martedì 16 febbraio 2021

Recensione Bangkok Love Stories: Objects of Affection


Un passo avanti l'abbiamo fatto.
Certo, avrebbe potuto andare meglio, e in parte - o almeno durante tutta la prima parte (ovviamente con le dovute eccezioni) - ci stava andando. Purtroppo però, una volta giunti al 9 episodio le "eccezioni" hanno iniziato a diventare talmente tante da non essere più considerabili eccezionabili. 
Insomma, sinceramente non so cosa sia successo ma, ad un certo punto, è diventato di un'assurdità unica che bah... per un pelo non è finito nella categoria dei CONTRO. Salvato solamente dalla coppia protagonista e dal fatto che io abbia visto prima Innocence.

Trama:

Il tutto si apre (come ci insegnano la maggior parte dei drama coreani) con un duplice omicidio. Vediamo quindi la nostra protagonista, dopo aver assistito all'assassinio e aver ripreso il misfatto col cellulare, scappare ed essere inseguita. 
Risvegliatasi quindi a casa propria ma non ricordando assolutamente nulla di ciò che è avvenuto dopo l'inseguimento, e trovandosi il cellulare con la pellicola vetro rotta pressoché distrutto, la vediamo recarsi di gran carriera da un susseguirsi di tecnici riparatori talmente bravi da gettare la spugna ancora prima di aver verificato il danno del cellulare effettivo. Ma, tra un negozio e l'altro di sfaticati, finalmente trova il maestro tecnologico che fa per lei. 
Quindi, dopo un inizio burrascoso e manchevole di professionalità, finalmente il telefono raggiunge le abili zampe del dottore, e la nostra protagonista lo lascerà dicendogli (al tecnico non al telefono) di restituirlo solo a lei, Jess, e a nessun'altro che gli si presenterà con un altro nome ma con lo stesso aspetto.
Cambio punto di vista e, nel mentre la protagonista continua il suo tran quotidiano tra graffiti, ritrovi con gli amici, e scappamenti dagli assassini, scopriamo un po' di retroscena sul nostro protagonista. Amico del suo impiegato, stalkerato da una coreana oltre oceano, e accompagnato da un gatto, si ritroverà ad avere a che fare prima con la scintillante Joey, poi con sensuale Pinkey e infine con la piagnucolosa e spaurita Jenny. Con da sempre la passione per gli oggetti rotti, lo vedremo così finire irrimediabilmente attratto dalla ragazza del telefono, sfuggente e poco propensa a creare nuovi legami.

Be' che dire signori e signore, dandogli il beneficio del dubbio, lodandolo sulla fiducia e apprezzando lo sforzo di introduzione di un cosi grande e complesso argomento, possiamo tranquillamente dire che il punto forte di questo drama non sia la trama bensì i personaggi. Infatti essa fa acqua da tutte le parti. 
Fin dall'inizio, quando invece che riparare il cellulare lei avrebbe potuto portarlo subito dalla polizia (oppure il fatto che nessuno riuscisse a riparare un cellulare con il display rotto, capisco sia vecchio ma finché ti paga ti paga, che figura ci fai tu tecnico altrimenti?). Proseguendo con l'inseguimento quando, dopo averla scovata più volte e dopo esserle entrati in casa (ora... io capisco quel loft non avesse pressoché nulla di valore al suo interno, ma... mi volete davvero far credere che non ci fosse serratura migliore di una  una catena per bici? Scusate... ma in Thailandia non esistono le tronchesi? Io bo'), lei continuasse tranquillamente a ritornare nel suo appartamento così, come se nulla fosse. Arrivando al fatto che continuamente braccata, col cellulare già pronto lei non pensi minimamente di portarlo alla polizia o, quanto meno, di farne una copia e dare ai due criminali il cellulare. 
Ma toltoci questo dente, superabile solamente chiudendo un occhio (o in alcuni casi tutt'e due) passiamo al vero tasto dolente della questione. 
Spacciato per un lakorn sul disturbo dissociativo dell'identità che affligge la protagonista, qual era di preciso il punto di inserire questa malattia al suo interno? Per carità, il personaggio di lei mi è piaciuto assai, ma non ho capito che messaggio volessero far trasparire, soprattutto perché oltre a definizioni da manuale, e ad un protagonista che nel maggiore dei casi aveva un approccio sbagliato anche nei confronti di una persona non malata, non c'è stato altro. Davvero un peccato aver gestito così male questa tematica nella trama. Ciononostante, che volete, alcune volte mi rivelo una persona semplice e fossero stati solo questi i problemi io gli avrei messo PRO senza riserve, purtroppo però...

Personaggi:

Lei, Jess:
l'oggetto dell'affetto del protagonista, dell'amica, del pedofilo e successivamente dei due criminali. Ragazza indipendente, introversa e schietta che affascinerà subito l'unico tecnico che vorrà ripararle il telefono.
 La scopriremo vittima di violenza da parte dell'insegnante di danza da bambina, e affetta da disturbo dissociativo della personalità, sviluppato proprio a causa del passato trauma. Disturbo che la porterà a frammentare la sua psiche in al 3 personalità differenti oltre a lei. Di seguito quindi abbiamo:
  • Pinkey
    - la personalità che prende il sopravvento al momento di bisogno e di controllo. Dal carattere forte, smaliziato e casinista, non ne farà passare una liscia a chiunque non gli andrà a genio, provando a sedurre più volte gli uomini a cui capiterà vicino. Scopriremo essere una personalità formata da colei che all'epoca denunciò il fatto alla polizia e la salvò, poi stanca degli abusi subiti nell'ambiente domestico uccise il marito e venne arrestata. Lita. Personalità piuttosto presente, e abbastanza riconoscibile anche senza outfit indicato. Mi è piaciuta,  e trovato l'attrice abbastanza a suo agio nel ruolo.
  • Jenny
    - la personalità che prendeva il sopravvento nei momenti di insicurezza e paura. Debole e triste è colei che incarna il dolore della Jess bambina. Quasi sempre piangente nelle sue uscite esterne, sarà colei che per prima si avvicinerà al protagonista nel ricordo del padre. Sicuramente la mia personalità preferita e credo anche quella meglio riuscita dell'attrice. Possiamo infatti vederla come semplice e bisognosa di protezione, al quale ci si affeziona per forza come ad una bambina.
  • Joey
    - l'unica personalità che non ho mai avuto chiara. Basata sulla sua balia durante l'epoca precedente alla morte del padre, dovrebbe rappresentare la caratterizzazione sbarazzina e da diva della protagonista, ma di fatto si fa molto fatica a distinguerla dalla prima citata e dal poco in cui compare sarebbe stato meglio concentrare il tutto solamente sulle prime due e lasciare questa fuori dai giochi. Sicuramente la personalità meno utile, e anche a livello di approfondimento psicologico risulta quella meno riuscita.
Stanca di aiuti esterni e di essere considerata pazza, cercherà in vano di controllare in solitaria la sua malattia, facendo però più danni che altro. Iniziando col farsi abbandonare da potenziali amori (non mostrandosi subito per quella che è) allo cacciarsi nei guai inconsapevolmente.
Durante il corso del drama assisteremo allo sviluppo e alla crescita di questo personaggio generalmente distaccato e sfiduciato che si saprà far conquistare dal protagonista. Certo le sue obbiezioni al rapporto erano più che comprensibili, ma devo ammettere che in alcune occasioni il suo essere continuamente restia o il suo mettere continuamente un punto senza mai aver provato ad impegnarsi seriamente, mi ha un po' sfiancata. Come caratterizzazione principale lei mi piaceva molto e mi piaceva molto anche l'aspetto un po' bizzarro dell'attrice che però le donava molto. L'ho poi trovata bravissima nell'interpretazione del personaggio e anche se come Joey scricchiolava un po', è riuscita a differenziare tutte le altre 3 personalità senza sforzo, sia per sguardi, tono di voce e movenze. Onestamente mi piacerebbe molto rivederla ancora, perché qui mi è proprio piaciuta tanto.

Lui, Q10:
 l'oggetto dell'affetto della protagonista, dell'amica coreana e di qualsiasi ragazza incontrasse. Lo vediamo nel passato come bambino curioso ma fondamentalmente incompreso, e nel presente come tecnico solitario che si invaghisce al primo sguardo della bella di turno. Oddio, detto così sembra quasi che questo ragazzo non mi sia piaciuto, ma in realtà l'ho adorato. Ammetto che all'inizio ha faticato a conquistarmi in quanto non la classica bellezza, ma sia per caratterizzazione che per sguardi alla fine mi è piaciuto davvero tanto. Dall'animo nobile e continuamente molestato da tutte le ragazze che gli capitavano a tiro meno la protagonista (e dire poi che lui si faceva anche valere! Cioè tutto gli si può dire ma non che non avesse messo più volte in chiaro che per Tae-Hee non provasse niente), era un ragazzo così buono e così sensibile che ancora non mi spiego perché sul finale gli abbiano dovuto far invadere gli spazi della protagonista. 
Abituato ad aggiustare qualsiasi oggetto rotto, dopo esserci riuscito con un gatto, tenterà di faro anche con la persona del quale è innamorato. Il problema però è la frettolosità con cui prende le decisioni e le impone a lei. Secondo me una forzatura che si potevano benissimo risparmiare. Adorabile alle prese con ogni versione della protagonista, io apprezzavo il suo approccio con Jess, morivo dal ridere nelle scene con Pinkey, e adoravo quello con Jenny. Comunque nonostante i difetti io questo personaggio l'ho apprezzato lo stesso, ho trovato bravo l'attore ad interpretarlo e con un ottima chimica con la partner. Pure lui sarei curiosa di rivederlo.

Tutto il resto del cast:
  • L'amica Dada: bellissima, bravissima, una ragazza d'oro, anche se... Io speravo più furba. Amica della protagonista che cercava di riportarla sulla retta via, peccato solo sia stata liquidata in maniera così evitabile... L'attrice mi stava molto simpatica, e adoravo il suo taglio di capelli.
  • L'amico Kang, la piovra Tea Hee e Company: partendo da Company, io lo adoravo, anche se purtroppo non mi ricordo il nome del personaggio. La piovra la detestavo e ci sono rimasta davvero male quando ho scoperto l'attrice fosse davvero coreana. Il suo personaggio è semplicemente insopportabile e non ho capito se fosse lo stereotipo thailandese delle coreane o se abbiano semplicemente scelto di inserire un personaggio antipatico per la legge che uno nei drama thai ci deve essere sempre. In ogni caso è bocciata, mentre l'amico Kang era adorabile. Dal viso simpatico e dal carattere solare, ho pena per lui e per il suo sfortunato amore nei confronti della piovra. Tanta stima ma salvati fin che puoi.
  • I due criminali più l'aggiunta dell'ultimo minuto: ok, che io sia strana lo sapete già ma a me erano troppo simpatici e mi regalavano sempre delle sane risate. Ancora non ho capito se fosse perché ci credevano troppo nel loro ruolo o troppo poco, nel dubbio promossi a prescindere.  Per il tizio dell'ultimo minuto invece, non posso dire di essermi divertita con le sue entrate in scena. Introdotto magari un po' troppo a casaccio sul finale, ho apprezzato la sua interpretazione ma il personaggio, ovviamente, non troppo. Chissà mai se uno dei tre lo rivedrò...
Finale:

Fu così che dopo una serie di incidenti di percorso che misero in serio pericolo l'incolumità della nostra protagonista, quest'ultima decise di ritornare nel paesino natale a casa della madre. Qui ci viene introdotta l'ultima reference dell'unica personalità ancora ignota della protagonista, e dopo un focus sul suo passato, e dopo un raggiungimento fortuito, una rassegnazione di convivenza con la malattia da parte di entrambi i protagonisti, e la riscoperta predisposizione della protagonista di rimettersi in gioco, tutti insieme appassionatamente ritornano a Bangkok. Con propositi nuovi, i vecchi problemi tornano a bussare alla porta e, dopo che fra la coppia protagonista si ha l'ennesima rottura, facciamo la conoscenza di un nuovo vecchio personaggio (a mio parere del tutto superfluo) sulle tracce della protagonista, e salutiamo di gran carriera l'amica di quest'ultima (ella verrà rapita e uccisa nel giro di un paio di minuti dopo un inseguimento alquanto irrealistico). 
Con la protagonista arrivata sulla scena del delitto assisteremo a un fuggi fuggi generale, un salvataggio improvvisato finito con una coltellata nello stomaco, e al colpo di scena nel quale, l'insegnante pedofilo d'infanzia, convinto ancora di poter avanzare pretese sulla lei di turno, ingaggerà una lotta all'ultimo sangue con i due criminali che culminerà con un volgo d'angelo giù dal tetto dell'edificio su cui stavano. 
Dopo una seduta spiritica psichiatrica, la nostra protagonista realizzerà la morte dell'amica e si riconcilierà col partener, ripromettendosi di continuare le cure, ma anche di accettarsi così com'è.

Nel senso, capite bene anche voi che dopo questa strage di finale, e il fatto che da episodio uno a episodio 13 la situazione della protagonista non sia cambiata un minimo, ovviamente io non potevo mettere ancora PRO. Infatti il senso di irrealtà nel corso degli ultimi episodi arriva ai picchi massimi del drama, soprattutto con l'aggiunta di personaggi del tutto superflui e storyline che non interessavano davvero a nessuno. Con una protagonista che ci mancasse pelo pretendeva di essere accettata così com'era senza neanche ritentare di riportare sotto il suo controllo la malattia, e un ragazzo che dopo 3 giorni che ci stava insieme l'unica cosa che sapeva fare era obbligarla a tradimento a curarsi. 
Per non parlare del finale della parte mistery del lakorn. Ma seriamente non sapevano come altro uscirne se non introducendo il pedofilo? Cioè io sinceramente non ho parole. Ammetto infatti di aver faticato non poco a dedicarmi agli ultimi episodi finali, un po' per l'assenza di tempo, un po' per mancata voglia perché già sentivo avrebbero invalidato i piacevoli episodi precedenti. Poi, onestamente da come l'anno messo giù il finale, io opterei per lo sviluppo di una 5 personalità da parte della protagonista ispirata a Dada.. poi ditemi voi se non siete arrivati più o meno alla stessa conclusione.
Davvero un peccato per il collasso di questo drama. Onestamente mi aspettavo un finale un po' problematico, ma che fosse fatto proprio male non mi era nemmeno passato per l'anticamera del cervello. Davvero un'occasione sprecata.

Commentino commentuccio carino caruccio:

Lakorn facente parte della serie Bangkok Love Stories e secondo da me visto. 
Che dire, da Innocence a questo siamo migliorati, anche solo per il fatto di avere qui presente una trama di sfondo. Certo, tra una trama gestita male e una totalmente assente c'è da chiedersi quale effettivamente sia meglio. Però se non altro questo ha avuto il pregio di aver personaggi abbastanza coerenti con loro stessi. 
Lungi da me consigliarne la visione (o almeno la visione completa perché fino al 7/8 episodio ci si può ancora stare), perché per quanto mi riguarda non ne vale la pena, ma rimango fermamente decisa a proseguire nella mia crociata autoimposta (nonostante due su tre visioni si siano rivelate a dir poco fallimentare) e ho deciso successivamente di dedicarmi a quello che viene decantato come il più valido della saga, ovvero Plead. 
Vi dirò, la voglia un po' scemata lo è, ma persiste ancora, credo però di non riuscire a terminarlo prima della fine del mese dell'amore come mi ero ripromessa, davvero un peccato.
Per quanto riguarda gli oggetti dell'affetto (definizione presa paro paro da google translate) - che immagino siano rappresentati all'interno del lakorn dal telefono e dal carillon - onestamente non ho molto altro da aggiungere e seppur di solito io sia brava a parlare del niente e del nulla per aumentare la lunghezza dei paragrafi, a sto giro ho deciso di graziarvi tirando in ballo solo la mia prossima visione.
Mi sembra infatti, di aver esposto il mio parere riguardo a questa in maniera abbastanza chiara. Un brutto drama, che però a me non è dispiaciuto più di tanto e non mi ha fatto rimpiangere il tempo dedicatogli. Un NEUTRALE in piena regola.

Con questo è tutto, vi aspetto un drama più in là!
Fine!

"Ringrazio Netflix per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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