marmo) sono riuscita a vedere la bellezza del personaggio dietro alla poca bravura dell'attore. Che dirvi signori e signore, questo ragazzo rappresenta in toto l'emblema del second ead coreano perfetto. 
Un personaggio che per la donna amata si fa in ventordici, mantiene uniti i due personaggi principali e provvede a rincollare i pezzi di cuore frantumati, con la sola e unica consolazione di poter stare accanto alla sua amata senza ricevere nulla in cambio. O meglio sì, in cambio lei l'ha fatto credere un po' più in se stesso, gli ha dato la forza di fare le sue scelte, e l'ha aiutato a riconciliarsi col nonno, però ecco ci siamo capiti no? Ditemi voi se non è il più emblematico second lead dei primi anni 2000 che abbiamo visto. Infatti, se già il personaggio in se si prestava bene ad essere ricordato per tutti gli anni avvenire, i coreani ci si sono impegnati davvero un sacco per farci sentire tutta la tristezza che lo rappresentava. 
Malinconico fin da subito, come non apprezzarlo ancora di più per la sua eterna devozione. Eterna devozione che onestamente a me le prime volte faceva solo saltare i nervi (in quanto io capisco, ma solo fino ad un certo punto). Poi per come i coreani hanno rappresentato il rapporto fra lui e lei era chiaro che si amavano entrambi, o comunque si amavano sicuramente di più che la coppia principale. Insomma, probabilmente questa è stata la versione in cui questo personaggio lascia allo spettatore molto di più che in tutte le altre e,nonostante il casting fatto un po' alla meh, alla fine sa conquistare. L'attore, be' fin da questo drama io l'ho odiato, e sì, è vero che il mio giudizio all'epoca era un po' appannato, ma non possiamo mica contestare che fosse ed è monoespressivo! Cioè 2 erano le sue espressioni, una un sorriso plasticoso e l'altro un viso apatico. Capisco il personaggio, ma sono anche convinta che qualcun altro l'avrebbe sicuramente reso meglio e gli avrebbe dato più sfumature. Quindi ora come allora, per me questo attore rimane bocciato.

Il Flower 3 - L'Addetto alle ceramiche:
primo Casanova del quale facciamo la conoscenza, e l'unico altro EppePor a cui la mangaka si è degnata di dare una storia. Ragazzo bello, simpatico, divertente, che ama la compagnia delle belle donne, qui sarà una super promessa della ceramica con un padre infedele e una madre isterica. Unico erede dell'azienda di famiglia (in quanto il fratello ha deciso di cambiare strada), lo vedremo perdere il suo primo amore per essere mancato all'appuntamento nel quale lei (compagna di giochi nell'infanzia e adolescenza) gli avrebbe confessato i suoi sentimenti. Cresciuto quindi senza certezze riguardo all'amore, verrà conquistato a poco a poco dall'amica della popolana che saprà farsi spazio nel suo cuore contro la sua volontà. 
A sto giro ci viene presentato un personaggio che sicuramente ha il suo perché e che si armonizza sia nella storia principale, sia nel quartetto, sia col protagonista e risulta essere anche un degno primo lead che sa farsi desiderare nella sua storia. 
Certo ci ritroviamo sempre di fronte un mezzo bad boy dal passato difficile e un futuro carico di aspettative, però come terza variante dei ricchi figli di papà non risulta malaccio. 
Il personaggio è divertente, simpatico e non si fa certo problemi a dirne quattro al protagonista in più di un'occasione, certo è che però io la sua storia l'ho sempre trovata un pochino noiosa. Nonostante infatti i coreani gli abbiano dato il loro tipico tocco di predestinabilità e tragicità, alla fine è sempre quella la minestra riscaldata. E se all'inizio mi conquista sempre, su finale mi sarebbe piaciuto vedere qualcosina in più. Per quanto riguarda l'attore, be' io per lui ho guardato Dream, e ammetto che se non avessi altre mille mila cose da vedere, un altro sguardo glielo darei. Fin dai tempi infatti lui mi aveva conquistato e sono contentissima di poterlo rivedere alle prese con un nuovo progetto quest'anno (sicuramente in visione tra i primi drama dell'anno prossimo). Semplicemente lo amo!

L'Amica:
colei che si ritroverà, senza volere, catturata dallo charm di uno dei due donnaioli più conosciuti tra i ricconi. Dopo, infatti, essere stata avvicinata come fonte di informazioni sulla sua amica, si ritroverà ad essere salvata più vote nelle sue disavventure amorose dal Flower no.3. Quindi come non innamorarsi di codesto principe azzurro? Soprattutto quando costui ti ripete di non farlo? E niente, questa ragazza era un noi. Sognatrice. 
Ammetto che rivedendo la storia adesso, in qualche situazione io avrei risposto per le rime al suo lui, e molto probabilmente non mi sarei mai confessata, ciononostante l'ho adorata e preferita alla protagonista. Certo la situazione si fa un po' noiosa quando entra in campo il vecchio amore e la ricerca dei cartelloni (dopo 5 anni un'azienda non cambia slogan? Mi fa un po' strano), però tutto sommato io questa coppia e questa ragazza le ho apprezzate davvero. L'attrice poi mi piace tantissimo, con lei ho visto Liar Game (dove non mi aveva entusiasmata più di tanto), e non vedo l'ora di vedere il suo drama (già concluso perché io viaggio sempre un tot in ritardo) del 2020. Se solo tornassero a recitare insieme poi, io adorerei!

Il Flower 4 - quello che... "com'è che si chiama?":
io sinceramente non capisco perché questo è sempre il più bistrattato, l'unico che non ha mai una storyline propria (certo nell'ultimo remake cinese ci hanno provato, ma hanno fatto più danni che altro). Di lui sappiamo solo che è il mafioso del gruppo, e che... che... mi sono dimenticata l'altra cosa che sapevo di lui. Comunque un personaggio molto simpatico, un classico dongiovanni wannabe del gruppo, dall'improbabile slang giovine che dubito andasse di moda in corea nel 2009, e risentendolo ora nel 2020 è sicuramente troppo trash. Ma un personaggio che per tutto il drama non ha nulla da dire, e a sto punto mi chiedo... dato che pure nella versione anime e nel dorama giapponese è così, ma l'autrice del manga, che ce lo ha infilato a fare? Non potevano essere solo e soltanto 3 gli F? Bo' un peccato, non tanto per la maestria dell'attore che dopo questo non ha mai fatto altro, quanto più per il fatto che tutti gli altri tre (tra passato, presente e futuro) sono stati sviscerati e lui? Per lui nessuno a mai avuto tempo... nessuno... che tristezza di personaggio... mi è sempre spiaciuto per lui.

Tutti gli altri, be' sono rilevanti?
  • La madre: ammetto che ancora adesso la trovo una delle madri più perfide coreane. L'attrice l'ho sempre apprezzata molto nonostante non l'abbia mai più rivista in un drama, davvero una bellezza di donna con due occhi estremamente penetranti, che nel suo ruolo rendeva da dio. Sicuramente quella che, nella sua cattiveria, ho apprezzato di più in tutte le versioni (nonostante il suo finire in un nulla).
  • Il nonno del Sunbae: quel personaggio credo, o mi pare, creato da zero per dare una motivazione (che non sia essere l'aitante aiutante) al second lead e per rendere più credibile nonché dare uno scopo alla diventitura medicistica della nostra protagonista. Onestamente? Non mi ha fatto né caldo né freddo in nessuna delle mie visioni.
  • la famiglia di lei: patetici. Onestamente non ho capito perché renderli così insopportabili, tanto da portare lo spettatore a chiedersi come fosse possibile lei sia cresciuta con un po' di sale in zucca. Semplicemente odiosi e nelle loro disgrazie (ovviamente quando non ero io principalmente ad auguragliene) mi lasciavano totalmente indifferente.
  • La sorella: simpatica, ma pure lei creava situazioni potenzialmente distruttive e poi la lasciava in balia degli eventi.
  • La second: decisamente molto per il protagonista peccato che è arrivata tardi. Forse un po' troppo pressante e appiccicosa. Ah, ho scoperto solo in questa visione che fosse anche la protagonista in Big.
  • La terza: non ne parliamo per favore, insopportabile, irreperibile, inutilizzabile, e non ho capito perché lei in tempo zero se lo rigirava come voleva e gli altri (madre compresa) zitti e muti. Bah'.
Finale:

Fu così che dopo la scoperta della frequentazione da parte della madre,  il nostro caro protagonista verrà spedito a mo' di pacco postale in una destinazione ignota e sparirà dei nostri schermi per i sei mesi successivi. Felicità? Non proprio perché ormai la nostra protagonista si era abituata alle gioie e (più) ai dolori di averlo intorno, e ritornare alla vita monotona di tutti i giorni risultava un po' noioso.
Partendo quindi alla volta della destinazione ignota per riportarlo a casa, farà la conoscenza dell'attuale fidanzata (un po' appiccicosa ma nemmeno troppo insopportabile) che le darà del filo da torcere per la bellezza di 10 episodi. Incapace di togliersela di dosso per volere suo, di lei e della madre, al nostro protagonista non passerà per nulla per la testa di prendere posizione e si limiterà ad essere in balia degli eventi lasciando l'incombenza di spegnere gli incendi dell'incertezza all'amico di turno. 
Avendo però lei altri problemi a cui pensare, che né stare a dietro ad un ragazzo che nemmeno pensa (e dico pensa, non prova) a far valere le sue ragioni, deciderà di prendere in mano il suo futuro e puntare ad entrare nella facoltà di medicina per aiutare i bisognosi. 
Così, fra una svolta narrativa e l'altra la situazione procede in stallo fino a che la nostra second rinsavisce e manda a monte il matrimonio in maniera del tutto ponderata e destinata all'happy ending. Ma vi pare potesse finire così? Senza l'ultimo zampino della madre? Fu così che salvandogli ulteriormente (incomprensibilmente e inconsapevolmente) le chiappe un'ultima volta, lei, dopo la classica giornata felice passata assieme (la terza di tutto il drama), lo lascerà senza alcuna motivazione (che lui sappia, perché in realtà ce ne sarebbero davvero tante) e partirà alla volta dell'isola che c'è. 
MA non rassegnandosi all'abbandono, i tre amici del duo partiranno alla ricerca di lei, che una volta trovata (indovinate da chi? Ma dal Sunbae ovvio!) raggiungeranno e nel quale ci scapperà (l'utimo se dio vuole) l'incidente che porterà il protagonista a perdere la memoria (perché che femo? Non ce lo metemo anche codesto cliché?). 
Inutile dire che da qui ci sarà una parentesi di un episodio e mezzo, per altro del tutto canonico e rigorosamente nel rispetto del manga (mannaggia), che vedrà una nuova arrivata circuire dal nulla il bell'imbambito del protagonista, e ci regalerà l'ultimo tumulto d'amore della protagonista che, stanca di tutto, si butterà in piscina pur di dimenticare sta testa di c**** il suo vero amore. 
Miracolo dei miracoli, la memoria torna e passati i canonici 5 anni dove entrambi sono diventati coloro che volevano essere (e con un second che a quanto pare non è riuscito ad andare avanti e vive la sua vita in funzione della donna che lo ha brutalmente friendzonato) finalmente possono procedere a manimoniare! Fine! 

Be' sicuramente un finale più comprensibile di quello cinese, e molto più carino (almeno per i miei gusti) di quello troppo eclatante giapponese, ciononostante tutto possiamo dire, fuorché non sia stato allungato all'inverosimile. 
Ora, per quanto (stando alla mia poca memoria) mi ricordo io, in qualsiasi versione (anche nell'anime) il finale risulta sempre ripetitivo, prolisso e superfluo (probabilmente l'autrice aveva firmato per un tot di volumi e qualcosa doveva pur infilarci per far numero). In questo caso però le cose iniziano ad essere tirate già ben prima di arrivare all'ultima parentesi finale (parentesi finale che da qualsiasi parte la si guardi, e in qualsiasi prodotto, "NON HA SENSO"). 
Sinceramente per quanto mi riguarda il tutto perde sempre un po' di fascino alle porte nella seconda (serie, in questo caso) metà, dopo che lui se ne va, dato che succedono cose da una parte troppo incomprensibili e dall'altra poco coerenti con i personaggi (tipo il cambio di personalità del protagonista). Qui però abbiamo raggiunto uno step successivo. 
Quello nel quale persino la sceneggiatrice non sembrava troppo d'accordo con l'Happy Ending classico dovuto ai protagonisti, e pareva, soprattutto negli ultimi 10 episodi, patteggiasse vividamente per un lieto fine fra lei e il second lead. Tanto che in alcuni casi si glissava abilmente sui risvolti del Primo in favore alla vicinanza fra le "anime gemelle". Purtroppo però ad un certo punto si accorge dell'errore e con una brusca inversione a U ritorna in carreggiata, peccato. 
Comunque sia, fosse stato per me io avrei concluso l'opera con il mancato matrimonio e l'addio dell'ex fidanzata, ma ahimè io non ho avuto voce in capitolo, e quindi oltre al ritorno in carreggiata della storia dobbiamo anche sorbirci un finto funerale e un risorgimento magico che lascia un po' il tempo che trova e solo per non star qui a parlare a vuoto del trattore in mezzo al pagliaio (anche perché diciamocelo, a chi è mai fregato nulla del padre del protagonista?). Diciamo solo un finale conclusivo che fin dalla prima visione ci ha sempre lasciate un po' amareggiate (uffa con tanti primi amori predestinati che nel panorama dei drama coreani sono riusciti a coronare il loro sogno, l'unico che non ci doveva riuscire doveva proprio essere questo? Sigh'.).

Commentiamo per commentare:

Ed eccoci qui a tirare le somme di questa recensione. Per essere sinceri, riguardandolo ora, dopo così tanti drama sulle spalle, dopo così tante versioni, e con un paio di gusti cambiati, non ha più lo stesso fascino di un tempo. Non dico non mi piaccia più ma se l'avessi visto ora, molto probabilmente non l'avrei idolatrato così tanto. Nonostante tutto però, dopotutto questo tempo, mea culpa, la trama suscita comunque in me un certo fascino. Anche se quello che davvero mi piace di Boys Over Flowers e che porto nel cuore sono stati i momenti che ho vissuto mentre lo guardavo. 
Questo drama infatti mi ha fatto riavvicinare a mia madre, ci ha fatto ridere ed emozionare insieme, la sua OST mi ha fatto da colonna sonora in diverse situazioni (è stata poi anche la prima OST di cui mi sono innamorata e Because I'm Stupid rimarrà per sempre una delle mie canzoni preferite), grazie a lui poi abbiamo scoperto il mondo del K-pop e quello della cultura asiatica in generale, e insomma, è quel drama che con tanto effetto nostalgia rimarrà sempre nei nostri cuori. D'altronde il primo amore non si scorda mai, anche se come ci ricordano i personaggi di questo drama ad un certo punto bisogna lasciarlo andare.
 
Ma non è questo il giorno! 

E sebbene dopo un CONTRO cinese, un PRO nostalgico coreano, in procinto di rewatchare (e se stavolta lo dico lo faccio!) il primo live action giapponese, noi non ci arrendiamo e ci immoleremo anche nella versione thailandese! Perché sì! Evidentemente qualcuno mi ha ascoltata e ha esaudito la mia preghiera espressa ben due anni fa nella recensione di Meteor Garden, nel quale mi chiedevo se mai ne avrebbero mai fatto una versione thai. Che dirvi, io sono estremamente pro a questa decisione, e nonostante siano andati a prendere gli attori all'asilo (No, loro sono maggiorenni, sei tu che sei vecchia), il mio hype è alle stelle perché conoscendoli, sapranno reinventare questa storia in maniera talmente alla buona e trash che saprà fare il giro e diventerà super mega splendida e non se ne potrà più fare a meno. Ragazzi io non sto più nella pelle! Non vedo l'ora che inizi!!!!!!

E anche questo pezzo di storia l'abbiamo scritto... un po' mi dispiace pubblicare questa recensione, ero così abituata a vedere il collegamento vuoto (ed anche perché nonostante il scrivi scrivi alla fine mi sembra di non aver detto niente), ma dall'altra parte non sto nella pelle perché finalmente anche questa, dopo la bellezza di 4 anni, sono riuscita a farla e a togliermela dal... si insomma, avete capito. 

Anche a sto giro è tutto, grazie e arrivederci!
Fine! 

"Ringrazio il DIC Fansub per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

1 commento:

  1. Ma dei 4 mini episodi pubblicati on line (non si sa dove) che spiega cosa è successo ai personaggi 5 anni dopo, non sai dirci niente? Comunque bellissimo riassunto il tuo, lo condivido in pieno, sebbene trovavo irritante e incomprensibile la mancanza di dialogo in qualche scena, dove, magari con una replica in più, si sarebbero risolti molti equivoci, l'ho amata tantissimo questa serie. Tanto è che per nostalgia, cercando info sui 4 episodi, introvabili, sono finita nel tuo blog. Se ne sai qualcosa mi piacerebbe vederli e sopratutto capire dove trovarli. Cmq complimenti per il blog.

    RispondiElimina