lunedì 7 giugno 2021

Recensione Children of Nobody


Un drama che sa dare il peggio di se nei primi episodi...
... ma che noi - testarde e con la piccola mania di non droppare mai nulla - abbiamo continuato tra un "Oddio, come ci arriveremo alla fine?" e un "Mamma mia un altro CONTRO di fila dovevamo beccare?", arrivando fino ad un "Sai che tutto sommato non è male?" senza nemmeno accorgercene.
Evento più raro che unico (ultimamente ci capitato già ben due volte. La prima con Revolutionary Love e la seconda con Tale of the Nine Tailed), a sto giro siamo state ricompensate adeguatamente per la nostra perseveranza e, dopo lo scoglio dei primi 3/4 episodi, ci siamo ritrovate davanti ad un drama dai toni decisamente forti, originale e coinvolgente.

Trama:

Abbiamo una consulente per bambini - con un matrimonio sull'orlo della disfatta e una sorella inferma a letto dopo un incidente - che dopo aver involontariamente investito un bambino causandone la morte, finirà ossessionata nella ricerca della famiglia della piccola vittima. Rimanendo nel mentre, ella stessa vittima di allucinazioni aventi come protagonista una bambina vestita di verde.
Abbiamo un detective a cui, del tutto inconsapevolmente, viene affibbiata una nuova partner. Incaricato di un caso aventi come vittime dei presunti suicidi, dopo i primi contrasti iniziali, si alleerà con la new entry della squadra e con la nostra consulente per bimbi. Dato che il filo conduttore per ogni caso si rivelerà essere l'abuso da parte del morto/morta sul rispettivo figlio/figlia. E tra un caso di suicidio accertato e uno smentito, il drama si srotolerà rendendo il punto chiave della storia tutte le disavventure vissute dai bambini prima in pericolo e ora alla ricerca di protezione.

Una trama dalle tinte forti, che se in principio si preannunciava incomprensibile un po' per tutti i personaggi inseriti e incoerenti con loro stessi e un po' per le fortuite coincidenze che la mandavano avanti, superati con un po' di pazienza i primi episodi, riesce a prendere sempre più forma e far ricredere lo spettatore sulla sua validità.
Di fatto ci ritroviamo a seguire svariati casi di finti suicidi di persone che abusavano dei figli, facendo i conti con l'impossibilità della legge coreana di tutelare i minori e con il menefreghismo generale di coloro che dovrebbero essere i primi a scendere in campo proteggendo vite innocenti. 
Dapprima quasi senza una logica o un punto in comune, pian piano insieme ai personaggi ci sforziamo nel comprendere la logica dietro a questi atti, la motivazione del colpevole, e anzi chi possa essere questo colpevole. Creando e distruggendo una miriade di ipotesi e nel mentre cercando di capire cosa tutto questo abbia a che fare con le allucinazioni della protagonista. 
Ho poi apprezzato, oltre al coinvolgimento che riesce a suscitare durante la visione, anche le ambientazioni. Ambientazioni semplici ma enormemente d'impatto. Un ufficio, una fattoria, una centrale, una stanza d'ospedale. Insomma ambientazioni di tutti i giorni che, secondo me con la giusta ripresa, hanno saputo dare la molta atmosfera alla storia, essendo per la maggior parte luoghi comuni. 

Personaggi:

La Consulente:
un personaggio che si è ripreso in corso d'opera. All'inizio infatti aveva tutta la mia antipatia, non per qualcosa, ma semplicemente perché era troppo centrale e troppo in mezzo a tutta la faccenda senza un vero motivo.
Sono riuscita ad apprezzarla decisamente di più quando invece di scendere in campo e fare inevitabilmente danni, l'abbiamo vista nel suo elemento di consulente ad aiutare sia i bambini vittime di abusi, che il detective in alcune deduzioni. Lì si che il suo personaggio si è fatto interessante, intelligente e onestamente anche più sensato. Non nego infatti che solo da lì in poi sono riuscita ad interessarmi anche al suo segreto da sbrogliare. 
Certo, forse il personaggio e la sua caratterizzazione risultano un po' monotone e a lungo andare potrebbero risultare un pelo noiose (io ad esempio arrivata quasi alla fine del drama, non ne potevo più di sentire la sua voce) ma era sicuramente una cosa voluta, e nonostante tutto alla fine per la sua bontà, per la sua bravura e impegno nel cercare di salvare gli altri con i suoi esigui mezzi, è un personaggio che mi è piaciuto. 
L'attrice l'abbiamo ripescata (un po' come quella del drama precedente) da uno dei drama che ho più odiato nella mia carriera, Night After Night. Vi dirò però, che nonostante l'astio per il suo precedente personaggio, dopo 10 anni anni non mi è dispiaciuto rivederla.

Il Detective:
praticamente il primo motivo per il quale, già all'epoca dell'annuncio del cast, ho tenuto d'occhio questo drama. Un personaggio che ci viene proposto come il classico detective splendente, che si batte per la giustizia e che odia il peccato e non il peccatore. Un uomo onesto, un uomo per cui qualsiasi vita ha valore. Ecco almeno fino a che non si trova faccia a faccia con tutta la serie di casi protagonisti del drama che lo porteranno a riscoprirsi umano e arrabbiato. 
Interessante il rapporto che stringe con le due donne del drama, in principio conflittuale con la sua nuova partner e quello quasi di supporto con la consulente. Con una storia pure lui travagliata alle spalle, l'ho trovato un sacco delicato nel rapportarsi con i bambini, e imperfetto nel rapportarsi con quello che effettivamente si è rivelato essere l'esecutore degli omicidi. 
Inoltre ho apprezzato un sacco vedere quante ripercussioni possa avere un omicidio giustificato, su una persona con dei valori profondi e fondamentalmente buona, che mai avrebbe pensato di arrivare a tanto. Davvero una bella parentesi. Una cosa però mi è dispiaciuta del suo personaggio, ovvero io speravo tanto che dopo il legame instaurato con la bimba lui l'adottasse, o quantomeno le facesse da mentore nel corso della sua crescita. Un peccato. 
L'attore, nonostante i suoi sempre e continui ruoli marginali, io semplicemente lo adoro, e secondo me anche come protagonista sa il fatto suo riuscendo a reggere perfettamente il drama senza troppi problemi. Certo però che abituata a vederlo sempre in vesti comiche, un po' la sua serietà qui mi ha lasciato stranita. Comunque un ottima prova che aldilà della comicità in questo attore c'è altro.

Red Cry:
due fratelli uniti nel salvare i bambini in pericolo. O meglio, scopriremo solo alla fine che dietro al nickname Red Cry in realtà si nascondevano uno psicologo e un orfano, fratelli biologici che dopo essersi ritrovati e raccontati il passato decidono di vendicarsi di coloro che avevano reso il fratello minore un mero galoppino del figlio del direttore che lo aveva cresciuto.
Un passato strappalacrime che in parte ha soddisfatto la mia curiosità sul mistero di fondo del drama e che in parte ho trovato banale. 
Il fratello minore era il classico ragazzo introverso tuttofare additato fin dall'inizio - dal drama, dal detective e dallo spettatore stesso - come possibile colpevole del tutto, e che una volta scoperto in quanto tale riuscirà sì lo stesso a trasmettere un senso di tristezza allo spettatore per la sua davvero davvero magra esistenza, ma anche la sensazione di essere una risoluzione alquanto semplicistica. Mentre, per quanto riguarda il dottore, bo' probabilmente il più psicopatico fra i due, si rivela il vero mandante dietro agli omicidi del fratello che di fatto, armato di buoni propositi, l'ha reso solamente un mero assassino. Il tutto senza un minimo di rimpianto. 
Non saprei, due personaggi che tutto sommato non mi hanno detto tanto, se non un sacco di disperazione e ingiustizia per il tuttofare, poiché vengono di fatto trattati come il "mistero del drama" e una volta rivelati nemmeno tanto approfonditi. Cioè per carità, fanno la loro figura all'interno del drama (forse anche un po' scontata) e ci stanno come seconda faccia della medaglia, ma alla fine si riduce tutto ad un passato infelice, nemmeno poi così tanto incentrato sui bambini vittime d'abusi e sui loro problemi, quanto più su una semplice persona nemmeno troppo approfondita. 
Bo' diciamo che non ne sono rimata troppo entusiasmata ecco. Gli attori invece, al contrario dei loro ruoli, mi sono davvero piaciuti un sacco. Il medico, perché dopo averlo visto così spensierato in Tale of a Nine Tailed, qui ha mostrato tutto il suo carisma di bell'uomo, mentre per il ragazzo tuttofare... che dire, io ho seguito i VIXX praticamente dal loro debutto e sebbene la sua voce monotona e monocorde ammetto mi desse non poco sui nervi, è sempre un piacere veder un idol caro interpretare con successo un ruolo, soprattutto un ruolo così profondo e disturbato come questo. 

Menzione speciale poi per i piccoli pargoli, che da soli hanno sostenuto tutto il drama: tanti bimbi, chi più piccoli chi più grandini, che hanno davvero fatto un ottimo lavoro con i loro ruoli. Onestamente io soffro sempre un sacco a vedere bambini in questi drama così crudi e alle prese con scene così pesanti, poiché nonostante sappia che siano girate in sicurezza ecc... ecc... immagino non sia comunque facile doversi approcciare a così delicate tematiche in così giovane età, ma devo ammettere che fanno sempre degli ottimi lavori.
Tra tutti quelli trattati e presi in causa, mi sono rimasti impressi: Pil-Gu (il bambino delle scale. Conosciuto con questo nome in When the Camelia Blooms) che ormai è diventata la mia young star preferita del periodo, e che seguo praticamente in ogni suo drama dal debutto, inconsapevolmente. Un bambino davvero davvero abile nel suo lavoro, che apprezzo sempre di più man mano che cresce e che sono proprio curiosa di vedere nel suo percorso di maturazione. 
La bambina in verde, di pochissime parole, ma di grande impatto. Bellissima e tristissima l'ho adorata in scena con la protagonista. 
E Ha Na. Ha Na che era innocenza pura, tristezza e paura, che durante tutto il corso del drama mi ha fatto provare un genuino senso di protezione nei suoi confronti e di ingiustizia nei confronti dell'istituzione coreana. Bravissima e bellissima mi ha proprio conquista e spero di rivederla al più presto, però in un ruolo meno pesante e più allegro.

Finale:

Pian piano le informazioni vengono collegate, e dopo aver scoperto la realtà, finora mascherata da pregiudizio del detective, il colpevole si svela essere il bravo ragazzo della porta accanto. Colui che sorrideva sempre e offriva aiuto senza mai chiedere un nulla in cambio. 
Vittima di una tragica storia di abusi, si improvvisa liberatore di bimbi e, dopo aver reciso i suoi legami con i suoi aguzzini del passato, prendendo in ostaggio la nostra consulente e confessandogli tutti i peccati, davanti al mitico faro, tenterà di impedirle di scoprire il segreto delle proprie allucinazioni, mandandola dritta dritta all'altro mondo. 
Appena prima di commettere il delitto però verrà fermato dal nostro detective, che vedendo la situazione degenerare rapidamente, propenderà per il male minore, finendo per sparare un colpo al cuore al ragazzo, che inevitabilmente morirà. 
Convinti quindi di aver chiuso il caso, entrambi cercheranno come possono di scendere a patti con i loro demoni interiori. Lui non riuscendo a farsene una ragione di aver ucciso un ragazzo. Lei decidendo di accantonare le sue allucinazioni. 
Questo finche un nuovo omicidio non si fa strada fra la stabilità del momento, e il vero mandante alle spalle del ragazzo, non si rivelerà essere il fratello maggiore nonché psicologo della consulente. 
Fu così che veniamo a capo anche di quest'ultimo mistero, e grazie ad un simile caso portato alla luce proprio da Red Cry, scopriamo che la bambina comparsa durante le allucinazioni della consulente altro non è che la vera sorella morta, uccisa dalla matrigna e successivamente sostituita da quest'ultima in accordo col padre (come quest'ultimo l'abbia permesso ahimè non si sa)dalla vera figlia biologica.
Il drama quindi si chiude sulla tristezza dei nostri due personaggi davanti al luogo dell'omicidio del ragazzo che parlano di quanto sia ingiusta la vita, e di come diffidare sempre da coloro che predicano bene e razzolano male.

Dunque non si può certo dire un finale inaspettato, o quantomeno non possiamo certo dire di essere rimaste stupite dall'identità del cattivo, poi 5 erano i personaggi e 4 dalla stessa parte. Ciononostante ho trovato comunque buono come l'abbiano rivelato e la spiegazione dietro le sue motivazioni. 
Ovviamente a tre episodi dalla fine, ci aspettavamo comunque un'altra rivelazione, però tutto sommato l'ho trovato un buon finale concludente. 
Per quanto riguarda tutta la storia della protagonista invece, pian piano, tra un flash e l'altro, ci eravamo arrivate, le uniche cose che non mi ha fatto impazzire è stato il fatto di non far tornare il marito (non da lei, ma almeno in scena), di non spiegare benissimo il fatto di come l'allucinazione la guidasse nelle varie scoperte collegate con i precedenti omicidi, e a dir la verità nemmeno il fatto che la matrigna non subisse conseguenze per il suo gesto. 
Però per tutto il resto, a livello di spiegazioni e di costruzione del tutto, non mi è dispiaciuto, anzi ho apprezzato anche tantissimo l'ultima scena fra i due protagonisti.

Commentiamo per commentare:

Ecco. Questo è Children of Nobody, un drama più crudo della media, con qualche pecca, ma davvero molto bello. 
Un drama che sa prendersi il suo tempo, che tratta tematiche delicate, che per alcuni versi mi ha ricordato Mother, ma che per me ha avuto tutto quello che a quest'ultimo mancava. 
Due drama con un punto di partenza in comune e che si richiama a vicenda ma con un diverso e chiaro svolgimento, che sia per le riprese o la crudezza del racconto in se però, trovo che secondo me si possano ricordare a vicenda. 
Certo, questo drama non è un prodotto infallibile, le sue pecche le ha, le mostra e alcune dinamiche vengono anche lasciate un po' al caso. Però sa sicuramente come catturare l'interesse dello spettatore, come portarlo all'interno della vicenda, come farlo speculare sui possibili colpevoli e le loro motivazioni (cosa non scontataa dato la quantità esigua di personaggi). 
Per quanto mi riguarda un ottimo mistery-thriller- poliziesco, che per una volta non si incentra sui soliti politici corrotti, o sulla corruzione in generale, ma mantiene sempre la sua rotta originale per tutti i 16 episodi che lo compongono. 
A sto giro una recensione breve ma... breve che direi di concludere qui. 
Sono conscia del mio essermi ripetuta fin troppo, e del non aver sviscerato la trama approfonditamente come mio solito, ma questo è anche uno di quei drama che esula dal mio genere, e che se anche ho apprezzato molto, proprio per questo, non ho così tanto da dire poco a suo proposito. 
L'unica cosa che posso fare è consigliarlo e forse, dico forse, superato il 4 episodio saprà non deludere anche voi.

Anche per oggi è tutto, un saluto!
Fine!

"Ringrazio il Dramalink/Skellum avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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