venerdì 10 dicembre 2021

Recensione You Raise Me Up


"You raise me up, so I can stand on mountains"....
Se dovessi descriverlo con una parola sarebbe: bello. Davvero. 
Non vi nascondo infatti che durante la visione mi sono stupita persino io della bellezza di questo piccolo drama, della validità dei personaggi e della credibilità delle situazioni trattate. Ovviamente il tutto è molto romanzato, e non è che ora mi aspetto che da un momento all'altro venga una persona a salvarmi come è successo al protagonista, però ogni tanto è bello veder qualcosa che possa far sognare anche noi piccoli esseri complessati.

Trama:

Fallito sin da dopo il diploma, ecco che ci viene presentato un uomo trentenne che da ben 7 anni si prepara per un concorso pubblico, senza riuscire però mai a passare neanche il primo esame. 
Intrappolato nel tortuoso circolo dei lavori part-time per mantenersi, essendo stato mollato dalla sua precedente ragazza, e avendo maturato un'insana passione per il rosa (amico ti capisco, io potessi dipingerei ogni cosa blu/azzurro) ecco che una e una sola cosa sapeva fare bene, le s****, almeno fino a quando persino il suo compagno non decide di abbandonarlo. 
Disperato quindi sceglierà, tramite i classici messaggi dell'universo, di prendere un appuntamento in una clinica specializzata in urologia, solo per scoprire - ovviamente dopo la visita - che la dottoressa a lui assegnata altro non è che il suo primo amore. 
Diagnosticata una disfunzione erettile psicologica ecco che non solo il nostro protagonista si ritroverà ad aver a che fare con il suo primo amore, ma anche con l'ex ragazzo di quest'ultima e con la loro attuale diatriba.

Questo pressappoco è l'inizio del drama, un drama semplice e in alcuni punti comico che però sa far affezionare un sacco lo spettatore alla trama. Perché sì, in questa trama c'è più di quello che si vede. 
Spacciato per un drama incentrato sulla disfunzione erettile (credo forse per aumentare l'audience) in realtà questo si rivela essere solo un pretesto per trattare il tema della depressione invalidante, quella che distorce l'immagine di se stessi e che impedisce a chi ne è affetto di fare anche le cose più banali della vita. Di quel sentimento che costringe ad un continuo confronto con altri e che fa sentire inadeguati in ogni situazione. Quello stato d'animo che provoca continue crisi di ansia che una reazione e trasportano lentamente e ad ogni volta sempre più in basso la persona che le sperimenta. 
Onestamente mi è davvero piaciuto come hanno scritto del tema e come l'hanno affrontato. Il personaggio di lei è stato infatti fondamentale, la sua figura, quella figura che credeva nel protagonista più del protagonista stesso perché sapeva cos'era stato e cosa ancora poteva diventare. 
Inoltre ho davvero apprezzato molto anche le varie situazioni che gli si presentavano davanti, da quelle più innocue (come la cena degli ex compagni di classe... anche se ammettiamo che è sempre un enorme fonte di stress... o almeno lo è per me) a quelle più complesse come la ricerca del lavoro o il dispiacere creato alla madre per l'inadeguatezza di adempiere alle sue aspettative (per dire nemmeno così invadenti o astruse, alla fine lei avrebbe solo voluto vederlo felice il figlio, e ok, magari anche accompagnato, ma solo per il fatto che non fosse più solo), situazioni che il più delle volte non vengono superate, ma soprattutto nei primi episodi, aggirate, schivate, sviate. 
Bellissimo infatti come il drama lentamente abbia fatto prendere coscienza di se al suo protagonista, e se anche la situazione del "rapitore" era forse un po' tanto sopra le righe, era comunque una dinamica come un'altra per segnare così marcatamente il trapasso della linea da parte del personaggio principale e la sua presa di coscienza. Bello. Bello.
Dal lato tecnico invece non c'è molto da dire. Gli episodi scorrono via che è un piacere, non ci sono mai tempi morti o primi piani o rallenty esasperanti, il tutto infatti è molto asciutto e conciso, non si perde in fronzoli e nemmeno si perde nei soliti cliché o nelle solite interruzioni di scene. Ovviamente sul finale la situazione  crolla un po' ma mai fino a creare un senso di stanchezza nello spettatore. 

Personaggi:

Lui:
semplicemente un personaggio adorabile nel quale mi sono rivista tantissimo (anche se io sono molto più stronza e insopportabile). 
Ragazzo decisamente complessato che seguiamo nel suo percorso di crescita. 
Additato come fallito, maniaco, e incapace, ecco che perderà tutta la forza di credere in se stesso, lasciandosi andare e crogiolandosi nel suo dolore (fermi tutti, questa non mi è nuova... Ehi ma sono io! Dov'è quindi il mio cavaliere in armatura scintillante? Ah già... questa è la vita vera, torno nel mio angolino allora), questo fino a che qualcuno non inizierà a credere in lui. 
In effetti il percorso di crescita di questo personaggio è davvero molto bello, non velocizzato, con le tempistiche giuste, e davvero davvero focalizzato sul tirarsi su e non sull'essere salvato. 
Infatti sostanzialmente le cose attorno al protagonista non cambiano, è il protagonista stesso a cambiare la sua visione dei fatti solo perché scopre che non ha nulla di meno degli altri e che cambiare strada o affrontare le persone non vuol dire deluderle. 
Onestamente alcune scene le ho poco capite, o comunque ci ho messo davvero tanto in più per arrivarci, questo però credo dipenda dal clima e dalla cultura nel quale si è cresciuti, infatti la prima scena che lo vede andare in crisi (quella della borsa e degli oggetti rosa) mi ha lasciata spiazzata e decisamente non riuscivo a capire dove stesse il problema. 
Di una profondità davvero tale mi sono davvero piaciute un casino sia le accortezze che hanno avuto nell'indagarlo, che la trasposizione dell'attore su schermo. Onestamente infatti, nonostante sia da tempo che seguo quest'attore (precisamente dal terzo drama della mia carriera Flower Boy Next Door) posso finalmente dire che l'ho seriamente apprezzato per la prima volta in un ruolo. 
Questa infatti è la prima volta che è riuscito a trasmettermi tutta la sua rassegnazione all'evidenza e la sua sofferenza del vivere in quella condizione autocreatosi, che davvero mi ha fatto rivalutare la bravura dell'attore e l'ha fatto uscire dai suoi schemi. 
Infatti molto spesso lo vediamo interprete di personaggi tutti uguali, mentre qui, qui si è fatto decisamente valere e mi ha stupito un sacco... anche se proprio non riesco a credere che quel fisico sia uscito solo a forza di manuali di studio. Nel dubbio però apprezzo.

Lei:
lei semplicemente una prima lead spettacolare. Era da tanto, ma tanto, ma tantissimo tempo, che non mi emozionavo così per una prima lead. 
Con (si suol dire) gli attributi quadrati, per me è stata perfetta. 
Il pilastro occorrente al protagonista, da una parte forse un po' troppo impicciona, dall'altra il giusto sprone che gli serviva. 
Fidanzata da un tot (anche se sembrava da decisamente di più stando ai loro dialoghi), arrivata ai trent'anni dice basta ai ragazzi ricchi e viziati, volendo/cercando una relazione più genuina e calorosa, e trovando nel ragazzo complessato il suo obbiettivo prima ancora di rendersene conto. 
Quello che mi è piaciuto di questo personaggio era la sua umanità. 
Convinta nelle sue determinate convinzioni, molto spesso era quel tipo di donna che predica bene ma razzola male, della serie "voglio una persona normale però anche il lusso e i soldi o i ricchi non sono male". Oppure "non lo volevo prendere in giro ma per sfidare te allora scommettiamocelo". 
Cioè un personaggio che non era la positività fatta a persona di turno ma era ugualmente molto molto brillante nei suoi desideri e nelle sue idee. 
Poi ho amato che sul finale, convinta di doverlo salvare e orgogliosa del fatto che lui fosse riuscito a salvarsi da solo, non gli mettesse fretta e aspettasse pazientemente che il suo prendere coraggio e tornare da lei. Ouuuu. Bellissimo (anche se la best per me era la sorella, dava voce ai miei pensieri).
In generale proprio un personaggio che mi ha dato gioia, sia nel suo rapportarsi con lui, che nel suo porre un punto alla relazione con l'ex. 
L'attrice l'ho vista un paio di volte in veste da Idol (membro delle Exid, gruppo che onestamente non ho mai seguito) e se devo essere sincera non le avrei dato 2 centesimi, e invece mi ha stupito non poco con la credibilità della sua interpretazione. Forse con alcuni sguardi un po' a palla, ma tutto di questa ragazza (qui) mi è piaciuto.

L'altro:
dio mio... ma come l'hanno conciato il mio demone con le cuffie? A chi ha fatto un torto? 
Attore che amo fin dall'inizio della mia carriera drammosa, ammetto che il tempo decisamente non gli ha giovato, e sarà che si rifà meno degli altri, ma qui l'ho trovato bellino a fasi alterne. 
Second della situazione, non è che parte male, parte malissimo, e nonostante effettivamente si ripigli un po' sul finale rimettendo la testa apposto e restandole amico, ehhhh, gne. Sto fatto che all'inizio, nonostante la sincerità dei propri sentimenti, non ci pensasse due volte a farla arrabbiare e non credesse alle sue parole, eh, non è che mi sia proprio andato a genio. Inoltre non sopportavo proprio che uno psicologo sputasse e giudicasse così sprezzantemente i propri pazienti. Perché ho capito che siamo tutti umani e che forse era la gelosia a parlare, ma pensare di un paziente che fosse un caso disperato e impossibile da guarire solo perché affetto da una scarsa autostima in se, 'scolta ragazzo cambia mestiere che vorrei ricordarti che sono quelli complessati come noi che ti pagano lo stipendio. 
Come dicevo però sul finale mi è quasi (e dico e sottolineo quasi) dispiaciuto per il suo due di picche, anche se non sarei potuta essere più soddisfatta del fatto che fosse un due di picche chiaro e torno senza possibilità di ritorno. 
Tutto sommato non sarà il personaggio più positivo del drama, ma ehi! Avrebbe potuto fare peggio! Certo in alcune parentesi risulta un po' duro di comprendonio e leggermente esasperante, ma ci può stare, ci può stare. 
L'attore come detto è uno dei primi del quale mi sono innamorata e ammetto che è stato un bell'effetto nostalgia ritrovarmelo qui senza esserne a conoscenza prima. 
Certo il suo ruolo non è dei migliori (in quanto second single) ma è anche vero che avrebbe potuto andare peggio, avrebbe potuto fare la comparsa. Infatti quello che più mi dispiace per lui è che essendo da un mucchio sulle scene ancora sia limitato a pochi ruoli secondari, o a principali in piccole produzioni. 
Io comunque spero sempre in un suo ruolo da protagonista, e ancora meglio se in un drama che mi ispiri. 

Finale:

Sapete cosa? L'ho rimosso... Dannazione. Aspe... Ecco ci sono!

Fu così che vivendo più o meno tranquillamente fra un complesso e l'altro, ecco che dopo aver scoperto di essere l'oggetto di una scommessa e, sentendosi preso in giro, aver detto basta alla terapia, capita che venendo scambiato per un maniaco lui riesca a scagionarsi trovando il coraggio di parlare delle cose che gli piacciono davanti ad una platea di persone. Riuscendo persino a cavalcare il momento strappando un po' più d'un bacio al suo primo amore. 
Ahimè però non basta saper farsi valere una sola volta per curare il problema, ed ecco che giusto il tempo di una capatina in hotel e il senso di inferiorità ed inadeguatezza lo sottometta ancora una volta. 
Incapace di accettare le conseguenze della figuraccia (che poi, figuraccia, alla fine si può sempre fare altro...) eccolo abbandonare sia la terapia che la possibilità di dichiararsi al suo primo amore. Rimanendo a crogiolarsi nel dolore fino al bellissimo discorso del suo amico, pardon amica, personaggio davvero davvero bello.
Ecco quindi che magicamente, grazie alle mille fatiche e ad un pensiero un po' più positivo le cose sembrano andare meglio e dopo aver superato la prima parte della selezione e aver fatto la seconda, eccolo pronto ad andare a confessarsi alla sua amata, amata che però sembrerebbe non essere rimasta lì ad aspettare lui. 
Sconfortato quindi, scoprirà quanto tiene a lei proprio sul punto di perderla, e dopo un improbabile odissea metaforica alla ricerca di un anello, ecco confrontarsi con il second lead e scoprire che no, non è tornata con lui ma ancora sta aspettando. 
Preso quindi il coraggio a due mani eccoli l'una di fronte all'altro a dichiararsi - non senza un po' di fatica - l'amore reciproco. 
Il drama quindi si concluderà su uno scorcio del loro futuro dove entrambi hanno una carriera più o meno avviata e continuano a uscire come coppia innamorata del ramen.

Alla fine ce l'ho fatta, onestamente non sono sicura di aver messo tutti gli avvenimenti in ordine cronologico, ma se l'avete visto - e voi l'avete visto vero? - non occorre che questo riassunto sia preciso al millimetro. 
Ora, a me è piaciuto tutto di questo drama, e stranamente anche la fine mi ha pienamente soddisfatto. Cioè forse hanno calcato un po' troppo la mano sull'episodio del maniaco (anche perché non mi spiego cos'hanno i coreani contro il rosa) ma ho trovato tutti i vari confronti finali decisamente sentiti e ben fatti, pieni di speranze ma non illusioni, con dei bellissimi messaggi di fondo, e in più ho adorato il fatto che lei si facesse da parte aspettandolo. 
Certo, un po' è scivolato sulla conclusione del settimo episodio e sull'inizio dell'ottavo (ma davvero? Davvero avevamo bisogno dell'incidente? E poi come ha fatto di grazia a quasi ammazzarsi una nuotatrice come lei per cercare un anello, se un tizio qualunque ci ha impiegato 3 minuti a trovare? E poi l'anello? L'anello super importante? Stiamo parlando di quell'anello che compare nell'ultimo episodio? Quell'anello?) ma tutto sommato non risulta mai troppo tirato, tutt'al più un po' affrettato. 
Io personalmente l'ho apprezzato sia per i comportamenti che per le decisioni dei protagonisti, in più c'è da aggiungere che era un drama davvero corto e chiuderlo in maniera così esaustiva e coerente non sarebbe stato da tutti. Un occhio ogni tanto lo possiamo chiudere.

Commentino commentuccio carino caruccio:

Onestamente non so proprio cosa mi aspettassi da questa visione, forse una classica commedia romantica, forse una roba trash che potesse far concorrenza ai miei bellissimi lakorn, forse non lo so. Fatto sta che prima della visione il mio interesse era totalmente catalizzato sul modo in cui i coreani avrebbero trattato il tema della disfunzionalità erettile, mentre una volta alla fine sono stata letteralmente conquistata dal percorso di crescita personale del protagonista e della pazienza infinita della dottoressa.
Un drama che confesso, nonostante una volta arrivata alla fine io ne volessi ancora, ho trovato davvero di una lunghezza perfetta, senza tempi morti, senza cliché scontati, senza sbuffi continui, senza tiraggini inutili, e senza finali inconcludenti (poi ammettiamolo, i poster erano di un'attrattiva allucinante - troppo comico il gamberetto -  e come censurano le scene "scabrose" i coreani, nessuno mai. Io semplicemente morta dal ridere.).  
Un'altra cosa poi che mi ha conquistata della serie sono state le ost. Davvero davvero carine tutte, anche se la mia preferita rimane decisamente la sigla iniziale. 
Inoltre non so chi di voi la conoscesse da prima, ma non posso dirvi la mia emozione quando in sottofondo alla presa di coscienza del protagonista, al suo toccare il fondo e darsi la spinta, si sentisse la canzone omonima di Josh Groban. 
Semplicemente un tocco di classe che mi ha riportata alla mia prima adolescenza, e mi ha ricordato tutte le volte che la ascoltavo con mia nonna, per non parlare poi dei flash della versione giapponese che faceva da opening a quell'improbabile retelling di Romeo e Giulietta (versione anime) nel quale tutto sommato ci ho lasciato un pezzo di cuore e decisamente troppe lacrime. 
Per me è sempre un piacere sentirla, anche se confesso non me lo sarei aspettato in questo drama (nonostante un pensierino ce l'avessi fatto visto il titolo).

E anche per l'ultima recensione dell'anno è tutto un saluto, arrivederci!
Fine!

"Ringrazio il First Love Heal Me Team di viki.com per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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