venerdì 15 ottobre 2021

Recensione Sweet Home


Piaciuto, mi è piaciuto, ma sapete cosa? Io mica l'ho capito...
.... cioè tutto ciò che ci hanno mostrato, era più che comprensibile. La storia si segue molto facilmente e ai personaggi ci si affeziona anche troppo (altro che Squid Game). E' che... bo', cioè sono del parere che così, con la conclusione che gli hanno dato, il tutto non abbia molto senso, anzi l'abbia direttamente perso.
Drama super acclamato del 2020 (sì, anche se è uscito a dicembre di quello stesso anno), originale Netflix e pieno di volti super noti nel panorama drammoso, è il tipico esempio di quei drama che prima fanno affezionare gli spettatori e poi li lasciano con l'amaro in bocca. Soprattutto considerando il fatto che non ne vedremmo mai una seconda stagione (e nel puro caso che decidessero di graziarci e produrla, comunque sia avremmo personaggi diversi... la mia unica domanda è: "ma quindi perché?" e la mia unica risposta è: "sono coreani").

Trama:

La storia di apre su un ragazzo orfano appena trasferitosi in un complesso residenziale in una zona in procinto di essere riqualificata. 
Schivo, solitario, e traumatizzato, il suo unico scopo è sopravvivere fino al giorno prefissatosi per il suicidio. Capita però che lo scoppio di un epidemia lo renda l'unico mostro ancora umano in circolazione, e dopo aver usato i proprio poteri per mettere in salvo una coppia di bambini, aver instaurato un rapporto d'amicizia con un signore tutto fare in sedia a rotelle e ad essersi riscoperto una risorsa indispensabile per la neocomunità di sopravvissuti (prima alla stregua di un oggetto e poi come una persona in carne ed ossa), scopra che tutto sommato la vita e i rapporti umani non sono così male.
Rapporti che nel corso della storia vedremmo intensificarsi e solidificarsi fra una vasta gamma di personaggi tramite il quale, fin dall'inizio, vedremo tutte le difficoltà dell'essere forzatamente confinati in mezzo a sconosciuti e con una disperazione e uno sconforto che più passa il tempo più si fa pesante e opprimente.
Con quindi nuovi legami, nuove relazioni instaurate e la speranza di un aiuto da lontano, il drama ci presenta il lento tran tran e la nuova normalità di un mondo che ad occhi esterni non ha nessuna speranza di essere salvato.

Per quanto mi riguarda l'ho trovato un drama pregno di disperazione ma anche di speranza. Con un bel messaggio classico della serie "la luce nelle tenebre", "prima o poi tutto passa"
, "molto spesso non siamo noi il problema ma le persone che ci circondano" devo ammettere che a sto giro ho davvero apprezzato il modo in cui ci viene presentato. 
La trama mi è piaciuta un sacco, anche se pure adesso in alcuni punti purtroppo è rimasta nebulosa. Ahimè infatti durante tutto il corso dell'opera ci vengono spiegate solo un paio di cose (e solo tramite la storyline di un personaggio) che rendono forse un po' più chiaro il come dell'esplosione dell'epidemia, ma lasciano comunque una discreta confusione sul suo funzionamento e sul perché essa si scoppiata. Possiamo però dire che nonostante il trash di alcune scene, io ho adorato le scene di lotta e combattimenti (mi mettevano una carica pazzesca), i dialoghi dei personaggi, e l'atmosfera così cupa, triste ma anche speranzosa e famigliare che il drama ha saputo creare.
Ok, forse - e voglio dire certamente - la CGI non è all'altezza della qualità di sceneggiatura e regia, e molto spesso, per quanto la bravura degli attori ci sia tutta, fa perdere di credibilità alcune scene. A parer mio 
non dico avrebbero dovuto tagliare la maggior parte delle scene con i mostri perché ovviamente si sarebbe andato a perdere tutto l'immaginario horror-fantastico (qui reso molto meglio che in tanti altri drama), ma quantomeno limitarne l'utilizzo e, chessò, continuare sulla falsa riga di trucco e parrucco che invece ho trovato davvero credibili e ben fatti. Purtroppo da questo lato i coreani sono ancora molto acerbi, e volenti o nolenti, c'è ancora tanto da affinare dal lato della computer grafica. 
I personaggi poi li ho amati tutti. Secondo me infatti nonostante siano stereotipi viventi delle tipiche caratterizzazioni che si possono trovare all'interno di un videogioco o drama come questo, hanno la capacitò di non risultare mai stereotipati e tutti si muovono all'interno di questo mondo traendo forza o dolore dalla proprie vicende passate, e dagli effetti che queste hanno avuto su di loro. Ho trovato ottimo il modo di introdurceli uno per uno, senza fretta, con semplicità e precisione chiarendo subito il proprio ruolo e la propria caratterizzazione. Inutile infatti dire che la parentesi finale è stata proprio una mazzata al cuore. 
Una sceneggiatura chiara, che non si perde in fronzoli, e che procede spedita, con un focus mezzo psicologico sui personaggi mezzo focalizzato sulla trama, anche se quest'ultima effettivamente prende il via sul finale virando però su una scelta che ho reputato quantomeno banale. 

Personaggi:

A sto giro ho deciso di parlarvene in un unico paragrafo, non perché non siano caratterizzati o approfonditi bene per una serie così breve, ma proprio per il loro poco spazio e per la loro enorme quantità mi risulta difficile trovare per ciascuno più di due righe da dire. 
Personaggi che funzionano tutti sia da soli che "in coppia". Ognuno con i propri punti di forza, le proprie debolezze e i propri desideri, che li rendono unici e davvero difficili da dimenticare. Come infatti poter passare sopra alla signora (praticamente una mera comparsa se comparata agli altri) che non riusciva a superare la perdita della figlia, oppure - della serie forse un po' più divertente - come scordarci di quell'orribile persona che desiderava solamente la crescita dei suoi capelli tanto da diventare il cugino del cugino It. 
Ma molti altri sono i personaggi che mi hanno conquistato in questo drama, a partire dal protagonista che ha dato una profondità così oscura al personaggio stesso e che abbiamo penato non poco perché ci svelasse il motivo della sua discesa all'inferno, anche se è un peccato non aver comunque capito quale fosse il desiderio che lo ha spinto a tramutarsi in mostro umano (l'attore a pelle non mi è mai piaciuto, ma devo ammette che qui artisticamente l'ho adorato. Direi davvero bravo nel suo lavoro). 
Segue poi la chitarrista, il mio personaggio preferito femminile in assoluto, con il suicidio dell'amato alle spalle, e il nuovo sentimento appena sbocciato e ancora in fase di trasformazione verso il predicatore, che ah... che bella squadra che erano, poi lei stra cazzuta. 
Il predicatore poi, all'inizio l'avevo giudicato ancora più strano del picchiatore, ma che una volta conosciuto e poi perso mi ha fatto tanta tanta tristezza, soprattutto perché aveva appena offerto al picchiaduro la possibilità di un'amicizia sincera. 
C'era poi il picchiaduro, con la sua personalità introversa e distaccata, che nel tempo libero faceva lavori da sicario. Ecco bellissimo personaggio e bellissimi i suoi sbagli continui con l'infermiera, ma forse il personaggio sul quale hanno calcato la mano più del dovuto. All'inizio infatti pensavo avesse dei rapporti con i mostri, perché non è proprio possibile che un uomo normale esca ancora vivo da tutte quelle ferite (lode comunque al sempre più splendido attore, che nonostante l'abbigliamento di dubbio gusto era come sempre un bel vedere.). 
L'infermiera era semplicemente perfetta per un uomo così, con i suoi problemi pure lei ma sicura e coraggiosa, avrebbero certamente formato una bellissima coppia, ed era davvero super simpatica nel tenere in linea il nonnetto. 
Nonnetto che nonostante tutto non si perdeva d'animo nemmeno per sbaglio ed era davvero troppo tenero nel cercare di tenere impegnati i due bimbi. 
Due bimbi che forse erano coloro che mettevano più tristezza di tutti in un ambiente così cruento, che dopo la perdita del padre e delle altre persone attorno a loro erano destinati obbligatoriamente a crescere in fretta (lei poi è sempre bravissima, già vista in Mother, spero in un suo ruolo futuro un po' più felice). 
Ci spostiamo poi sul primo che li ha soccorsi, sia loro che il nostro protagonista, un uomo disabile che aveva però in dono un'intelligenza straordinaria... non vi dico la tristezza durante la sua dipartita. 
A
ltri due personaggi interessanti erano poi il ragazzo tutto d'un pezzo che mandava avanti la baracca, e la sorella sputasentenze senza il quale molti dei personaggi non sarebbero riusciti a rimettersi in sesto. Del ragazzo non ho capito se mi piacesse o no (l'attore invece mi è piaciuto assai), fino alla fine, così freddo e distaccato che è stato una mazzata al cuore scoprire che anche lui potesse desiderare qualcosa sul finale, e la ragazzina mi stava altamente antipatica, soprattutto durante i suoi dialoghi con la chitarrista, però in fondo in fondo utile pure lei. 
Per ultima poi ci è rimasta da citare la pompiera, palesatasi giusto al mio pensiero come ex membro delle forze speciali, confesso che più l'attrice invecchia più la trovo bella e calzante nelle sue interpretazioni. Qui forse un po' troppo distaccata e per i fatti suoi, rispetto alle altre vicissitudini, però è anche vero che per quanto la sua storia non mia abbia trasmesso tanto quanto quella degli altri, era anche l'unico vero collegamento con la trama in se. E poi era bellissimo il suo rapporto con la signora.
Insomma tutta una serie di personaggi sul quale è difficile passare sopra senza immedesimarsi almeno in un paio o più. Io personalmente li ho amati tutti, dal primo all'ultimo, in tutta la loro caratterizzazione, e sospetto che se non li avessero scritti così bene il drama non mi sarebbe piaciuto così tanto.

Finale:

Trovata una routine stabile però ecco che il tutto viene smosso dal nuovo arrivo di un gruppo di pazzi vogliosi solo di razziare e uccidere. Capita quindi che confinati in casa loro i nostri personaggi si ritroveranno alle strette e grazie solo alla divisione dei cattivi, all'intervento della pompiera e al palesarsi di un mostro in grado di spostarsi di corpo in corpo, la miccia umana viene sventata. 
Peccato però che pure quest'ultimo non sia un mostro alla buona e sì, il suo aiuto ha un prezzo, un prezzo che sta nell'insinuarsi nella mente del protagonista facendo precipitare la sua fiducia nei compagni e con il solo sentimento del sentirsi usato. Uscito di testa quindi assumerà quasi la forma di un angelo nero che solo l'affetto del vecchio che l'aveva salvato potrà riportarlo in se. Il tutto però al prezzo di una morte. 
Agli sgoccioli del drama quindi, ecco che uno dei fidati fa la cosa più sciocca del mondo, denuncia il ragazzo alle forze dell'ordine mandando un segnale per essere individuati. Circondati ora dall'esercito, i nostri civili si ritroveranno a dover organizzare una fuga di soppiatto per non finire uccisi nel tentativo di catturare il protagonista. 
Le strade quindi si dividono, e se da un lato scopriamo il mostro umano in viaggio con il mostro cambiante, dall'altra vediamo gli ormai pochi sopravvissuti caricati su un furgone e abbandonati al loro destino dalla pompiera, attualmente passata dall'altra parte della barricata per ritrovare il padre di suo figlio.

Eccolo qui, il tasto dolente del drama (riassunto da me non male, peggio). Già partendo dal fatto che non è un vero e proprio finale, poi se ci aggiungiamo che tutto il prima vira sul solito cliché dell'umanità che invece di allearsi finisce sempre per farsi guerra da sola, ecco che a me scende la noia. 
Cioè per carità, un finale godibilissimo, ma di fatto ci spiega davvero poco se non nulla. Ci fa vedere un sacco di morti e uno dei tanti brutti voltafaccia del panorama drammoso, ma ci lascia in sospeso su ciò che viene dopo. 
Sembra che la situazione sia destinata a peggiorare inevitabilmente, e poi ecco che si scopre che alcuni dei personaggi alla fine sono sopravvissuti e se ne stanno andando non si sa dove né perché.
Certo carino il confronto della serie "sono più mostri gli umani o i mostri stessi"?  Però è tutta roba già vista, e per la fretta nemmeno trattata così bene. 
In più perdonatemi, ma il futuro amico del protagonista che potere ha? Il potere di trasferirsi di corpo in corpo? E in tal caso quando dove e come si era trasferito prima di essere scoperto e aver fatto flippare il personaggio principale? Quella scena mica l'ho trovata così chiara.
Bo' poi comunque anche l'introduzione delle forze speciali è stata un po' tutta velocizzata e poco spiegata. 
Insomma un finale che scade decisamente nel già visto, nel già pensato, e nel già prodotto. E che per quanto mi riguarda invalida non poco tutti gli episodi precedenti. Facendo cadere legami appena stretti e regalandoci fin troppi addi ingiustificati (anche se oggettivamente tutte sono state proprio delle belle morti pregne di dispiacere e significato. Belli proprio l'infermiera e il picchiaduro, e quanto dispiacere per il predicatore).

Commentino commentuccio carino caruccio:

Quindi cosa ne penso di questo drama? Ne penso che, fosse per me, io ve lo consiglierei come un ottimo drama psicologico che mantiene un ritmo incalzante e si fa guardare davvero con piacere, però ecco non sono per nulla soddisfatta del finale, e dalla mancanza di una seconda stagione.
In più secondo me vale la pena anche solo guardarlo per le OST e per le scene in cui compaiono. Innamorata della canzone Sweet Home di Yongzoo fin dal primo ascolto, inutile dire che non appena parte mi metto a piangere. Non posso poi non soffermarmi su quella di Bewhy che io trovo davvero tamarra, trash e brutta, tanto da fare il giro e finire per adorarla, mi da davvero una carica pazzesca! (capitemi però, non dico che la canzone in se sia brutta, e che a me a prescindere il rap in qualsiasi lingua non piace, e se aggiungiamo che veniva sempre messa sotto le scene d'azione... niente... mi faceva schiattare dalle risate).
In soldoni comunque è stato davvero un drama che è riuscito a farsi apprezzare anche se, io da questo lato sono sempre molto facile da conquistare.
Infatti mi sono sempre piaciuti i survival, lo ammetto, che siano giochi, serie tv, libri, o altro perché mi piace immedesimarmi nei personaggi, e farmi coinvolgere dall'ambientazione di turno. Alcune volte mi immagino come protagonista super powerfull, altre volte come il cattivo di turno, ma la triste realtà è che se mai dovesse succedere una catastrofe del genere, sono sempre più convinta io non riuscirei a farne parte. 
In questo caso ad esempio, con tutti i miei desideri, probabilmente sarei una delle prime a trasformarmi in un mostro, e se per disgrazia il mio strenuo volere non bastasse, probabilmente sarei una dei primi civili ad essere uccisa... e credo anche malamente. Con la sfiga che mi ritrovo infatti, allo scoppio dell'epidemia sarei tipo nel posto più sbagliato, al momento più sbagliato. Un po' come la figlia della donna di Gangnam inutile ai fini della storia, utile solo per dare dispiacere alla madre. Che tristezza. Però alcune volte mi baluggina nella mente anche una terza via positiva. Non so se ve lo mai detto, ma io abito tipo in mezzo al nulla, ma tipo davvero, e quindi ogni tanto immagino che se scoppiasse un epidemia io sarei tipo l'unica sopravvissuta nella mia casina dispersa nel niente, a continuare la propria routine giornaliera senza accorgersi di nulla. Questo almeno finché non devo andare a far la spesa.

E anche a sto giro ce l'abbiamo fatta, un saluto e alla prossima!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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