lunedì 8 giugno 2020

Recensione When the Camelia Blooms


Un drama in cui riponevo le mie più grandi speranze, ma che come preannunciato dai commenti online si è rivelato solo meh.
Andiamo a vederlo!!!
Ammetto senza sensi di colpa di essere di parte poiché entrambi i protagonisti sono attori a cui (per giusta o sbagliata causa) sono stra affezionata e sono anche conscia del fatto che tirandone le somme non sia un brutto drama, anzi, diciamo però che non lo definirei interessante. Non possiede nulla di accattivante. I personaggi li ho trovati piatti nonostante la loro caratterizzazione non lo sia, le situazioni non mi lasciavano nulla, e anche il mistero misterioso alla fine mi è parso semplicemente come qualcosa in più di aggiunto che ha portato via spazio a qualcos'altro. Il che è un peccato perché io a questo drama avevo fatto la punta fin dall'annuncio del cast e non vedevo l'ora fosse subbato completamente per vederlo (anche se poi non so perché l'ho lasciato in cantiere a macinare per un lungo periodo di tempo, dando la precedenza ad altri drama che in alcuni casi mi interessavano anche meno. Forse perché abbiamo iniziato l'anno con troppe commedie romantiche). 

Trama:

In una tipica frazione tranquilla di una città di provincia coreana, 6 anni prima della partenza della nostra storia, si trasferisce una madre single che, per mantenersi, aprirà un alcolic-bar frequentato quasi esclusivamente dai mariti stressati delle ajumma di quartiere, in cerca di un po' di pace e serenità. 
A scombussolare la vita della cittadina però non è questo trasferimento bensì una serie di omicidi che prendono a susseguirsi e di cui unica a scampare è proprio la nostra protagonista, provocando così l'interruzione di tale strage. 
Passano 6 anni, e dopo averci illustrato il duro lavoro della protagonista e le malelingue a lei attorno, assistiamo alla retrocessione di un poliziotto nativo del posto, che dopo una prima occhiata a questa donna se ne innamorerà perdutamente. Poliziotto con un talento particolare nell'incappare nei colpevoli per caso, si ritroverà a seguire le tracce del serial killer che ha ripreso con le sue losche attività proponendosi come primo obbiettivo quello di uccidere l'unica vittima che precedentemente gli era fuggita (ma sbagliando di poco il tiro).

Una trama che onestamente non mi ha fatto impazzire. Confesso che prima di approcciarmi alla visione di questo drama ero convinta di vedere semplicemente una commedia romantica tra una madre sigle e l'uomo di cui era innamorata, magari focalizzata sull'opinione del figlio e sulla gestione della paternità biologica. Non mi aspettavo di certo una storia di un assassino, di una cleptomane, di un nullafacente e di madri snaturate. Per quanto mi riguarda l'ho trovato un calderone mal mescolato di roba buttata dentro secondo la regola del più ce n'è meglio è e che man mano con l'avanzare degli episodi, assecondando la sempre più piega mistery presa dal drama, si è andata a perdere malamente. Ed è un peccato perché, tralasciando alcuni personaggi di cui potevamo decisamente fare a meno (e magari lavorando un po' di più su altri), il drama sarebbe potuto venire fuori quantomeno non noioso. 

Personaggi:

L'amabile Ajusshi di quartiere: un personaggio che nonostante tutti i suoi difetti mi ha fatto impazzire subito e mi è arrivato dritto dritto al cuore. Sicuramente il mio preferito sia per il ruolo stesso che per l'interpretazione dell'attore. Se dovessi descriverlo in poche parole, la sua descrizione perfetta sarebbe "un brav'uomo" o "un uomo d'oro". Ragazzo di 30 e più anni dal temperamento focoso e diretto con la dote innata di ritrovarsi sempre dei malviventi tra i piedi. Dote che lo porterà ad intraprendere la carriera di poliziotto a Seoul ma che, proprio per il suo comportamento, finirà per perdere ed essere retrocesso nel paese natale come poliziotto civile. Ritornato a casa, ancora scapolo e in cerca di una donna con cui dividere la sua esistenza, si innamorerà in tempo zero della protagonista accettandola in tutto e per tutto, autoproclamandosi sua ancora di salvezza e suo protettore.
Un personaggio che ancora fatico a credere sia uscito dalla penna di uno scrittore/scrittrice coreano/a, umano e moderno, nonostante il suo essere determinato a voler salvare la sua bella sul cavallo bianco, rimarrà affascinato da lei proprio perché non aspetterà il suo aiuto ma nelle situazioni di difficoltà se la caverà da se. 
Io lo definirei anche un santo, santo caparbio perché per la prima metà della serie nonostante il suo cuore venisse continuamente spezzato, anche da parole molto forti (al quale io avrei risposto per le rime), lui non si è mai arreso. Conquistato proprio dalla forza e  dalla sicurezza della donna che gli ha rapito il cuore, lo vediamo piano piano cercare di avvicinarsi sempre più a lei prima come amico, poi come fidanzato e successivamente offrendogli semplicemente una spalla su cui appoggiarsi. Lo vediamo, inoltre, anche alle prese con il caso del killer, da poco ricomparso, e in eterno conflitto coll'Inutile. In sostanza un uomo d'oro come solo nella finzione se ne possono trovare. Caratterialmente mi ha molto ricordato i classici ajusshi di quartiere, e ho trovato estremamente divertente il suo modo di parlare (anche se povero l'attore chissà quanto ha dovuto faticare) anche se alcune volte era forse un po' troppo marcato (in più occasioni mi aspettavo uno sputacchio). 
Come fai a rimanere indifferente
davanti ad una faccia così???
L'ho apprezzato davvero tanto soprattutto per il suo modo di pensare e il suo non lasciarsi condizionare mai dalle opinioni altrui. Trovo però l'abbiano reso un po' troppo appiccicoso e invadente nella fase del corteggiamento e gli abbiano dato poco spazio per far evolvere, o almeno provare ad instaurare, un rapporto col figlio di lei, lasciando un po' tutto in secondo piano. Situazione che secondo me avrebbero potuto approfondire meglio visto l'importanza che hanno dato alle scelte/non scelte del bimbo. Per quanto poi riguarda l'attore, io credo sia risaputo (e se non lo è ve lo dico ora) della mia enorme crush per Kang Ha Neul (insomma ne so anche il nome!) cioè, almeno quando recita, lo trovo davvero bravo e in un modo o nell'altro riesce sempre ad entrare nel mio cuore, inoltre forse non sarà bellissimo e non avrà un corpo da sbavare, ma proprio per queste sue caratteristiche mancate io lo trovo ancora più affascinante (anche se alcune sue espressioni mi risultano essere stranamente poco rassicuranti). Lo adoro.. peccato che il signore qui snobbi un po' troppo i drama per i miei gusti e bazzichi di più i travelshow... proverò a darci un'occhiata su viki.com durante la mia prossima vita.

L'Omma Agasshi: protagonista ufficiale del drama, è anche colei con cui affrontiamo il tema "maternità" e tutte le difficoltà che si porta dietro. Togliamoci subito il dente: ma quanto di popò la vestivano? Io capisco che ha una certa età, ma un paio di jeans e una maglia come all'inizio no? Cosa sono tutte quelle gonnellone e quei golfini? Cioè nemmeno al negozio dell'usato più usato della capitale si riescono a trovare. Orribile orribile, alla gogna lo/la stilista.  Madre single da poco arrivata in città e gestrice di un alcolic-bar, verrà additata da tutte le malelingue del paese per i successivi 6 anni al trasferimento. Una volta in difficoltà, tra assassino ricomparso (a cui in quanto testimone sta cercando di fuggire), l'ex moroso ritrovato e un neo filarino appena approdato, si vedrà abbandonare anche dall'unica donna che fino a quel momento era stata gentile con lei. Spaurita e in dubbio con se stessa, la vedremo presto alle prese con il ritorno della madre da lungo tempo abbandonata. Questo personaggio ci viene rappresentato come una donna forte, indipendente ma non propriamente pronta al confronto e con una forte sindrome dell'abbandono derivata dal suo passato da orfana, che da sempre vive solo per il figlio, quasi dimenticandosi dei suoi desideri. 
Diciamo che come il resto del drama non mi ha convinta appieno e mi sono ritrovata più volte in bilico tra l'odiarla e il capirla. Ad esempio uno dei punti critici del suo personaggio è stato il legame così profondo col figlio, tanto ripetuto ma molto meno mostrato. L'unica sua ragione di vita ma in fin dei conti non si è mai presa il dispiacere di spiegargli del suo passato col padre o del suo futuro col protagonista, o anche solo il semplice andarlo a prendere dopo il ritiro e rimandare la denuncia di un paio d'ore (molte probabilmente il punto più basso del drama). Un'altra criticità potrebbe essere il suo rifiutarsi di mediare per un possibile rapporto tra il padre del bambino e il figlio stesso, anche se su questo punto potrei risultare un po' di parte, in quanto non riesco a condividere (da qualsiasi parte io la giri) l'aver taciuto sulla questione gravidanza all'epoca. Una questione spinosa che vuoi per il mio essere giovane, vuoi per la mia inesperienza, non sono riuscita a comprenderne le motivazioni, a maggior ragione quando il bimbo chiedeva a gran voce del padre. 
Situazione che se confrontata con quella della madre proprio non riesco a farmela andare bene. Lei che dopo essere stata abbandonata da piccola costringe un uomo a fare altrettanto con il figlio. Bo'. La parentesi madre, poi, è quella che unita a quella della cleptomane mi ha più fatto saltare l'embolo. Capisco la sua ingenuità e la sua fiducia nelle persone, ma questa ragazza in tempo zero accetta il ritorno di una madre dopo 27 anni di abbandono e di essere fregata continuamente dalla sua ex compagna di scuola solo perché è buona, cioè ad una certa chiedevo pietà. Diciamo che è un personaggio che, per tutta una serie di motivi, non fa per me e nel quale troppe cose non sono riuscite a convincermi. Non dico sia stato impostato o sviluppato male, poco coerente o altro, dico solo che sono quei personaggi perbenisti e sempre pronti a porgere l'altra guancia in cui io non mi ritrovo e che in un altro frangente e in un altro drama avrei preso a sprangate. Qui me la sono fatta andare bene, anche perché a me l'attrice mi piace tanto. Riconosco che quasi sempre i suoi ruoli siano tutti uguali e la sua interpretazione è, come dire, poco innovativa, ma continua a piacermi.. e io continuo a domandarmi perché.

Pil-Gu: figlio della protagonista, è quel personaggio che nonostante tutte le cavolate che può compiere, non gli si può dire niente perché è un bambino e come tale reagisce. Provvisto di una maturità bambinesca farà del suo scopo di vita il proteggere la madre dalle malelingue del paese e soprattutto dei suoi compagni di classe. Coccolato da tutti in quanto under 10, sarà la nuova promessa del baseball come a sua volta lo era stato il padre. Padre che scoprirà da se essere tale, ma che nessuno gli spiegherà mai il perché lo abbia "abbandonato". Personaggio che in quanto bambino si comporta da bambino, non mi ha colpito più di tanto se non in alcuni frangenti e per alcune sue risposte che ho dal suo lato condividevo. Molto probabilmente con le informazioni in suo possesso tutti avremmo reagito così o quasi. Il punto è che dato il essere carico di rabbia per la situazione familiare, e il suo avere 8 anni e non 3, io almeno cinque minuti da prenderlo in disparte e fargli un discorso, fossi stata la madre, me li sarei presi. Se poi mi vorreste chiedere cosa avrei voluto di più da questo personaggio, beh vi potrei dire che l'avrei voluto più presente, avrei voluto analizzassero meglio il rapporto col padre biologico spuntato dal nulla e con il nuovo uomo della madre, ma no, era più importante metterci un assassino a caso e tralasciare uno spunto interessante.  L'attore lo ricorderemo poiché troppo simpatico e poiché era lo stesso attore che ha interpretato il bambino inutile e silenzioso in Pride and Prejudice (drama appena visto). 

Pil-Gu Appa: ex della protagonista e papà del bimbo di quest'ultima, scoprirà di essere tale solo per caso e deciderà di prendersene la responsabilità. Giocatore professionista di Baseball, sposato per facciata con una donna "influencer" dei poveri con il quale ha anche una bimba, lo vediamo ancora preso dall'ex e voglioso di recuperare il rapporto con il figlio. Sostanzialmente l'ho trovato un personaggio idiota, ma un idiota che ci provava. Onestamente non so dove avrebbero voluto andare a parare con questo personaggio, ma sospetto non fosse quello che ci hanno mostrato. Un personaggio a cui è stata nascosta la nascita del figlio per volere della madre e che dopo anni, in ogni possibile maniera sbagliata (dall'entrare nella vita del figlio a missile, allo stravolgerla portandolo a vivere con lui), ha cercato di recuperare il rapporto perso con quest'ultimo. 
Scusate, ma perché ce lo fanno apparire sempre come il "cattivo" della situazione? Cioè a mio parere, guardandola dal suo punto di vista, la vera cattiva di tutta questa storia in realtà era la protagonista, che per tutta una serie di scelte più o meno condivisibili, ha avuto il coraggio di nascondergli e successivamente negargli la paternità del figlio. Comprendo che magari all'epoca erano giovani e molto probabilmente gli avrebbe rovinato la carriera sportiva una news del genere, ma da qui a lasciarlo, tenersi il bambino e rifiutarsi di farglielo conoscere successivamente, l'ho trovata davvero una scelta semplicemente sbaglia, perché per quanto immaturo all'epoca lui fosse, io sono convinta che avrebbe dovuto dargli una scelta. Stavano assieme e lui non le aveva mai fatto nulla di drastico a parte trascurarla un po' perché negargli di sapere la verità?
Cioè io sto pover'uomo l'ho comprendo, e nonostante tutte le sue idee di dubbia intelligenza per avvicinare il figlio non mi sento di fargliene una colpa. Alla fine avrebbe comunque potuto andarsene anche dopo avergli rivelato la verità. Per quanto riguarda il suo matrimonio attuale, be' situazione un po' infilata a forza che sono ancora qui a chiedermi perché lui abbia sposato un'arrampicatrice sociale del genere, ma soprattutto perché non abbia divorziato da lei in tempo zero. L'attore non è la prima volta che lo vediamo, anche solo quest'anno è già il suo secondo drama con lui. Mmmm, una volta mi piaceva tanto, ma più vado avanti con la sua dramografia (in cui lo ritrovo per sbaglio e non me lo vado a cercare) più mi rendo conto che per me rimarrà semplicemente un attore simpatico ma che non mi trasmette nient'altro.

Due madri in contrapposizione:
  • Agasshi Omma: un personaggio che se avessi potuto avrei ucciso. Malata di cancro, dopo aver abbandonato la figlia a causa della povertà, deciderà di tornare prima della sua dipartita per proteggere e garantire la polizza assicurativa alla figlia. Inutile dire che per tutto il drama ce la fanno passare come poco di buono, e poi sul finale magicamente diventerà la santa di turno. Spiacente, nonostante la storia molto triste alle sue spalle, questo personaggio continua ad essermi incastrato sul gargarozzo (ma io ce l'ho il gargarozzo?) a maggior ragione dopo la sua immensa tristissima e pesantissima giustificazione nell'averla persa dopo l'orfanotrofio. Un personaggio che tutt'ora considero ipocrita e che con altre mille possibilità successive avute per avvicinare la figlia sceglie proprio quella più problematica (da qualcuno avrà pur preso la protagonista no?) e più impensabile, non mi ha regalato nessuna soddisfazione e anzi, ad una certa mi faceva enormemente saltare i nervi. L'unico pregio di questa donna è che almeno non si è messa in mezzo nella relazione della figlia dopo 27 anni d'assenza. Certo è che se fosse continuata a rimanere assente ne avremmo gioito tutti, ma qualcuno che salvasse la povera crista non per sbaglio ce lo dovevamo mettere no? 
  • Ajusshi Omma: una tipica omma coreana dalla dubbia logica. Continuo a ripetere da un po' di recensioni a questa parte che il mio non capire determinate scelte e comportamenti derivano dalle nostre differenze culturali. Perché insultare la logica dietro a determinati ragionamenti incomprensibili mi pare decisamente troppo. Ciononostante, almeno qui, almeno dopo non so neanche quanti drama, vi prego, lasciatemi sfogare. Ma che czz di problemi ha questa donna?! Cioè figlia della sua età e tutto il resto, credevo che con quello che avesse passato un po' di maturità l'avesse acquisita! Ora, io comprendo che in corea è "disonore su di te e sulla tua mucca" sposarsi una donna separata, per di più con un figlio a carico, e mi sarebbe anche stato bene vedere per l'ennesima volta questo cliché, ma NON e ripeto NON, su un personaggio impostato così. Lasciata vedova dal marito e madre di tre figli in giovane età la vedremo passare la sua via tirando su dei meravigliosi ragazzi e occupandosi del suo ristorante. Ora con tutte le carte in regola per essere chiamata Almeoni si affezionerà alla protagonista (rivedendosi in lei e nella sua vita dura) e al bambino di quest'ultima, questo fino a che non saprà della possibilità che questi ultimi entrino a far parte della famiglia. Perché?? Perché non voleva che suo figlio si mettesse con una brava donna? Perché non voleva che si occupasse del figlio di quest'ultima? Perché rompeva i cosiddetti dopo tutto ciò che lei aveva passato? Cioè per come la vedo io, quantomeno avrebbe dovuto essere felice che il suo ultimo figlio oltrepassata la soglia dei 30 andasse fuori dalle tegole! Poi, perché marcare tanto la mano sul fatto che il figlio non fosse suo, cioè allora in corea non si adottano neanche gli orfani? Perché non sono biologicamente figli loro? Ma che cavolo di discorso le hanno fatto fare? Per non parlare poi di quello che ha detto al bimbo. Non lo so, non so che messaggio volessero far passare con questo personaggio, so solo che quello che è arrivato a me mi ha fatto solo arrabbiare.
Joker: prevedibilissimo in quanto unico personaggio comparso un po' a caso ma sul quale ci facevano focalizzare abbastanza l'attenzione, per non smentirmi mai, io, un po' per il mancato interesse su questo filone della storia in se, un po' perché a sto giro mi sa che ho perso il mio smalto, sono riuscita ad inquadrarlo solamente una volta che hanno accusato il padre (ho un dubbio, ma nel flashback sulla sua infanzia chi era quello che indossava la divisa da arti marziali? Bo' vabbè). Tutto fare del paese, e rilevatore della ferramenta di famiglia, sostanzialmente di rivela essere uno psicopatico a tutto tondo con un senso di inferiorità verso coloro che (secondo lui) lo umiliavano trattandolo da caso umano. Ora, io non so se hanno sbagliato a fare i casting o cosa, ma perché lo trattavano tutti come se fosse l'uomo peggiore sulla terra? Cioè era un bel ragazzo e non conoscendolo sembrava anche una brava persona solo un po' timida! Io per metà mi sono persa la sua colpevolezza proprio perché ero affascinata da lui. Insomma... fangirlaggine a parte, un personaggio tutto sommato non male me che a mio modesto parere ho trovato superfluo. L'attore mi ha lasciato una gran voglia di rivederlo.

Tutto il resto del cast:
  • La truffatrice: prima ragazza di cui ci dobbiamo subire le giustificazioni per il suo essere disonesta. Una piaga insomma. Nata da una madre gestrice/lavoratrice +19 con come unico affetto stabile il fratellino minore, finirà per fare di tutto per offrire a quest'ultimo una vita super agiata solo per poi essere messa da parte senza un minimo di rimorso. Posso capire la sua bruttissima vita e mi dispiace per lei, soprattutto vista la sua fine appena dopo la decisione di rimettersi in carreggiata, ma non potete non concordare con me sul fatto che questo personaggio sia un personaggio sfiancante. Ho trovato estremamente difficile entrare in empatia con lei e sinceramente, non le auguravo di morire così brutalmente, ma che si levasse dal drama molto volentieri. Per quanto riguarda l'attrice ho avuto quasi un mancamento scoprendo che fosse quella di Dream (tipo terzo drama della nostra carriera), sono 5 anni o giù di lì che non ci capitava di rivederla, e nonostante tutto l'ho trovata molto più azzeccata qui che nel ruolo precedente, nonostante il personaggio a parer mio di difficile digestione. 
  • Il nullafecente e l'avvocata (o avvocatessa, bo' mi suona male in entrambi i modi): due personaggi che secondo me non hanno aggiunto né tolto valore al prodotto. Lui pressante e stressante, una rottura in ogni sua scena, sinceramente forse il peggior ruolo in cui ho visto recitare l'attore (seppur sempre in maniera validissima), davvero non l'ho sofferto. Lei donna di successo in carriera che io capisco "al cuor non si comanda" e il suo sentirsi a suo agio con lui, ma proprio uno cosi si doveva andare a prendere? Cioè qual era la sua unica buona qualità? Carucci alla fine che tornano assieme ma comunque superflui e nemmeno troppo simpatici per i miei gusti.
  • Jesshicahhh: perché lei è "Jesshicahhh con la hhhhhhh". Attuale moglie del padre, del bimbo, della protagonista (che all'orfanotrofio sua madre abbandonò), la vediamo fin da subito come una ragazza altezzosa, viziata e in costante ricerca di attenzioni. Il tutto dovuto ad un complesso di inferiorità sviluppato in precedenza a causa dell'assenza del padre e dall'iperprotettività della madre. Fin da subito si farà poco sopportare in quanto costantemente presa dai social (sul quale diciamolo, non ha nemmeno poi tutto 'sto gran seguito) e con sempre la solita battuta pronta "vuoi divorziare allora divorziamo!", finirà anche lei per darsi una regolata a fine drama grazie al gesto cavalleresco di suo marito. Ora, che significato devo dare a questo personaggio? A cosa è servito? Cosa ha aggiunto al drama? Aveva davvero qualcosa da dire? Bo' non lo so, so solo che non mi ha entusiasmato granché (anzi proprio il contrario), l'ho trovato non troppo originale, piuttosto piatto, avevo dei dubbi in quanto reale madre di quella povera anima. L'unica scena in cui mi è stata simpatica è quando ha parlato con Pil-gu dicendogli di chiedere a lei se avesse bisogno. Se il drama è meh, lei è esattamente un personaggio uff.
  • Le temibili ajumma di quartiere: che prima ti sotterrano temprandoti l'animo e poi accorrono in tuo aiuto per proteggerti da ogni eventuale danno, perché "ormai fai parte della famiglia" che dire, sempre simpatiche e divertenti, tra tutte ricorderemo la donna trapuntata già vista in più o meno 10 drama solo quest'anno (di questo passo ruberà il posto della Dama Choi nei nostri cuori.)
  • Gli ajusshi della stazione della polizia: una menzione doverosa qui ci doveva stare, non molto presenti e nemmeno troppo simpatici (ma solamente perché poco presenti) fra tutti ricorderemo colui che tenta si smorzare la testa calda del suo collega di lavoro e che alla fine riuscirà comunque a trovarsi la donna del suo cuore.
Finale:

Dopo la morte/scomparsa della cameriera/truffatrice amica della protagonista, parte la caccia all'uomo costellata di verità nascoste e altarini scoperti. Infatti se da un lato tentano di farci vedere come quest'ultima sia scomparsa, dall'altro la vita di tutti i giorni prosegue con un bambino alle prese con la scoperta dell'identità del padre, una madre alle prese con il padre del bambino, una nonna alle prese con un cancro (in attesa di una donazione), un sacco di gente che finisce per redimersi e il rovinoso capolinea a cui è destinata la relazione principale. 
Inutile dire che stando a un qualsivoglia drama del genere, nell'ultimo episodio denominato come "I miracoli esistono?" (spoiler: se non sei in un drama no.) il tutto finisce per il meglio con la consegna alle autorità del vero killer (finito quasi ammazzato dalle amabili ajumma di quartiere), con la madre a cui grazie al quartiere stesso viene data la possibilità di un'operazione, al padre del bambino che capisce di non poter pretendere di portarlo a vivere con lui solo in quanto tale, e al bambino stesso che dopo un periodo di riflessione giunge alla conclusione che quel sempliciotto poliziotto in fondo non è così male. Il tutto costellato da un tot di anni dopo nel quale la nostra ora coppia fissa di protagonisti guarda in tv l'ormai brillante futuro raggiunto dal figlio.

Domande: 
  1. Perché Joker non ha ucciso la protagonista nel bar avendone l'occasione? Troppi rumori forti? Credeva non l'avesse riconosciuto? Chissà. 
  2. Perché dopo aver rotto per tutto il drama la madre del protagonista di punto in bianco non la vede più come il diavolo sceso in terra ma come una persona? Volere di trama? Ha finalmente acquistato un po' di senno? 
  3. Perché hanno dovuto intrigarci a forza la parentesi destino/destinati? Cioè qua abbiamo toccato anche livelli di prenascita, non vorrei dire...
  4. Ma soprattutto perché aggiungere ben 14 minuti all'ultimo episodio?? Cioè ce n'era davvero il bisogno? Da 5 puntate a questa parte non ho fatto altro che pensare fosse troppo troppo tirato. 
Se c'è poi una cosa che mi ha fatto sospirare all'ennesima potenza di insofferenza, sono state le millemila motivazioni date a ogni personaggio mediamente rilevante, prima vittima e poi carnefice, per farci cambiare tutte le nostre accurate opinioni su di loro, portandoci pian piano alla conoscenza dei perché dietro alle loro pessime azioni e in un qualche modo a giustificarli e a dispiacerci per loro.  Nel corso degli ultimi episodio assistiamo a talmente tanti passati così tragici, sofferenti e orribili, che alla soglia del flashback del 5° personaggio trattato sono riusciti a smuovermi sentimenti diametralmente opposti a quelli voluti. Insomma più la situazione si faceva pesa più io diventavo intollerante a tutta questa messinscena. Considerando poi che una volta giunti al finale la situazione, con o senza giustificazioni perbeniste, sarebbe rimasta uguale. Insomma non possiamo dire un brutto finale, ma neanche uno di quelli che rimarrà impresso nella mia memoria.. anzi proprio per niente.

Commentino commentuccio carino caruccio:

In realtà, anche se dalla recensione può non sembrare, non è per nulla un brutto drama (anche se per quanto riguarda i miei gusti posso tranquillamente dire che se non fosse stato per gli attori protagonisti molto probabilmente non l'avrei mai graziato e nemmeno guardato), solo non è nulla di che. 
Cosa significa essere madri?
Diciamo che quello che me lo fa reputare una visione guardabile è il suo affrontare temi davvero davvero interessanti, con dialoghi non troppo complessi che riescono a trasmettere il messaggio voluto sempre forte e chiaro. Un drama sicuramente non romantico o sentimentale come quelli a cui siamo più abituati, molto lento, e se non fosse per il "mistery" oserei dire quasi inconcludente, che però tratta il tema della "maternità" e di cosa vuol dire "essere madri" in una maniera molto delicata, interessante e ricca di spunti di riflessione. La sua concentrazione va di fatto ad analizzare tutto quello che i personaggi sono disposti a fare (e le difficoltà che dovranno superare) per amore del proprio figlio chi è disposta ad abbandonarlo per dargli la sicurezza di una pancia piena, chi è disposta ad annullare se stessa per offrigli il meglio e una vita serena, chi invece è disposta ad andargli contro pur di non vederlo infelice, e accenna anche i temi di chi madre lo è ma non lo apprezza e chi invece avrebbe voluto esserlo ma non ha potuto. Insomma un drama da questo lato ricco di sfaccettature che prende anche in causa, molto marginalmente, il punto di vista dei figli di quest'ultime e delle situazioni che con il tempo si vengono a creare. 
Come per i dialoghi, anche molte scene sono davvero toccanti, come quella del bambino e del padre che si confrontano sulla scogliera o quella nel quale la neonata coppia deve fare i conti con la non opinione espressa del figlio, e di cosa questo taciuto rifiuto comporta. Forse la scena più bella di tutto il drama a mio parere poiché traspare tutto il senso di impotenza e frustrazione da una situazione in cui ora come ora non ci si fare niente (cioè in realtà sarebbe bastato parlarne al bambino, ma molto spesso la situazione non è così facile e per una madre il figlio verrà sempre prima). Insomma alla fine il drama qualche bel pregio ce l'ha, solo che 20 minuti sono troppo pochi per far fronte a 20 ore di visione.
Bello lui!
Un'altra cosa, poi, che ho adorato incondizionatamente sono state tutte le varie citazioni ironiche a drama/film tra cui vorrei citare quelle ad Avengers (per quanto, non uccidetemi, a me i supereroi non piacciano), quella a Goblin con tanto di Ost (stranamente l'unica che mi è piaciuta nonché la più iconica) delle prime puntate, e quella al Re Leone nelle ultime che davvero mi hanno fatto morir dal ridere, adorate!
Per ultimo spezzo una lancia favore dei sottotitoli non fatti troppo a ufa, anzi, salvo qualche imprecisione culturale e l'abuso del termine "buffona" che a quanto pare: o piaceva particolarmente al traduttore italiano, o piaceva particolarmente al traduttore inglese, tutto sommato da ignorante non ho notato una completa stravolgizione dei dialoghi o dei sensi delle azioni e delle frasi, che dire, alla fine per essere fatti da traduttori non troppo appassionati alla cultura coreano tutto sommato risultano apprezzabili. 

Ed anche a sto giro ce l'ho fatta (prima o poi)! Alla prossima!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

2 commenti:

  1. PRO
    Onore e merito allo scrittore Lim Sang-choon che per un volta mi ha fatto apprezzare il protagonista più della protagonista, se non fosse per questo il mio voto sarebbe stato NEUTRO forse Contro... ma il protagonista è una forza della natura, innamorarsi al primo sguardo,urlarlo al mondo intero (un mondo pieno di giudizi e pregiudizi come quello coreano,dove chi sbaglia una volta viene marchiato a vita), un protagonista sempliciotto e privo di paura, vorrei davvero essere lui!!
    la trama è semplice,niente di speciale e lei come avrebbe fatto ogni madre proteggendo in primis suo figlio, si è lasciata travolgere da lui un pò alla volta senza creare troppo scandalo ma nemmeno ignorandolo del tutto... quindi si! confermo il mio PRO.
    Diamo anche del merito alle donne del quartiere, che nen momento giusto si sono rivelate delle ottime amiche, gesto del tutto inaspettato (pensando alla cultura coreana).

    P.S dispiace che abbiamo gusti differenti o così sembra, visto che mi sto guardando prima i drama che hai votato PRO, come ho fatto con I HEAR YOUR VOICE e adesso sto vedendo un altro, indovina quale?..
    comunque mi interessa on way to the airport tra quelli che mi hai consigliato.. sai dove posso trovarlo??
    commenterò Crash Landing on You dopo che mi avrai risposto!!
    sai scrivere o leggere il coreano?
    ciao :)

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    1. Ahahaha, il mondo è bello perché vario (e io mi sono da tempo abituata ad andare contro corrente).
      Per il drama che stai guardando... sai che proprio non saprei? Alla fine, anche se non sembra, i PRO sono comunque più dei CONTRO, quindi di materiale ce n'è (non sarà mica la mia nemesi vero? Ti avverto, fan di Goblin, non mi avrai MAIIIII!!! XDXD)
      On the Way to the Airport lo trovi sempre su viki se non erro solo col VPN.
      Per quanto riguarda sapere il coreano... no mi spiace deluderti, ma sono semplicemente una capra nelle lingue e proprio non riesco ad applicarmi.

      Comunque volevo ringraziarti perché grazie ai tuoi commenti mi hai fatto venire un'idea (non proprio originale, ma che se non altro spero di personalizzare, stile Diario di Bordo per intenderci) che, se riesco ad organizzarmi come si deve, vedrà la luce l'anno prossimo! Quindi grazzzzzzisssssime! :)

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