venerdì 25 marzo 2022

Recensione Not Me


Un lakorn che ha saputo fare i miracoli più inaspettati...
... come - per citarne uno - tirare fuori da quella sottospecie di novel che (potete trovare sul sito delle Novel Disagio) malauguratamente mi sono impegnata a leggere e buona solo per i capitoli +18, una storia. 
Anzi, non solo una storia (già di per se un'impresa difficile vista la nullità di base di partenza) ma una storia con i - perdonate il francesismo - controcazzi. Oppure farmi rivalutare gli attori principali, al quale - conoscendoli - non avrei dato 2 cent, o ancora farmi innamorare della canzone di apertura (impresa che per chiunque mi conosca sa essere pressappoco impossibile. Io ho un rapporto a dir poco odioso con il sound thailandese.) seppur secondo me poco attinente a livello di significato con la storia in se. 
Maratonato in circa 4 giorni, non so come voi abbiate avuto il coraggio di guardarlo on-air. Io soffrivo ogni qual volta la mia Real Life si metteva in mezzo, non oso pensare a dover aspettare di settima in settimana per un nuovo episodio, sarei morta!

Trama:

White, gemello di Black (si, valà che solo questa fantasia della scrittrice è stata inclusa nell'opera), scopre il fratello pestato a morte in un letto di ospedale. Intestardito a scoprire il colpevole di questo atroce atto, ecco celarsi sotto l'identità di Black e infiltrarsi nel gruppo di amici che sembrano avere progetti più ampi che limitarsi a bere e far casino il sabato sera.
Cercando quindi di non farsi scoprire, e nel frattempo carpendo più informazioni possibili, il nostro caro protagonista dall'intelligenza, il modo di fare e caratterialmente opposti a quelli del fratello, si troverà coinvolto in una lotta per i grandi ideali e attratto da colui che forse è la persona meno indicata con il quale farsi coinvolgere ma pure la più bisognosa della sua vicinanza.
In una Bangkok in piena rivolta studentesca per il diritto ad esprimersi, esprimere le proprie opinioni, per il diritto all'uguaglianza e una non corrotta giustizia, ecco che seguiamo questo gruppo di ragazzi cercare come meglio possono di far sentire la loro voce e cambiare il presente.

Un lakorn che passando per l'arte, che essa sia danza o disegno, per dialoghi e confronti sul sistema legislativo, per la potenza dei social, passando per la facilità dell'essere privilegiati e con le classiche scelte poco ortodosse, cerca di mostrare la realtà (ovviamente edulcorata per non incorrere nella censura) delle lotte studentesche avvenute qualche anno fa in Thailanda, e (credo) protratte tutt'ora, contro il regime totalitario che invece di accogliere le proteste cittadine, preferisce mettere a tacere i loro portavoce e continuare a privilegiare gli abbienti.
Insomma un lakorn che non tratta tematiche semplici, e non un semplice BL con il quale perdere tempo, ma una bella delineazione su un serio problema che ha attraversato il paese nell'ultimo periodo, nel quale si incrociano le storie di diversi attivisti, il loro pensiero, la loro fiducia e lealtà alla causa.
Una serie tv confezionata con senso di causa ed effetto. Trovo infatti abbiano sfruttato alla grande il nome della novel, per poi mostrare di fatto tutt'altro. Scritta e interpretata magistralmente, può vantare tanti di dialoghi intelligenti, tante piccole accortezze sui personaggi, una fluidità di narrazione non indifferente, e dei tempi molto incalzanti. 
Il lakorn non ha mai tempi morti come invece accade fin troppo spesso nei suoi colleghi, non ci sono scene dove non ha nulla da dire, ma anche nelle scene più semplici riesce comunque a trasmettere tanto. Molte situazioni sono state rappresentate al meglio secondo me, soprattutto se consideriamo il paese in cui è stato prodotto. Coraggioso sia in ciò che mostra, sia nei riferimenti che - ammetto candidamente da ignorante sulla cultura thailandese - non ho potuto cogliere, ma so esserci stati. Un drama di denuncia sociale che riesce nell'ardua impresa di non essere solo questo.
Infatti nonostante il fatto di voler puntare l'attenzione sul contesto, riesce nella grande, grandissima impresa di non rendere i suoi personaggi macchiettistici, e non mi riferisco solo ai principali - dei quali assaporiamo un focus maggiore sui retroscena così diversi che li hanno portati ad un punto comune - ma soprattutto ai secondari. Che seppur vero Gumpa forse è quello che ne esce peggio, come sorvolare sull'amica trans di Gram. Un personaggio così convinto sull'applicazione ferrea della legge e non su una sua interpretazione, ma che ciononostante è pronta a schierarsi dalla parte giusta della causa. Oppure sulla comparsa che farà aprire gli occhi al suo essere nato privilegiato a Withe. O ancora la madre dei gemelli, al quale non importa nulla se non del suo lavoro ma che non per questo non riesce ad essere una madre preoccupata, ma soprattutto capace di distinguere i propri figli.
Cioè non lo so, magari sono tutte cose che ad un occhio esterno risultano stupide, e banali, ma che per qualcuno abituato alla tralasciatezza dei lakorn thai, risultano un enorme, enormissimo passo avanti nelle loro produzioni.
Certo alcune sbavature ci sono, non lo si può negare purtroppo. La questione gemelli in campo forse la si sarebbe potuta aggiustare meglio, e alcune scene d'azione lasciavano un po' il tempo che trovavano, come anche alcuni colpi di scena davvero troppo telefonati. Però non riesco a fargliene un problema, perché per una volta, il messaggio che questo drama ha voluto lanciare era più importante della messa in scena stessa. Che comunque, ci tengo a precisare, è riuscita molto, molto bene. 

Personaggi

Black and Withe:


Un ruolo che aveva tanto da dire e tanto da mostrare, e che ha avuto dalla sua un'ottima interpretazione. L'attore non l'ho mai particolarmente amato, ma dopo il suo personaggio frammentato in The Gifted l'avevo decisamente rivalutato e non mi sarei aspettata niente di meno da lui. Particolarmente portato per i ruoli complessi, trovo riesca - a differenza della protagonista di Who Are You - a far risaltare particolarmente tutta la psicologia del personaggio senza però appesantirlo. Sinceramente? Black e Withe sono due personaggi sul quale si potrebbe parlare per ore, così come per tutte le sfumature che l'attore è riuscito ad inserire nell'uno e nell'altro (nonostante il poco screentime), ma se volete un consiglio, la cosa migliore da fare sarebbe viverseli all'interno del lakorn, in una prima visione o in un rewatch che temo farò non tra molto tempo. Promosso a pieni voti, e fammi ti prego altri personaggi super cazzuti che ti danno una marcia in più!

Sean:


Un attore che ammetto, qui, ha saputo stupirmi in maniera considerevole. Già visto fin dai suoi tempi sconosciuti (SOTUS, poi Theory of Love, nella serie Girl Next Room) ammetto che è il classico tizio che recita sempre e solo lo stesso ruolo e difficilmente sa regalare interpretazioni di spessore. Ebbene fortunatamente a sto giro mi sono dovuta ricredere. Personaggio completamente diverso da quelli piatti a cui ci ha abituati, serio, maturo, con un'evoluzione e tutta una serie di espressioni che me l'hanno proprio fatto amare. Niente, qui devo promuoverlo per forza e strano ma vero, non me ne pento nemmeno!

Quando prendersi del tempo alle volte è sinonimo di qualità:


Yok e Dan:


Se infatti l'attore che interpreta Yok l'ho reputato fantastico, con delle espressioni magnifiche e con un trasporto davvero trascinante all'interno della vicenda, ecco che l'unica cosa che salva Dan è la buona scrittura del suo personaggio. Se il primo infatti - già visto in The Shipper e in Wake Up Ladies (dove ho seguito solo la sua storia) - qui non ha fatto altro che confermare la sua bravura, ma al 100%, il secondo proprio non l'ho sofferto. Mi spiace dirlo, ma sfigurava accanto ai colleghi, e l'ho trovato di un'incapacità unica. Mi consolo però sapendo che il ragazzo è comunque stato molto amato, nonostante tutti i suoi difetti di recitazione. Io francamente spero migliori o in alternativa cambi mestiere, ma ehi, con un Krist che ancora ci guadagna con delle interpretazioni orrende, e un Earth che ancora fa dell'arte di essere un lampione il suo cavallo di battaglia, posso tranquillamente pensare che il panorama thailandese sia grande abbastanza per contenere al suo interno un altro attore mediocre. Chiedo solo la decenza di dargli parti che non lo facciano sfigurare ulteriormente.

Gram, Gumpa e Tod:


Tre attori che devo dire mi sono/continuano a piacermi. Se infatti dell'interprete di Tod ho visto praticamente tutto, partendo dalla sua prima produzione Lovesick, passando per Slam Dance (tipo arenata all'ep 3 e non mi ricordo niente), e approdando a The Gifted, e ormai mi ci sono affezionata per dovere, l'attore di Gram agognavo di rivederlo dopo la sua interpretazione in Boy for Rent dove tanto l'avevo amato. Che dire... forse non ho più l'età ma è decisamente un bellissimo ragazzo che si fa notare sulla scena ecco. Forse per i miei gusti puramente estetici il migliore, speriamo si muovano a inserirlo in una nuova produzione! 
Gumpa invece era l'unico a me sconosciuto, anche se tempo di vederlo qui, che me lo sono ritrovata attorno peggio del prezzemolo! 

La rispettiva ex ragazza di Black, con la quasi ragazza di Sean:


Due personaggi che possono sembrare marginali, semplici e al quale forse hanno dato poco spazio, ma che invece sono finalmente una rappresentazione sensata della figura femminile thailandese. Sempre detto che oltre la classica insulsaggine c'è di più, e quel di più può tranquillamente coesistere persino in un lakorn BL. Inoltre mi sono piaciute proprio entrambe le attrici, la ballerina soprattutto mi sono ritrovata a rivalutarla un sacco nel corso della visione proprio perché abbatte questo stereotipo delle insopportabilmente appiccicose e acide. 

Fine:

Se nell'ambiente dei nostri protagonisti le cose si stanno movimentando dando vita a proteste, pagine social che puntano a mostrare il vero dietro una maschera di uguaglianza, e sempre più persone disposte a condividere i propri ideali, ecco che pure nel piccolo circolo dei nostri protagonisti le cose sono pronte per smuoversi. Con il ritorno di Black, infatti, ecco che il segreto dei gemelli viene scoperto e l'approccio alla situazione così ponderato viene messo in discussione. 
Per ogni avvicinamento c'è un allontanamento, e se dopo un po' di alti e bassi ecco che tra i gemelli si arriva ad un compromesso e pure fra la coppia protagonista e il passato reciproco di Sean e Dan, ecco che durante l'ultimo colpo dettato dalla disperazione messo 
in atto, la fiducia e il coraggio fra la coppia secondaria vengono meno, la situazione tracolla e il nostro quintetto sembra sul punto di perdere per sempre la propria voce.
Ma le cose riescono anche stavolta a finire per il meglio, grazie pur sempre alla magia dei social e alla forza del combattere assieme che riuscirà a far rilasciare i ragazzi scagionandoli completamente e incriminando il colpevole.
Passa quindi un po' di tempo, dove c'è chi si accorge di non essere più nel posto che fa per lui, c'è chi sente una assordante mancanza, chi si fa un'esame di coscienza e chi dopo un attenta e prolungata riflessione è pronto per ritornare nel posto in cui ha incominciato a vivere davvero pronto a stare accanto alla persona che ama senza più bugie.

Un finale sul quale avevo letto un po' di confusione e desolazione. Per me oggettivamente non così malaccio (malaccio è stato il modo in cui l'ho riassunto io piuttosto). Forse sì, forse la questione "rivolta" è stata risolta un po' troppo in secondo piano, ma c'è da dire che l'approvazione di una legge o la sua abrogazione non è mai una cosa semplice, come non è mai solo e soltanto uno il cattivo della storia, e sono convinta che l'hanno chiusa abbastanza egregiamente, piuttosto che tirarla troppo per le lunghe e far vedere la complicatezza di ottenere diritti e giustizia. Del resto è e rimane pur sempre un lakorn di una rete pubblica e non un prodotto d'autore o un documentario che punta sull'estremo realismo.
Alla fine, durante gli ultimi episodi molta carne viene comunque messa sul fuoco, e mi è sembrato giusto che la storia, nonostante il grande colpo rimanga il fulcro centrale della narrazione, spostasse il suo occhio più verso i tradimenti e i background collegati dei nostri protagonisti. 
Due storie d'amore, anzi tre, davvero molto belle e preziose che forse, e dico forse scadono un po' nella soap quando scopriamo che il moroso di uno è l'assassinio del padre dell'altro. Tutto sommato però ho davvero apprezzato come questo pregresso si frapponesse nei rapporti dei personaggi.
Infatti c'è da dire che con questi ultimi è stato fatto un lavoro d'oro. In questo drama nessuno è un eroe senza macchia e senza paura, quanto piuttosto sono tutti teste calde senza nulla da perdere, pronti a fare qualcosa nella loro vita che li spinga a rendere i loro ideali realtà, che li spinga a credere nel futuro.
Certo possiamo essere arrabbiate quanto vogliamo con il poliziotto, ma non tutti hanno la forza di andare contro un sistema ben rodato, specialmente quando si ha un così chiaro quadro sul come sia marcio all'interno, e come questo questo si possa rivalere sul singolo individuo. 
Certo possiamo illuderci che il potere non dia alla testa, e che forse, conoscendoci, prendendo quel potere potremmo fare delle cose migliori, giustizia forse, del bene. Ma il problema è che se non si cambia il sistema, la mera sostituzione dell'individuo, non sarà una situazione né peggiore né migliore di quella precedente, solo con scuse diverse.
Certo sarebbe stato bello vedere la famiglia riunita o una persistente lotta attivista, ma la verità è che più si ha da perdere più paura si ha di lanciarsi nella mischia senza avere una rete di protezione pronta a proteggere, ed è allora che si cambia si cresce e ci si ritrova a pensare ad altri modi per fare la differenza.
Insomma un finale che a me è piaciuto un sacco, tanto per tutto quello che mi ha trasmesso, per come l'ha inscenato e per tutto ciò che ci ha regalato. Se poi contiamo che su 3 coppie abbiamo anche 3 happy ending allora per cosa ci stiamo lamentando! Ok, ammetto che la coppia Yok/Unar ci ha fatto penare, ma... se non l'avesse fatto dove sarebbe stata la magia? Un pugno era niente in confronto!

Commentiamo per commentare:

Parlandoci chiaro, io letta la novel, avevo le aspettative sotto zero 
sul fatto che sarebbero riusciti ad estrarne qualcosa di valido. 
Non tanto perché scritta male o mai riletta, ma semplicemente perché era la classica novel senza un minimo di ricerca dove da padrona la facevano i triangoli amorosi/pentagoni. E sinceramente, avevo seriamente paura che utilizzassero lo sfondo che si evinceva da trailer appunto solo come contorno alla solita vicenda dei protagonisti. Invece fortuna ha voluto che abbiano saputo stupirmi in meglio.
Per come è confezionata questa serie tv, si vede che la GMM ha impiegato gente che ci sapeva fare, sceneggiatori, editor, registi e tutta la troupe che serve per far diventare un prodotto televisivo decente. 
C'è stata una ricerca attiva sul tema proteste civili, e c'è stata una ricerca e un'accortezza sul di come portarle in scene. Una cura non indifferente per i dettagli, le angolazioni di ripresa, le luci, le movenze degli attori, il trucco, cioè solo per dirvi che io da sempre odio i primi piani troppo ravvicinati degli attori, mentre qui li ho semplicemente amati. Così intensi e con dell'espressività così forti, che davvero mi hanno stupito. Insomma lo studio e l'impegno pre-produzione si vede all'interno del prodotto, proprio come si percepisce che il tema era molto sentito dalla regista (si dalla regista donna!). E proprio grazie a questa incredibile cura il lakorn ci ha regalato scene molto molto toccanti che mi hanno fatto proprio innamorare di loro (tipo quella della "danza sotto il tendaggio" oppure quella della chiacchierata intima fra Sean e White nell'appartamento di Black). 
Da non sottovalutare poi nemmeno le ambientazioni, più numerose delle classiche 4 medie di un lakorn, che qui ci portano un po' in giro per la città. 
Vi dirò, a me piacciono un sacco le periferie, quegli edifici in piena costruzione o abbandonati così atmosferici, e vedere, per una volta, anche un po' della Bangkok meno bella ma forse un po' più realistica mi ha davvero interessata molto.
Tutto davvero molto bello e affascinante, però, vogliamo mettere i puntini sulle i... Una cosa che proprio ho faticato a digerire, anzi ancora adesso quando ci penso mi va di traverso, sono stati i salti alla Jacob. Ora, per carità, bellissimo messaggio di fondo, bellissimo incoraggiamento a superare i propri limiti, a non aver paura di fallire e ritentare, ma signori: quei salti statici mi facevano oggettivamente male al cuore. Ma un male, ma un male, che voi non ne avete idea. INGUARDABILI, semplicemente INGUARDABILI!

E quindi così, un lakorn non certo privo di sbavature, che però a sto giro io ho scelto di non vedere. Perché ogni tanto è bello lasciarsi trasportare sull'onda dell'emozione di un prodotto che può vantare il 90% di buona riuscita e il 10% di sentimentalità dello spettatore che lo porta ad essere promosso a pieni voti, diventando forse chissà, il top thai di quest'anno. 

Un saluto, e anche per questa innamoratissima recensione è tutto, ci sentiamo alla prossima!
Fine!

"Ringrazio le ragazze del KongArthit0315 per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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