lunedì 9 dicembre 2019

Recensione Bai Mai Tee Plid Plew



Quando i personaggi contano più della trama... 
...ma non bastano per salvare la baracca. Ci abbiamo provato, ma per quanto mi riguarda è stato un fiasco. Inizialmente, vista la complessità della trama (scritta), avevo intenzione di creare la recensione a pezzi ma rimandando in attesa di qualcosa di più che semplici congetture o introspezioni psicologiche fai da te (durante la visione mi sono annoiata, come potrete constatare dopo), mi sono ritrovata al 20 episodio con un senso di "ma quindi?" e a conti fatti nulla di cui scrivere. Forse è colpa mia (troppe aspettative), era una storia nuova e aveva tutte le carte in regola per farci prendere una boccata d'aria fresca, anche se con il senno di poi forse è meglio che per quanto riguarda i drama thai, rimango fedele alle commedie trash. Errore mio, purtroppo ho deciso di prendere questo drama su serio (e alla cieca) e quindi ora vi beccate tutti i miei sproloqui sul perchè proprio non sono riuscita a farmelo piacere.

Trama:
Intro:

La storia parla della nostra protagonista nata in un corpo maschile e per questo vessata in continuazione da padre e zia, con come uniche fonti d'amore erano lo Zio (idolatrato) e la madre che era sempre pronta a supportarla in qualsiasi scelta di vita, tanto da mettere in discussione il suo matrimonio. Con un padre e marito violento, le nostre due donne del caso prendono il largo e si trasferiscono a Londra (evidentemente per risparmiare sul budget dato che hanno la guida dallo stesso lato) pronte ad iniziare dopo mille sacrifici la vita che hanno sempre desiderato. Inutile dire che questo oltre a essere un drama è un dramma (oserei dire drammatico sotto ogni punto di vista) e quindi ci scappa il morto. Ritrovandosi da sola e non riuscendo a farsene una ragione per la perdita della madre, la nostra protagonista deciderà di partire per la sua terra natale e vendicarsi della sua famiglia.
E se fino a qui le premesse erano super interessanti, ahimè non lo è stato lo svolgimento:
Arrivata in Thailandia, col supporto dello zio e dell'eredità della madre, la nostra protagonista inizierà la sua nuova vita (e identità) all'insegna della rabbia e della delusione. Dopo aver trovato un medico personale (che gli si affezzionerà tanto da offrigli di diventare parte della sua famiglia e una casa in cui abitare) farà di tutto per rimanere coinvolta con quella famiglia che le ha rovinato la vita. Dapprima inizierà come Make-up Artist dell'alta società avvicinandosi alle amiche della zia, poi passerà al marito di quest'ultima (del quale si innamorerà contraccambiata) distruggendone di fatto il matrimonio, e per ultimo si concentrerà su quel padre che tanto da bambino l'ha fatta soffrire. Il tutto scalando le vette del successo e diventando un'attrice famosa (per lo più per il gossip) tanto da attirarsi l'odio della concorrenza.
Che, devo dire, riassunto così ha anche i suoi perchè, se ci avessero fatto un film mi sarebbe piaciuto di più sospetto.
Premetto che sono abituata ad un altro tipo di recitazione, di sceneggiatura e di cultura (visto che mi focalizzo sempre di più su quella coreana) e non nego che il mio severo giudizio deriva anche dal continuo paragone con le produzioni che mi sono più famigliari, però dal'altra parte, anche senza il paragone, su alcune cose non sono proprio riuscita a sorvolare. 

In questo drama, per quanto mi riguarda, ho riscontrato due enormi punti deboli, uno oggettivo e uno soggettivo:
  • Punto oggettivo - TRAMA: che fino a fine drama non parte. Solo negli ultimi 2/3 episodi si inizia a vedere qualcosa di interessante, ma che a mio parere non giustifica  l'enorme annaquosità degli episodi precedenti. Trovava confusionaria e noiosa. Per tutto il drama è sommersa da scene casuali che con essa hanno poco a che fare. In più si ha la continua sensazione che sia suddivisa in tre filoni: la parte romantica/utopica (il classico amore alla Romeo e Giulietta), la lavorativa (quella parte del drama che tratta la discriminazione delle donne sul lavoro e non e dei diritti lgbtq+), e la parte vendicativa di sto c***o (ovvero tutte quelle scene che racchiudono i suoi sproloqui sulla vendetta, ma che di fatto non dicono nulla). Parti che per tutto il drama fanno fatica a coesistere al suo interno, e che piuttosto che amalgamarsi gli uni agli altri sembrano incappare nella storyline vicina per caso (forse solo nell'ultima parte riescono a coesistere meglio, ma non ne sono troppo convinta). Cosa che poi si riversa sul punto soggettivo della questione, che alcuni potranno condividere con me e altri no.
  • Punto soggettivo - la nostra PROTAGONISTA: che seppur mantenendo una caratterizzazione sempre in riga col suo personaggio, a seconda del filone, finisce per  esserne funzionale. Sarà che l'ho trovato un personaggio estremamente realistico, almeno fino alla prima metà del drama, ma nel contesto mi sembrava nettamente sbagliato. Mi spiace, mi ha dato una pesantezza inutile all'interno della storia e molto spesso incoerente con il mondo creato per lei. Insomma un personaggio a mio parere poco funzionale per il drama in se. Non temete mi spiegherò meglio nel paragrafo dedicato a lei. 
Entrambe queste cose, hanno fatto si che già dall'inizio il mio rapporto con questo drama fosse di assoluta indifferenza. Insomma, trama che cura tantissimi dettagli ma che proprio nel punto focale perde di vista il tutto? No, grazie, non fa per me. Lo sapete ormai che una buona trama è quasi l'unica cosa che riesce a soddisfarmi (solo anche per il fatto che non bisogna essere studiati per capire se è interessante o meno) perchè sì l'ambientazione, sì la poesia del tutto, sì l'ottimo lavoro fatto con i personaggi, ma se il tutto procede come qui lento e in balia di eventi non presenti, io non ho per nulla voglia di salvare l'insalvabile.

Personaggi:

Nira - La Dura: personaggio complesso con il quale ho avuto fin dall'inizio un rapporto d'amore e odio. 
Vessata e etichettata dalla zia e dal padre, fin dalla più tenera età, come Katoey (domanda: si identificano così i gay effemminati o i transgender? O entrambi?) per il suo sentirsi donna in un corpo maschile e vittima di violenza domestica assieme alla madre. Grazie a quest'ultima riesce a trasferirsi a Londra scappando alle grinfie di quella famiglia che causa ad entrambe solo dolore. Una volta fatte perdere le loro tracce, le due si dedicheranno alla costruzione della loro nuova vita insieme assecondando finalmente il volere della nostra protagonista. Ahimè però è un dramma, e in un dramma che si rispetti il morto ci deve sempre scappare, quindi in un incidente stradale (nel quale stava per rispondere al padre) la madre perde la vita e si presume il figlio con lei. Ottenuto finalmente il suo nuovo corpo ma senza quell'ancora di supporto che era sua madre, la nostra protagonista deciderà di tornare in Thailandia e distruggere quella famiglia che le ha strappato ogni cosa. 
Partiamo male. Questa decisione è solo la prima di una serie di pessime idee e nessuna responsabilità delle proprie azioni che la nostra protagonista prende. Purtroppo è stata proprio questa cosa a farmela odiare. Ragazza affezionata alla madre (io direi più dipendente da essa) che una volta scomparsa non ha idea di come funzioni il mondo. Seria composta, e sicura di se, questa sua facciata la metterà sempre di fronte a scelte e situazioni più grandi di lei, dal quale non imparerà mai nulla poichè tutta le persone che ha accanto gliele risolveranno senza metterla di fronte alle conseguenze. Problemi che possiamo capire finchè vanno a scontrarsi con la zia distruggendone la vita, ma che proprio non sono comprensibili se pensiamo al danno che riportano alla sua carriera (per il quale deve ringraziare il suo manager). Debole e fragile, di fatto l'unica persona che ferirà consapevolmente con il suo desiderio di vendetta e di odio è lei stessa. Caratterizzazione che mi è piaciuta tantissimo, ma un pessimo carattere considerando anche il fatto che non accettava nessun tipo di insegnamento. 
Questa mancanza diretta di conseguenze è stata la prima cosa che mi ha portata a maturare la mia teoria delle differenti parti. Ad esempio il suo comportamento poco coerente in quella Romantica: essere convinta oltre ogni logica che il fatto che lei amasse lo zio (sposato) non avesse ripercussioni sulla sua carriera semplicemente perchè il loro amore era puro.
Amore, diciamo piuttosto che il suo era idolatrazione e venerazione, se davvero lo avesse amato e se per questo avessero costruito un rapporto di fiducia, avrebbe dovuto dirgli prima di essere quel nipote a cui voleva così tanto bene. Comportamento che andava a scontrarsi con quella Lavorativa: spacciando per uno dei suoi obbiettivi futuri il fatto di affermarsi nel mondo cinematografico facendo valere in proprio diritti prima come persona che si sta costruendo da zero e poi come sostenitrice lgbtq+. Di fatto la vediamo sempre prendere sotto gamba questa parte della sua vita. Una parte consistente che dovrebbe spronarla a migliorarsi, a realizzarsi, a riscattarsi (cosa che sembrava intenzionata a fare), e invece no, preferisce fare scandali su scandali, portare avanti scaramucce su scaramucce inutili (parliamone, è grazie a loro che alla fine si rovina la vita) il tutto condito con una buona dose di egoismo (tanto c'è il manager che si occupa di tutto) mascherato da forza. Per non parlare poi dei suoi atteggiamenti e ragionamenti riguardanti la Vendetta. Si fosse fermata un attimo a pensare e a recitare (dato che avrebbe dovuto essere la migliore in questo campo) forse avrebbe capito come ottenere qualcosa in più senza essere costretta a sacrificarsi pure lei.
Insomma caratterialmente posso capire benissimo perchè il suo vissuto l'abbia portata a chiudersi a riccio nei confronti di potenziali relazioni, ma essendo questo un personaggio di finzione, non posso fare a meno di trovarlo noioso e incapace di reggere il peso del drama. Ammettiamolo, per quanto introspettivo e bello e umano, è stata quella cosa che teneva inchiodato il drama sempre in quel punto, che impediva alla storia di progredire. L'ho trovato un personaggio stonato e all'interno del tutto un ostacolo che se preso da solo mi ha completamente rapita e l'ho adorato, ma preso nel contesto non ho saputo sopportare, ed è stato la maggior motivazione per il quale non mi è piaciuto. Vorrei vedere un personaggio con questa introspezione all'interno di un drama coreano. Sarebbe bellissimo. 
Per quanto riguarda l'attrice devo dire che per buona parte del drama mi ha ricordato la protagonista di Descendant of the Sun, bellissima (altro tema perno della narrazione, lei voleva essere bella, sembrava quasi in suo unico scopo, ma io mi chiedo, è così importante la bellezza se dentro di te sei fredda e vuota? Io non credo) ma algida, fredda, impenetrabile. Dopo di che, quando il personaggio ha iniziato a scongelarsi e l'attrice ha avuto un po' più di margine di movimento, niente mi ha conquistata l'adoro! Vorrei rivederla in qualche altro ruolo, uno un po' più leggero, mi piacerebbe tanto... ma, oltre al fatto di poter reperire diciamo 3 drama in lingua thai (con nomi assurdi da ricordare, cioè è già un miracolo ci sia riuscita con questo) se poi non mi piace che faccio? Me lo devo sorbire tutto ancora?? Non so se ne ho voglia (sì lo so e no non ne ho voglia). 

Chat - Il Belloccio: personaggio che per quanto mi è piaciuto potrebbe essere la controparte maschile della protagonista, e lei vincerebbe. Vorrei che concordassimo insieme sul fatto che questo personaggio avrebbe potuto essere sfruttato immensamente meglio e che di fatto l'unica cosa che ha aggiunto al drama è stata un po' di bellezza maschile. Marito della zia della nostra protagonista (zio acquisito), con lei ha sempre avuto uno splendido rapporto fin dalla sua infanzia. Un affetto paterno che lo porterà a riconoscerla inconsciamente anche con sembianze diverse. Costretto a un matrimonio riparatore con la zia odiata, una volta scoperta la falsa gravidanza non farà altro che rimanerle accanto per puro spirito del dovere, ma senza più un legame affettivo. Questo almeno fino a che non si prenderà la sbandata per la nostra protagonista che finalmente lo porterà a rivedere le sue priorità e a chiedere finalmente il divorzio. Bello, bellissimo, ma quindi? Questo personaggio l'ho trovato abbastanza scialbo. In fin dei conti si innamora di Nira senza conoscerla (ma proprio nulla, non dico di chiederle se è transgender, ma per lo meno della sua vita a Londra, della sua infanzia, della sua adolescenza, dei suoi genitori, nulla.) sapendo di lei solo e unicamente che è una bella ragazza. Ha preso una sbandata e ci sta, e non gliene faccio una colpa, anzi, in una situazione come la sua c'è da chiedersi perchè non si sia trovato qualcuno prima, insomma non è il primo e non sarà l'ultimo. Quello che me lo ha insipidito ancora di più è che volesse divorziare non perchè avesse provato cosa fosse la felicità e volesse riprendere in mano le redini della propria vita, ma che lo stesse facendo per lei. Sì, certo, verso fine drama un esame sulle sue priorità lo fa e arriva alla conclusione che non merita una moglie del genere, né tanto meno deve qualcosa a qualcuno, però boh. Sinceramente non mi piace per niente la sua evoluzione. Inoltre era un personaggio così buono, così maledettamente puro, che bo' non mi ha convinto. Sarà che all'inizio si notava volessero dargli un impronta grigia (il suo volerla nonostante il suo matrimonio, che per quanto infelice è comunque un vincolo che lui era restio a spezzare) ma optando poi per un cambio marcia e rendendolo completamente bianco, candido, non lo so, avrei voluto vedere una maggiore introspezione e non solo alla fine. 
L'unico apprezzamento che posso fargli è il suo essere coerente con se stesso. Lui non ha mai dimenticato il nipote che per lui era un figlio, e una volta scoperto che quello stesso bambino era lei, scoperto che era ancora viva, è riuscito finalmente a dare un spiegazione ai suoi sentimenti. Non credo infatti che sia stata una scelta sbagliata non farli finire assieme, e non credo neanche che la motivazione sia il fatto che lei fosse transgender. Credo più semplicemente che nei confronti di lei lui avesse un infatuazione e che questi sentimenti così deboli messi a confronto con l'amore paterno che provava per i bimbo, non abbiano resistito. Dopotutto, una cosa ce l'hanno fatta capire benissimo, lui voleva dei bimbi e per loro sarebbe stato un ottimo padre. L'attore, devo essere sincera all'inizio non lo trovavo di tutta questa bellezza, ma mi sono ricreduta subito! Certo è che sembrava sempre sul punto di piangere e secondo me il personaggio non gli ha reso giustizia, quindi diciamo che lo rimando (al giorno del mai visto la frequenza con cui guardo drama thai..). Mi dispiace ma non mia ha convinto

Rong - La Paranoica Urlatrice: adorabile. Ditemi come si fa a non amarla? Come mi faceva ridere lei nelle sue esternazioni di psicotia mai nessun'altra. Zia che fin dall'infanzia riversa parte delle sue insicurezze sul nipote. Grazie ad un fratello pu**aniere, la conosciamo come una donna pazza, psicotica e insicura, che non si fida neanche di quel santo di suo marito. Niente mi spiace, per lei non ci sono scusanti. Personaggio proprio sprezzante, egoista e manipolatore (per quanto possa esserlo un personaggio thai) che fin dall'inizio cercherà di mettere i bastoni fra le ruote alla nostra protagonista, per il semplice fatto di essersi avvicinata "involontariamente" a suo marito. Ora, possiamo dire tutto su di lei: che fosse pazza, che usasse metodi non proprio ortodossi, che la causa dei suoi mali fosse lei stessa (anche se, a mio modestissimo parere, un fratello che dice che non gli importa che il marito le faccia le corna perchè "gli uomini sono così. Alla fine ritornano" non aiuta), ma non le si può dar torto sul fatto che l'avesse vista lunga sull'incidente Nira. 
Personaggio inscusabile che, tralasciando gli scherzi, in fin dei conti ho apprezzato davvero tanto. Correggetemi se sbaglio ma per buona parte del drama (tra un aaaa, un ooooo e un iiiiiiii) era lei che si impegnava a dare una qualche verve agli episodi (se fosse stato per la coppia principale saremmo ancora fermi all'orrenda (per me, io e le balland thai siamo su due linee parallele) canzone del giradischi), era lei che assieme all'attrice creava le situazioni per far svegliare Nira. Insomma, di certo non è un personaggio solare, e il suo comportamento nei confronti della protagonista, specialmente quando era piccolo, non ha giustificazioni. Però credo che il karma sia stato sufficientemente crudele nei suoi riguardi dato la maniera in cui veniva trattata in quanto donna nella sua famiglia, e il dover accettare che non sempre costringere le persone ad essere legate a te consiste nell'averle. Per quanto riguarda l'attrice diciamo tutti in coro che non sa fare. Nelle scene a confronto con i suoi colleghi sfigurava tantissimo, a piangere non convinceva nessuno, ancora di meno nelle sue esternazioni di rabbia. Io la boccio.

Chom - Il Pu**aniere: un personaggio a cui, tutto sommato, non sono riuscita a fargliene una colpa. Padre della nostra protagonista, è stato colui che non provando nemmeno a capirla ha costretto la madre a portarla dall'altra parte del mondo. Per la prima parte del drama lo vediamo come uomo senza pensieri a cui tutto e dovuto e che non accetta un no come risposta. Proseguendo però, si inizieranno a notare delle piccole crepe che ci porteranno a scoprirlo (ma non a scusarlo) e a svelare le motivazioni del suo comportamento. Un po' come Chat, pure lui amava la famiglia (certo un'amore sbagliato come quello della zia nei confronti del marito) o meglio l'idea che si era fatto di ciò. Amava il figlio, ma non il figlio che aveva, sarà stata mancanza di sicurezza, sarà stato perchè non si sentiva in grado di proteggerlo e per questo lo forzava alla "normalità". Sarà stato perchè, come dice lui stesso alla fine, probabilmente aveva più paura lui del dolore che le malelingue le potessero causare, che non è riuscito a farle da pilastro ma ha preferito allontanarla. Fatto sta l'unica colpa (oltre a quella di essere un libertino e di alzare le mani si intende) era la sua ignoranza. 
E niente, alla fine questo mi è parso un personaggio triste, molto triste. Piccolo appunto, ma vogliamo parlare della ricchezza di questa famiglia? Cioè li hanno spacciati ricchi più ricchi e stra ricchi e poi non riescono neanche a pagare un detective privato? Bah... sembra strano. Inoltre io capisco i soldi, ma fatico a pensare che con quella faccia nessuna gli abbia mai detto di no, forse avrebbero dovuto trovare un attore più bello (ah... il viscidume che mi saliva mentre ci provava con lei) perchè questo.. eh per me in quanto aspetto fisico non è granchè. Come recitazione invece l'ho apprezzato, soprattutto sul finale dove a sfoggiato una più vasta gamma di espressioni grazie al quale, insieme a Chat, hanno asfaltato la zia. Promosso solo perchè credo che con l'età sappia fare il suo lavoro.

Manao - L'Autostimata: un personaggio che mi ha lasciato indifferente, un po' per il come l'hanno liquidata e un po' perchè ho fatto davvero fatica a farmela piacere. Attrice che fin da subito si scontra con la nostra protagonista per il dominio delle scene, cercando anche poco sportivamente di affondarla. Ora la sua caratterizzazione è molto semplice: è la classica celebrità arrogante e presuntuosa che manca di professionalità persino nel suo impiego. Questo personaggio è stato pensato proprio per essere odioso (cosa che non me non ha funzionato, ma per il semplice fatto che assieme alla zia, erano le uniche che dessero un po' di ritmo agli episodi) e di fatto lo era. Tralasciando il suo comportamento con Nira (perchè da un lato il suo voler eliminare la concorrenza era capibile), quello che non ho proprio potuto digerire di lei era la sua mancanza di professionalità. 
Come abbia fatto ad arrivati fin lì io sono ancora qui a chiedermelo. Perchè se da una parte la capisco, dall'altra do piena ragione a Nira, poichè di fatto chi non avrebbe colto al balzo le occasioni che lei si faceva sfuggire. Personaggio forse un po' troppo caricaturale che, assieme alla zia, mi hanno fatto pensare a quanto è stereotipata la donna in Thailandia (cosa che involontariamente vanifica anche i sacrifici di Nira, poichè una donna forte e indipendente come lei all'inizio è vista meno donna... ditemi che non è così anche in italia vi prego), interessata generalmente più all'apparire ed a essere riverita e servita, che all'intelligenza e a instaurare rapporti sinceri. Per quanto riguarda invece l'attrice che ha interpretato il ruolo, beh, più calzante di così non potevano trovarla, io non so se fuori dal set sia simpatica o no, ma il viso era perfettamente adatto a questo personaggio. E' promossa.

Mor - Il Dottore: personaggio spacciato per uno del cast principale ma che di fatto lo si vede poco. Primo incontro thailandese della nostra protagonista (nonchè suo psicologo), lo vediamo fin da subito affezionarsi alla ragazza e cercare di aiutarla con tutti i mezzi a sua disposizione senza mai abbandonarla. Le offrirà una casa in cui abitare e il calore di una famiglia, ma ahimè non basterà e in cambio lei se ne andrà per la sua strada che come abbiamo visto proprio non era una delle migliori. Probabilmente il primo personaggio poco approfondito che incontriamo. Per quanto mi riguarda, come del resto pure Nira, l'ho sempre considerato alla stregua di un fratello maggiore. Ho trovato un tantino di cattivo gusto il fatto di farlo innamorare della ragazza, perchè insomma, ché ché se ne dica era pur sempre la sua paziente. Oltre tutto questa dinamica non ha aggiunto nulla alla storia o all'evoluzione del personaggio di Nira. L'ho trovata una scelta superflua, anche se ha portato a una bella scena (quella del rifiuto) che non si vede troppo spesso. L'attore non mi ha entusiasmato, per dire ho preferito quello che ha interpretato il padre. 

Per quanto riguarda i personaggi di contorno, ricordiamo: 
  • la Domestica: santa donna all'inizio mi faceva morire dalle risate.
  • lo Stilista e il Valletto: che se non fosse stato per loro Nira nella bassa sarebbe stata per sempre (e sarebbe stato così sbagliato?). Quanto si impregnavano loro per costruirle una carriera (che non faceva nulla per mantenere) mai nessuno. Mi ha poi immensamente rattristato il fatto che nonostante il suo considerarli amici, non abbia mai provato a costruire un rapporto basato sulla fiducia, ma che al contrario fosse la prima ad innalzare muri con le sue bugie. Piccola lode allo stilista che ci ha provato in mille modi a insegnarle come funziona il mondo
  • lo zio Pon: zio? Inserviente alle dipendenze della madre? Non saprei, alla fine questa cosa me la devo essere persa per strada. Certo è che la sua dipartita mi ha lasciata senza parole. Non sono nemmeno riuscita a dispiacermi per lui o per Nira, perchè il modo in cui l'hanno fatto fuori aveva un non so che di troppo (non vi offendete) ridicolo. Insomma prima la salvi da quattro malviventi e poi ti fai annegare dal primo che ti entra in casa? Che poi... vabbè direi di omettere il fatto che alcune scene in questo drama (per citarne alcune direi soprattutto quelle di azione) lasciavano tantissimo a desiderare.
  • il tizio assoldato dal padre: questo personaggio ad essere onesti mi aveva anche preso, se non fosse che per andare in pensione si è mangiato tutta la sua figaggine. Onestamente non so perchè avessi riposto tanta fiducia in lui (forse perchè sembrava potesse mettere il drama in moto?) ma fatto sta che alla fine ne sono rimasta delusa come è successo con il galoppino di lei.. eh pazienza.
Finalmente il finale:

Con mio immenso dispiacere devo ammettere che è l'episodio che mi è piaciuto di più (e non solo perchè è l'ultimo). Vediamo finalmente la nostra Nira scendere a patti con le sue azioni non azioni, e con ciò che avrebbe dovuto prevedere (e forse in parte ci aveva provato) ma per il quale non si è mai preparata. Presa così alla sprovvista, nella sua bolla di utopia ingenua, venuta finalmente a contatto con la realtà, come da manuale, sbrocca e tenta il suicidio. 
Parallelamente vediamo il tentativo di "redenzione" del padre ora disperato poichè tutto ciò che aveva tentato di risparmiare al figlio è successo, e la consapevolezza dello zio che continuerà ad amarla forse più di prima ma in maniera completamente diversa.
Arrivati per l'arringa finale con la protagonista, il gruppo riuscirà a salvarla e il tutto si concluderà con l'unica decisione sensata che la nostra protagonista avrebbe dovuto prendere dall'inizio della storia: vivere prendendosi cura di se lontano dalle persone che le hanno fatto del male, in attesa di far pace con se stessa. 

Bella mi è piaciuta, è una delle fini che più mi hanno soddisfatto nella mia carriera drammosa, e vi confesso che nonostante tutte le sue problematiche, mi ha fatto ben riflettere se dare effettivamente un CONTRO a questo drama. Rimango però pur sempre convinta, a maggior ragione ora che l'ho finito, della mia teoria dei filoni citata ad inizio recensione. Si può dire infatti che "la vendetta è compiuta" ma che sia, come tutto il drama, incappata nelle scene che lo compongono. Di fatto più che vendetta verso la sua famiglia la fine mi ha lasciato la sensazione che sia una punizione autoinflitta o una sorta di espiazione nei confronti della morte della madre o del suo essere transessuale (ma è una mia interpretazione) in quanto contagiata dalla società che la circonda, pure lei stessa credeva essere una colpa. 
Per quanto riguarda la sua carriera, col senno di poi mi è sembrata una scelta creata appositamente per arrivare ad enfatizzare e fornire un'ulteriore motivazione o (meglio) scusante che giustifichi all'occhio dello spettatore la sua drastica scelta finale. Quando in realtà, a parer mio, per come hanno impostato il personaggio di Nira, avrebbe sortito lo stesso effetto anche solo se lo fosse venuto a sapere la famiglia. In sostanza l'ho trovato solo un elemento superficiale e funzionale alla trama, che ha contribuito ad aumentare quel senso di divisione presente all'interno del drama. Infine parliamo del filone romantico, quello che ora come ora ho la sensazione abbiano sfruttato malissimo. Ammetto che per quanto mi piacessero, insieme zio e nipote non mi hanno mai davvero appassionato.  Davano più l'impressione di essere un quadro bellissimo ma statico. Il drama si ostinava a farci vedere ricordi, che fino alla fine non era chiaro se fossero reali o frutto dell'immaginazione della protagonista. 
Il tutto alimentato da quest'amore puro che sfidava tutto e tutti ma del quale non ci hanno mai mostrato nulla di concreto che trascendeva qualsiasi problematica. Non mi stupisco che il ragazzo, una volta scoperto essere lei suo nipote abbia dato una svolta ai suoi sentimenti nel giro di un paio d'ore. Però ora mi chiedo: era intenzionale crearlo utopico? O è stato solo funzionale per giustificare il deragliamento nelle battute finali? Non lo so, fatto sta che secondo me avrebbero dovuto renderlo più intenso e sentito. Così, qualitativamente parlando, va completamente a perdere visto che conferma le mie teorie sui comportamenti dei personaggi.
Insomma, il finale aiuta a capire varie dinamiche che prima non erano chiare, e di certo aiuta a risollevare il drama dal baratro in cui era entrato. Però il tutto mi porta a chiedermi se ne vale la pena. Ne vale davvero la pena spendere 20 ore di tempo per arrivare ad una fine che, per quanto bella (se non altro solo per la performance dell'attrice protagonista, molto sentita persino da me che sono un cuore di pietra), è comunque prevedibile e non aggiunge nulla di più? Non lo so. Io, anche solo per rimanere fedele a me stessa dico di no (da qui il mio CONTRO) ma ognuno è libero di metabolizzare il tutto come vuole.

Commentiamo per commentare:

Quindi CONTRO per coerenza e fino ad episodio 20 più che meritato. Confesso: ho amato tutti i personaggi, così differenti dai soliti calcolatori coreani e così coerenti con la loro caratterizzazione (almeno la maggior parte. E stendiamo un velo pietoso sul finale della zia con il quale si poteva fare meglio, tipo lasciarla a casa dato la sua inutilità) a cui davvero ci si affeziona (anche solo per il gusto di vedere determinate dinamiche. Tipo le risse tra ragazze. Che volete, dopotutto sono italiana e anche se non guardo uomini e donne, un po' di sano trash casuale lo apprezzo sempre) ma ciononostante trovavo inadatti gli uni agli altri. 
Come con la trama, anche i personaggi mi sono sembrati male assortiti, e il mio amore per loro aveva fine nel preciso momento in cui li contestualizzavo nelle scene del drama. Questo infatti mi ha portato ad avere la sensazione, scena dopo scena, di star vedendo sempre la stessa situazione senza nessuna evoluzione degna di nota. Mmm, siete mai rimasti a piedi con la macchina? Io si, molte volte. Avete presente quando provate ad accenderla e la poverina ci mette tutta se stessa ma poi rimane lì ferma e inerte con solo la spia della batteria accesa? Esatto, quella è proprio la sensazione che mi ha accompagnata per tutta la visione del drama, rovinandomela. Inoltre, paradossalmente, ho trovato una vasta gamma di inclusività ma un'assenza di diverse fasce di età, che secondo me ha contribuito a appesantire il drama. Lei 22enne in un ambiente super maturo senza una sola possibilità di potersi confrontare con i suoi coetanei. Nessun ambiente giovanile che facesse incrinare la sua maschera, gli offrisse amicizia per il semplice gusto di farle provare la libertà di poter godere finalmente di ciò che con tanti sacrifici si è conquistata. Ah, già, scusate, non sarebbe stato funzionale per il colpo di scena finale.
Ora, io non so se sia una scelta registica Thai e tutti i drama sono fatti così, o se è stato fatto solo con questo per dare un effetto più drammatico al tutto (ora che mi ci fate pensare, quando ho provato a visionare Cubic nei miei pellegrinaggio stan-alone, non sono comunque riuscita a finirne la visione per lo stesso senso di noia e stallo), ma a me è davvero passata la voglia di dare una seconda possibilità a questo genere. Credo rimarrò fedele ai miei guilty plasure e alle mie visioni in solitaria, almeno posso droppare qualsiasi cosa in qualunque momento senza sentirmi in colpa. Una curiosità però ce l'ho, anche solo per togliermi il dubbio, vorrei provare a dare uno sguardo al remake thai di 49 days dato il mio amore per il drama originale (che dovrei riguardare anche solo per scriverci la recensione, ahhhhh. Giornate da 48h palesatevi!), così per mettere a confronto i differenti stili e capire qual è quello che fa per me.
Bene direi di passare all'ultima cosa e poi lasciarvi liberi (anche se non mi aspetto che leggiate tutto questo papiro) qualcuno di voi mi può spiegare come cavolo funziona la patente in Thailandia? Questa cosa mi manda sempre in confusione... già ai tempi di Friendzone (chissà come sarà la seconda stagione...) mi ero posta la domanda, ma 3 lakorn dopo ancora non ci ho capito niente... vabbè.

Meglio finirla qui per oggi (scusate ma ci tenevo ad argomentare bene), alla prossima!
Fine!

"Ringrazio le ragazze del KonghArthit0315 per avermi dato la possibilità di vedere questo drama, grazie"

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