venerdì 8 ottobre 2021

Recensione Squid Game


Cavalcando l'onda del successo, sembra quasi io lo faccia apposta a non farmi piacere i drama più decantati dell'ultimo secolo, e invece....
... invece non è così! Giuro! Anzi! Drama che avevo puntato fin dal suo annuncio, mi sono stupita assai che nell'ultimo periodo battesse record su record come una delle migliori produzione Netflix in circolazione. Cosa che... probabilmente stando agli standard di Netflix forse è anche vera, ma che meriti tutta quest'attenzione e che venga decantato come un prodotto originale, innovativo, mai visto solo perché parla di soldi e a recitarci sono delle persone con gli occhi a mandorla allora no. Non sono poi così d'accordo. 

Trama:

456 persone indebitate o bisognose di denaro, dopo essere state adescate in cambio in luoghi a caso, si ritroveranno a gareggiare nei giochi della loro infanzia per vincere il montepremi in palio mettendo a repentaglio la loro vita.
Per comodità noi seguiamo dall'inizio alla fine il percorso del no. 456. Padre di famiglia che dopo averla persa per i troppi debiti, finirà a crogiolarsi nella povertà intrattenendosi giocando d'azzardo e facendosi mantenere dall'anziana madre. 
Fu così che dopo essere stato derubato della vittoria di una corsa di cavalli e aver deluso ennesimamente la figlia il giorno del suo compleanno, verrà avvicinato da un tizio in giacca e cravatta con la promessa di una premio in denaro se l'avesse battuto ad un semplice gioco. Detto fatto, ecco i soldi e anche un biglietto da visita nel caso fosse interessato a volerne altri. 
Presentandosi quindi all'appuntamento nel luogo prestabilito, si risveglierà in una grande palestra circondato da sconosciuti e partecipe di un gioco mortale che solo la maggioranza di oppositori potrà rifiutare. 
Dopo aver quindi constatato il massacro avvenuto durante la prima sfida, ed essendone usciti per pura fortuna, ecco la maggioranza optare per porre fine a questa strage insensata. Salvo poi, una volta tornati alle loro vite miserabili, ritornare sui loro passi, accettando piuttosto la morte che la miseria.

Posso dirlo? Tanto ormai lo sapete che sono una persona senza cuore, quindi posso dirlo?? NO-IO-SO. Riassumibile con la semplice frase: tutta roba già vista.
Ok, ok, a sto punto potreste chiedervi che tipo di prodotti guardi, ma la verità è che io da sempre adoro l'horror in generale, e sebbene non vada proprio d'accordo con lo splatter, nemmeno ne rimango particolarmente disgustata. Quindi capirete bene che a parte il contesto, abbastanza rimaneggiato e prettamente coreano, questo prodotto a me non ha offerto nulla di innovativo o particolarmente originale.
Fin dall'inizio infatti l'ho osservato con una sorta di annoiata curiosità più per il voler capire dove il tutto volesse andare a parare (altra cosa che a me, per puro gusto personale, non è piaciuta) che né per gli avvenimenti mostrati. 
Ho infatti trovato tutti i giochi molto molto noiosi, e sì, io sarò una delle poche a non essere rimasta sconvolta dalla strage fatta con 1, 2, 3, STELLA (stai là, secondo me è un'invenzione degli anni dei social. Infatti vi sfido a trovare qualcuno che da bambino dicesse 1, 2, 3, stai là. MAI sentito), ad essere rimasta allucinata dalla leccatura del biscotto (forse il "gioco" che mi è piaciuto di più in quanto io facevo una cosa simile con il pane della mia zona. Mangiavo tutta la crosta in modo da non far spezzare la mollica.. ehehe) ad aver trovato interessante il gioco con le biglie, ma ad essermi annoiata con tutta la situazione attorno, ad essere rimasta indifferente a quello del ponte di vetro, e ad aver trovato del tutto insensato la lotta libera finale. Forse, e dico forse è perché questi giochi, o la maggior parte, non fanno parte del mio bagaglio culturale infantile, o forse è proprio perché da guardare secondo me sono noiosi (e qui ci riallacceremo col finale).
Mi piacerebbe poi dire di essere rimasta conquistata dai personaggi, ma anche lì, sebbene mi sia trovata in sintonia con molti di quelli presentatici, li ho trovati davvero poco approfonditi, un pelo stereotipati, e decisamente monodimensionali. Fate conto che la morte che mi è dispiaciuta di più è quella della ragazzina. Personaggio partecipe di due/tre episodi e che si vedrà si e no per venti minuti in totale. Purtroppo non mi hanno conquistata, e anche se tutti avevano delle storie molto strazianti alle spalle, questa cosa che hanno scelto loro di partecipare ad un gioco mortale in cambio di soldi, ha fatto come sorgere una barriera fra loro e me, e mi ha impedito di immedesimarmi a dovere in qualsiasi loro reazione.
Altra cosa poi che mi ha fatto storcere il naso è la poca romanzazione della vicenda.
Lo so, lo so, per molti questo è stato un punto a favore, il fatto che fosse così realistico, che molte delle reazioni fossero così umane, che molte delle situazioni fossero così veritiere... ma ecco a sto punto se volevo tutta questa umanità mi andavo a vedere un documentario.
L'essere umano è cattivo e la vita è ingiusta, su questo non ci piove, ma che fin dal secondo episodio assistiamo a stragi su stragi, anche perpetrate da coloro che teoricamente dovrebbero essere la parte lesa. Cioè che noia da vedere! Indifferenza a manetta, distanza fra tutto e tutti, gente subito pronta a pugnalarti alla schiena, questa non è una fiction! Per vedere sta cosa basta che esca di casa e vada al lavoro! 
Insomma tutto una noia questo drama. L'unica cosa che salvo, almeno fino ad un certo punto, è stata la parentesi del detective infiltrato. Probabilmente la mia parte preferita di tutto il drama, nonché quella più un'interessante da seguire e dove almeno si scoprivano cose.
Fotografia ed effetti speciali sempre al top, del resto il budget c'era e l'hanno sfruttato bene, per mio gusto personale però forse un po' troppo sangue. Non è che ne sia rimasta sconvolta, ma dopo l'ennesima volta che quest'ultimo spruzzava in faccia ai protagonisti, anche basta. Uff. Ripetitivo.

Personaggi:

No° 456:
protagonista del drama, è un uomo che non sa come mandare avanti la propria vita costellata di fallimenti, dalla famiglia al lavoro. Coinvolto nel gioco con la promessa di denaro, sarà uno dei primi a volersi ritirare, salvo poi pentirsene quando si ritrova la madre malata e bisognosa di cure, ma impossibilitato a pagarle. Un uomo normale e di buon cuore, con un passato di sbagli ma gentile e fiducioso nel prossimo, lo vedremo instaurare subito un buon rapporto con il più debole dei partecipanti e successivamente battersi per far squadra con gli emarginati. 
Che cosa dire però di questo personaggio... che purtroppo e ancora una volta cade nel girone di quei protagonisti senza macchia e senza paura, che alla fine ne escono lindi, acclamati dal pubblico e con la speranza di poter porre fine questo terrore. Entrato lì per i soldi infatti, è uno di quei personaggi super positivi che ti fanno domandare perché la moglie l'ha lasciato, perché la madre l'ha trattato così, perché il mondo è così cattivo con lui. Candido e bianco da far schifo con una morale di ferro, e le più buone intenzioni di salvare tutti... visto rivisto e stra visto, a sto giro secondo me ha tutto da manuale, meno quell'attrattiva che di solito è la cosa che riesce a farmi appassionare al personaggio, l'arguzia e l'intelligenza. Stavolta infatti facciamo i conti con un prototipo di stereotipo non particolarmente accattivante, ma una semplice persona che per culo o grazie d'altri se la cava.
Senza macchia fino alla fine, e anche uno dei pochi che direttamente o indirettamente non ha mai ucciso nessuno o approfittato di nessuno, perché se è vero che il rapporto con 001 ha poi risvolti tragici ecco che il finale risolleva gli animi degli spettatore ed è subito l'unica luce nel buio. 
Per quanto mi riguarda l'ho trovato un ni. Originale per età e per background, molto umano nelle intenzioni e reazioni, un po' troppo stereotipato nelle decisioni, e sono del parere che sarà sempre troppo tardi quando capiranno che per essere originali non basta cambiare età o fisionomia al personaggio, ma anche modo di pensare e scrupoli. L'attore impeccabile, recitazione molto coinvolgente e tendente più alla qualità dei film coreani che dei drama, la cosa buffa però è che mi sono accorta di conoscerlo pressappoco da sempre ma di non averlo quasi mai visto in azione. Il tipico esempio di attore veterano che conosci perché sì. Promosso.
  • No° 001:
    altresì conosciuto come Vecchio di M. Parte debole della squadra, ci viene presentato come un vecchio affetto da tumore al cervello, difficile da gestire ma anche impensabile da lasciar andare al macello. Del resto faceva parte del cast principale. Molto commuovente nel gioco delle biglie e devo ammettere che un po' mi è dispiaciuta la sua di allora scomparsa (anche se... il fatto che non ce l'avessero mostrato ucciso un po' mi aveva fatto pensare). Tutti i miei buoni sentimenti invece sono stati infranti quando si è scoperto poi essere uno degli sponsor dello spettacolo. Cioè grazie al c***o! Ma se era il "brivido del pericolo" a farti alzare la mattina, ma va a giocare allo slalom sull'autostrada! Io bo'. Vorrei comunque fare un appello: se c'è un vecchio che non sa come usare i suoi miliardi, io mi offro volontaria per accettare beneficienza! Giuro che manco un po' di riconoscenza avrà da me in cambio! A parte gli scherzi, posso anche capire perché dopo tutto avesse perso la fiducia nelle persone, ma bo' che noia, a sto punto pensa allora a qualcosa più in grande! Di più intrattenimento! Uff... L'attore mi è piaciuto un sacco, ispirava istinto di protezione, e io proprio come il protagonista mi sarei fatta fregare in un attimo. Non saprei però dire se l'ho già visto o no.
No° 218:
probabilmente il mio personaggio preferito all'interno del drama. Non è infatti un mistero che più grigi (tendenti al nero) sono più io li adoro, e questo è forse l'unico nel quale mi sono immedesimata davvero (ammazza che bella pubblicità mi sto facendo pt.2). Ora non mi ricordo più cosa in alto di un'azienda, che all'estero non ha fatto solo successo ma anche debiti, un sacco di debiti trafficando con fondi illegali. Ma talmente un sacco di debiti che una vita intera a lavorare degnamente non basterebbero a ripagarli. Vecchia conoscenza del protagonista, si ritroverà a preferir la morte piuttosto che continuare ad essere inseguito dalla polizia. Sempre detto io che ad essere poveri ci si guadagna (anche se povere come la meeeee mi sembra un po' eccessivo. Scusate, piccolo sfogo personale...). Detto fatto quindi, dopo aver visto la possibilità di un rimedio, eccolo giocarsi il tutto per tutto nel gioco della strage, senza farsi scrupoli o senza paura di sporcarsi le mani. Sempre più infame, con l'avanzare del gioco, è stata davvero una bastardata lo scambio dei sacchettini delle biglie, e un infamata l'assassinio a sangue freddo della ragazza. Anche se a sua discolpa, io avrei fatto lo stesso. 
Lo so, sono una persona ignobile, ma dopo essere arrivati a quel punto con le cose fatte alle sue spalle chi non l'avrebbe fatto? Era poi l'ennesima vittima tra le tante. Insomma una volta tradita la fiducia di Alì (ecco io quella cosa non l'avrei mai fatta ad esempio. Forse un po' di buono c'è anche in me) tutto il resto era in discesa. Mi ha forse lasciato un po' con l'amaro in bocca la sfida finale e il conseguente suicidio. Capisco che il punto era sempre quello, arrivato lì tanto valeva, però ecco potevano mettere un po' più di patos alla scena, capisco fosse un cattivo, ma l'ho trovata un po' freddina. Un peccato poi per il bellissimo rapporto che si era creato con Alì, davvero mi era piaciuta la fiducia che si era andata a costruire... peccato che questo personaggio fosse la persona meno degna in cui riporla. L'attore.. mi piaceva troppo!! Proprio un bell'uomo, e caro lui. Piaciuto piaciuto piaciuto piaciuto. Che bell'uomo.... e poi bravo bravissimo nelle sue vesti da cattivo. Volendo non sarebbe male morire per mano di uno così... caro lui.
  • No° 199:
    ah. Quel personaggio che mai ti aspetteresti di incontrare in un drama coreano. Ragazzo d'oro proveniente dal Pakistan nel quale ha lasciato la sua famiglia, e immigrato in sud corea alla ricerca di fortuna. Sfruttato in una fabbrica qualsiasi senza nemmeno una retribuzione, si ritroverà disperato ad accettare il gioco della strage. Instaurando subito un rapporto d'amicizia con il 456 e 218, purtroppo a quest'ultimo darà anche fiducia. Tanto da accettare di far squadra con lui, solo per finir pugnalato alle spalle a sua insaputa. Davvero un personaggio molto di cuore, al quale ci si affeziona subito e che offre un accenno al panorama dell'immigrazione clandestina in corea. Buono e fiducioso, è un peccato abbia riposto la sua fiducia nella persona sbagliata. Padre di famiglia era anche uno dei personaggi che mi sono piaciuti di più proprio per la sua genuina fiducia negli altri. Inoltre anche l'occhio vuole la sua parte, e concorderete con me che la mia attenzione l'ha attratta in quanto è davvero davvero raro vedere un personaggio ben inserito all'interno del contesto coreano come questo, e che abbia anche un ruolo di spessore. Anzi, credo sia il solo drama in cui ho visto fare una cosa del genere. L'attore mi è piaciuto molto, nonostante infatti la sua provenienza estera, probabilmente avrà studiato recitazione in Corea, dato che si amalgamava perfettamente con gli altri attori sul set, e non si aveva la sensazione che stesse recitando battute a caso, come molto spesso si ha con tutte le altre comparse occidentali di altri drama. Davvero bravo e credibile, l'ho trovato proprio un bel ragazzo, e sono rimasta ancora più colpita dal fatto che era lo stesso uomo che interpretava lo scomparso in Strangers From Hell. Promosso!
No° 067:
ah. Posso dire che non mi è piaciuta per nulla? Poverina lei molto probabilmente non ne aveva colpa, anzi, per quanto riguarda l'attrice non mi è poi dispiaciuta nella sua interpretazione, è che proprio il personaggio in se è uno di quelli che mi fa dire uff. Ragazza nord coreana approdata nel sud col fratellino, separata da lui e alla disperata ricerca di un modo per far attraversare il confine anche alla madre. Solitaria, diffidente e sospettosa di tutto e tutto, accetterà di partecipare nel tentativo di accumulare i soldi necessari al mantenimento della sua famiglia. Schiva e sulle sue, stringerà un mini rapporto di amicizia solo con la ragazza 240, in un scena palesemente pensata solo per il successivo risvolto drammatico della storia. Certo sarei un pezzo di ghiaccio se non mi fosse dispiaciuto per la sua fine ma... la verità è che non mi è dispiaciuto per nulla. Un personaggio che mi ha annoiato a morte. Era astuta, è vero, e all'inizio credevo ci avrebbe riservato qualche colpo di scena, ma non ha fatto nulla di più che pensare a se stessa. Certo scelta più che logica in questo contesto, ma da seguire io l'ho trovata appunto noiosa. L'attrice è un volto nuovo su schermo, ora super acclamata, vedremo cosa ci riserverà in futuro.
  • No° 240:
    tanto per dire... che ho preferito questa ragazza alla 067. Uscita dal carcere per aver ucciso il padre che aveva ucciso la madre e che abusava di lei, si ritroverà ad affrontare il gioco solo per noia e per il non aver null'altro da fare. Ritrovandosi un'amica proprio in punto di morte, deciderà di sacrificarsi e tanti saluti. Ammettiamolo, il suo tempo su schermo non è molto, e per la metà non si capisce che scopo abbia. Certo si empatizza con lei non poco una volta che si ha il tempo di far le chiacchiere, ma è uno di quei personaggi che tutto sommato lascia un po' il tempo che trova. A me è piaciuta particolarmente, anche come aspetto esteriore, mi piaceva l'aria da dura mista da bambina che le hanno conferito, e mi piacerebbe rivedere anche l'attrice, ma ecco nulla più di questo.
No° 101:
oh! Non mi ricordo dove, ma su internet ho letto la descrizione giusta per lui: il cattivo di default. Cattivo numero 2 del drama, è anche colui che in una qualsiasi altra serie avrei apprezzato anche solo per mettere del pepe alla storia. Sfortunatamente qui mi ha stancato in fretta. Gangster che per arricchirsi ha rubato persino al suo padrone, deciderà di tentare la vittoria nel gioco perché altrimenti fuori dall'arena sarebbe morto sicuro. Cosa ci regala questo personaggio? Una marea di uccisioni e mazzate. Credo dovesse dare a noi spettatori quell'atmosfera d'insicurezza e paura e poca tranquillità, con il messaggio che i cattivi non sono solo all'infuori di noi, ma anche attorno a noi. Però bo' alla fine non è tutta sta grande novità. Oltre ad essere uno stro**o senza scrupoli, è anche relativamente sorpassabile a livello di caratterizzazione, e perdonatemi ma anche a livello di azioni. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria, e qui aggiungerei prevedibile. L'attore non se l'è cavata male, perfetto nella parte, si ci stava...
 
  • No° 212:
    lei, tutti a osannare la 067, ma vogliamo parlare della 212? Cioè ragazzi, la batte in gran stile! Sarà che sono vecchia (oddio non così tanto dai), sarà che era un altro personaggio "estraneo" all'interno del panorama dei drama a cui siamo abituati, sarà che era così flippata e sfiancante che ha fatto il giro ed ha finito per piacermi, ma se non altro era una donna caratterizzata e d'impatto all'interno della storia. Pronta a tutto, anche a calpestare il proprio orgoglio, per riuscire a vincere il gioco, si schiererà con i più forti solo per vedersi accantonata alla prima buona occasione in quanto donna inutile. Dal passato ovviamente tragico che mai ci verrà svelato, se non altro le promesse le mantiene e rendiamo grazia al fatto che dopo 4 giochi deciderà di togliersi dallo schermo portandosi con lei il 101. Sicuramente un personaggio odioso e pesante, non pensato per piacere, a me non è dispiaciuto in quanto finalmente un personaggio non coreanamente stereotipato. Sicuramente già visto in altre millemila serie tv, adesso anche i coreani possono vantare la propria versione. L'attrice secondo me è stata bravissima e super credibile, davvero immedesimata nella parte e convincente nei suoi monologhi impossibili. 
Il Detective Infiltrato:
unica parte del drama che mi ha interessata davvero, con tutti i limiti del caso. Del tutto a caso infatti ci viene introdotto un detective alla ricerca del fratello perduto, che dopo aver trovato lo stesso biglietto da visita, presentato alla stazione di polizia dal 456, e trovato all'interno dell'appartamento dello scomparso, deciderà di mettersi sulle tracce dell'uomo e infiltrarsi non come giocatore, bensì come membro delle guardie. Grazie a lui vediamo un po' l'altra parte della medaglia, quella nel quale nonostante possa sembrare ci sia il potere, in realtà c'è una sorta di sottomissione al dirigente di tutta questa baracca. Persone coinvolte nel lavoro di guardie che non sono poi così più libere dei giocatori stessi. Impossibilitate a creare rapporti fra loro e anche solo a rivelare l'identità, ecco che tutti si trasformeranno in numeri e il nostro detective assumerà l'identità di 29. Coinvolto nella situazione lo vedremo costretto a un'improvvisazione forzata, che in alcuni casi si rivela davvero poco credibile tanto da far sorgere il dubbio sul perché non lo scoprano nel giro di 10 minuti (e a questo quesito solo una risposta è possibile, volere di regia), ma se non altro serviva a farci vedere un po' di retroscena. 
Sicuramente il fatto di essere continuamente in bilico fra il farsi scoprire e non aumentava un po' la ritmicità del tutto, in più ci ha offerto molte scene interessanti dopo l'ispezione della cabina e ammettiamolo tutti, era davvero un bel ragazzo. Unica pecca? Vabbe' a parte il fatto della sua caratterizzazione non pervenuta, ma sicuramente più simpatica della maggior parte dei giocatori, avrei preferito vedere qualcosa in più sul suo passato col fratello. Io poi azzarderei a dire che non è morto. Se mai infatti ci sarà una seconda stagione credo ce lo vedremo rispuntare più figo di prima. Io infatti rimango della mia idea del fatto che no visto cadavere no morto (cosa del quale sono ancora più convinta visto il finale). L'attore è un peccato che io non l'abbia mai visto in altre serie. Ammetto che mi ricordava decisamente altri due attori già visti in precedenza, ma mi farebbe davvero piacere rivederlo in un altro drama, anche con un personaggio simile. Davvero un bel ragazzo.
  • Frontman:
    ciao protagonista di Iris 1, da quanto tempo non ti vedevo su schermo. Certo nemmeno qui ti ho visto poi così tanto, dato la maschera, il cappuccio ecc... però ecco posso dirti una cosa? Anche come colpo di scena sei risultato fallimentare. Pronosticato infatti tu fossi il fratello pressappoco dal momento in cui è uscita la ricerca di questo famigerato fratello, ecco che avrei preferito un focus maggiore sul come e perché tu fossi finito a fare questo tipo di inusuale mestiere. Figura misteriosa e interessante, ma che di fatto rimane tale fino alla fine. Non è che a suo proposito ci sia molto da dire, nemmeno a livello di attorialità. Infatti oltre a prestare la voce al personaggio, non è che ci si possa esprimere su altri parametri. Onestamente non sarei molto interessata a vedere una seconda stagione di questa serie, ma se nel caso mi ci approcciassi, il principale motivo per il quale lo farei sarebbe il background spiegato di questo personaggio. 
Finale: 

1° gioco la gente muore, 2° gioco muore gente, 3° altra gente muore, 4° gioco muore ancora più gente e rimangono in tre. Una viene fatta schiattare ed ecco sfidarsi all'ultimo sangue i nostri due paladini, uno senza macchia e senza paura, l'altro assassino ormai per professione. E le buschi tu, che te le do io, ecco che sul più bello, ad un passo dalla vittoria il protagonista decide di ritirarsi dalla competizione, peccato però che nemmeno il tempo di esporre le sue intenzioni ai capoccioni che si ritrova il compagno suicidato per mancanza di speranza. 
Ora vincitore indiscusso della corsa al porcellino pieno, eccolo tornare alla vita di sempre solo per scoprire la morte in solitudine di sua madre e la bimba in partenza per l'estero.
Un ANNO DOPO (e che fai? In un drama coreano l'anno dopo non lo metti?) e vediamo il nostro protagonista sempre più disperato vivere quasi come un barbone rifiutandosi ardentemente di occuparsi o usare i soldi sporchi della vincita.
Fu così che girovagando per la città, si ritroverà davanti la stessa scena vissuta da lui un anno prima e, cercando di fermarla, si ritroverà contattato dal titolare del gioco, che altro non è che il numero 001.
Spiegate quindi le sue contorte, noiose e insensate ragioni, ecco che nel protagonista scatterà la scintilla per prendere in mano la sua vita e diventare la migliore versione di se stesso. Peccato però che dopo essersi rimesso in sesto ecco il colpo di scena. Non riuscendo a calpestare il proprio senso di colpa eccolo provare a ritornare come concorrente nel gioco della strage.

Dunque: ormai insensibile all'ennesima strage della serie, ammetto di essermi quasi abbioccata durante il penultimo e l'ultimo episodio, e in effetti non so come ho fatto a restare sveglia. Ho trovato infatti tutta la parentesi finale a dir poco soporifera, e  confesso che una volta "morto" l'infiltrato per me il drama ha perso interesse. 
La spiegazione finale poi non è tra le mie spiegazioni preferite, un po' Hunger Game un po' Battle Royale, ce la portiamo dietro fin dai tempi degli antichi romani e dei giochi del Colosseo. Ritornati in auge prepotentemente in questi ultimi 10 anni, ecco che la spiegazione è sempre sempre quella. Ricchi vecchi annoiati che stanchi di possedere tutto il loro denaro, invece di far beneficenza indicono stragi a detta loro divertenti solo per spendere altri soldi in scommesse. E io bo'. E io rimango sempre più allibita, perché se è vero che è una spiegazione come un'altra, e se è vero che ad un certo punto un vecchio ricco e annoiato può perdere la fiducia nel prossimo, è anche vero che in sti giochi c'è talmente poco mordente e interesse che io da vecchia milionaria mi sarei sentita truffata. Cioè già era noioso sapendo i background dei protagonisti, figuriamoci a dover solo guardare gente morire a caso. Io bah.
Sulla scelta del protagonista invece non mi sento di esprimermi, una scelta come un'altra, giusta o sbagliata che sia ma sempre molto umana, anche se io non avrei aspettato un anno prima di saldare i debiti dell'amico e rintracciare il fratellino di 067. 
Il finale in se poi ci stava, d'altronde si è rivelato un ottimo pretesto per cavalcare l'onda dell'attuale successo sempre più crescente, e in ogni caso, non sarebbe stato un problema interromperlo a metà, il panorama coreano è pieno di serie fatte per proseguire, finite con cliffhanger, e incomprensibilmente lasciate nel limbo del dimenticatoio. Quindi questa cosa non mi ha scosso più di tanto, mi è solo dispiaciuto non avere tutte le risposte che desideravo, e non aver trovato esaustive quelle forniteci (tutt'al più ripetitive, perché se è vero che è stato un colpo di scena la riesumazione del Vecchio di M 001, il suo monologo non ha fatto altro che tradurre in parole le scene viste nell'episodio precedente, con quei ricchi in ambienti pacchiani e di pessimo gusto. Povere persone dipinte poi... cioè a me si informicolano le gambe solo a star seduta in ginocchio, figuratevi loro in tutte quelle posizioni scomode!). 

Commentiamo per commentare:

Con tutto questo dico che è un brutto drama? Emmm ni. O meglio, è tutta roba già vista in salsa coreana.
Capisco che agli occhi di un estraneo al mondo dei drama e della recitazione coreana, il tutto possa essere visto come qualcosa di innovativo, estremamente originale e riscuotere un sacco di successo. Ma per i dammisti navigati, già anche solo da un paio d'anni, abituati alla recitazione, alla scrittura, e al ritmo delle serie coreane, trovo che questa in particolare non offra nulla di nuovo o in più di un qualsiasi altro drama mistery thriller targato OCN (a parte ovviamente qualche scena esplicita solitamente censurata). Se poi come me venite da un passato di anime e manga giapponesi, e soprattutto siete ancora reduci e orfani dalla visione di Alice in Borderland, ecco che pur con tutto il nostro impegno il paragone sorge spontaneo e il tutto assume ancora di più quel sapore di già visto, specialmente durante il colpo di scena dei colpi di scena (e chi a visto il dorama giapponese sa di cosa sto parlando) che a confronto non sa proprio da nulla. 
Per quanto mi riguarda l'ho trovato un po' assente di ritmo, e in definitiva non ho avuto quello sprint che mi ha portato ad aspettare con ansia la visione dell'episodio successivo, anzi una volta interrotta la visione usciva proprio dalla mia mente.
Certo, io comunque sono quasi certa 
di non aver avuto in dono alla nascita quella sorta di spiccata sensibilità che mi faccia immedesimare e rattristare per qualsiasi morte, ma ecco qui mi è proprio mancata l'immedesimazione con i personaggi, recitati benissimo ma così relegati a meri volti su uno schermo che bo', sarà stato pure l'intento del drama, ma a me ispiravano solo un cambio di canale.
Altro drama quindi che non mi ha conquistata, non gli ho messo contro solo perché breve e comunque abbastanza interessante da farmi arrivare a fine serie non troppo scocciata della sua visione. Ma per quanto mi riguarda io sono team Alice in Borderland, lontano anni luce sia per interesse, sia per ritmicità, sia per coinvolgimento sentimentale nei confronti dei personaggi. A mio parere più valido del collega blasonato, unica pecca la poca eterogeneità dell'età dei concorrenti (ma comunque si sa che i giapponesi per queste cose hanno un certo feeling in più, sono tipo 30'anni e passa che creano storie del genere!).
Una domanda comunque mi è sorta spontanea durante la visione di questo drama.
Non ho mai nascosto infatti di essere stata più affascinata dalla storia dell'infiltrato che né da quella dei giochi, e seppur con delle pecche, ho trovato così interessante l'organizzazione e la rigidità delle regole da seguire e l'obbedienza dei tizi in incognito (chiaro omaggio poi alla Casa di Carta, omaggio non plagio sia chiaro, questi in faccia avevano i simboli della play mica le maschere di Dalì. Poi voi pensate che carini, fanno risparmiare persino i soldi ai cosplayer. Cambio maschera cambio personaggio) che mi son chiesta, ma sarebbe possibile fare una cosa del genere in Italia? Con la nostra organizzazione? Con il nostro egoismo? Con il nostro chi pensa per se pensa per tre? Altro che vendita illegale di organi, immagino già solo la disorganizzazione e il ritardo dei van. Dio farebbe troppo ridere... secondo me potremmo dar vita ad una parodia magnifica!

E anche per questa tirata d'orecchi da una signora nessuno è tutto! Rimanete civili e rispettate le altrui opinioni anche quando non concordano con la vostra. 
Un saluto e alla prossima!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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