giovedì 31 marzo 2022

Recensione Baker Boys


Csaba sarebbe molto delusa nel vedere così tanti cucchiaini da thé e nemmeno una forchettina da dolce....
... e devo ammettere che anche io. Perché vedere i giudici mangiare torte così asciutte con il cucchiaio mi disturbava davvero interiormente.

Premessa - togliamoci il sassolino dolente dalla scarpa: 
mi spiace gente ma questo lakorn NON è BL, ripeto NON è un BL, c'è un cast quasi totalmente maschile e un personaggio omosessuale ma ciò non rende automaticamente questo lakorn una produzione LGBT+.
Questo lo rende una visione meno valida? No. Quindi date retta a me e dategli una chance

Altro lakorn Must See, soprattutto se come me avete collezionato tra i visti tutte (o quasi) le precedenti versioni di Antique Bakery e siete enormemente affezionati a questa storia (quasi quanto a quella di Hana Yori Dango). 
Ennesima versione tratta dal famoso manga Antique Bakery, io per certo ho visto l'omonimo film coreano (stupendo, uno dei primi film made in Korea ad essermi piaciuto davvero), l'anime giapponese (che da quel che ricordo non m'ha cattura mai più di tanto) e questa versione dal sapore così thai che ha saputo conquistarmi fin dal primo episodio. 
Leggera, pimpante e frizzante, perfetta dopo la visione di Not Me in quanto di genere, target e spessore completamente diverso ma non per questo meno di intrattenimento. L'unica versione che mi manca all'appello è quella giapponese del 2001, ma credo di poterne fare comunque a meno.

Trama:

Abbiamo un tizio. 
Un tizio ricco. 
Un tizio bello e ricco ma un po' troppo marpione. 
Un tizio, bello, ricco, marpione che ha il sogno di aprire in un punto preciso (ma non meglio identificato) del quartiere (nel quale è ambientata la nostra storia) una pasticceria, anche a costo di chiudere sempre il locale in rosso.
Per far questo però, o per meglio dire per far decollare questa attività, la sua strada incrocerà quella di un eccelso, stravagante e seducente pasticcere omossessuale, quella di un ex boxista professionista cameriere/apprendista chef, e quello della sua guardia del corpo, raccattato per l'occasione come mascotte/tutto sfasciare del locale.
Fu così che la nostra storia si dipana fra una chiusura in rosso, un'allontanamento dei clienti, un concorso stellato per aumentare la visibilità del posto e un caso alquanto particolare di rapimenti e uccisioni di bambini legato proprio a questo luogo e forse, anche al passato del nostro protagonista.

Sì, detta così forse non risulta il lakorn più interessante del mondo, e diciamocelo, la trama orizzontale è un qualcosa che si trascina in sottofondo e sinceramente (salvo la sua conclusione) risulta davvero molto poco accattivante da seguire proprio per il come è stata messa in scena (troppo incentrata su Mone per i miei gusti). Ciononostante a salvarlo ci pensano i suoi personaggi e la comicità tipica thai che condisce il tutto.
Il lakorn è un lakorn corale e giusto per questo fa dei propri protagonisti, delle loro storie e dei loro legami, il suo principale punto di forza. 
Nonostante infatti una recitazione che lascia come sempre il tempo che trova, specialmente durante l'inizio, mi sono ritrovata coinvolta tantissimo nella visione, godendomi appieno
 tutte quelle situazioni esilaranti e dinamiche sopra le righe che facevano da introduzione ai vari personaggi. Ho genuinamente riso con le loro interazioni e adoravo l'atmosfera creatasi (tanto che mi sono persino andata a vedere i retroscena del lakorn. Cosa che di solito non faccio mai). 
Certo con la progressione della storia un po' questa vena comica si va a perdere, e se devo essere sincera, la serie mi faceva tentennare ogni qualvolta si concentrava sulle vicende della Sherlock dei poveri. E se proprio, ma proprio, ma proprissimo, dobbiamo dirlo, anche la questione concorso pasticceria si è rivelata un parentesi a dir poco noiosa. Però ecco alla fine ho sorvolato su tutto, perché tutto sommato l'ambiente famigliare e i legami che pian piano si vanno ad istaurare fra i membri della pasticceria, dando quasi vita alla classica famiglia stereotipata, è un cliché che a me conquista sempre, soprattutto in questa storia.
Dal lato tecnico... be' il trailer si è rivelato decisamente più professionale del lakorn in se. 
Una pasticceria così sfornita io non l'ho mai vista, per non parlare del micro forno che usavano per cucinare, del tavolo della cucina che usavano per impastare, e... orrore degli orrori, della cremina che era d'obbligo sponsorizzare e che penso abbia fatto venire ogni sorta di brivido a un qualsiasi spettatore pasticcere (però ehi, immagino che pure loro debbano guadagnare...).
Le ambientazioni poi erano antisettiche e poco poco vivibili, la casa (non una, ma LA) poi ormai la si vede in tutti i drama della GMM, peccato però che ad ogni visione mi pare sempre più spoglia e triste di quella precedente. Scommetto che al prossimo giro leveranno persino il tavolo con le sedie e lasceranno solo i tendaggi per fare più atmosfera.

Personaggi: 

Coloro senza il quale la serie non sarebbe stata la stessa. Ammetto che già di per se la scrittura originale dei protagonisti non faceva della serietà il suo cavallo di battaglia, ma secondo me non c'era combo migliore di quella fra loro e il modo di fare thailandese che risulta comico anche quando non vuole esserlo. Semplicemente perfetti. Certo se devo ammetterlo la recitazione è sempre quella cosa che offre di meno allo spettatore se non un'occasione per infierire maggiormente sulla stroncatura di un prodotto, ma se devo essere sincera una buona recitazione è anche l'ultima cosa che cerco quando mi approccio ad un prodotto thai (certo, se poi son proprio cani mi si sconquiffera il pelo lo stesso, però solitamente sono al livello del "sopportabile"). 
Qui comunque più che la recitazione mi ha stupito, e anche un po' stranito, vedere gente interpretare liceali fino all'altro ieri (per non dire proprio ieri) ora fare la parte di uomini maturi. Nonostante l'età anagrafica degli attori propenda più per questi ultimi, io proprio fatico a vederli adulti. Tutti visti, rivisti e stravisti (da Friendzone, passando per Paint With Love, Manner of Death e Who Are You) più o meno il mio parere è rimasto tale, o peggio si è consolidato, a quello dell'interpretazione precedente.






Finale: 

Arriviamo quindi, fra una battuta e l'altra, fra una scena noiosa e l'altra, al clou del lakorn, ovvero il nostro rapitore e assassino di bambini scende in campo. 
Padre ferito e al tempo rapitore del nostro capo di quartiere, non riuscendo ancora a superare il trauma del figlio scomparso verrà accusato prima ingiustamente dei recenti avvenimenti e poi darà una mano nel seguire le tracce della nuova bambina scomparsa e della scomparsa di Mone.
Non tutti però in un primo momento saranno d'accordo, e solo dopo essere sceso a patti con il passato ecco Punn schierarsi in campo e affiancare i genitori e il super mega preoccupato Krating nella ricerca e nella cattura del malcapitato di turno.
Improvvisandosi quindi detective dei poveri (manco a guardare verso che ora era sparita la ragazza) e seguendo l'unico indizio lasciato loro da Mone eccoli arrivare alla casa incriminata e scoprire che lo psicopatico di turno altro non era che a sua volta un povero bambino di strada allevato e cresciuto dalla sua rapitrice, che più che far del male ai bambini li voleva solo veder ridere... ovviamente con i metodi sbagliati.
Tutto è bene quello che finisce bene ed è così che in primis Krating capisce di avere per la prima volta un'occasione nella sua vita e non una sorta di caccia/abbandono, e quindi grazie all'aiuto di Mone, finalmente si applicherà per imparare la lingua e forse anche qualcosa di più. P'Pooh invece finalmente si renderà conto di avere una famiglia, una reale e classica famiglia disposta a prendersi cura di lui e a farsi prendere cura di loro che lo ama ed è disposta ad accettarlo come nuovo membro fisso del gruppo. Mentre i nostri due scapoli d'oro Punn e Weird, guarderanno gli altri sistemarsi e iniziare un nuovo capitolo della loro vita, immersi nel tranquillo tran tran della quotidianità rimanendo soli soletti a bisticciare come una vecchia coppia sposata nella pasticceria. 

Ecco... vedete... io ho un enorme problema con il finale di questa storia: non me lo ricordo MAI, in nessuna versione. Però sono convinta che questo sia quello che a livello di complessità mi ha dato più soddisfazione.
Ovviamente l'esecuzione thai come sempre lascia alquanto a desiderare, e sebbene durante la ricerca della Sherlock farlocca più che farmi trattenere il fiato, mi faceva sbuffare in continuazione per la loro ignoranza, alla fine ho trovato questo piccolo ma importante difetto compensato con una bella recitazione del cattivo che ammettiamo ci ha messo tutto se stesso per apparire credibile. Il movente poi stava piuttosto in piedi, anche se, se devo essere sincera, forse, la cosa che ho più apprezzato del finale è stato il combattuto perdono di Punn.
Un finale in linea con l'andamento del drama. Godibile, molto piacevole e che dopo la parentesi Bake Off thai, ha di granlunga risollevato lo show (per me decisamente caduto in un abisso profondo). In più ho trovato stra stra carino vedere la maturazione personale di Krating e P'Pooh ora finalmente pronti ad andare avanti nella loro vita. Davvero carucci! P'Pooh poi era super simpatico come "uomo di casa"!

Commentino commentuccio carino caruccio:

Una visione come dire.. sfizievole, senza pretese, leggera. Piena di simpatia e di ilarità ma con una non troppo complicata trama di fondo che non rende il tutto troppo snervante e ripetitivo.  Ovviamente nella seconda metà il lakorn va un po' a calare, ma essendo la prassi (in questo come in un sacco di altri drama) non mi sento di doverlo nemmeno giustificare.
Tutto sommato io l'ho apprezzato, ho apprezzato tutti i personaggi - forse un po' meno gli attori - mi sono piaciute le scelte ex novo (o insomma, quelle che io credo siano ex novo) e come si susseguivano i vari archi narrativi. E' vero in alcuni la situazione sembrava essere un po' in stallo, e secondo me il personaggio e il punto di vista di Mone erano del tutto superflui e in molti casi fin troppo noiosi. Però alla fine il lakorn si rivela estremamente godibile come passatempo fra una visione e l'altra. Senza pretese. 
Semplicemente perfetto se, come me, venite da una visione decisamente sopra la media (tipo Not Me) che quasi vi fa illudere che quella qualità sia la norma quando è chiaro sia solo e soltanto l'eccezione alla regola (planaggi a parte). 
Io lo chiamerei il lakorn del risveglio, che appunto perché privo di pretese è un ottimo progetto per ricordare a noi spettatori perché guardiamo lakorn e perché dobbiamo apprezzare ma non pretendere la qualità.

Ps: comunque io non capisco... o meglio capisco che i trailer di inizio anno thailandesi sono apposta girati per accaparrarsi sponsor e per tanto, successivamente, scene e poster vengono rieditati. Ma possibile che in molti casi (tipo questo) la qualità delle scenografie e soprattutto la pertinenza con la storia sia molto più ben fatta nei trailer che né nella serie? Bo'... io non capisco perché le location debbano cambiare, per non parlare dell'estetica dei personaggio... e vabbè.

Per questa recensione è tutto io passo e chiudo! Alla prossima!
Fine!

"Ringrazio l'AKC&BL Asia Fansub e il Rama Oriental Fansub per avermi dato la possibilità di vedere questo drama e per non averci abbandonato, grazie"

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